Grav

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search
Questo articolo è solo un abbozzo (stub). Se puoi contribuisci adesso a migliorarlo. - Per l'elenco completo degli stub, vedi la relativa categoria

Il Groupe de Recherche d'Art Visuelle, che aveva già esposto a Milano nella galleria Azimuth (15 aprile 1960) col nome Motus, nasce a Parigi nel 1960 (inizialmente si chiamerà Centre de Recherche de l’art visuelle).

L’atto di fondazione, sottoscritto da Hugo Demarco, Garcia Miranda, Francois Molnar, Moyano (che lasciarono il gruppo quasi subito), Horacio Garcia Rossi, Julio Le Parc, Francois Morellet , Servanes, Francisco Sobrino, Joen Stein, Yvaral (Jean Pierre Vasarely), recita in questo modo: "Oggi i sottoscritti dichiarano fondato il Groupe de recherche d’art visuelle. Con la creazione di questo centro, essi vogliono: mettere a confronto le loro ricerche personali o di piccoli gruppi al fine di intensificarle; unire le loro attività plastiche, sforzi, capacità e scoperte personali in un’attività che tenda ad essere quella di un’équipe; dominare in tal modo l’atteggiamento tradizionale del pittore unico e geniale, creatore di opere immortali. Il carattere ed il fine delle ricerche che verranno svolte dai membri del Groupe de recherche d’arte visuelle saranno sottoposti ad un’analisi del centro che esprimerà il suo parere in proposito. Tali ricerche potranno costituire il punto di partenza di altre ricerche che verranno realizzate dagli stessi che le avevano iniziate oppure da altri membri del centro. Ogni membro del Groupe de recherche d’art visuelle dovrà sottoporre le proprie attività individuali, quando riguardano il centro, al centro stesso, al fine di ottenere la soluzione più appropriata ai problemi che possono presentarsi. Verrà tenuto un registro in cui saranno annotate le attività del centro, la storia delle sue ricerche e le sue possibilità di sviluppo, sia teoriche che pratiche. Nello stesso modo si potranno anche stabilire classificazioni riguardanti l’origine delle ricerche, i loro obiettivi, le relazioni esistenti fra esse, o le loro contraddizioni. I membri del Groupe de recherche d’art visuelle nel creare la regolamentazione particolareggiata necessaria al funzionamento del centro si atterranno ai principi generali sopra esposti".

Il Grav, come si vede, dichiara di voler intendere l’arte in maniera quasi scientifica - limitandosi a preoccupazioni puramente formali e visuali - e di voler considerare la pratica artistica come attività di gruppo e lavoro d’équipe.

Questi artisti partiranno dalle loro attività plastiche individuali e, per mezzo di una ricerca organizzata e sostenuta dal raffronto, costituiranno una solida base collettiva, tanto che il Grav diventerà presto un centro libero da qualsiasi pressione estetica, sociale ed economica.

La dichiarazione vera e propria, intitolata Propositions générales du Grav, è del 1961 e sostiene: niente pittura né scultura. L’opera d'arte dovrà essere liberata dalle pastoie della tradizione e resa apertura a nuove opportunità di ricerca. Inoltre, anche la figura tradizionale dell’artista va cassata: il culto della personalità e il mito della creazione come pure la produzione di opere uniche per l’élite e la dipendenza dal mercato dell’arte vanno abbandonati.

Col tempo, però, le posizioni dei vari artisti del gruppo si andarono diversificando e si cominciò ad avvertire il contrasto fra l’impegno del gruppo da un lato e i condizionamenti del sistema dell’arte e l’attività dei singoli componenti dall'altro. Per questo motivo, nel 1968, il Grav si sciolse definitivamente.