Grossi Pietro: differenze tra le versioni

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search
Riga 124: Riga 124:
 
F.Giomi The computational score http://www.pd.org/topos/perforations/perf3/comp_score.html  
 
F.Giomi The computational score http://www.pd.org/topos/perforations/perf3/comp_score.html  
 
P.Grossi HomeArt http://www.leonet.it/art/homeart/homeart_it.html  
 
P.Grossi HomeArt http://www.leonet.it/art/homeart/homeart_it.html  
Brani in rete
+
 
 +
''Brani in rete''
 +
 
 
N.Paganini Capriccio n.1 2'52" [MP3 1.13 MB] http://www.leonet.it/art/homeart/mp3/001.mp3
 
N.Paganini Capriccio n.1 2'52" [MP3 1.13 MB] http://www.leonet.it/art/homeart/mp3/001.mp3
 
F.Chopin Valzer 3'10" [MP3 1.28 MB] http://www.leonet.it/art/homeart/mp3/009.mp3
 
F.Chopin Valzer 3'10" [MP3 1.28 MB] http://www.leonet.it/art/homeart/mp3/009.mp3

Revisione 18:01, 6 Dic 2005

Pietro Grossi


Personaggio o Gruppo: Grossi Pietro

Biografia

L'INFORMATICA A PISA

A partire dagli anni 50 Pisa è stata il fulcro di una fremente attività di ricerca e sperimentazione nella costruzione e nell'utilizzo di computer tecnologicamente all'avanguardia. Il Centro Studi Calcolatrici Elettroniche (CSCE) nato nel 1954 portò alla costruzione della CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana) nel 1958, una macchina a livello dei più avanzati calcolatori a livello mondiale, con soluzioni originali e innovative che soltanto pochi anni più tardi furono introdotte nei calcolatori di produzione commerciale. La CEP, che funzionò per circa sei anni, non ebbe come risultato soltanto la disponibilità di un computer per la comunità scientifica, dato che fu presto chiaro che l'evolversi delle tecnologie avrebbe rapidamente reso obsoleto qualunque tipo di calcolatore fosse stato costruito, rispetto ai prodotti del mercato. Il prodotto di maggior valore fu la creazione di un team di ricercatori che aveva studiato ed affrontato i problemi di questa nuova scienza. Il gruppo venne ulteriormente rafforzato e coeso dopo che un computer IBM 7090 fu offerto all'Università di Pisa e venne istituito nel 1965 il Centro Nazionale Universitario per il Calcolo Elettronico (CNUCE), che doveva venire incontro alle crescenti esigenze della comunità scientifica italiana e che curò l'allestimento e la gestione del computer. Per la stretta collaborazione che ne scaturì con i ricercatori, L'IBM Italia istituì inoltre un centro scientifico in via S.Maria, proprio di fronte al CNUCE. Nel 1968 Il CSCE ottenne un riconoscimento importante quando venne trasformato in Istituto di Elaborazione dell'Informazione (IEI-CNR), con l'obiettivo di promuovere e sviluppare la ricerca in informatica. Anche nel passaggio tra la generazione dei transistor e quella dei circuiti integrati il CNUCE si mantenne all'avanguardia procurandosi uno dei primi IBM 360 agli inizi degli anni '70. Anche il CNUCE diviene nel 1974 organo del CNR con compiti di ricerca e servizio principalmente nei settori del calcolo, reti, banche dati [Faedo 1990]. I sistemi main-frame a multi utenza si susseguirono dal 360/67 al 360/168, al 3090 ecc.. Fu sviluppata una rete di collegamenti basata sulla rete dati della SIP, attraverso la quale ci si poteva connettere tramite modem, linee commutate o affittate, ed ottenere risorse di calcolo adeguate in località remote. Una complessa struttura organizzava lo svolgimento dei vari compiti, con differenti tariffe in base a priorità di servizio, di enti industrie ecc.. [Bertini 2004]

PIETRO GROSSI E GLI ALBORI DELLA COMPUTER MUSIC

E' nel decennio tra il 1960 e il 70 che Pietro Grossi, interprete brillante, concertista virtuoso e di chiara fama, con cariche prestigiose al suo attivo, si rivolse all'attività compositiva con l'impiego via via sempre più esclusivo del mezzo elettronico e l'adesione totale e incondizionata alla produzione del suono artificiale. L'impiego del calcolatore elettronico, da pochi anni iniziato in maniera sensibile apriva alla pratica elettronica musicale prospettive esorbitanti di gran lunga le pur ampie possibilità di un classico studio di fonologia. Nel maggio del 1967 per iniziativa dello Studio di Fonologia Musicale di Firenze (S 2F M) e la collaborazione della General Electric Information Systems Italia hanno avuto luogo le prime esperienze italiane di computer music. Un elaboratore elettronico GE-115, programmato opportunamente, è stato usato come esecutore e sorgente sonora contemporaneamente e sono state eseguite opere di Bach, Paganinin Webern. Nessun organo di conversione né altro apparato elettronico è stato usato, il suono, generato direttamente dai circuiti dell'unità centrale è stato registrato di volta in volta su nastro. [Grossi 1962].

SISTEMI IBRIDI E SISTEMI INTERAMENTE DIGITALI

Le possibilità di comporre ed eseguire musica con il computer si riducono fondamentalmente a due: il metodo interamente digitale, dove vengono calcolati, oltre ai dati di struttura, tutti i dati del segnale audio sotto forma di campioni che si succedono nel tempo, ed i sistemi ibridi, in cui il segnale audio è realizzato tramite opportuni sintetizzatori controllati dal computer. Nel primo modello si ha una libertà praticamente infinita di utilizzo di varie tecniche di sintesi, di filtraggio e di modulazione e un controllo fine sui parametri dei suoni fino al dettaglio del campione. I dati, inviati con la giusta temporizzazione ad un convertitore digitale/analogico (DAC), sono la riproduzione fedele del segnale desiderato. La contropartita è una mole smisurata di calcoli che per un brano anche semplicissimo imponeva il tempo differito, anche per i computer più potenti dell'epoca. I dati erano calcolati e immagazzinati su una memoria di massa e solo al termine dei calcoli inviati al DAC. I musicisti lanciavano l'elaborazione delle loro composizioni la sera ed il computer lavorava tutta la notte per ottenere i risultati richiesti; la semplice modifica di un solo parametro (una voce troppo forte o troppo debole, un timbro troppo aspro) significava ricalcolare tutto da capo. I sistemi ibridi hanno certamente meno esigenze di elaborazione dato che il computer si preoccupa della struttura musicale e dei sistemi dedicati curano la sintesi del suono. Questo impone severi limiti ai suoni prodotti in termini di complessità timbrica, numero di voci contemporanee, modificabilità dei parametri ecc., ma attraverso questi sistemi il compositore può facilmente arrivare ad una più pratica metodologia di lavoro per approssimazioni successive e addirittura all'esecuzione in tempo reale, con tempi di elaborazione sovrapponibili ai tempi di esecuzione. A questo secondo modello si ispira il sistema di computer music basato sul terminale TAU2 ed il relativo software di controllo TAUMUS.


Opere

  • TAU1 e TAU2: I TERMINALI AUDIO TAU1 E TAU2 Il Maestro Grossi, quando si rivolse a Pisa, aveva già fatto esperienze di generazione elettronica del suono con i tradizionali sistemi degli studi di fonologia ed avviato l'attività didattica all'S 2F M. Convinto delle notevoli potenzialità dei calcolatori numerici in tutti i campi dell'attività musicale, perseguì fin dall'inizio tre principi fondamentali: il tempo reale, anche accettando compromessi sulla qualità dei suoni, l'interattività locale o remota, l'automazione dei processi, anche quelli decisionali [Grossi 1971]. I direttori del CNUCE, Prof.Guido Torrigiani e quello dell'IEI, Prof Gianfranco Capriz, entrambi matematici e appassionati di musica accolsero favorevolmente le proposte di Grossi.

In una prima fase, anche con l'aiuto di esperti del centro Scientifico IBM, il Maestro cominciò a sperimentare procedure di generazione di musica sia in tempo differito (IBM 1800 e S/7 provvisti di DAC) che in tempo reale con le procedure del DCMP (Digital Computer Music Program) che forniva una sola uscita monofonica ad onda quadra. Il grande dispendio di tempo macchina (assai costoso all'epoca) rappresentava un notevole inconveniente a cui si poteva ovviare indirizzandosi verso un sistema ibrido. Su proposta del Maestro, alcuni progettisti hardware dell'IEI coordinati dal Prof.Franco Denoth, con l'apporto di un team di esperti del CNUCE, avviarono l'ambizioso progetto di un originale terminale audio da interfacciare come una qualsiasi periferica al sistema di calcolo in time sharing IBM 360/67 del CNUCE. La scelta della tecnica di sintesi ricadde sulla sintesi additiva, una scelta coraggiosa per le difficoltà dell'implementazione, ma che offriva una timbrica musicalmente più interessante. Un primo prototipo, il TAU1 forniva due voci a 4 armoniche e leggeva i dati di esecuzione su un nastro di carta perforata preparato al CNUCE dai collaboratori di Grossi. Questo primo prototipo servì a definire gli intervalli di quantizzazione ed i campi di validità dei parametri. Inoltre evidenziò la complessità della problematica della computer music, la cui natura è ampiamente multidisciplinare, dato che coinvolge elettronica, elaborazione dei segnali, informatica, musica, fisica del suono, psicoacustica... Trattandosi di una applicazione in un settore emergente e in assenza di riferimenti precisi, la definizione delle specifiche, la definizione dell'architettura e la realizzazione rappresentarono una notevole difficoltà che comunque fu superata con la realizzazione definitiva (TAU2) in cui si disponeva di tre canali con timbriche, dinamiche e volume dinamicamente controllabili, ciascuno con un massimo di quattro voci. Un felice compromesso tra difficoltà realizzativa, praticità d'uso e complessità musicale. L'interfaccia con il mainframe avveniva tramite collegamento parallelo diretto con un grosso cavo multipolare di 150 metri tra CNUCE ed IEI. Dal punto di vista della tecnologia realizzativa il terminale non utilizzava i VCO (Voltage Controlled Oscillators) come la maggior parte dei sintetizzatori dell'epoca per problemi di stabilità di frequenza e per l'elevato numero di segnali simultanei da generare. Una serie di oscillatori ad onda quadra quarzati e filtrati con filtri risonanti ha risolto il problema. Per la selezione delle frequenze furono utilizzati gli innovativi interruttori analogici CMOS a controllo digitale. Il progetto hardware fu portato a termine nel 1975.

  • IL PROGRAMMA DI GESTIONE TAUMUS Progettato e realizzato al CNUCE principalmente da Pietro Grossi il TAUMUS è un insieme di procedure per elaborare le strutture musicali di un brano, tramite una serie di comandi ad alto livello. Il programma, appena sono pronti i parametri dei suoni da emettere, li converte in formato TAU2 e li invia al terminale, in osservanza dei tempi dettati dall'esecuzione. Dato il tipo di sintesi il lavoro richiesto al calcolatore è sempre molto inferiore alla durata dei suoni per cui il funzionamento in tempo reale è assicurato. Problemi in questo senso sono sorti solo in momenti di particolare sovraccarico del mainframe, in orari in cui più di 100 utenti richiedevano pesanti elaborazioni, ed a questo si rimediava, quando necessario (ad esempio per performance o registrazioni), dando un’alta priorità al sistema. Le funzioni principali del TAUMUS sono tre Composizione, Rielaborazione e Gestione della libreria. Le zone di lavoro sono due: l'Area Operativa, dove vengono effettuate tutte le elaborazioni sulle strutture musicali e la Libreria, l'archivio delle strutture che riceve le elaborazioni dell'Area Operativa e le invia, a richiesta al TAU2 per l'esecuzione. Nella funzione Composizione si può trascrivere un testo tradizionale (Comando Text), far generare automaticamente, ma con diversi gradi di controllo dei brani musicali (Create). In Rielaborazione si possono apportare modifiche al materiale presente nella libreria (Modify), specificando quali zone, voci, parametri trattare. Il comando Vary opera tutta una serie di modifiche automatiche e casuali ed eseguirle sul TAU2. Interessante l'insieme di comandi per la Modulazione che operano variazioni su tutti i parametri in base a modelli definiti o richiamabili dalla libreria. I comandi della Libreria, oltre ad una serie di funzioni tipiche di gestione di archivi, consentono di sfruttare in modo automatico tramite il comando Exec l'esecuzione di brani con tutte le altre funzioni previste [Grossi 1976].

ATTIVITÀ COMPOSITIVA E DIDATTICO/DIMOSTRATIVA DEL TAU2/TAUMUS

Una volta messo a punto il sistema, eliminando i problemi della sezione audio (ronzii, instabilità) e migliorando il software di gestione, iniziò una intensa attività di produzione musicale con composizioni originali e rielaborazioni di brani classici, condotta essenzialmente dal M.Grossi e da giovani autori e sperimentatori. La scelta di eseguire brani classici è stata accolta con perplessità da una parte della critica, ma non si può negare l'interesse e l'importanza di avere una libreria di strutture musicali (1000 brani) che spaziavano dal seicento al novecento, su cui si potevano fare stimolanti elaborazioni, simulazioni di processi compositivi e studi critici in tempo reale. L'aspetto divulgativo fu tenuto in alta considerazione dal Maestro. Una serie di corsi quindicinali denominati Applicazioni Musicali furono ufficialmente inclusi dal 1976 nel calendario didattico del CNUCE. Alcuni tra gli allievi più capaci ed interessati all'attività compositiva furono assistiti nella realizzazione di brani poi presentati in concorsi e manifestazioni anche a livello internazionale ed inclusi in LP curati dal Maestro Grossi. Per motivi organizzativi interni al CNUCE le lezioni furono sospese dal 1978 e da allora si ricorse maggiormente alle dimostrazioni remote. Nel 1981 fu istituito un corso annuale sperimentale di Informatica Musicale al Conservatorio L.Cherubini di Firenze, che trattava in modo esteso le problematiche inerenti questa disciplina. L'impostazione delle dimostrazioni svolte in accademie, teatri e scuole di musica fu simile ai corsi citati, anche se più concisi a causa dei costi dei collegamenti. Per svolgere tale attività erano necessari due tipi di connessione: una con linea dati, con consolle-video che impartiva i comandi al mainframe, ed una in fonia per trasmettere il segnale sintetizzato TAU2. Normalmente veniva usato un solo canale telefonico (quindi con banda assai ridotta), mentre in occasioni importanti interveniva la RAI con ponti radio in UHF. L'attività fu abbastanza fitta e l'obiettivo fu efficacemente raggiunto: in tutto furono fatte una trentina di demo con collegamenti telefonici ed una decina con ponti radio.

NUOVI ORIENTAMENTI

Dal 1976 furono fatti degli studi di fattibilità per installare direttamente il TAU2 al Conservatorio. In un caso si trattava di adattare l'interfaccia ad un sistema a microprocessore, avere l'uscita audio in locale e mantenere il collegamento dati con il CNUCE per accedere al TAUMUS ed alla Libreria tramite una veloce (per l'epoca) linea sincrona a 4800 bit/sec. Un'altra ipotesi fu di far acquisire al Conservatorio un computer di medie dimensioni che avrebbe sostituito il centro di calcolo del CNUCE per controllare il terminale [ Il terminale è stato dapprima portato al Conservatorio di Firenze su un progetto che lo voleva esposto presso il museo di strumenti musicali. Nel 2003 si è deciso che la collocazione più consona fosse al museo delle macchine di calcolo nell'area dei Vecchi Macelli a Pisa, insieme con la CEP ed altri computer.

Il TELETAU

VERSO UN SERVIZIO DI TELEMATICA MUSICALE

Agli inizi degli anni '80 si potevano intraprendere due possibili direzioni di sviluppo per le applicazioni musicali con i computer: approntare sistemi potenti con sintetizzatori basati su tecniche numeriche di Signal Processing (es. il lavoro di P.Di Giugno all'IRCAM di Parigi) o sfruttare applicazioni sistemi personali, che pur con limitate capacità foniche avrebbero permesso di lavorare con autonomia e comodità. Sembrava che l'attività di lavoro in remoto col TAU2/TAUMUS/Centro di calcolo fosse destinata a ridursi e concludersi. Invece, sollecitati dall'interesse per le nostre modalità di lavoro, anche da parte di ditte private, nonché dalla geniale lungimiranza del Maestro Grossi, sentimmo l'esigenza di sperimentare le possibilità offerte dalla telematica, specie nel disporre di un archivio musicale opportunamente organizzato, sfruttabile in multiutenza e con possibilità di sintesi locale e remota. La reale possibilità era data anche da una serie di fattori: la messa in funzione di EARN-BITNET-NORTHNET che collegava già centinaia di centri nel mondo, la presenza della rete di trasmissione dati ITAPAC della SIP e la disponibilità sul mercato di personal computer con prestazioni orientate anche alla generazione di segnali audio e le tante funzionalità del TAUMUS, talmente accresciute da renderlo adattabile alla multiutenza ed al controllo di stazioni remote opportunamente predisposte [Andreoni 1982] [Bertini 1982]. Furono avviate una serie di esperienze in questo senso nella zona di Firenze e, nel giugno 1985, durante la manifestazione La luce a Venezia fu utilizzata una stazione remota costituita da un Commodore 64 che fungeva da terminale dati remoto del sistema time-sharing di Pisa, sia da esecutore sonoro, grazie ad un ambiente software che simulava la filosofia del TAU2 e sfruttava la sintesi hardware di cui era dotato. Le possibilità espressive del circuito SID che sintetizzava il suono sul Commodore 64 avevano interesse solo dal punto di vista didattico-dimostrativo, ben lungi dall'essere paragonate a quelle dei sistemi di sintesi usati all'epoca in computer music, compreso lo stesso TAU2. Basti pensare al limite imposto alle sole 3 voci contemporanee, mentre nell'archivio del TAUMUS i brani comprendevano spesso anche 12 voci... [Tarabella 1985].

  • IL TELETAU In una prima fase sperimentale [Grossi 1985] venne attuata la re-implementazione del software TAUMUS (trasformato in TELETAU) per sfruttare le caratteristiche delle macchine virtuali che l’MVM all’epoca metteva a disposizione e per sganciare quello che poteva essere un servizio utile per molti musicisti dall'unico prototipo di terminale audio che il sistema poteva controllare. L'obiettivo era di mettere a disposizione di utenti remoti genericamente interessati a problemi di Informatica Musicale il patrimonio di software di elaborazione nonché l'archivio di testi musicali, con lo scopo anche di accrescerlo con contributi esterni, attuando un vero e proprio servizio in tempo reale. Il TELETAU accresceva inoltre l'insieme di comandi del TAUMUS e già prevedeva, nel breve periodo, una notevole espansione specialmente per l'autogenerazione di testi musicali e per l'analisi musicologica, che potevano essere anche molto complessi. La prima release fu presentata all'International Computer Music Conference (Royal Conservatory L'Aia, Olanda) nel 1986 [Nencini 1986]. In effetti nella release 2 del programma molti sono stati i miglioramenti; interessante un sistema di generazione di improvvisazioni jazz [Nencini 1987]. Nel frattempo si stavano diffondendo sempre più, ad opera di ditte commerciali, strumenti polifonici che potevano essere controllate in maniera digitale via MIDI, con specifiche di connessione e protocolli di trasmissione standard, che finalmente creavano (non senza difficoltà) un ponte tra sistemi proprietari di diversi costruttori. Il MIDI poteva rappresentare un modo di adattare i dati in uscita dall'elaborazione del TELETAU ad una tastiera musicale utilizzata come terminale audio. A tale scopo fu commissionata ad una ditta specializzata una interfaccia temporizzatrice che acquisiva i dati in formato TAU e li inviava in formato MIDI a delle tastiere YAMAHA.

DETTAGLI SULLA CODIFICA DEI SUONI

Il TELEATU Encoding System (TES) è stato formalizzato insieme con il software per computer music TELETAU [Nencini 1987] [Camilleri 1989] e direttamente proveniente dalla codifica adottata nel software TAUMUS. É un sistema alfanumerico di inserimento nota per nota pensato per applicazioni musicologiche o per l'esecuzione musicale. Nel file TES le note sono suddivise in voci e codificate specificando rispettivamente ottava, nome della nota (codifica latina o anglosassone), alterazione e durata con una lettera convenzionale o in centesimi di secondo. Vengono utilizzate le regole del running status (sono codificati interamente solo i valori cambiati) e del calcolo automatico delle alterazioni (necessario per trasposizioni e cambi di tonalità). Inoltre è possibile specificare il tempo metronomico, le alterazioni fisse del brano e i segni dinamici [Giomi].


Sito web

Associazione Pietro Grossi


Poetica

SCELTE PIONIERISTICHE E CORAGGIOSE

Ritengo necessario sottolineare certi aspetti che al lettore non esperto potrebbero non apparire nella giusta luce quanto a originalità, innovazione, importanza, se non risultare addirittura banali. Innanzitutto ci tengo a ricordare il valore artistico di Grossi, eccelso violoncellista con una lunga carriera orchestrale all'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Compositore prolifico e sempre attento all'innovazione, all'avanguardia, fu tra i primi a promuovere l'opera di John Cage in Italia. Un tale personaggio ha saputo intravedere le possibilità dei rudimentali computer dell'epoca, nonostante la limitata capacità elaborativa, nonostante la non certo facile possibilità di programmarli (senza le odierne interfacce visuali, la programmazione object oriented...), nonostante i rudimentali, approssimativi vagiti delle interfacce audio, spesso ben lontane da un pur minimo requisito musicale. Ed ha intravisto queste possibilità con l'irruenza di una folgorazione, in quello che per lui è stato "il secondo giorno più importante" della vita. Anche riguardo al pensiero sulla proprietà intellettuale e sulla figura dell'autore, l'autore unico, padre possessivo legato inscindibilmente alla sua opera, Grossi si è dimostrato un precursore. Egli rifiutava l'atteggiamento conservativo, di possesso, e considerava i prodotti realizzati da lui o dai collaboratori al CNUCE o all'S 2F M, materiale oggettivo da condividere, da aprire a una nuova vita di ulteriori manipolazioni e miglioramenti, per molti versi impossibili a realizzarsi se limitati all'apporto di un solo autore. Come non pensare a quanto fosse nel giusto considerando gli innumerevoli progetti open source oggi disponibili, oggetto di continuo miglioramento e fruibili gratuitamente da tutti, le numerose comunità telematiche grazie alle quali le tematiche più attuali vengono sviscerate, la produzione di opere d'arte letterarie, grafiche, musicali in collaborazione... Riguardo al TAU2 bisogna sottolineare le scelte sofferte e coraggiose riguardo ad esempio all'annoso problema della stabilità delle frequenze, alla genialità di alcune tecniche adottate nel software di controllo, nella codifica dei suoni, nelle tecniche di analisi. Tutto ciò è ancor più apprezzabile in quanto è stato spesso punto di riferimento per gli ulteriori sviluppi e nella realizzazione di analoghi prodotti e di protocolli standard. In un periodo dove i computer erano disponibili solo nei centri di calcolo e la multiutenza era una scelta obbligata per ripartire i costi e ammortizzare apparecchiature costosissime, l'uso della rete ci sembra adesso una scelta ovvia, forse l'unica strada percorribile. Ma l'idea di lavorare a distanza su un archivio di brani accessibili a chiunque via telefono, quando ancora le reti erano allo stato sperimentale ed i modem funzionavano a 300 bit per secondo, richiede tutta la nostra ammirazione. Il futuro teorizzato di suoni e algoritmi trasmessi a distanza via cavo, di data base musicali (e non solo) a cui si può accedere nella duplice veste di fruitori o creatori, si è puntualmente avverato con la diffusione di Internet, del MIDI, dell'MP3. Più che altro non bisogna dimenticare la lezione del Maestro sul libero accesso alle informazioni, la spinta alla condivisione dei saperi e delle opere. Lo sviluppo di questa filosofia della condivisione si può far risalire forse ai primi utilizzi della posta elettronica nella comunità scientifica, ravvivata poi dal fermente movimento sorto intorno a Università come Stanford o Berkeley e sfociata in pregevoli progetti open source, dei quali mi limito a citare il sistema operativo Linux, uno dei più usati sui server di tutto il mondo. Senza questo spirito di libera diffusione e collaborazione, vengono drasticamente ridotte, se non vanificate, le enormi possibilità di crescita culturale e di capillare diffusione della conoscenza rappresentate da Internet.



Bibliografia

- P.Grossi Esperienze di Computer Music Pubblicazione dell'S 2F M Firenze 1962 - P.Grossi Modalità operative del TAUMUS software di gestione del terminale audio TAU2 Collana Studi Musicali Nota interna CNUCE N.120, Pisa 1976 - P.Grossi Musica in tempo reale I Futuribili V, n.34 Ed. Bardi Roma 1971 - G.Bertini, P.Grossi Trasferimento del terminale audio TAU2 al Conservatorio L.Cherubini di Firenze - Considerazioni sulla fattibilità e sui modi di pilotaggio del TAU2 Nota tecnica C81-06 CNUCE/CNR, Pisa 1981 - R.Andreoni, G.Bertini e P.Grossi Ipotesi per il progetto di un servizio di Telematica Musicale Nota interna C82-21 CNUCE/CNR Pisa 1982 - G.Bertini, P.Grossi Utilizzazione del sistema di Computer Music TAU2-TAUMUS per attività didattica e dimostrativa Nota interna B82-20 CNUCE/CNR 1982 - P.Grossi, G.Bertini and R.Andreoni - Computer music as a permanent service - Toward musical telematics PROCEEDINGS OF THE INTERNATIONAL COMPUTER MUSIC CONFERENCE 1982 - P.Grossi La versione rete del package TAU e dell'archivio dei testi musicali della divisione musicologica del CNUCE Nota interna CNUCE/CNR, Pisa 1985 - P.Grossi, G.Nencini Modalità operative del TELETAU Rel. 0.0 Pisa: CNUCE/CNR. 1985 - P.Grossi, G.Necini La versione rete del package TAU e dell'archivio dei testi musicali della Divisione Musicologica del CNUCE Nota interna C85-6 CNUCE/CNR, Pisa 1985 - L.Tarabella, P.Grossi Un'esperienza di telematica musicale e Prospettive di un servizio Nota interna C85 n.7 CNUCE/CNR, Pisa 1985 - L.Tarabella Una stazione di lavoro per attività di telematica musicale Nota interna C86 n.12 CNUCE/CNR, Pisa 1986 - G.Nencini Modalità operative del TELETAU Rel. 1.0 Pisa: CNUCE/CNR 1986 - G.Nencini Modalità operative del TELETAU Rel. 2.0 Pisa: CNUCE/CNR 1987 - L.Camilleri, F.Carreras, A.Mayr a cura di P.Grossi Musica senza Musicisti - Scritti 1966/1986 CNUCE/CNR Firenze 1987 - L.Camilleri, F.Giomi Computer Applications to Music: A View from Florence Humanistike Data 3 1989. - A.Faedo Il Venticinquennio del CNUCE Festeggiamenti del 25° dalla fondazione CNUCE/CNR, Pisa 1990 - F.Giomi, M.Ligabue L'istante zero. Conversazioni e riflessioni con Pietro Grossi SISMEL Firenze 2000 - G.Bertini Il terminale musicale polifonico TAU2 Rivista Musica e Tecnologia Di prossima pubblicazione

DISCOGRAFIA ESSENZIALE

Atmosfera & elettronica (Lupus) ElettroMusica n. 1 e n. 2 (Leo records) GE-115 Computer Concerto (General Electrics, 1968) Computer Music (Edizioni Fonos, 1972) Computer Music (CNUCE/CNR, 1973) Computer Music (CNUCE-IEI/CNR, 1978) Computer Music - Bach/Grossi (LP, Ayma, 1980) Paganini al computer (LP, Edipan, 1982) Computer Music - Satie/Joplin/Grossi (LP, Edipan, 1983) Sound Life (LP, Edipan, 1985) S 2F M - Musica Programmata (LP, La Musica, 1986) Computer Music (LP, Edipan, 1988) Computer Music (CD, Edipan , 1990) Musicautomatica (LP, Die Schachtel, 2002) Battimenti (CD, ants records, 2002)


Webliografia

F.Denoth Il ruolo dell'informatica del CNR nella "Società dell'Informazione" http://cctld.it/storia/denoth_01/cnr_01.htm F.Giomi The computational score http://www.pd.org/topos/perforations/perf3/comp_score.html P.Grossi HomeArt http://www.leonet.it/art/homeart/homeart_it.html

Brani in rete

N.Paganini Capriccio n.1 2'52" [MP3 1.13 MB] http://www.leonet.it/art/homeart/mp3/001.mp3 F.Chopin Valzer 3'10" [MP3 1.28 MB] http://www.leonet.it/art/homeart/mp3/009.mp3 P. Grossi Polifonia (framm.) 3'00" [MP3 1.22 MB] http://www.leonet.it/art/homeart/mp3/002.mp3 P. Grossi Monodia (framm.) 2'00" [MP3 878 KB] http://www.leonet.it/art/homeart/mp3/003.mp3