Gruppo MID: differenze tra le versioni

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"''I nostri oggetti non sono come la Nike di Samotracia, congelata perennemente nel marmo; sono persone vive (...)<ref>http://www.artribune.com/2015/08/autenticita-e-datazione-delle-opere-parla-il-gruppo-mid-antonio-barrese-alberto-marangoni/</ref>''"  
 
"''I nostri oggetti non sono come la Nike di Samotracia, congelata perennemente nel marmo; sono persone vive (...)<ref>http://www.artribune.com/2015/08/autenticita-e-datazione-delle-opere-parla-il-gruppo-mid-antonio-barrese-alberto-marangoni/</ref>''"  
  
Secondo la poetica del gruppo non esistono "originali" delle opere, essendo degli oggetti in continua trasformazione, oggetti "flusso" e non oggetti "punto"; le opere si basano molto su principi scientifici
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Secondo la poetica del gruppo non esistono "originali" delle opere, essendo degli oggetti in continua trasformazione, oggetti "flusso" e non oggetti "punto"; le opere si basano molto su principi scientifici; gli artisti hanno realizzato riproduzioni delle loro opere retrodatandole, poiché i "protototipi" risalgono ad anni fa, e si oppongono a metodi e criteri di datazione tipici delle normali opere pittoriche e scultoree, e il conseguente mercato artistico relativo a opere "statiche", non tenendo conto delle peculiarità dell'arte cinetica che ambisce a creare generi e spazi autonomi. I lavori del gruppo sfidano le convenzioni e sono restie a diventare oggetto di asta e vendita quali pezzi artigianali unici. Essi si battono contro il feticismo del "vecchio" e preferiscono di gran lunga che un'opera venga ricostruita piuttosto che essere un reperto "auratico" per dirla con Benjamin; quello che conta, insomma, è l'effetto e il contenuto dell'opera. Il gruppo tiene a precisare che l'oggetto d'arte cinetica fa genere a sé stante e rientra nell'ambito scientifico\progettuale\tecnico. I componenti si rifiutano di anticare opere pur retrodatate, sempre secondo il principio che il cuore dell'arte cinetica rimane il progetto in sé e non gli elementi materiali che lo compongono, come un oggetto di design.
 
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== Opere ==
 
== Opere ==

Revisione 22:56, 16 Feb 2016

Antonio Barrese, Visual Bells

Il Gruppo MID è un collettivo di artisti composto da Antonio Barrese, Alfonso Grassi, Gianfranco Laminarca e Alberto Marangoni.

Storia

Il Gruppo MID nasce nel fertile ambiente culturale della Milano tra gli anni 1963 e 1964. l'acronimo del nome sta per "Mutamento Immagine Dimensione". Essi sono posteriori a gruppi quali Exact 51 ed Equipo 57, Gruppo N, Grav, Gruppo T, che già avevano sperimentato ampiamente nell'ambito dell’arte cinetica; nel 1965 il Gruppo si fonde con Nove tendencije di Zagabria. La prima personale del gruppo si tiene proprio a Milano, allo Studio Danese nello stesso anno, con il titolo di Immagini Stroboscopiche. Il gruppo lavora moltissimo negli anni Sessanta, partecipando ad oltre 400 esposizioni nazionali e internazionali. La formazione si scioglie nel 1972, annoquale i componenti si dedicano alle carriere artistiche personali, focalizzate per lo più sul design. Dopo decenni di silenzio, mostre di inizio anni 2000 quali Luce, Movimento & Programmazione: Kinetische Kunst aus Italien 1958-68(in varie sedi), Einbildung a Graz, Op Art a Francoforte, Die Neuen Tendenzen a Ingolstadt e Düren, Cinetica a Torviscosa hanno contribuito notevolmente alla riscoperta di questi artisti. Nel 2007 Marangoni e Barrese si riuniscono e riprendono le ricerche portate avanti decenni prima.

Sito Web

Poetica

Antonio Barrese, Modulo immagini sintetiche

I MID hanno affrontato temi quali l'identificazione tra progetto e arte, e la potenzialità della tecnologia. Gioca un forte ruolo anche l'interattività dell'opera e il suo rapporto col fruitore. Da segni essenziali e forme basilari si originano i risultati più diversi e variegati. Molte opere del gruppo sono sicuramente conquiste notevoli e per molti versi precorritrici dell'odierna arte multimediale e digitale. Gli artisti di MID affrontano con libertà e senza preconcetti tematiche rientranti nell'allora possibile spettro delle opzioni tecnologiche. Si configura forte la spinta verso l'immaterialità e l'astrazione, soprattutto nell'analisi dei fenomeni luminosi. Importante anche l'attenzione alla poetica del design del gruppo, soprattutto quello grafico e quello d'oggetto; una vera e propria concezione ideologica di quest'arte. Barrese in particolare ha ricevuto importanti riconoscimenti per il suo lavoro in quest'ambito, tra cui vari premi "Compasso d'Oro". Egli è rimasto legato a questa disciplina e non l'ha mai separata completamente dal resto del suo lavoro artistico. I MID hanno lavorato, con notevole intuizione, vicino agli ambiti dei movimenti di Arte Cinetica e Arte Programmata, fin troppo tralasciati negli anni immediatamente successivi, e riscoperti soltanto con le nuove istanze dell'arte digitale degli ultimi anni. Il gruppo si è dedicato "filologicamente" alla ricostruzione di alcune opere del passato, dal carattere effimero e temporaneo o dei quali gli esemplari si trovano ormai in collezioni private, o distrutte. Molti lavori del gruppo si trovano infatti ad avere un carattere metamorfico e transeunte, rendendo ogni pezzo (aggiustato o migliorato) ancora più unico secondo le parole degli stessi Barrese e Marangoni. Gli artisti del collettivo si oppongono infatti a un'arte di tipo "statico" e molte opere come detto duravano "solo il tempo dell'inaugurazione":

"I nostri oggetti non sono come la Nike di Samotracia, congelata perennemente nel marmo; sono persone vive (...)[1]"

Secondo la poetica del gruppo non esistono "originali" delle opere, essendo degli oggetti in continua trasformazione, oggetti "flusso" e non oggetti "punto"; le opere si basano molto su principi scientifici; gli artisti hanno realizzato riproduzioni delle loro opere retrodatandole, poiché i "protototipi" risalgono ad anni fa, e si oppongono a metodi e criteri di datazione tipici delle normali opere pittoriche e scultoree, e il conseguente mercato artistico relativo a opere "statiche", non tenendo conto delle peculiarità dell'arte cinetica che ambisce a creare generi e spazi autonomi. I lavori del gruppo sfidano le convenzioni e sono restie a diventare oggetto di asta e vendita quali pezzi artigianali unici. Essi si battono contro il feticismo del "vecchio" e preferiscono di gran lunga che un'opera venga ricostruita piuttosto che essere un reperto "auratico" per dirla con Benjamin; quello che conta, insomma, è l'effetto e il contenuto dell'opera. Il gruppo tiene a precisare che l'oggetto d'arte cinetica fa genere a sé stante e rientra nell'ambito scientifico\progettuale\tecnico. I componenti si rifiutano di anticare opere pur retrodatate, sempre secondo il principio che il cuore dell'arte cinetica rimane il progetto in sé e non gli elementi materiali che lo compongono, come un oggetto di design.

Opere

File:Gruppo MID - Grupo mid generatore.jpg
Gruppo MID, Modulo immagini sintetiche
  • Generatore stroboscopico: 1965
  • Generatore di interferenze: 1966 (?)
  • Lampeggiatore: 1966 (?)
  • Generatore di linee traccianti: 1967 (?)
  • Immagini sintetiche: 1965/1972
  • Film sperimentali: 1965/1972

Esposizioni

Bibliografia

  • Antonio Barrese, Alberto Marangoni (a c. di) 4 - MID Alle origini della multimedialità. Dall'arte programmata all'arte interattiva Silvana Editoriale, 2007, ISBN 97888-3660942-0

Webliografia

http://www.digicult.it/it/digimag/issue-058/antonio-barrese-mutation-imagine-dimension/

http://www.artribune.com/2015/08/autenticita-e-datazione-delle-opere-parla-il-gruppo-mid-antonio-barrese-alberto-marangoni/

Voci Correlate

Gruppo T
Gruppo N
Arte cinetica
Arte programmmata

Note

  1. http://www.artribune.com/2015/08/autenticita-e-datazione-delle-opere-parla-il-gruppo-mid-antonio-barrese-alberto-marangoni/