Hill Gary: differenze tra le versioni

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Gary Hill ha fatto del rapporto tra suono-immagine elettronica e linguaggio (oralità e testo scritto) il centro della proprio ricerca artistica; ha lavorato quindi sull’interazione tra modalità diverse di comunicazione e rappresentazione; pagine di libri, parole, corpi frammentati e silenziosi, letture ad altra voce si alternano nei testi visivi delle sue opere.
 
Gary Hill ha fatto del rapporto tra suono-immagine elettronica e linguaggio (oralità e testo scritto) il centro della proprio ricerca artistica; ha lavorato quindi sull’interazione tra modalità diverse di comunicazione e rappresentazione; pagine di libri, parole, corpi frammentati e silenziosi, letture ad altra voce si alternano nei testi visivi delle sue opere.
Quando già era attivo nella ricerca video, mischia analogico e digitale, cercando di valutare la funzione dell’immagine informatica come sviluppo ulteriore dell’immagine video, in una interrogazione inquieta sul come collocare i linguaggi audiovisivi in una stretta adesione all’arte plastica da una parte, all’area mediatica dall’altra.
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Quando già era attivo nella ricerca [[video]], mischia analogico e digitale, cercando di valutare la funzione dell’immagine informatica come sviluppo ulteriore dell’immagine video, in una interrogazione inquieta sul come collocare i linguaggi audiovisivi in una stretta adesione all’arte plastica da una parte, all’area mediatica dall’altra.
 
Il suo è un lavoro complesso ed articolato riconosciuto dalla critica internazionale, dove pensiero e immagine, parola e suono sono i codici linguistici che l’artista smembra, decostruisce, poi dilata, nella sinestesia dei diversi media, in un articolato coinvolgimento di altre dimensioni: psichiche, biologiche e cibernetiche. Libero da vincoli, il suo lavoro è quindi aperto alla sfida e al confronto con le culture del passato.
 
Il suo è un lavoro complesso ed articolato riconosciuto dalla critica internazionale, dove pensiero e immagine, parola e suono sono i codici linguistici che l’artista smembra, decostruisce, poi dilata, nella sinestesia dei diversi media, in un articolato coinvolgimento di altre dimensioni: psichiche, biologiche e cibernetiche. Libero da vincoli, il suo lavoro è quindi aperto alla sfida e al confronto con le culture del passato.
 
Più di qualsiasi altro artista, Gary Hill riesce a impiegare la tecnologia moderna per creare l’aura della presenza fisica. Molti suoi video mostrano personaggi che sembrano così reali da dare la sensazione di essere davvero presenti.
 
Più di qualsiasi altro artista, Gary Hill riesce a impiegare la tecnologia moderna per creare l’aura della presenza fisica. Molti suoi video mostrano personaggi che sembrano così reali da dare la sensazione di essere davvero presenti.

Revisione 04:41, 17 Giu 2006

Hill Gary
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Personaggio o Gruppo

Hill Gary

Biografia

Gary Hill nato nel 1951 a Santa Monica, CA (USA) e attualmente residente a Seattle (Washington) è tra i più importanti creatori della scena artistica internazionale. Nasce come scultore, prediligendo l’uso dell’acciaio. Inizia ad operare con il video nel 1969 con la Woodstocck Community Video diventando così dagli anni Settanta il pioniere e precursore nella sperimentazione e ideazione della videoarte e delle video installazioni. Negli anni Ottanta il suo interesse si sposta verso l’aspetto processuale, indagando la forza semantica delle nuove tecnologie e coinvolgendo le infinite combinazioni tra elementi visivi, sonori e verbali. Ha lavorato in Giappone (1983-84) e al Centre Pompidou di Parigi (1988). I suoi video e videoinstallazioni sono stati presentati nelle maggiori esposizioni d’arte contemporanea, tra cui quelle del MOMA di New York, del Pompidou di Parigi, Documenta di Kassel, Biennale di Venezia dove nel 1995 Hill è il vincitore del Leone d’oro per la scultura. Nel 2005 l’artista californiano riceve la laurea ad honorem della Academy of Fine Arts di Poznan in Polonia. Attualmente vive e lavora a Washington.

Sito web

Poetica

Gary Hill ha fatto del rapporto tra suono-immagine elettronica e linguaggio (oralità e testo scritto) il centro della proprio ricerca artistica; ha lavorato quindi sull’interazione tra modalità diverse di comunicazione e rappresentazione; pagine di libri, parole, corpi frammentati e silenziosi, letture ad altra voce si alternano nei testi visivi delle sue opere. Quando già era attivo nella ricerca video, mischia analogico e digitale, cercando di valutare la funzione dell’immagine informatica come sviluppo ulteriore dell’immagine video, in una interrogazione inquieta sul come collocare i linguaggi audiovisivi in una stretta adesione all’arte plastica da una parte, all’area mediatica dall’altra. Il suo è un lavoro complesso ed articolato riconosciuto dalla critica internazionale, dove pensiero e immagine, parola e suono sono i codici linguistici che l’artista smembra, decostruisce, poi dilata, nella sinestesia dei diversi media, in un articolato coinvolgimento di altre dimensioni: psichiche, biologiche e cibernetiche. Libero da vincoli, il suo lavoro è quindi aperto alla sfida e al confronto con le culture del passato. Più di qualsiasi altro artista, Gary Hill riesce a impiegare la tecnologia moderna per creare l’aura della presenza fisica. Molti suoi video mostrano personaggi che sembrano così reali da dare la sensazione di essere davvero presenti.

Opere

Alcune delle opere

  • The fall, 1973.

Video in bianco/nero della durata di 11’.

  • Air Raid, 1974.

Video in bianco/nero della durata di 6’.

  • Rock City Road, 1974-75.

Video a colori, silenzioso, della durata di 12’.

  • Eath Puls, 1975.

Video a colori, della durata di 6’.

  • Earth Pulse, 1975.

Video a colori della durata di 6’.

  • Improvisations with Bluestone, 1976.

Video a colori della durata di 6’.

  • Mirror Road, 1976.

Video a colori, silenzioso, della durata di 6’.

  • Bits, 1977.

Video a colori della durata di 4’25’’.

  • Bathing, 1977.

Video a colori, silenzioso, della durata di 4’25’’.

  • Windows, 1978.

Video a colori, silenzioso, della durata di 8’.

  • Sums & Differences, 1978

Video in bianco/nero della durata di 8’.

  • Mesh, 1979.

Videoinstallazione.

  • Picture Story, 1979.

Video a colori della durata di 7’.

  • Soundings, 1979.

Video a colori della durata di 17’.

  • Processual Video, 1980.

Video in bianco/nero della durata di 11’30’’.

  • Black/White/Text, 1980.

Video in bianco/nero, stereo, della durata di 7’.

  • Videograms, 1980-81.

Video in bianco/nero della durata di 13’25’’.

  • Primarily Speaking, 1981-83.

Video a colori, stereo, della durata di 18’40’’.

  • Why Do Things Get in a Muddle?, 1984.

Video a colori della durata di 32’.

Video a colori della durata di 43:51.

  • URA ARU (the backside exists), 1985-86.

Video a colori della durata di 28’.

  • Mediations (toward a remake of Soundings), 1979-86, color, stereo, 4:45

Video a colori, stereo, della durata di 4’45’’.

  • In Situ, 1986.

Videoinstallazione.

  • Searchlight, 1986-1994.

Videoinstallazione.

Installazione.

  • Solstice d'Hiver, 1990.

Video a colori della durata di 60’.

  • Tall ships, 1992.

Videoinstallazione.

  • Learning Curve, 1993.

Videoinstallazione silenziosa.

  • Osservazioni sul colore, 1994.

Videoinstallazione.

  • Red Technology, 1994.

Videoinstallazione con due proiettori.

Videoinstallazione.

  • Touching, 1996

Performance al Speakeasy Cafe, Seattle, WA.

  • Splayed Mind Out, 1996-98.

Perfomance in collaborazione con Meg Stuart e la compagnia di danza Damaged Goods.

Installazione sonora realizzato all’interno del Colosseo e del Tempio di Venere.

Bibliografia

  • 2004, Le arti multimediali digitali, Balzola Andrea e Monteverdi Anna Maria, ed. Garzanti, Milano, pp. 467.
  • 2004, Corpi sognanti, Taiuti Lorenzo, ed. Feltrinelli, Milano, pp. 130.
  • 2004, Arte elettronica: video, installazioni, web art, computer art, ed. Giunti, Milano, pp. 36, 88

Webliografia