Himanen Pekka

Tratto da EduEDA
Versione del 12 Nov 2012 alle 01:10 di Cristina (Discussione | contributi) (Biografia)

(diff) ←Older revision | view current revision (diff) | Newer revision→ (diff)
Jump to: navigation, search

oloelzeldo

Pekka Himanen

Himanen Pekka


Biografia

Il professor Himanen Pekka è uno dei ricercatori più conosciuto al mondo dell'era dell'informazione, i cui lavori sono stati pubblicati in 20 lingue dall'Asia all'America. Dopo aver conseguito la laurea in Filosofia come il più giovane dottore di sempre in Finlandia all'età di 20 anni (all'Universitò di Helsinki nel 1994), Himanen si spostò per la sua prima ricerca in Inghilterra e poi in California (alla Stanford University e all'Unviersità della California, Berkeley). La sua opera più famosa è senz'altro The Hacker Ethic (2001). Come segno del suo impatto, i lavori di Himanen sono stati premiati con insigniti con notevoli premi come il "World Economic Forum's respected Global Leader for Tomorrow Award", nel 2003. Himanen ha avuto un importante ruolo nell'analisi dell'attuale società politica informatica. Himanen è spesso intervistato dai media in tutto il mondo, dai programmi TV ai giornali. E' stato autore di numerosi articoli.

Opere

Musei

Biografia

- Pekka H. (2001), L'etica hacker e lo spirito dell'eta' dell'informazione;
- The Information Society and the Welfare State (2002), in collaborazione con il Professor Manuel Castells.

Sito web

http://www.pekkahimanen.org

Poetica

"L'etica hacker e lo spirito dell'informazione" è indubbiamente uno di quei testi capaci di smuovere le critiche - sia positive che negative - di un ampio numero di persone. Senza omrba di dubbio possiamo sostenere che l'avvento e la diffusione delle nuove tecnologie e, in particolar modo, del computer e di internet, hanno creato una spaccatura sociale tra quello che "era prima" e quello che "è adesso". Questa spaccatura (parte visibile di un mutamento che ha investito in pieno la società), porta con sé riflessioni e ripercussioni a 360° nei confronti dell'individuo. Himanen Pekka, si ferma allora ad analizzare una parte delicata, di difficile trattazione: l'etica. Ecco che allora Pekka dà l'avvio alle mosse, partendo da un'altra opera; un opera fondamentale per il pensiero del Novecento: "L'etica protestante e lo spirito del capitalismo", di Max Weber. E' su queste basi che poggia parte della sua analisi (almeno la parte iniziale della sua trattazione), che si muove all'interno di una comparazione continua tra queste due concezioni etiche. Prima di procedere oltre, però, bisogna mettere in evidenza un concetto che emerge con estrema chiarezza anche dal pensiero di Himanen: ovvero, con l'età dell'informazionalismo, non si è distrutto l'etica precedente in favore di una nuova etica. Anzi, come sostiene Himanen, l'età dell'informazionalismo può essere definita come la massima espressione dell'etica precedente. Quindi la "nuova etica" è una proposta; una proposta che mira a ridefinire i rapporti sia nei confronti del lavoro che del denaro; ma la nuova etica mira anche a ridefinire i concetti di collettività, di tempo libero, di creatività. Per definire l'etica hacker, si deve innanzitutto slacciare la parola "hacker", dal concetto che ha la maggior parte delle persone quando viene a contatto con questo termine: ovvero, coloro che si rendono responsabili di crimini informatici. Himanen identifica queste persone con il termine cracker. L'etica che propone - e ribadiamo questo concetto; l'etica hacker non è ancora presente, è un campo possibile - Himanen ruota attorno ad un concetto fondamentale: la creatività. La creatività si mette in mostra in maniera palese attraverso la passione, la dedizione nei confronti del proprio lavoro. E' abbastanza intuibile che se c'è passione per il proprio lavoro, il tempo che dedichiamo a questo non si distanzia tanto, in termini di gratificazione, da quello del tempo libero: quindi, la differenza (netta nella società attuale), tra tempo lavorativo e tempo libero, nell'etica hacker si riduce in maniera evidente. Mi pare evidetne che già questo modo di approcciarsi alla vita, porti con sé una vera e propria rivoluzione del pensiero, una modifica all'impostazione della giornata: in quest'ottica diventa evidente la necessità che c'è di organizzarsi il proprio lavoro, non più sottoposto a delle rigide regole e scansioni immutabili. Se c'è necessità di auto-organizzarsi (è un impegno, è vero, ma dà grandi gratificazioni), vuol dire che il soggetto vive in una condizione di estrema libertà, che lo svincola dai ritmi costrittivi e routinari della vita di tutti i giorni. Questi possiamo dire che sono i valori principe della nuova etica hacker. Se passiamo oltre, vediamo anche come per l'hacker non conti più il guadagno in termini monetari, ma in termini di valore sociale. L'hacker percepisce allora che quello che sta compiendo va ben al di là della soddisfazione monetaria, va verso la corrispondenza sociale (un po' come la dedizione di molti medici, di molti professori). Sostengo che l'etica hacker proposta da Himanen sia estremamente affascinante, anche se appare un po' utopica, ancora. Lo stesso Himanen, disegnandola sotto i tratti della "possibilità", la rende ancora debole per approvare in gran massa all'interno della società contemporanea.

Webliografia

http://www.pekkahimanen.org

http://www.swif.uniba.it/lei/recensioni/crono/2002-04/himanen.htm

http://www.feltrinelli.it/SchedaLibro?id_volume

http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/011110d.htm