IL PIACERE DI FARE UN GESTO BUONO: differenze tra le versioni

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Versione attuale delle 16:21, 19 Dic 2007

Il piacere di fare un gesto buono

Descrizione

Il concept della campagna non punta sul “buonismo” dell’agire solidale, ma sull’umana esitazione che si può comprensibilmente verificare nell’animo umano di fronte alla richiesta di un gesto buono. 
Perciò il tema dell’umana esitazione è presente, in forme diverse, nel film, nei radiocomunicati e nei raccontini degli annunci stampa. 
L’automobilista, la donna capricciosa, il ragazzo che deve andare alla festa, tutti esitano prima di decidersi alla buona azione. Con la scelta di Teo Teocoli, per il film, si è puntato a valorizzare le grandi capacità di un attore comico in un ruolo serio. Lo stravolgimento di ruolo può avere un positivo “effetto sorpresa” sul vasto pubblico di Teocoli, e quindi richiamare un’attenzione maggiore sul problema. Se la TV e la radio giocano su un tono realistico-serio, la stampa sposta lo stesso impianto narrativo su un tono ironico, più giovane, proprio perché nella stampa, la narrazione di un gesto buono corre più rischi “predicatori”. Articolata in spot televisivi da 30”, in due comunicati radio e tre annunci stampa, la campagna è diffusa dalle più importanti emittenti televisive e radiofoniche e dalle principali testate giornalistiche.

Anno

1997-1998

Credits

Agenzia di pubblicità: Landò Nardi

Casa di produzione: Alto Verbano