Il Mnemonista

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Il Mnemonista è un film diretto da Paolo Rosa (Rimini 1949, Corfù 2013), videoartista tra i fondatori storici di Studio Azzurro. Il film racconta la storia di un personaggio che ha la particolarità di ricordare tutto in maniera totale e involontaria con pesanti ripercussioni sul suo quotidiano che infatti diventa infernale. La vicenda si basa su una storia vera documentatata dal neuropsicologo russo A. Lurija.

Il Mnemonista
Il Mnemonista

Titolo:

Il Mnemonista

Autore:

Studio Azzurro

Ruoli tecnici:

Regista: Paolo Rosa

Attori: Sandro Lombardi, Roberto Herlitska, Sonia Bergamasco, Cristina Proserpio, Sergio Bini (Bustric), Ermanna Montanari, Pietro Lombardi

Sceneggiatura: Alberto Plutone

Fotografia: Fabio Cirifino

Montaggio: Jacopo Quadri

Colonna Sonora: Luca Francesconi

Scenografia: Stefano Gargiulo, Esther Musatti

Costumi: Bettina Pontiggia

Trucco: Laura Sidoli

Effetti Speciali: Studio Azzurro

Produzione: Daniele Maggioni e Gianfilippo Pedote per Studio Azzurro

Anno:

2000

Luogo:

La Fabbrica del vapore e la stazione di Porta Garibaldi a Milano, sono le ambientazioni principali del film.

Sito web:

http://www.studioazzurro.com/opere/film/il_mnemonista

Genere artistico di riferimento:

Videoarte

Giuseppe Baresi, che aveva già collaborato con Studio Azzurro e che nel film di Paolo Rosa è operatore di seconda macchina, crea un video-documentario dal materiale girato e non utilizzato nel montaggio finale, intitolato: "Mnemo. Diario – Viaggio nella lavorazione del Mnemonista”, una sorta di diario del set cinematografico.

Descrizione:

"«Suoni, immagini, colori, sapori. Tutto nella sua mente prodigiosa si trasforma in un mondo senza confini tra realtà e immagini». Primo violino nell’orchestra di una grande città, ‘S.’ è dotato di una memoria straordinaria, che lo porta a ricordare ogni minimo dettaglio di ciò che cade sotto la sua attenzione. Decide di rivolgersi al professor ‘L.’, psicologo di fama internazionale, il giorno in cui si accorge di non riuscire più a leggere uno spartito, perché le note davanti ai suoi occhi esplodono in punti mobili e coloratissimi. La relazione terapeutica si sviluppa per oltre trent'anni tra luci e ombre, durante i quali S. si esibisce anche come fenomeno nei teatri e nei cabaret dell'epoca, diventando un mnemonista. Ispirato a un caso reale descritto nel 1965 dal neuropsicologo A. Lurija, il film è un viaggio affascinante tra i misteri e i prodigi del cervello umano."[1]

Alla base della realizzazione del film esiste un trattato del 1972, si tratta di "Un piccolo libro una grande memoria" di Aleksandr R. Lurija neuropsicologo russo. La vicenda è tratta da una storia realmente accaduta, e Paolo Rosa la ricostruisce, per sequenze alternate e apparentemente disomogenee, con un intento anti-narrativo, che è volto a restituire la vita interiore ed emozionale del personaggio, attarverso il flusso d'immagini della materia filmica. Il film risulta ostico anche se affascinante, ripercuotendosi nell'opera il linguaggio e lo stile di Studio Azzurro che è fortemente improntato alla ricerca sperimentale. L'intento del regista è il superamento della narrazione lineare a favore di una struttura aperta del racconto cinematografico, fatta anche di sospensioni temporali e zone di vuoto narrativo colmabili dalla immaginazione dello spettatore. Il pubblico, come negli eventi performativi di Studio Azzurro, è chiamato a partecipare, attribuendo senso e significato all'opera stessa.

Il film di notevole intensità poetica pone al centro la tragedia personale di un uomo fiaccato dalla propria incapacità di dimenticare, divenendo emblema e metafora di una società contemporanea continuamente bombardata da contenuti e immagini. "Mi sento come un magazzino polveroso, dove si è mischiato di tutto, dove si è mischiata ogni cosa, dove tutto si confonde e riemerge senza più controllo. Io non so più cosa ho vissuto veramente e cosa ho immaginato di vivere per poterlo ricordare. Sono arrivato a un punto di saturazione che nessuno potrebbe immaginare. Ora devo ripulire la mia testa…imparare a dimenticare, fermare quello scaturire continuo di immagini inutili, cancellare ciò che non serve e non mi è mai servito…"[2]

Il Mnemonista è un'opera che nasce in un terreno di contaminazione fra arte, musica, cinema e teatro e va a costituire un'esperienza artistica che mira alla comprensione dell'animo umano. "Una sinergia surreale e magnifica in cui il trionfo della parola equivale a seguire un difficile itinerario intellettuale nella mente di un genio che ricordando tutto soffre drammaticamente come se fosse solo un povero pazzo."[3]

Collezione (o edizione):

Materia e tecnica:

Film: durata 90', 35 mm, colore

Misure:

Numero esemplari:

Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):

Codice ISBN:

File multimediali:

Video:

Audio:

Altro:

Augmented reality:

Latitudine:

Longitudine:

Link verso portali di augmented reality

Bibliografia:

Webliografia:

Note:

  1. http://www.studioazzurro.com/index.php?option=com_works&view=detail&work_id=49&Itemid=3&lang=en
  2. http://www.art-o.net/realta-rappresentazione-ricordo-i-percorsi-della-memoria-in-studio-azzurro/
  3. http://www.nautilus.tv/0009it/spettacolo/cinema/film2.htm

Tipo di scheda:

InteractiveResource

Soggetto (categoria) da Thesaurus Pico Cultura Italia:

Opere d'arte visiva, Opere d'arte digitale, Opere di videoarte, Arte, Arti visive, Videoarte, Cinema

Soggetto (categoria, tags) a testo libero:

Voci correlate:

Studio Azzurro