Inseparabili

Tratto da EduEDA
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Pur modificando sensibilmente alcune delle sue coordinate estetiche ed abolendo completamente gli effetti speciali, Cronenberg non abbandona i temi cari al suo cinema. Ancora una volta ci mostra un mondo popolato di mutanti i cui processi mentali diventano processi fisici, si fanno vera e propria carne. I confini tra reale ed immaginario, amore e morte, corpo e mente si smarriscono in un universo visionario e allucinato. Il film trae spunto da un fatto realmente accaduto e narrato da Bari Wood e Jack Geasland nel libro Twins 1: nel 1975 vengono ritrovati i corpi dei gemelli Marcus, noti ginecologi newyorkesi, decomposti a abbracciati in un appartamento di Manhattan. L’evento è in realtà solo il punto di partenza poiché il regista lo rielabora e lo modifica per trarne l’originale sceneggiatura di Inseparabili. I gemelli Elliot e Beverley Mantle, due illustri ginecologi che grazie alle loro ricerche e sperimentazioni sono riusciti ad attirarsi attestati di stima e riconoscimento, vivono pressoché in simbiosi dividendo tutto: dalle donne agli studi, dai successi professionali alle ossessioni. Fisicamente sono impossibili da distinguere malgrado le profonde differenze caratteriali: Elliot è forte e spregiudicato, impertinente e disinibito con le donne, Beverly è mite ed introverso, dominato dalla figura del fratello. L'elemento di rottura è rappresentato da Claire, famosa attrice affetta da una rara malformazione all’utero che la rende sterile. Elliot, è il primo ad instaurare un rapporto amoroso con lei per poi cedere il posto a Beverly all’insaputa della donna. Il ménage à trois si interrompe quando Beverly si innamora dell’avvenente attrice e quest’ultima scopre la doppia identità del dottor Mantle. Il fratello debole e timido finirà per rifugiarsi nella droga e Elliot lo seguirà nel calvario della tossicodipendenza pur di rimanergli accanto. La conclusione è tragica, i due medici, ormai profondamente annullati dagli stupefacenti si isolano dal resto del mondo finché Beverly non ucciderà il fratello per poi lasciarsi morire accanto al suo cadavere.

La scena iniziale in cui i fratelli, ancora dodicenni, sono affascinati dalla riproduzione asessuata dei pesci, è un chiaro riferimento alla vita intrauterina ma anche alla loro sessuofobia.

La loro visione implica l’utilizzo di surreali camici rossi così che gli interventi chirurgici appaiono privi di sangue, esteticamente puliti e apparentemente indolore. Questa bizzarra idea del regista ricorda la proposta di Orlan di commissionare particolari camici chirurgici a Gaultier, l’artista proprio come Cronenberg vuole trasformare l’ambito medico in una sorta di palcoscenico. Per entrambi infatti il corpo deve essere svuotato da qualsiasi idealizzazione e investimento psichico poiché esso in sé è solo costume.L’appartamento dei Mantle è caratterizzato da una cromia impostata sulle risonanze acquatiche dei blu e dei verdi e ricrea simbolicamente quell’ ambiente intrauterino che hanno dovuto tristemente condividere.

Beverly ed è Elliot sono due personaggi totalmente complementari, entrambi hanno le caratteristiche che mancano all’altro per essere completo. Ognuno gode dei successi del fratello che di riflesso gli apportano beneficio. Come in una coppia di coniugi Elliot rappresenta il marito, proiettato verso l’esterno, è colui che rende popolari le ricerche, tiene i discorsi in pubblico e ritira premi; Beverly rappresenta invece la moglie, è proiettato verso l’interno, resta a casa a studiare e progettare nuovi strumenti.


Claire è colei che, in un sogno di Beverly, strappa con i denti il cordone ombelicale che li lega. Questa esplicita autocitazione rimanda ad una delle prime opere di Cronenberg David|Cronenebrg]], Brood-La covata malefica (The Brood, 1979), dove la protagonista morde la sua placenta per estrarne i propri. Soltanto attraverso la morte i due fratelli potranno ricongiungersi in un abbraccio da pietà michelangiolesca creando nuovamente quella serafica unione che ha contraddistinto la loro vita intrauterina. I Mantle hanno l’archetipica doppia natura propria di Dracula o di Dottor Jakyll

Non si tratta semplicemente di un film sulla specularità e sulla simmetria ma è anche un omaggio alla dimensione corporale dell’uomo, alla bellezza interiore; non mistica o spirituale ma propria degli organi, dei tessuti, dei muscoli. Perennemente in bilico tra il rappresentabile e il non visibile il regista abilmente ne richiama il fascino senza mostrarceli. Se in Videodrome l’interno viene raggiunto attraverso la fessura vaginale presente sul ventre di Max, e in Scanners il cranio esplode per svelarci le viscere Inseparabili utilizza una porta di accesso fisiologica: la vagina di Claire Noveau. Dove scivola la mano di un ginecologo quando, dopo aver infilato un guanto di plastica trasparente esce fuori campo per scomparire al nostro sguardo? Croneneberg ad uno dei gemelli protagonisti del film. E ancora “Dovrebbero fare dei concorsi di bellezza anche per l’interno dei corpi.


1. B.Wood e J. Geasland, Twins: Dead Ringers, Paperback, 2001 2. S. Grunberg, David Cronenberg, Shake, Milano 1992, p. 29


Bibliografia

-M. Canosa (a cura di), La bellezza interiore. Il Cinema di David Cronenberg, Le Mani, Genova, 1995

-G. Canova, David Croneneberg, Il Castoro, Milano, 2000

-J. Costello, Tutti i film di David Cronemberg, Lindau, Torino, 2001

-S. Grunberg, David Cronenberg, Shake, Milano, 1992

-M. Pecchioli, Effetto Cronenberg, Pendragon, Bologna, 1994