Institute of appliated autonomy (IAA)

Tratto da EduEDA
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Personaggio o Gruppo: Institute of applied Autonomy (Iaa)

Biografia: L'Institute for Applied Autonomy, è stato fondato da ingegneri, ricercatori, designers e attivisti dei campus americani nel 1998 come organizzazione di ricerca e sviluppo, con l'obiettivo di creare tecnologie al servizio di bisogni sociali. Dal momento che le tecnologie di repressione diventano sempre più potenti ma economicamente sempre meno sostenibili l'Iaa ha identificato il mercato emergente dell'insurrezione culturale come il mercato più stabile dei prossimi anni

Sito web: www.appliedautonomy.com

Poetica: I progetti di robotica dell’Iaa rovesciano il tradizionale legame fra ricerca e centri di potere, riprogettando le tecniche di sorveglianza dispiegate nello spazio pubblico, per forme di resistenza e sottrazione al controllo.

Opere:


E’ un robot antropomorfo ispirato al design dei giocattoli per bambini e alla fantascienza pop, che viene utilizzato per distribuire volantini agli angoli delle strade o nei mall commerciali.


Un veicolo radiocomandato equipaggiato con bombolette spray, può lasciare sul suolo un messaggio impartito remotamente. L’estetica da giocattolo favorisce la partecipazione dei passanti, invogliandoli a prendere in mano il telecomando per lasciare i loro messaggi nello spazio pubblico.


Un furgone attrezzato con lo stesso tipo di strumentazione ma di dimensioni superiori. Grazie ad un sistema di immissione dati contenuto nel furgone, basta reimpostare una frase ed essa verrà graffitata in terra a caratteri cubitali, come una stampante ad aghi.


www.appliedautonomy.com/isee

I-See, ideato insieme ai Surveillance Camera Players è applicazione Web e per protocolli wireless basata su un database aggiornato in tempo reale che permette di visualizzare la mappa delle telecamere di sorveglianza di Manhattan, consentendo agli utenti di programmare percorsi urbani con la minore esposizione possibile a telecamere di sorveglianza. E’ stato presentato al New Museum di New York ed esposto al famoso Centro per l'Arte e i Media (ZKM) di Karlsruhe.

Bibliografia:

Webliografia:

http://www.d-i-n-a.net/it/metagallery/iaa.html