Interactivity, Image, Text, and Context within Jodi.org

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search

S. ALBERT

Interattività, immagine, testo, e contesto in jodi.org


Introduzione: in che modo il mio computer ed io ci siamo innamorati di Jodi

Jodi.org è una creazione di un gruppo di artisti europei Joan Heeskerk e Dirk Paesmans. E’ un sito costituito per interrogarsi sul suo contesto e sui vari media. Questi media includono: computer che generano immagini gif/jpg, programmi CGI (Common Gateway Interface), Javascripts, caratteri ASCII (American Standard Code for Information Interchange) e HTML (Hypertext Mark-up Language). Questo saggio vuole dimostrare quanto jodi.org abbia contribuito allo sviluppo della Net art. Jodi è un prodotto del web ed allo stesso tempo un commento ad esso. Il saggio affronta solo due aspetti delle pratiche di jodi, l’interattività e l’interazione di testo, immagini e programmi.


==



Nella barra di stato del sito vi sono 3 sezioni linkabili: - Unread (Non letto): è una finestra orizzontale tagliata in due; Nella parte inferiore c’è un’area per l’inserimento del testo con un tasto di risposta all’e-mail “Re-“. Il frame summenzionato mostra un testo di consonanti e punteggiatura. Gli utenti possono scrivere un messaggio nel text box e spedirlo. Il programma CGI di Jodi scrive il messaggio nella finestra sopra senza le vocali. L’e-mail è frammentata in una impronunciabile linea di suoni gutturali e sibilanti, le articolazioni sono negate, una strangolatura del testo che codifica l’opinione degli utenti. Quindi l’interazione è inutile. Mentre nell’esperimento di Holzer gli utenti sono indipendenti, Jodi fa un atto di censura. In molte chat, i messaggi degli utenti che sono considerati inappropriati sono revisionati dai CGI e questo ha portato gli utenti ad interessanti variazioni di scrittura delle imprecazioni. Gli utenti hanno trovato una simile via d’uscita in Jodi CGI usando vocali del tipo å, é, î, ø, ü, ¥. - Reply (Risposta): è lo stesso frameset ma il risultato della spedizione del messaggio è differente. La finestra sopra registra le informazioni spedite dall’utente come testo nascosto, ma mostra dichiaratamente solo la locazione dell’utente. L’identità dell’utente è trasmessa con un vibrante testo verde. Si ha la perdita dell’anonimato ed i dati raccolti vengono conservati in un database.


Testo come immagine, Immagini di testo

Entrando in Goodtimes, un’altra sezione di Jodi, gli utenti sono di fronte ad un fitto ammasso di testo che scorre attraverso la pagina. Ci sono due livelli di testo presenti sullo schermo, un testo superficiale che varia in dimensione e colore e contiene links, ed uno sfondo composto da immagini di testo ripetute. Questo continuo movimento di testo e texture fa sì che tutto si fonda in luce e colori. Il testo scorrevole nega la testualità e rende vano il tentativo di decifrarlo. Si instaura un dialogo tra il testo ed il backgroud. I lavori ed i segni lasciati dagli autori non sono di solito mostrati in superficie, così com’è il caso di certe forme di pratiche artistiche, come pure un’impronta nell’opera di Rodin, per esempio. Per rompere la superficie della pagina web, gli utenti possono leggere il codice HTML usato per scrivere la pagina. Questo codice contiene i riferimenti del file, javascripts, note, e tautologicamente, il testo crudo utilizzato nella pagina. Tuttavia questo testo è mostrato uniformemente, i tags dell’HTML contengono le indicazioni di posizionamento e le formattazioni in cui il testo viene mostrato. I testi di jodi, le immagini e gli ipertesti si fondono in un tutt’uno. I riferimenti posizionali ed i vari codici, spesso graficamente simili a quelli usati per formare le pagine o i comportamenti javascript, creano la tessitura superficiale come ad esempio il testo scorre attraverso lo schermo. L’uso dei caratteri ASCII per creare una immagine non è limitato agli "smileys", o caratteri usati per provocare emozioni in un testo base della comunicazione.

Il semplice sorriso:  : ) un carattere più complesso: *<|:o)

Ed è anche la volta di onorare la tradizione degli hacking/phreaking servendosi del testo base della comunicazione per dare informazioni di come commettere illeciti telefonici ed altre fantastiche criminali realizzazioni.


Mcluhan


Programma come contesto

L’uso creativo che fa Jodi dei programmi CGI e Javascript è unico. L’uso travolgente della programmazione nella Net art è molto funzionale, e sospetto che molti artisti attingono a biblioteche di programmi CGI e Javascript. Questa deduzione deriva dal fatto che per creare tali programmi bisogna avere delle conoscenze da scienziato, che non sono richieste agli artisti. Jodi ha usato e prodotto i suoi propri programmi e questo è uno degli aspetti più convincenti del suo lavoro.

Il lavoro nella Net art non ha però un’esistenza unica. Esso esiste in parte come raccolta di dati nel server in www.jodi.org, ma è visto, editato e curato fugacemente e simultaneamente da utenti remoti in un gran numero di contesti. Come può un lavoro essere posto in un contesto quando il contesto è simultaneamente una galleria, un ufficio, ecc…? Jodi ha trovato una risposta. I lavori d’arte esistono all’interno del computer e formano connessioni relative a questo framework. Un’immagine o un testo sono estranei rispetto al computer. Solo un programma può essere usato come una regola, un contesto di comunicazione fra gli utenti, il computer e gli artisti. Jodi scrive programmi progettati per creare modelli disfunzionali nei comportamenti dei computers. Jodi si affianca agli hackers, phreakers, e trafficanti in virus ed i lavori di net art divengono atti di indagine, scoperta, con il fine di migliorare la programmazione.


Conclusione