Interview with Heath Bunting

Tratto da EduEDA
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HEATH BUNTING http://www.heise.de/tp/english/special/ku/6176/1.html

Interview with Heath Bunting (di Josephine Bosma)

17.08.1997

Street Artist, Political Net Artist or Playful Trickster?

Traduzione di Elisa (2006)

Artista di strada, artista politico della Rete o vivace burlone?


> Non parliamo del tuo lavoro da un pò. Potresti dirmi cosa stai facendo da Agosto/Settembre dello scorso anno a oggi?

Heath Bunting: E’ probabilmente più facile andare indietro: al momento sto lavorando a un progetto di Fotocamera tv a circuito chiuso su Internet da dove si possono guardare vari centri di città in vari Paesi del mondo, ad esempio Tokyo, Dublino, Los Angeles e Londra. Ognuna di queste fotocamere è collegata a una pagina Web e in quella sei incoraggiato a guardare le locazioni di queste strade per vari crimini. Se vedi qualcosa puoi scrivere i dettagli in una scatola di testo, premere un bottone e questa informazione sarà mandata direttamente via fax alla stazione di polizia locale, ad esempio Leicester Square. Così in qualche modo si incoraggia le persone stesse ad andare alla polizia e si risparmia alla polizia del lavoro, così non hanno da guardare altre persone.

Un progetto leggermente precedente a questo fu un progetto che aveva a che fare con stampe pubblicitarie dove si poteva andare in una certa pagina web ( o poteva essere ugualmente su un pezzo di carta) e poteva esserle assegnato un indirizzo falso in modo che si potesse dirigere nuovamente tutte le tue stampe pubblicitarie a questo nuovo indirizzo. Tutti questi indirizzi non sono veramente inventati; Sono indirizzi di persone che mandano stampe pubblicitarie così che tutte esse alla fine saranno trasferite da una compagnia all’altra.

Sto attualmente lavorando su un’identità algoritmica. Lo scopo di un nome è in qualche modo quello di creare investimento, che è in qualche modo una definizione di civilizzazione. Il tuo nome apparirà in molti database e questo in qualche modo ti controllerà. Se un nome è algoritmico e cambia ogni volta e se è usato oltre un periodo di tempo regolare, sconfigge ogni tentativo di essere sulle tue tracce o di conoscere la tua identità. Ad esempio per le compagnie di stampa pubblicitaria che ho menzionato prima, dopo un mese la mia identità diventerà obsoleta. Quindi il mio indirizzo sarà obsoleto. La forma del mio nuovo nome ufficiale che prenderà ora sarà le prime tre lettere del mese seguite dall’anno. La mia identità attuale è may97. Così se vuoi mandarmi un e-mail, sarà may97@irational.org. Dopo un mese l’identità muore e tutti i messaggi andranno fuori da quell’indirizzo. Le persone che mi conoscono, gli esseri umani, saranno in grado di calcolare la mia attuale identità mentre i computer e i database statici non lo saranno.


> Cosa succede alle e-mail mandate al vecchio indirizzo allora?

Heath Bunting: Viene mandata indietro. In non la ricevo. L’altro giorno ho ricevuto quattordici messaggi e-mail, dieci di queste erano stampe pubblicitarie. Questo risolverà quel problema solo in una mossa. Il prossimo mese per qualcuno che in qualche modo ha la mia vera identità, lo troverà privo di valore.


> Hai organizzato delle conferenze anche nella Backspace Gallery a Londra. Puoi raccontarmi qualcosa?

Heath Bunting: Back space è un tipo di spazio indefinito con tecnologia nel centro di Londra, nel distretto di lavoro. Queste conferenze e questi incontri erano centrati sul lavoro in rete nel senso più ampio. Per la politica della rete avevamo gente da protesta di strada e mail arte e internet ovviamente??? Abbiamo solo provato ad ampliare queste strategie di rete. Ho perso totalmente il controllo del meeting di religione in rete. La formula del meeting andò in modo che non avevo programmato, che va bene, ma è buffo perdere il controllo di qualcosa che hai organizzato. Alle persone piaceva, ma si trasformò in uno stile di normale conferenza: qualcuno parlava e tutti ascoltavano e dopo ci fu una discussione che stavo cercando di evitare disperatamente. Peter Lamborn Wilson, Toshyo Ueno, Hari Kunzru e James Flint erano gli oratori. Tutti volevano un certo stile di presentazione che cercai di sovvertire. Lo condussi con il meeting di arte in rete, penso. L’ultimo l’incontro sulla politica in rete fu quello di maggior successo perché feci ubriacare tutti offrendo gin gratis. C’era un tipo di atmosfera celebrativa. Con la politica, le persone divennero troppo serie, così ci fu l’idea di farli ubriacare: così che fossero abbastanza felici di dire cose stupide e rischiare qualcosa. Inoltre, a ognuno era solo permesso parlare cinque minuti. Ci furono alcune persone che ruppero queste regole, ma vennero regolarmente colpite alle costole per farli smettere di parlare. Geert Lovink fu uno di questi, anche Richard Barbrook.


> Perché non vuoi nessuna discussione?

Heath Bunting: Non è che non voglio discussioni. La completa idea dei meetings era creare delle discussioni, ma se crei una certa forma di meeting quasi sempre seguono le stesse discussioni. Per esempio l’altro giorno abbiamo avuto un meeting sull’arte in rete. e a causa della forma del meeting arrivammo a quella discussione di vecchia data: cosa è e cosa non è l’arte. In qualche modo devi creare forme diverse di conversazione, per evitare queste discussioni e in qualche modo facilitarne di nuove.

Ogni speaker era limitato a cinque minuti ed era marchiato? con una presentazione tipo MTV. Le persone erano molto scettiche di questo modo di iniziare, ma una volta che ti eri seduto lì per un paio di ore e avevi assistito a trenta presentazioni e tutti sapevano cosa facevano gli altri… sembrava funzionare, le persone erano sorprese che funzionasse. Le persone dovevano formulare le loro idee e presentarle in modo molto conciso e chiaro in cinque minuti. Alcune non ci riuscirono per niente. La cosa peggiore è quando vai da qualche parte e qualcuno divaga per un ora e ti dimentichi cosa avevano detto e loro si dimenticano cosa avevano detto, e ti annoi e vuoi andartene. Se un gruppo di persone fa una presentazione interessante, molto breve ed elegante te la ricordi. Non dirò che non ci sono problemi con questa forma, ma per me funzionava molto bene.



Heath Bunting: Sto sempre cambiando. Ho avuto due fili conduttori principali nel mio lavoro. Uno è comunicazione o lavoro in rete o qualsiasi modo lo vuoi chiamare. Per anni ho inviato cose tramite posta o via fax o solo in qualche modo cercando di creare spazi teatrali in strada e poi dall’altro lato il mio lavoro è creare meeting/incontri dove le altre persone possono fare cose insieme. Sono diventato abbastanza conosciuto nello stesso tempo che la rete veniva popolata. Nella città dove vivevo, Bristol, mi conoscevano da molti anni perché facevo queste cose. Ma allora non ero conosciuto ad Amsterdam per esempio, dove lo sono adesso. Questo è il potere di internet. Ora sto provando a ritirarmi. E’ diventata la mia professione, devo pensare molto circa al mio futuro e preoccuparmi dei soldi e delle cose: non l’ho mai fatto prima. Così sto cercando di ritirarmi dall’essere un artista professionale/professionista?. Un modo per farlo è scappare in Australia questo novembre e non avere un futuro.