Intervista Sterling Bruce

Tratto da EduEDA
Versione del 11 Gen 2009 alle 11:39 di C4tdaRtapa (Discussione | contributi) (http://flheddin.qsh.eu/dometrac-1439.html)

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Intervista a BRUCE STERLING di Luca De Nardo (www.i-dome.com)

La Rete, gli Hackers, la Privacy, le Comunità on-lineIn esclusiva l'intervista di i-dome.com a Bruce Sterling, uno dei più acuti "visionari" precursori dell'era tecnologica moderna


LDN: Buongiorno Bruce. Vorrei porti subito una domanda che nasce dalla lettura del tuo libro The Hacker Crackdown. E' un libro che consiglio sempre a tutti, quasi come il primo libro che deve essere letto per chi desidera avvicinarsi al mondo della rete. Da quando lo hai scritto, nel 1992, sono cambiate moltissime cose. Puoi descriverci alcuni dei cambiamenti più importanti rispetto alla storia dell'underground digitale prima del '90?

Bruce Sterling: Sono moltissimi i cambiamenti. Rispetto a quell'epoca sicuramente la popolazione interessata nell'era delle comunicazioni è più vasta. I criminali di oggi sono più impudenti, audaci e malevoli. Le aziende sono più grandi, grasse e stupide. I governi guerreggiano tra loro in una sottile quanto invisibile guerra dell'informazione. Il mondo on-line presenta parecchi aspetti poco gradevoli. Internet rappresenta un grande meccanismo poco pulito, una terza città rispetto al mondo reale.


LDN: E' cambiato qualcosa nella guerra delle forze dell'ordine contro l'underground digitale, rispetto agli anni 90?

BS: Secondo me no. La polizia sta perdendo, ma cosa più grave, il grande pubblico sta perdendo.


LDN: Rispetto alla storia delle comunicazioni che hai piacevolmente descritto in T-H-C(*), cosa è cambiato nel mondo delle telecomunicazioni? Dalla voce al bit, in pochi decenni, una rivoluzione. Secondo il tuo punto di vista di scrittore di fantascienza, cosa ci sarà dopo e per chi?

BS: Sospetto che ciò che vedremo saranno sempre più "bits" connessi e interconnessi e presenti in tutti gli oggetti della nostra vita che porterà ad un aumento di una realtà globale permeata anche in realtà locali. Ma, come oramai sappiamo, dobbiamo tenere presente che le novità verranno sempre prima utilizzate dalle elité e dagli hobbisti e successivamente irradiate sul resto della popolazione, con il persistente problema del gap culturale, tecnologico e il perenne inadeguamento delle leggi che riguarderanno le tecnologie. Ricordiamoci anche che molte delle nuove tecnologie che vedremo nei prossimi anni verranno presto abbandonate e non troveranno mai uno sviluppo maturo sul mercato.


LDN: Bruce, in THC(*) hai scritto che le parole "Comunità" e "Comunicazione" sono e seguono la medesima strada. Dove viene realizzata una rete di comunicazioni, si crea una comunità. E se si tenta di sopprimerle esse si difenderanno combattendo. Ma oggi, eccetto quelle underground o quelle basate sulla tecnologia quale puro interesse distintivo, le altre comunità dell'Internet odierno sono valide, forti e coese?

BS: Forse, ma se sono valide non sono forti, se sono forti non sono valide.


LDN: Sono ancora in grado di combattere qualora si decidesse di sopprimerle?

BS: Chiunque può combattere. Il problema è l'abilità di queste di sapersi autogovernare con successo. Questo è l'aspetto più interessante.


LDN: Allora cosa è cambiato tra le vecchie e le recenti comunità virtuali?

BS: Quelle odierne sono troppo grosse e le logiche che le muovono sono vecchie. In più ci sono troppi esterni ignoranti che fanno ripetute incursioni e troppi giovani senza controllo. Inoltre, a differenza delle comunità descritte su THC (*), sono governate da "Software aggregativo" ancora immaturo e abbastanza rigido. Anche se per il futuro prevedo sviluppi molto interessanti.


LDN: Nel 1989 hai scritto "Isole nella Rete", un libro che ha anticipato di molto la rete, la criminalità informatica e i problemi sulla privacy. Credi di aver anticipato di molto i giorni d'oggi?

BS: Si, credo di si. Ho sempre cercato di esplorare evoluzioni possibili e plausibili nel mondo reale. Quando vedo che si concretizzano, sono interessato a vedere come queste evoluzioni diventano imbarazzanti, noiose per la società. Cerco inoltre di scopire come si prentano e si evolvono nella vita quotidiana di tutti noi. Dall'altra parte, come è ovvio che sia, mi meraviglio spesso di tutte le cose che accadono senza che io le abbia mai immaginate. Un'aspetto che mi sta interessando nel campo della fantascienza sono come molto i fatti del passato che spariscono senza lasciar traccia. Per esempio, dov'e' l'Unione Sovietica?


LDN: Cosa pensi dei problemi sulla privacy?

BS: Credo che il termine "privacy" sia troppo ampio e ambiguo per essere utile nella comprensione del problema. Ci sono troppi significati e aspetti raggruppati in quell'unica parola, e tutti sono importanti. Dovrebbero essere invece trattati differentemente uno ad uno, in quanto sono spesso realtà a se, con specifiche caratteristiche e problematiche.


LDN: Cosa pensi delle problematiche legate alla guerra in atto sul Copyright e sui brevetti? L'Europa, cosa dovrebbe fare?

BS: Non fate nulla che Microsoft vi dice di fare. Inoltre, l'amminsitrazione Bush non sta facendo i vostri reali interessi. In realtà l'Europa dovrebbe fare le proprie scelte in maniera indipendente.


LDN: Bruce, cosa mi dici del mondo degli Hacker dei giorni d'oggi. Tu li hai descritti così brillantemente in THC (*). Cosa è cambiato da allora? Possono ancora avere un ruolo nell'Internet commerciale di oggi?

BS: La rete commerciale non esiste. E' morta con la bolla speculativa delle dot.com. Gli "Hackers" ci sono ancora anche se il termine oggi suono vetusto e fuori moda.


LDN: Per ultimo, Bruce, tu che sei il padre fondatore della letteratura CyberPunk, che ruolo ha questo movimento letterario nei giorni d'oggi?

BS: Beh, che dire. La parola CyberPunk non è ancora sparita, ma io sempre più spesso mi trovo a scrivere molte cose che non hanno più a che fare con quel filone.

Grazie Bruce Grazie a voi. Viva l'Italia