Ipertesto

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Argomento:

Ipertesto

Descrizione:

Negli anni ’60 prende campo l’ipertesto e quindi il modo non sequenziale di fruire le informazioni. Il primo che ipotizzò l’ipertesto fu Vanner Busch nel 1945 con la tecnologia futuristica detta “"Memex". La soluzione proposta era il "Memex", una sorta di archivio universale della ricerca su supporto microfilmico. Una macchina che avrebbe dovuto permettere di consultare i documenti secondo relazioni associative e non sequenziali: as we may think, appunto. La genialità di Bush non sta solo nell'avere colto uno dei problemi capitali della società odierna, la massa indominabile delle informazioni, ma anche nell'avere individuato un modello di reperimento dei dati del tutto speculare a quello dell'intelligenza umana. Così come l'elaborazione del nostro pensiero, nel rapporto conoscitivo che abbiamo col mondo, avviene secondo modalità associative, Bush pensava ad un criterio associativo di acquisizione delle informazioni, lungo percorsi accomunati da affinità tematica. Un modello del tutto antitetico alla logica archivistica tradizionale, alfabetica e lineare: e quindi immensamente dispersiva. Memex non fu mai costruita, ma Bush, attraverso quel progetto, aveva teorizzato l'ipertestualità. Nel 1965 Ted Nelson conia il termine "hypertext" e nel 1967 realizza una biblioteca universale detta Xanadu. La seconda tappa è quella di Ted Nelson, nel 1965. Nelson, un cultore anglosassone di studi umanistici della Brown University, progettò un'altra utopia, Xanadu. Il progetto, che prendeva il nome da un luogo magico del poema, "Kubla Khan", di Samuel Taylor Coleridge, era un "ambiente letterario unificato su scala globale", un sistema che doveva contenere tutto quello che fosse mai stato scritto. Da qui il termine "ipertesto" coniato da Nelson. "Con ipertesto - diceva Nelson - intendo scrittura non sequenziale, testo che si dirama e consente al lettore di scegliere; qualcosa che si fruisce al meglio davanti ad uno schermo interattivo. Così come è comunemente inteso, un ipertesto è una serie di brani di testo tra cui sono definiti legami che consentono al lettore differenti cammini". L'idea di Xanadu era quella di una rete letteraria mondiale, una libreria planetaria che permettesse a tutti di accedere alle opere di tutti, cosicché fosse sconfitta definitivamente l'ignoranza che era causa fondamentale delle incomprensioni.Ritorna l'antico sogno di costruire una biblioteca universale, non più edificata in un luogo fisico, ma, al contrario, sparsa nel mondo e consultabile on-line in ogni parte del mondo; viene enfatizzato il desiderio di superare la lettura 'silenziosa e privata' […], conseguenza della rivoluzione tecnologica di Gutenberg e della stampa, sostituendola con ambienti in cui sia essenziale l'interazione tra utente e prodotto (in continuo divenire) ma anche tra utente e utente, sotto forma di cooperazione diretta. Nel 1968 Douglas Engelbart realizza NSL (on line system) il primo ipertesto collegato in rete. Nel 1968, Douglas Engelbart , un ricercatore americano che già nel 1963 aveva sostenuto che il computer è uno strumento per potenziare l'intelligenza umana, inventato il mouse, fornisce in una conferenza la dimostrazione del suo "Augment", del suo sistema ipertestuale. I clic del mouse, agendo su buttons e links permettono di navigare in un ipertesto passando da un documento all'altro, secondo una logica associativa, quella della mente umana. Secondo Nelson, che riprende consapevolmente la lezione di Bush, questo procedimento favoriva lo sviluppo delle capacità intellettive dell'uomo, favorendo un'interazione simbiotica tra uomo e macchina.

Bibliografia:

Webliografia: