Kahn Louis: differenze tra le versioni

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L'UTOPIA MONUMENTALE DELLA FORMA:  LOUIS KAHN
 
L'UTOPIA MONUMENTALE DELLA FORMA:  LOUIS KAHN
 
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==Biografia:==
== '''Biografia:''' ==
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Louis I. Kahn nasce il 20 febbraio 1901 nell'isola di Osel, Lettonia, da Leopold e Bertha Mendelsohn Kahn. Nel 1905 i genitori emigrano negli Stati Uniti.
 
Louis I. Kahn nasce il 20 febbraio 1901 nell'isola di Osel, Lettonia, da Leopold e Bertha Mendelsohn Kahn. Nel 1905 i genitori emigrano negli Stati Uniti.
Già nel 1913 riceve II primo premio al concorso d'arte nella città di Wana-maveo. La cittadinanza americana gli viene conferita nel 1915 insieme ai genitori. Dal 1916 al 1920 frequenta il « Graphic Sketch Club », quindi la Scuola d'arte del Fleisher Memoria e la Scuola di arti industriali per i corsi di disegno.
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Già nel 1913 riceve II primo premio al concorso d'arte nella città di Wana-maveo. La cittadinanza americana gli viene conferita nel 1915 insieme ai genitori. Dal 1916 al 1920 frequenta il « Graphic Sketch Club », quindi la Scuola d'arte del Fleisher Memoria e la Scuola di arti industriali per i corsi di disegno.
Nel 1920 ottiene il primo premio di disegno per la Highschool di Filadelfia offerta dall'Accademia di Belle Arti. Dal 1920 al 1924 è allievo alla Scuola di Belle Arti della Pennsylvania University, ove si laurea in Architettura.
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Nel 1920 ottiene il primo premio di disegno per la Highschool di Filadelfia offerta dall'Accademia di Belle Arti. Dal 1920 al 1924 è allievo alla Scuola di Belle Arti della Pennsylvania University, ove si laurea in Architettura.
Nel 1921 lavora nello studio di architettura Hoffman e Henon come disegnatore. Nel 1923 entra nella Pennsylvania University come assistente e diviene Chief-Designer nello studio dell'architetto John Molitor, City Architect di Filadelfia. Proprio in funzione della sua esperienza, nell'ufficio di Molitor, viene incaricato del controllo della progettazione del piano regolatore di Filadelfia nella qualità di « Chief Designer » (progettista capo).
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Nel 1921 lavora nello studio di architettura Hoffman e Henon come disegnatore. Nel 1923 entra nella Pennsylvania University come assistente e diviene Chief-Designer nello studio dell'architetto John Molitor, City Architect di Filadelfia. Proprio in funzione della sua esperienza, nell'ufficio di Molitor, viene incaricato del controllo della progettazione del piano regolatore di Filadelfia nella qualità di « Chief Designer » (progettista capo).
 
Nel 1928 intraprende un viaggio in Europa. In questi anni espone disegni e dipinti all'Accademia di Belle Arti e nel 1929 cambia ancora studio collaborando con Paul Cret.
 
Nel 1928 intraprende un viaggio in Europa. In questi anni espone disegni e dipinti all'Accademia di Belle Arti e nel 1929 cambia ancora studio collaborando con Paul Cret.
 
Nel 1930 sposa Ester Virginia Israeli, dieci anni dopo gli nasce una figlia, Sue Ann. Dal dicembre 1930 al febbraio 1932 lavora presso gli architetti Zartinger e Medary. In seguito alla grande crisi del 1929 organizza un gruppo di ricerca di circa 30 architetti ed ingegneri disoccupati e ne assume la dIrezione. Il gruppo elabora progetti urbanistici e di edilizia residenziale per la bonifica degli slums e studia nuovi sistemi costruttivi.
 
Nel 1930 sposa Ester Virginia Israeli, dieci anni dopo gli nasce una figlia, Sue Ann. Dal dicembre 1930 al febbraio 1932 lavora presso gli architetti Zartinger e Medary. In seguito alla grande crisi del 1929 organizza un gruppo di ricerca di circa 30 architetti ed ingegneri disoccupati e ne assume la dIrezione. Il gruppo elabora progetti urbanistici e di edilizia residenziale per la bonifica degli slums e studia nuovi sistemi costruttivi.
 
Nel 1934 decide di aprire in proprio in Filadelfia uno studio di architettura.
 
Nel 1934 decide di aprire in proprio in Filadelfia uno studio di architettura.
Nel 1936 espone il suo quartiere « Jersey Home Steads » alla Mostra di Architettura al Museo d'Arte Moderna di New York. Nel 1937 è consulente del « Philadelphia Housing Authority » e nel 1939 del « U.S. Housing Authority », enti che sovraintendono all'edilizia pubblica residenziale.
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Nel 1936 espone il suo quartiere « Jersey Home Steads » alla Mostra di Architettura al Museo d'Arte Moderna di New York. Nel 1937 è consulente del « Philadelphia Housing Authority » e nel 1939 del « U.S. Housing Authority », enti che sovraintendono all'edilizia pubblica residenziale.
 
Nel 1941 si associa con George Howe e nel 1942-43 si unisce con quest'ultimo a Oscar Stonorov.
 
Nel 1941 si associa con George Howe e nel 1942-43 si unisce con quest'ultimo a Oscar Stonorov.
Dal 1946 al 1952 è consulente della Commission del piano regolatore di Filadelfia. Dal 1947 al 1952 come Chief-Critic si occupa delle progettazioni dell'ampliamento dell'Università di Vale, ove insegnerà per 10 anni fino al 1957.
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Dal 1946 al 1952 è consulente della Commission del piano regolatore di Filadelfia. Dal 1947 al 1952 come Chief-Critic si occupa delle progettazioni dell'ampliamento dell'Università di Yale, ove insegnerà per 10 anni fino al 1957.
Nel 1950 è a Roma presso l'American Academy per un anno, e nello stesso anno il Governo Israeliano lo invita come consulente per la pianificazione e l'edilizia abitativa.
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Nel 1950 è a Roma presso l'American Academy per un anno, e nello stesso anno il Governo Israeliano lo invita come consulente per la pianificazione e l'edilizia abitativa.
 
Dal 1951 al 1954 si occupa, come urbanista, del grande piano di ristrutturazione di Filadelfia, nel 1953 viene eletto membro onorario dell'American Institute of Architects.
 
Dal 1951 al 1954 si occupa, come urbanista, del grande piano di ristrutturazione di Filadelfia, nel 1953 viene eletto membro onorario dell'American Institute of Architects.
Nel 1956 insegna al Massachusetts Institute of Technology a Cambridge, quindi nel 1957 all'Università di Pennsylvania.
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Nel 1956 insegna al Massachusetts Institute of Technology a Cambridge, quindi nel 1957 all'Università di Pennsylvania.
 
Nel 1959 tiene la relazione conclusiva al XX Congresso del CIAM in Olanda.
 
Nel 1959 tiene la relazione conclusiva al XX Congresso del CIAM in Olanda.
 
Nel 1960 ottiene il premio Arnold Brunner. Gli anni sessanta lo impegnarono in conferenze in quasi tutti gli Stati dell'America.
 
Nel 1960 ottiene il premio Arnold Brunner. Gli anni sessanta lo impegnarono in conferenze in quasi tutti gli Stati dell'America.
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== '''Opere:''' ==
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==Opere:==
  
  
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- 1948-49  Weiss House, Montgomery County, Pennsylvania.
 
- 1948-49  Weiss House, Montgomery County, Pennsylvania.
  
- 1951-53  Vale University Art Gallery, New Haven, Connecticut (con Douglas I. Orr).
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- 1951-53  Yale University Art Gallery, New Haven, Connecticut (con Douglas I. Orr).
  
- 1952-53    Piano urbanistico per il centro della città, Philadelphia, Pennsylvania (progetto).
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- 1952-53    Piano urbanistico per il centro della città, Philadelphia, Pennsylvania (progetto).
  
 
- 1952-57    City Tower, Philadelphia, Pennsylvania (progetto) (con Anne Griswold Tyng).
 
- 1952-57    City Tower, Philadelphia, Pennsylvania (progetto) (con Anne Griswold Tyng).
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- 1959-61    Esherik House, Chestnut Hill, Pennsylvania.
 
- 1959-61    Esherik House, Chestnut Hill, Pennsylvania.
  
- 1959-65    Salk Institute for Biologìcal Studies, San Diego, California.
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- 1959-65    Salk Institute for Biologìcal Studies, San Diego, California.
  
 
- 1959-74  First Unitarian Church, Rochester, New York.           
 
- 1959-74  First Unitarian Church, Rochester, New York.           
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*'''Unitarian Church, Rochester, New York 1959-74'''[[Image:Kahn_Chiesa_unitaria.jpg|right|frame|Unitarian Church Rochester NY]]
 
*'''Unitarian Church, Rochester, New York 1959-74'''[[Image:Kahn_Chiesa_unitaria.jpg|right|frame|Unitarian Church Rochester NY]]
Lo schizzo che tracciò di  fronte  alla  congregazione, fu la sua prima reazione alla eventuale linea da seguire nella costruzione della chiesa unitaria.    Avendo    sentito    il    ministro esporre  il  senso  delle  aspirazioni unitarie, gli venne in mente che il santuario non era altro che il centro delle domande e che  la scuola  " che viene  costantemente  posta  in rilievo,era quella che poneva le domande... Capì che ciò che poneva la domanda e ciò che costituisce  il  senso della  domanda erano inscindibili.  
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Lo schizzo che tracciò di  fronte  alla  congregazione, fu la sua prima reazione alla eventuale linea da seguire nella costruzione della chiesa unitaria.    Avendo    sentito    il    ministro esporre  il  senso  delle  aspirazioni unitarie, gli venne in mente che il santuario non era altro che il centro delle domande e che  la scuola  " che viene  costantemente  posta  in rilievo,era quella che poneva le domande... Capì che ciò che poneva la domanda e ciò che costituisce  il  senso della  domanda erano inscindibili.  
E così, quando si trovò davanti alla congregazione disegnò il celebre schema: un quadrato,il santuario stesso,e un cerchio attorno al quadrato,che delimitava uno spazio intermedio,tipo deambulatorio,per rispettare il fatto che ciò che si  dice o si sente in un santuario, non è necessariamente qualcosa cui si debba partecipare.Così si poteva passeggiare e sentirsi liberi di allontanarsi da ciò che veniva detto.
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E così, quando si trovò davanti alla congregazione disegnò il celebre schema: un quadrato,il santuario stesso,e un cerchio attorno al quadrato,che delimitava uno spazio intermedio,tipo deambulatorio,per rispettare il fatto che ciò che si  dice o si sente in un santuario, non è necessariamente qualcosa cui si debba partecipare.Così si poteva passeggiare e sentirsi liberi di allontanarsi da ciò che veniva detto.
Poi collocò tutto intorno,un corridoio destinato a servire la scuola, la quale,in pratica,costituiva il muro perimetrale dell’intera area. La scuola diventava così il  muro che circonda la domanda.
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Poi collocò tutto intorno,un corridoio destinato a servire la scuola, la quale,in pratica,costituiva il muro perimetrale dell’intera area. La scuola diventava così il  muro che circonda la domanda.
La prima pianta era quasi una traduzione letterale dell’ordine strutturale; rappresentava le parti  inseparabili di ciò che si potrebbe definire un centro unitario o un luogo unitario.Era la “forma�? della chiesa ma non il suo progetto.Sebbene infatti fu molto apprezzata,le richieste specifiche,non resero poi possibile una fedele traduzione di questo schema.[[Image:Chiesa_unitaria_pianta_definitiva.jpg|left|frame|Unitarian Church - pianta]]
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La prima pianta era quasi una traduzione letterale dell’ordine strutturale; rappresentava le parti  inseparabili di ciò che si potrebbe definire un centro unitario o un luogo unitario.Era la "forma" della chiesa ma non il suo progetto.Sebbene infatti fu molto apprezzata,le richieste specifiche,non resero poi possibile una fedele traduzione di questo schema.[[Image:Chiesa_unitaria_pianta_definitiva.jpg|left|frame|Unitarian Church - pianta]]
Lo schema fu messo in discussione dai comitati,si passò da tutta una serie di cambiamenti rivoluzionanti l’impianto,per poi ritornare alla fine al principio iniziale. Anche l'esterno quadrato,e i corridoi circolari della prima pianta,vennero accantonati. Il calcolo delle esigenze e il dimensionamento dei vari locali,soprattutto relativi ai vari livelli scolastici,impedirono lo sviluppo di una limpida forma geometrica all’esterno.
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Lo schema fu messo in discussione dai comitati,si passò da tutta una serie di cambiamenti rivoluzionanti l’impianto,per poi ritornare alla fine al principio iniziale. Anche l'esterno quadrato,e i corridoi circolari della prima pianta,vennero accantonati. Il calcolo delle esigenze e il dimensionamento dei vari locali,soprattutto relativi ai vari livelli scolastici,impedirono lo sviluppo di una limpida forma geometrica all’esterno.
kahn fece un resoconto molto convincente della prima fase del processo progettuale,ma non chiarì bene come questa soluzione fu concretizzata.Rimane comunque un esempio significativo per chiarire la difficoltà e il problema della traduzione del programma,cioè di quel principio base dell’istituzione,che il progettista si fa prima di schematizzare la soluzione.Adesso prendiamo in considerazione il carattere predominante della chiesa: il rapporto fra forma plastica e luce.L’edificio si presenta come una massa cubica la cui superficie è stata perforata dal sole per raggiungere il centro.
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kahn fece un resoconto molto convincente della prima fase del processo progettuale,ma non chiarì bene come questa soluzione fu concretizzata.Rimane comunque un esempio significativo per chiarire la difficoltà e il problema della traduzione del programma,cioè di quel principio base dell’istituzione,che il progettista si fa prima di schematizzare la soluzione.Adesso prendiamo in considerazione il carattere predominante della chiesa: il rapporto fra forma plastica e luce.L’edificio si presenta come una massa cubica la cui superficie è stata perforata dal sole per raggiungere il centro.
Il volume principale,del santuario,è visibilmente più alto, gli angoli diventano alti lucernari,da cui penetra una luce pallida, riflessa dal severo e grandioso cemento armato dell’ interno.
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Il volume principale,del santuario,è visibilmente più alto, gli angoli diventano alti lucernari,da cui penetra una luce pallida, riflessa dal severo e grandioso cemento armato dell’ interno.
Il paramento esterno in mattoni è caratterizzato da un gioco plastico di sporgenze e rientranze.
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Il paramento esterno in mattoni è caratterizzato da un gioco plastico di sporgenze e rientranze.
Il muro, nella sua articolazione, segna il ritmo delle aperture che, all’interno si alternano con le tipiche sedute ricavate nelle nicchie.
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Il muro, nella sua articolazione, segna il ritmo delle aperture che, all’interno si alternano con le tipiche sedute ricavate nelle nicchie.
Dalle finestre,incorniciate da profondi  paraocchi,la vista come l’incidenza della luce diretta,resta limitata e il risultato non è che un forte senso d’intimità e profondità.
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Dalle finestre,incorniciate da profondi  paraocchi,la vista come l’incidenza della luce diretta,resta limitata e il risultato non è che un forte senso d’intimità e profondità.
  
  
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[[Image:Kahn_Esterno_biblio.jpg|right|frame|Biblioteca di Exeter]]
 
[[Image:Kahn_Esterno_biblio.jpg|right|frame|Biblioteca di Exeter]]
  
Particolarmente influenzato dalla descrizione della biblioteca medievale di Durham,in Inghilterra,i cui banchi per la lettura erano disposti accanto al chiostro e vicino alla luce,Kahn concepì una struttura nella quale i box per la lettura costituissero uno spazio a sé,lungo tutto il perimetro dell’edificio,appartato e  con la luce naturale diretta.  
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Particolarmente influenzato dalla descrizione della biblioteca medievale di Durham,in Inghilterra,i cui banchi per la lettura erano disposti accanto al chiostro e vicino alla luce,Kahn concepì una struttura nella quale i box per la lettura costituissero uno spazio a ,lungo tutto il perimetro dell’edificio,appartato e  con la luce naturale diretta.  
  
"Un uomo con un libro va verso la luce. Così comincia una biblioteca………….L'edificio in questione parte da un uomo che vuole leggere un libro".Così intrude Kahn il tema della biblioteca durante un’intervista.  
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"Un uomo con un libro va verso la luce. Così comincia una biblioteca………….L'edificio in questione parte da un uomo che vuole leggere un libro".Così intrude Kahn il tema della biblioteca durante un’intervista.  
  
L’impianto mostra una tripartizione degli ambienti: un nocciolo centrale,che si sviluppa intorno al grande atrio centrale vuoto e alto fino alla copertura, e una sorta di anello esterno,in cui posiziona le tante piccole celle di lettura.
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L’impianto mostra una tripartizione degli ambienti: un nocciolo centrale,che si sviluppa intorno al grande atrio centrale vuoto e alto fino alla copertura, e una sorta di anello esterno,in cui posiziona le tante piccole celle di lettura.
Questo spazio,costituisce con il sistema delle facciate un’unità ben distinta,sia a livello strutturale che estetico.
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Questo spazio,costituisce con il sistema delle facciate un’unità ben distinta,sia a livello strutturale che estetico.
Il corridoio di lettura è contraddistinto infatti come la facciata  dal colore caldo del mattone,assumendo così una scala umana e familiare,in contrapposizione al carattere monumentale dello spazio interno connotato dalla possente struttura  in  cemento a vista.
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Il corridoio di lettura è contraddistinto infatti come la facciata  dal colore caldo del mattone,assumendo così una scala umana e familiare,in contrapposizione al carattere monumentale dello spazio interno connotato dalla possente struttura  in  cemento a vista.
  
Kahn spiegò così il principio di quest’articolazione:
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Kahn spiegò così il principio di quest’articolazione:
“Ho consideratolo lo spessore della muratura esterna come una ciambella di mattoni,indipendente dai libri.Ho reso lo spessore interno come un’altra ciambella in calcestruzzo,in cui i libri sono collocati lontano dalla luce.L’area centrale è la risultante di queste due ciambelle contigue.�?
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"Ho considerato lo spessore della muratura esterna come una ciambella di mattoni,indipendente dai libri.Ho reso lo spessore interno come un’altra ciambella in calcestruzzo,in cui i libri sono collocati lontano dalla luce.L’area centrale è la risultante di queste due ciambelle contigue."
  
Dall’atrio centrale,i libri si vedono attraverso quattro monumentali oculi,grandissime aperture circolari,dalla forma geometrica e astratta che rompono con la dimensione umana e rendono simbolicamente la grandiosità e il valore del luogo.[[Image:Kahn_Ballatoi_biblio.jpg|left|frame|Biblioteca di Exeter - Ballatoi]]
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Dall’atrio centrale,i libri si vedono attraverso quattro monumentali oculi,grandissime aperture circolari,dalla forma geometrica e astratta che rompono con la dimensione umana e rendono simbolicamente la grandiosità e il valore del luogo.[[Image:Kahn_Ballatoi_biblio.jpg|left|frame|Biblioteca di Exeter - Ballatoi]]
L’esperienza del lettore è quella di scontrarsi,appena entrato nell’edificio,con la massa enorme dei libri e,una volta appropriatosi di quelli desiderati,poterli possedere nella luminosa concentrazione della sua cella di mattoni e legno.
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L’esperienza del lettore è quella di scontrarsi,appena entrato nell’edificio,con la massa enorme dei libri e,una volta appropriatosi di quelli desiderati,poterli possedere nella luminosa concentrazione della sua cella di mattoni e legno.
 
Nella struttura muraria delle facciate emergono al contempo il senso della rovina, il fascino del mondo industriale del secolo passato, l'architettura tradizionale del New England e le costruzioni dello stesso parco universitario. Suggestioni e citazioni di un mondo austero, spoglio e scevro di ogni decorazione e gentilezza.  
 
Nella struttura muraria delle facciate emergono al contempo il senso della rovina, il fascino del mondo industriale del secolo passato, l'architettura tradizionale del New England e le costruzioni dello stesso parco universitario. Suggestioni e citazioni di un mondo austero, spoglio e scevro di ogni decorazione e gentilezza.  
I vetri delle finestre sono montati da non veder alcun profilo di serramento e la parte inferiore delle aperture stesse è chiusa con pannelli di legno a filo superficiale esterno.  
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I vetri delle finestre sono montati da non veder alcun profilo di serramento e la parte inferiore delle aperture stesse è chiusa con pannelli di legno a filo superficiale esterno.  
  
In questo modo l’involucro dei mattoni, emerge tra il pesante nero dei buchi e la leggerezza provvisoria del legno,con ancora maggior forza e drammaticità.
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In questo modo l’involucro dei mattoni, emerge tra il pesante nero dei buchi e la leggerezza provvisoria del legno,con ancora maggior forza e drammaticità.
 
I grandi muri rossi bucati, evocano le vedute di antiche rovine,quanto le periferie di Filadelfia, nel colore e nella superficie irregolare dei mattoni.
 
I grandi muri rossi bucati, evocano le vedute di antiche rovine,quanto le periferie di Filadelfia, nel colore e nella superficie irregolare dei mattoni.
La tessitura muraria sembra essere un saggio sull'arte di costruire dei romani: volte e architravi paiono direttamente uscire da una pagina di manuale, le porzioni di muro tra le finestre si rastremano quasi impercettibilmente verso l'alto, fino ad arrivare nella sommità, dove il muro diviene scheletro vero e proprio
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La tessitura muraria sembra essere un saggio sull'arte di costruire dei romani: volte e architravi paiono direttamente uscire da una pagina di manuale, le porzioni di muro tra le finestre si rastremano quasi impercettibilmente verso l'alto, fino ad arrivare nella sommità, dove il muro diviene scheletro vero e proprio
  
Le quattro facciate che non si congiungono ai lati,lasciano fenditure sugli spigoli, delegate proprio al passaggio tra l’esterno e l’interno dell'edificio.Entrando da queste,il visitatore vive l’esperienza di attraversare il possente muro come attraverso una breccia,per poi, una volta dentro,sentire “il richiamo�? dei numerosissimi libri visibili tutt’intorno.
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Le quattro facciate che non si congiungono ai lati,lasciano fenditure sugli spigoli, delegate proprio al passaggio tra l’esterno e l’interno dell'edificio.Entrando da queste,il visitatore vive l’esperienza di attraversare il possente muro come attraverso una breccia,per poi, una volta dentro,sentire "il richiamo" dei numerosissimi libri visibili tutt’intorno.
  
  
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*''' Parlamento di Dacca, Bangladesh 1962-74'''
 
*''' Parlamento di Dacca, Bangladesh 1962-74'''
 
[[Image:Kahn_DACCA5.jpg|right|frame|Parlamento di Dacca - esterno]]
 
[[Image:Kahn_DACCA5.jpg|right|frame|Parlamento di Dacca - esterno]]
Un edificio che rappresenta in modo esemplare la la caratteristica composizione volumetrica di Kahn è la sede del Parlamento di Dacca, la nuova capitale di una delle due parti in cui viene diviso il Bangladesh dopo la caduta dell'impero coloniale inglese.
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Un edificio che rappresenta in modo esemplare la caratteristica composizione volumetrica di Kahn è la sede del Parlamento di Dacca, la nuova capitale di una delle due parti in cui viene diviso il Bangladesh dopo la caduta dell'impero coloniale inglese.
Kahn realizza la cittadella del parlamento,come un “castello fortificato�?,una torre d’avorio,chiusa nella sua sublimazione simbolica e ricca di mistero.
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Kahn realizza la cittadella del parlamento,come un "castello fortificato",una torre d’avorio,chiusa nella sua sublimazione simbolica e ricca di mistero.
L'edificio è a pianta centrale,al centro,l’aula dell’assemblea,intorno tutte le altre funzioni in un’articolazione radiale.L'intenzione principale era quella di recuperare il significato dell'assemblea come polo centrale, verso cui convergono tutte le altre parti.
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L'edificio è a pianta centrale,al centro,l’aula dell’assemblea,intorno tutte le altre funzioni in un’articolazione radiale.L'intenzione principale era quella di recuperare il significato dell'assemblea come polo centrale, verso cui convergono tutte le altre parti.
Si evidenzia una composizione basata sull’assemblaggio di forme geometriche "pure“ e solidi elementari, come il cilindro e il cubo su si basa il sistema, volumetricamente ben distinto.Il punto di partenza del progetto è l'idea di Kahn di creare quello che l’architetto stesso definisce come un ambiente senza tempo né mutazioni, cioè un ambiente che abbia delle caratteristiche di eternità.
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Si evidenzia una composizione basata sull’assemblaggio di forme geometriche "pure“ e solidi elementari, come il cilindro e il cubo su si basa il sistema, volumetricamente ben distinto.Il punto di partenza del progetto è l'idea di Kahn di creare quello che l’architetto stesso definisce come un ambiente senza tempo mutazioni, cioè un ambiente che abbia delle caratteristiche di eternità.
Per ottenere questo, Kahn fa riferimento sia ad elementi di derivazione neoplatonica sia all'idea forte di centralità tipica dell'architettura monumentale di ogni tempo.  
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Per ottenere questo, Kahn fa riferimento sia ad elementi di derivazione neoplatonica sia all'idea forte di centralità tipica dell'architettura monumentale di ogni tempo.  
Importantissimo è comprendere il modo in cui Kahn adopera l'arco: si tratta della riutilizzazione dell'arco romano, in questi termini,com'egli stesso afferma in un suo scritto:  
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Importantissimo è comprendere il modo in cui Kahn adopera l'arco: si tratta della riutilizzazione dell'arco romano, in questi termini,com'egli stesso afferma in un suo scritto:  
  
"Dato che non volevo utilizzare architravi e pilastri in cemento, l'uso dell'arco è diventato naturale perché l'arco faceva parte della costruzione a muri, così ho impiegato grandi archi che si estendono fino a sei metri con un elemento molto basso che utilizza parti in cemento per controllare la spinta."  
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"Dato che non volevo utilizzare architravi e pilastri in cemento, l'uso dell'arco è diventato naturale perché l'arco faceva parte della costruzione a muri, così ho impiegato grandi archi che si estendono fino a sei metri con un elemento molto basso che utilizza parti in cemento per controllare la spinta."  
Il risultato è una forma arcaica, che si rifà alla tradizione storica, più alla contemporanea lezione.
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Il risultato è una forma arcaica, che si rifà alla tradizione storica, più alla contemporanea lezione.
L’edificio venne costruito in un arco di tempo abbastanza lungo: la prima idea di progetto risale al '62 ma la sua definitiva realizzazione è dell''83. In questo arco di tempo Kahn muore, ma lasciò una grande quantità di disegni, che consentirono di portare a termine il progetto.  
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L’edificio venne costruito in un arco di tempo abbastanza lungo: la prima idea di progetto risale al '62 ma la sua definitiva realizzazione è dell''83. In questo arco di tempo Kahn muore, ma lasciò una grande quantità di disegni, che consentirono di portare a termine il progetto.  
[[Image:Kahn_DACCA3.jpg|left|frame|Parlamento di Dacca - particolare interno]]Kahn non considerava l'edificio definitivamente finito fino al momento in cui non trovava una vera realizzazione pratica,sono stati ritrovati addirittura degli schizzi che risalgono a quindici giorni prima della messa in opera di uno dei muri a dimostrazione della volontà di intervenire continuamente sul progetto.  
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[[Image:Kahn_DACCA3.jpg|left|frame|Parlamento di Dacca - particolare interno]]Kahn non considerava l'edificio definitivamente finito fino al momento in cui non trovava una vera realizzazione pratica,sono stati ritrovati addirittura degli schizzi che risalgono a quindici giorni prima della messa in opera di uno dei muri a dimostrazione della volontà di intervenire continuamente sul progetto.  
Il palazzo dell'assemblea ha una funzione specifica, legata allo svolgimento delle riunioni, ed ha un aspetto monumentale; gli altri edifici, quelli destinati agli uffici amministrativi, sono assimilabili ad un senso più comune di edilizia intesa a fornire degli elementi di supporto..Per fare questa distinzione, nel caso dell'assemblea,utilizza calcestruzzo armato in parete continua,decorato da fasce di marmo bianco che, inserite ad intervalli regolari, corrispondono, più o meno, all'altezza delle casseforme adottate per la colata di calcestruzzo,negli altri edifici invece,usa il laterizio e i mattoni vengono lasciati a vista.Il mattone è inteso, quindi, come elemento adatto all'edilizia mentre, nel caso dell'edificio monumentale, mezzo di rappresentazione della capitale della nuova nazione, Kahn utilizza il cemento nobilitato dal marmo.
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Il palazzo dell'assemblea ha una funzione specifica, legata allo svolgimento delle riunioni, ed ha un aspetto monumentale; gli altri edifici, quelli destinati agli uffici amministrativi, sono assimilabili ad un senso più comune di edilizia intesa a fornire degli elementi di supporto..Per fare questa distinzione, nel caso dell'assemblea,utilizza calcestruzzo armato in parete continua,decorato da fasce di marmo bianco che, inserite ad intervalli regolari, corrispondono, più o meno, all'altezza delle casseforme adottate per la colata di calcestruzzo,negli altri edifici invece,usa il laterizio e i mattoni vengono lasciati a vista.Il mattone è inteso, quindi, come elemento adatto all'edilizia mentre, nel caso dell'edificio monumentale, mezzo di rappresentazione della capitale della nuova nazione, Kahn utilizza il cemento nobilitato dal marmo.
La nuova nazione del Bangladesh si forma per ragioni politiche, economiche, ma soprattutto per ragioni religiose e sociali, vi era la necessità di rendere autonoma la maggioranza musulmana, che si trovava in questa regione.Questo aspetto rimane bene impresso nella mente di Kahn,quando si trova a raccogliere gli elementi di base per dar forma alla sua prima idea di progetto,decide di porre all’interno di questo edificio, un luogo di culto, una moschea, come se all'interno di un nostro palazzo di giustizia improvvisamente vi fosse una chiesa cattolica, cosa impropria per la nostra cultura, ma che in questo caso trovò invece un'ampia accoglienza da parte del governo.
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La nuova nazione del Bangladesh si forma per ragioni politiche, economiche, ma soprattutto per ragioni religiose e sociali, vi era la necessità di rendere autonoma la maggioranza musulmana, che si trovava in questa regione.Questo aspetto rimane bene impresso nella mente di Kahn,quando si trova a raccogliere gli elementi di base per dar forma alla sua prima idea di progetto,decide di porre all’interno di questo edificio, un luogo di culto, una moschea, come se all'interno di un nostro palazzo di giustizia improvvisamente vi fosse una chiesa cattolica, cosa impropria per la nostra cultura, ma che in questo caso trovò invece un'ampia accoglienza da parte del governo.
Accanto al luogo come incontro degli uomini, per creare leggi governative, per dare ordine a questa società, c'è il luogo d'incontro dell'uomo con Dio, vale a dire che l’idea dell'assemblea come incontro tra uomini appartenenti ad una società, viene ravvicinata a quella dell'incontro ideale con il dio, cioè con la parte più spirituale dell'uomo, considerando l'uomo nella sua forma più completa.
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Accanto al luogo come incontro degli uomini, per creare leggi governative, per dare ordine a questa società, c'è il luogo d'incontro dell'uomo con Dio, vale a dire che l’idea dell'assemblea come incontro tra uomini appartenenti ad una società, viene ravvicinata a quella dell'incontro ideale con il dio, cioè con la parte più spirituale dell'uomo, considerando l'uomo nella sua forma più completa.
In quest'opera,il sistema a doppio involucro è ben evidente. Il muro si sdoppia creando all’interno uno spazio vuoto, cavità che funge  da filtro contro il soleggiamento.
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In quest'opera,il sistema a doppio involucro è ben evidente. Il muro si sdoppia creando all’interno uno spazio vuoto, cavità che funge  da filtro contro il soleggiamento.
Formando ampie zone d'ombra e mediando così il passaggio tra l'interno e l'esterno, l’involucro si comporta come una sorta di brise-soleil, proprio come aveva fatto Le Corbusier a Chandigarh.
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Formando ampie zone d'ombra e mediando così il passaggio tra l'interno e l'esterno, l’involucro si comporta come una sorta di brise-soleil, proprio come aveva fatto Le Corbusier a Chandigarh.
  
  
== '''Poetica:''' ==
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==Poetica:==
  
 
Kahn raggiunge la pienezza del suo linguaggio e appare nella scena internazionale solo negli anni sessanta.
 
Kahn raggiunge la pienezza del suo linguaggio e appare nella scena internazionale solo negli anni sessanta.
In pieno clima neofunzionalista,vi si oppone con una nuova e diversa concezione del fare architettura,con la sua celebre frase�? ''l’ordine precede il disegno''�? Kahn sostiene che ogni edificio, possiede come un'essenza (egli usa il termine “ordine�? e in seguito“forma�?) che ne determina la soluzione.
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In pieno clima neofunzionalista,vi si oppone con una nuova e diversa concezione del fare architettura,con la sua celebre frase "l’ordine precede il disegno" Kahn sostiene che ogni edificio, possiede come un'essenza (egli usa il termine "ordine" e in seguito "forma") che ne determina la soluzione.
Il compito difficile e la sfida di ogni architetto, sembra essere, coniugare questa astrazione,questo pensiero ideale,con la realtà contingente,ovvero l'idea di “ordine�? con quella di disegno.  
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Il compito difficile e la sfida di ogni architetto, sembra essere, coniugare questa astrazione,questo pensiero ideale,con la realtà contingente,ovvero l'idea di "ordine" con quella di disegno.  
Scriveva nel '60 su “The Voice of America�? che l'uomo non riesce mai ad esprimere pienamente le sue aspirazioni,poiché per esprimere se stesso in musica come in architettura,deve ricorrere a mezzi misurabili come la composizione.
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Scriveva nel '60 su "The Voice of America" che l'uomo non riesce mai ad esprimere pienamente le sue aspirazioni,poiché per esprimere se stesso in musica come in architettura,deve ricorrere a mezzi misurabili come la composizione.
  
 
Ordine strutturale  e ordine costruttivo sono due sistemi che nell'opera di Kahn rimangono ben separati e assumono un ruolo differente nell'applicazione pratica al progetto.
 
Ordine strutturale  e ordine costruttivo sono due sistemi che nell'opera di Kahn rimangono ben separati e assumono un ruolo differente nell'applicazione pratica al progetto.
L'ordine strutturale è il pensiero della costruzione, non è misurabile, e a esso corrisponde la definizione della forma e del sistema volumetrico dell'edificio.
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L'ordine strutturale è il pensiero della costruzione, non è misurabile, e a esso corrisponde la definizione della forma e del sistema volumetrico dell'edificio.
L’ordine costruttivo è la messa in opera dell'ordine strutturale. A esso spetta la definizione concreta della materia e del sistema di metterla insieme e dividerla, di rappresentare la sua forza, la sua gravità, la sua massa attraverso un sistema di misure e di dimensioni.  
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L’ordine costruttivo è la messa in opera dell'ordine strutturale. A esso spetta la definizione concreta della materia e del sistema di metterla insieme e dividerla, di rappresentare la sua forza, la sua gravità, la sua massa attraverso un sistema di misure e di dimensioni.  
 
Luce, aria e suono si confrontano con il sistema costruttivo e solo grazie a esso divengono elementi reali del progetto.  
 
Luce, aria e suono si confrontano con il sistema costruttivo e solo grazie a esso divengono elementi reali del progetto.  
L’ordine costruito che chiamerà anche più semplicemente progetto, presuppone la scelta di un materiale, e viceversa.
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L’ordine costruito che chiamerà anche più semplicemente progetto, presuppone la scelta di un materiale, e viceversa.
Una struttura assemblata con travi di legno non ha lo stesso sistema di un muro costruito con pietre e mattoni, a sua volta questo è differente da uno gettato in cemento armato,non si esegue nello stesso modo, non si può disegnare con le stesse forme, anche se potrebbe seguire lo stesso ordine strutturale.
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Una struttura assemblata con travi di legno non ha lo stesso sistema di un muro costruito con pietre e mattoni, a sua volta questo è differente da uno gettato in cemento armato,non si esegue nello stesso modo, non si può disegnare con le stesse forme, anche se potrebbe seguire lo stesso ordine strutturale.
Mentre l'ordine strutturale rimane nel mondo delle idee di progetto, l'ordine costruttivo necessita di calarsi profondamente nella realtà delle cose concrete,studiare la natura dei materiali,le sue qualità intrinseche, il sistema e l'organizzazione per la realizzazione.
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Mentre l'ordine strutturale rimane nel mondo delle idee di progetto, l'ordine costruttivo necessita di calarsi profondamente nella realtà delle cose concrete,studiare la natura dei materiali,le sue qualità intrinseche, il sistema e l'organizzazione per la realizzazione.
La conoscenza delle regole che comandano il cantiere,( le fasi di messa in opera, la specializzazione della manovalanza, il livello di industrializzazione, gli aiuti meccanici,i tempi e i costi) incidono e influenzeranno di conseguenza l’ordine costruttivo.
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La conoscenza delle regole che comandano il cantiere,( le fasi di messa in opera, la specializzazione della manovalanza, il livello di industrializzazione, gli aiuti meccanici,i tempi e i costi) incidono e influenzeranno di conseguenza l’ordine costruttivo.
Il modo di congiungere e unire differenti elementi e differenti materiali deve però rivelare la scelta strutturale e esserne l'evidente espressione.  
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Il modo di congiungere e unire differenti elementi e differenti materiali deve però rivelare la scelta strutturale e esserne l'evidente espressione.  
  
Per Kahn il progetto deve svilupparsi da una logica operativa senza alcun pregiudizio di natura estetica. La bellezza si rivela al riconoscere nella costruzione i segni e le tracce del lavoro umano. Non cercava l'originalità con l'impiego di nuovi materiali, piuttosto si occupava di tecniche inedite di assemblaggio di materiali consueti. Non cercava la vana negazione della gravità e la grande trasparenza. Al contrario si sforzava di riconoscere e di esprimere la pesantezza come legge della natura per meglio modulare lo spazio e la luce con una struttura perenne.
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Per Kahn il progetto deve svilupparsi da una logica operativa senza alcun pregiudizio di natura estetica. La bellezza si rivela al riconoscere nella costruzione i segni e le tracce del lavoro umano. Non cercava l'originalità con l'impiego di nuovi materiali, piuttosto si occupava di tecniche inedite di assemblaggio di materiali consueti. Non cercava la vana negazione della gravità e la grande trasparenza. Al contrario si sforzava di riconoscere e di esprimere la pesantezza come legge della natura per meglio modulare lo spazio e la luce con una struttura perenne.
L'architettura di Kahn è il frutto di principi etici estremamente rigorosi, per i quali la logica costruttiva e strutturale di un edificio deve trovare espressione diretta e manifesta. Non solo ogni elemento della costruzione e della struttura deve apparire per quello che è, cioè non deve in alcun modo essere nascosto o rivestito, ma l'architettura stessa deve esaltare questa leggibilità.  
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L'architettura di Kahn è il frutto di principi etici estremamente rigorosi, per i quali la logica costruttiva e strutturale di un edificio deve trovare espressione diretta e manifesta. Non solo ogni elemento della costruzione e della struttura deve apparire per quello che è, cioè non deve in alcun modo essere nascosto o rivestito, ma l'architettura stessa deve esaltare questa leggibilità.  
 
Una struttura deve rappresentare in maniera chiara il sistema d'assemblaggio di ogni pezzo,confermare ogni caratteristica e ruolo dei singoli elementi, portati o portanti,  secondari o primari.
 
Una struttura deve rappresentare in maniera chiara il sistema d'assemblaggio di ogni pezzo,confermare ogni caratteristica e ruolo dei singoli elementi, portati o portanti,  secondari o primari.
Il suo scopo è dare ad ogni funzione un proprio spazio,classificare le funzioni secondo la loro importanza.E’ tipica,per esempio la divisione tra zone di servizio e spazi serviti,e che rispecchia il principio compositivo più caro a Louis Kahn,un  “'''sistema ordinatore'''“ che trova espressione nei semplicità dei volumi geometrici e nel valore che da all’impostazione della struttura portante.
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Il suo scopo è dare ad ogni funzione un proprio spazio,classificare le funzioni secondo la loro importanza.E’ tipica,per esempio la divisione tra zone di servizio e spazi serviti,e che rispecchia il principio compositivo più caro a Louis Kahn,un  '''sistema ordinatore'''che trova espressione nei semplicità dei volumi geometrici e nel valore che da all’impostazione della struttura portante.
A differenza di [Le Corbusier],non rappresenta una costrizione,bensì un modo per dare carattere alle cose.  
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A differenza di [Le Corbusier],non rappresenta una costrizione,bensì un modo per dare carattere alle cose.  
Il linguaggio architettonico di Kahn subisce, dalla fine degli anni cinquanta, una forte influenza verso l'architettura dell'Antica Roma che culminerà con il suo secondo viaggio in Italia, ospite per tre mesi della Accademia Americana, nell'annesso di Villa Aurelia.  
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Il linguaggio architettonico di Kahn subisce, dalla fine degli anni cinquanta, una forte influenza verso l'architettura dell'Antica Roma che culminerà con il suo secondo viaggio in Italia, ospite per tre mesi della Accademia Americana, nell'annesso di Villa Aurelia.  
Affascinato da sempre dalle forme architettoniche degli edifici classici,durante il soggiorno all'Accademia avra’ modo di fare l'esperienza diretta con la viva forza della '''classicità''', e con la consistenza massiccia della massa muraria che fin ora conosceva attraverso libri e stampe.  
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Affascinato da sempre dalle forme architettoniche degli edifici classici,durante il soggiorno all'Accademia avra’ modo di fare l'esperienza diretta con la viva forza della '''classicità''', e con la consistenza massiccia della massa muraria che fin ora conosceva attraverso libri e stampe.  
  
 
Scrive al suo studio in una lettera del 6 dicembre 1950:  
 
Scrive al suo studio in una lettera del 6 dicembre 1950:  
"''Mi sto rendendo definitivamente conto che l'architettura dell'Italia resterà la fonte d'ispirazione per i lavori futuri�?. Chi non la vede in questo modo dovrebbe osservarla un'altra volta. Le nostre cose sembrano piccole al confronto: qui tutte le forme pure sono state sperimentate in tutte le varianti dell'architettura. Bisogna comprendere come l'architettura dell'Italia si rapporta a quanto sappiamo del costruire e dei bisogni. Non mi interessano molto i restauri (il modo di interpretare), ma mi rendo conto della grandezza del valore del modo in cui si confrontano con spazi modificati dagli edifici che vi sorgono intorno e che ne rappresentano la premessa...".''
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"Mi sto rendendo definitivamente conto che l'architettura dell'Italia resterà la fonte d'ispirazione per i lavori futuri. Chi non la vede in questo modo dovrebbe osservarla un'altra volta. Le nostre cose sembrano piccole al confronto: qui tutte le forme pure sono state sperimentate in tutte le varianti dell'architettura. Bisogna comprendere come l'architettura dell'Italia si rapporta a quanto sappiamo del costruire e dei bisogni. Non mi interessano molto i restauri (il modo di interpretare), ma mi rendo conto della grandezza del valore del modo in cui si confrontano con spazi modificati dagli edifici che vi sorgono intorno e che ne rappresentano la premessa...".  
Nei “modelli�? storici, Kanh trova il suo “ordine“ : l’elemento colonna,l’elemento torre,l’arco ecc… diventano per lui simboli totalizzanti.
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Nei "modelli" storici, Kanh trova il suo “ordine“ : l’elemento colonna,l’elemento torre,l’arco ecc… diventano per lui simboli totalizzanti.
Alcuni la interpretano come una sorta di nostalgia,in realtà per lui la storia costituisce proprio una sollecitazione e uno stimolo di creatività.
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Alcuni la interpretano come una sorta di nostalgia,in realtà per lui la storia costituisce proprio una sollecitazione e uno stimolo di creatività.
Tutti gli elementi di cui si appropria dalla storia sono sviluppati in modo tale da farli diventare “entità poetiche�?,che possiedono una loro bellezza intrinseca,sia che vengano avulsi dalla composizione,sia che ne facciano parte.
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Tutti gli elementi di cui si appropria dalla storia sono sviluppati in modo tale da farli diventare "entità poetiche",che possiedono una loro bellezza intrinseca,sia che vengano avulsi dalla composizione,sia che ne facciano parte.
Inoltre egli tende alla rifondazione del concetto di architettura,trasfigurando in simboli gli aspetti formali intende  recuperare il “'''ricordo collettivo'''�?della storia.
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Inoltre egli tende alla rifondazione del concetto di architettura,trasfigurando in simboli gli aspetti formali intende  recuperare il "'''ricordo collettivo'''"della storia.
L’operazione di astrazione che fa ad esempio dell’elemento colonna, nel Parlamento di Dacca,è un esempio chiarificatore.
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L’operazione di astrazione che fa ad esempio dell’elemento colonna, nel Parlamento di Dacca,è un esempio chiarificatore.
Il significato del suo storicismo sta in questa necessità di far rivivere,rinnovandolo,i segni formali della storia.
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Il significato del suo storicismo sta in questa necessità di far rivivere,rinnovandolo,i segni formali della storia.
Da non confondere con la citazione o l’assemblaggio di pezzi di architetture storiche,propria del [postmoderno].
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Da non confondere con la citazione o l’assemblaggio di pezzi di architetture storiche,propria del [postmoderno].
Quelle di kahn non sono citazioni, è un recupero che attinge alla forza espressiva e alla grande scala,poiché è questo lo spirito che anima i sui progetti.
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Quelle di kahn non sono citazioni, è un recupero che attinge alla forza espressiva e alla grande scala,poiché è questo lo spirito che anima i sui progetti.
  
Il senso dello storicismo di Kahn è legato alla vocazione monumentale.
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Il senso dello storicismo di Kahn è legato alla vocazione monumentale.
L’interesse verso la massa del muro e la forza della materia lo rese lontano dai suoi contemporanei. I [funzionalisti moderni], parlavano in termini di trasparenza,leggerezza e movimento e bandirono parole come robustezza e forza, sinonimi di regimi passati, di cui ogni possibile riferimento era bandito.  
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L’interesse verso la massa del muro e la forza della materia lo rese lontano dai suoi contemporanei. I [funzionalisti moderni], parlavano in termini di trasparenza,leggerezza e movimento e bandirono parole come robustezza e forza, sinonimi di regimi passati, di cui ogni possibile riferimento era bandito.  
“''La monumentalità è la qualità spirituale che manifesta quanto vi è di eterno in una struttura''�?.
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"''La monumentalità è la qualità spirituale che manifesta quanto vi è di eterno in una struttura''".
La ricerca di una "monumentalità primaria" affonda le sue radici nella grande architettura visionaria dell’illuminismo francese, in particolare modo di Ledoux e Boullée. Per alcuni Kahn sembra averne recepito l'insegnamento e catturato l'eredità, per altri sembra averne conseguito una semplice riduzione formale.
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La ricerca di una "monumentalità primaria" affonda le sue radici nella grande architettura visionaria dell’illuminismo francese, in particolare modo di Ledoux e Boullée. Per alcuni Kahn sembra averne recepito l'insegnamento e catturato l'eredità, per altri sembra averne conseguito una semplice riduzione formale.
 
Quando torna in Italia nel 1950 vide l'imponente vestigia informe dei muri rossi di mattoni e riconoscendovi  un passaggio di ritorno all'architettura dei primi antichi: gli egiziani, gli assiri, i babilonesi, i fenici e tutti coloro che, nella visione della storia di Kahn, hanno preceduto Atene e il "classicismo murario augusteo" bianco, rivestito di marmo.  
 
Quando torna in Italia nel 1950 vide l'imponente vestigia informe dei muri rossi di mattoni e riconoscendovi  un passaggio di ritorno all'architettura dei primi antichi: gli egiziani, gli assiri, i babilonesi, i fenici e tutti coloro che, nella visione della storia di Kahn, hanno preceduto Atene e il "classicismo murario augusteo" bianco, rivestito di marmo.  
 
Le impressioni e suggestioni schizzate su un taccuino varranno una vita d'architetto: la forza spettrale delle ombre proiettate sui volumi ciechi, il buio assoluto che riempie i vani dei livelli inferiori, il cielo scrutato attraverso le aperture di quelli superiori  sono vissute come un'esperienza architettonica.
 
Le impressioni e suggestioni schizzate su un taccuino varranno una vita d'architetto: la forza spettrale delle ombre proiettate sui volumi ciechi, il buio assoluto che riempie i vani dei livelli inferiori, il cielo scrutato attraverso le aperture di quelli superiori  sono vissute come un'esperienza architettonica.
Kahn impiegherà i venticinque anni successivi a progettare e costruire quanto aveva visto in quei due mesi di vacanze romane.
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Kahn impiegherà i venticinque anni successivi a progettare e costruire quanto aveva visto in quei due mesi di vacanze romane.
Oltre allo spirito monumentale,dato dato dal forte rigore,dalla grande scala,sarà lo spirito della rovina ha permeare qualsiasi progetto successivo al soggiorno a Roma del 1950.
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Oltre allo spirito monumentale,dato dato dal forte rigore,dalla grande scala,sarà lo spirito della rovina ha permeare qualsiasi progetto successivo al soggiorno a Roma del 1950.
Ciò che lo affascina delle rovine è la loro riacquisita natura originaria fatta di sola forma e sola materia.  
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Ciò che lo affascina delle rovine è la loro riacquisita natura originaria fatta di sola forma e sola materia.  
''“Le vestigia degli edifici antichi sono immortali, fuori dalle regole, fuori dallo scorrere degli avvenimenti, è architettura pura, che ha perso la sua funzione e ritorna alla sua dimensione semplicemente formale. È oggetto inutile... sopravvissuto alla necessità e oggi venerato per quello che è, non per quello a cui serve o è servito�?.''  
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''“"Le vestigia degli edifici antichi sono immortali, fuori dalle regole, fuori dallo scorrere degli avvenimenti, è architettura pura, che ha perso la sua funzione e ritorna alla sua dimensione semplicemente formale. È oggetto inutile... sopravvissuto alla necessità e oggi venerato per quello che è, non per quello a cui serve o è servito".''  
Lo spirito della rovina,così quello storico e monumentale, va interpretato ancora una volta come volontà di sintesi simbolica tra il valore spaziale e  quello temporale.  
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Lo spirito della rovina,così quello storico e monumentale, va interpretato ancora una volta come volontà di sintesi simbolica tra il valore spaziale e  quello temporale.  
Kahn dilata la dimensione storica permeando di spirito “storico�? le forme dei suoi spazi, che assumono così una sorta di carattere “ a temporale�?
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Kahn dilata la dimensione storica permeando di spirito "storico" le forme dei suoi spazi, che assumono così una sorta di carattere "a temporale"
Non tutti gli edifici sono funzionali,essi devono funzionare, ma funzionare anche a livello psicologico,la funzione psicologia è una funzione di primaria importanza... è l'idea conduce Kahn ad un’architettura che non si accontenta solamente del fattore utilitario.
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Non tutti gli edifici sono funzionali,essi devono funzionare, ma funzionare anche a livello psicologico,la funzione psicologia è una funzione di primaria importanza... è l'idea conduce Kahn ad un’architettura che non si accontenta solamente del fattore utilitario.
  
  
  
== '''Bibliografia:''' ==
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==Bibliografia:==
  
  
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- Kahn N., ''My architect,alla ricerca di Luois Kahn'',documentario distribuito dalla NIKADO 2004
 
- Kahn N., ''My architect,alla ricerca di Luois Kahn'',documentario distribuito dalla NIKADO 2004
  
- Bonaiti M., ''Architettura é'', ELECTA
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- Bonaiti M., ''Architettura é'', ELECTA
  
- Zevi B., ''Incontro con Louis kahn su sfondo biblico'',in “L’architettura�?,marzo 1968 n°149
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- Zevi B., ''Incontro con Louis kahn su sfondo biblico'',in "L’architettura",marzo 1968 n°149
  
  
== '''Web Bibliografia:''' ==
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==Web Bibliografia:==
  
  

Versione attuale delle 22:36, 11 Feb 2012

L'UTOPIA MONUMENTALE DELLA FORMA: LOUIS KAHN

Foto louis kahn.jpg


Biografia:

Louis I. Kahn nasce il 20 febbraio 1901 nell'isola di Osel, Lettonia, da Leopold e Bertha Mendelsohn Kahn. Nel 1905 i genitori emigrano negli Stati Uniti. Già nel 1913 riceve II primo premio al concorso d'arte nella città di Wana-maveo. La cittadinanza americana gli viene conferita nel 1915 insieme ai genitori. Dal 1916 al 1920 frequenta il « Graphic Sketch Club », quindi la Scuola d'arte del Fleisher Memoria e la Scuola di arti industriali per i corsi di disegno. Nel 1920 ottiene il primo premio di disegno per la Highschool di Filadelfia offerta dall'Accademia di Belle Arti. Dal 1920 al 1924 è allievo alla Scuola di Belle Arti della Pennsylvania University, ove si laurea in Architettura. Nel 1921 lavora nello studio di architettura Hoffman e Henon come disegnatore. Nel 1923 entra nella Pennsylvania University come assistente e diviene Chief-Designer nello studio dell'architetto John Molitor, City Architect di Filadelfia. Proprio in funzione della sua esperienza, nell'ufficio di Molitor, viene incaricato del controllo della progettazione del piano regolatore di Filadelfia nella qualità di « Chief Designer » (progettista capo). Nel 1928 intraprende un viaggio in Europa. In questi anni espone disegni e dipinti all'Accademia di Belle Arti e nel 1929 cambia ancora studio collaborando con Paul Cret. Nel 1930 sposa Ester Virginia Israeli, dieci anni dopo gli nasce una figlia, Sue Ann. Dal dicembre 1930 al febbraio 1932 lavora presso gli architetti Zartinger e Medary. In seguito alla grande crisi del 1929 organizza un gruppo di ricerca di circa 30 architetti ed ingegneri disoccupati e ne assume la dIrezione. Il gruppo elabora progetti urbanistici e di edilizia residenziale per la bonifica degli slums e studia nuovi sistemi costruttivi. Nel 1934 decide di aprire in proprio in Filadelfia uno studio di architettura. Nel 1936 espone il suo quartiere « Jersey Home Steads » alla Mostra di Architettura al Museo d'Arte Moderna di New York. Nel 1937 è consulente del « Philadelphia Housing Authority » e nel 1939 del « U.S. Housing Authority », enti che sovraintendono all'edilizia pubblica residenziale. Nel 1941 si associa con George Howe e nel 1942-43 si unisce con quest'ultimo a Oscar Stonorov. Dal 1946 al 1952 è consulente della Commission del piano regolatore di Filadelfia. Dal 1947 al 1952 come Chief-Critic si occupa delle progettazioni dell'ampliamento dell'Università di Yale, ove insegnerà per 10 anni fino al 1957. Nel 1950 è a Roma presso l'American Academy per un anno, e nello stesso anno il Governo Israeliano lo invita come consulente per la pianificazione e l'edilizia abitativa. Dal 1951 al 1954 si occupa, come urbanista, del grande piano di ristrutturazione di Filadelfia, nel 1953 viene eletto membro onorario dell'American Institute of Architects. Nel 1956 insegna al Massachusetts Institute of Technology a Cambridge, quindi nel 1957 all'Università di Pennsylvania. Nel 1959 tiene la relazione conclusiva al XX Congresso del CIAM in Olanda. Nel 1960 ottiene il premio Arnold Brunner. Gli anni sessanta lo impegnarono in conferenze in quasi tutti gli Stati dell'America. Nel 1960 va in Giappone invitato alla Conferenza Mondiale di Design. Nel 1962 pronuncia un discorso inaugurale al Royal Institute of British Architects a Londra. Nel 1974 un attacco cardiaco lo stronca all'apice della sua pur lunga carriera.




Opere:

- 1948-49 Weiss House, Montgomery County, Pennsylvania.

- 1951-53 Yale University Art Gallery, New Haven, Connecticut (con Douglas I. Orr).

- 1952-53 Piano urbanistico per il centro della città, Philadelphia, Pennsylvania (progetto).

- 1952-57 City Tower, Philadelphia, Pennsylvania (progetto) (con Anne Griswold Tyng).

- 1955-56 Bath House, Trenton Jewish Community Center, Trenton, New Jersey.

- 1957-64 Richards Medicai Research Building, University of Pennsylvania, Philadelphia, Pennsylvania.

- 1959-61 Esherik House, Chestnut Hill, Pennsylvania.

- 1959-65 Salk Institute for Biologìcal Studies, San Diego, California.

- 1959-74 First Unitarian Church, Rochester, New York.

- 1960 Fisher House, Hatboro, Pennsylvania.

- 1961-64 Fine Arts Building per la Fort Wayne Fine Arts Foundation Inc., Fort Wayne, Indiana (progetto).

- 1961-70 Mikveh Israel Synagogue, Philadelphia, Pennsylvania (progetto).






  • Unitarian Church, Rochester, New York 1959-74
    Unitarian Church Rochester NY

Lo schizzo che tracciò di fronte alla congregazione, fu la sua prima reazione alla eventuale linea da seguire nella costruzione della chiesa unitaria. Avendo sentito il ministro esporre il senso delle aspirazioni unitarie, gli venne in mente che il santuario non era altro che il centro delle domande e che la scuola " che viene costantemente posta in rilievo,era quella che poneva le domande... Capì che ciò che poneva la domanda e ciò che costituisce il senso della domanda erano inscindibili. E così, quando si trovò davanti alla congregazione disegnò il celebre schema: un quadrato,il santuario stesso,e un cerchio attorno al quadrato,che delimitava uno spazio intermedio,tipo deambulatorio,per rispettare il fatto che ciò che si dice o si sente in un santuario, non è necessariamente qualcosa cui si debba partecipare.Così si poteva passeggiare e sentirsi liberi di allontanarsi da ciò che veniva detto. Poi collocò tutto intorno,un corridoio destinato a servire la scuola, la quale,in pratica,costituiva il muro perimetrale dell’intera area. La scuola diventava così il muro che circonda la domanda.

La prima pianta era quasi una traduzione letterale dell’ordine strutturale; rappresentava le parti inseparabili di ciò che si potrebbe definire un centro unitario o un luogo unitario.Era la "forma" della chiesa ma non il suo progetto.Sebbene infatti fu molto apprezzata,le richieste specifiche,non resero poi possibile una fedele traduzione di questo schema.
Unitarian Church - pianta

Lo schema fu messo in discussione dai comitati,si passò da tutta una serie di cambiamenti rivoluzionanti l’impianto,per poi ritornare alla fine al principio iniziale. Anche l'esterno quadrato,e i corridoi circolari della prima pianta,vennero accantonati. Il calcolo delle esigenze e il dimensionamento dei vari locali,soprattutto relativi ai vari livelli scolastici,impedirono lo sviluppo di una limpida forma geometrica all’esterno. kahn fece un resoconto molto convincente della prima fase del processo progettuale,ma non chiarì bene come questa soluzione fu concretizzata.Rimane comunque un esempio significativo per chiarire la difficoltà e il problema della traduzione del programma,cioè di quel principio base dell’istituzione,che il progettista si fa prima di schematizzare la soluzione.Adesso prendiamo in considerazione il carattere predominante della chiesa: il rapporto fra forma plastica e luce.L’edificio si presenta come una massa cubica la cui superficie è stata perforata dal sole per raggiungere il centro. Il volume principale,del santuario,è visibilmente più alto, gli angoli diventano alti lucernari,da cui penetra una luce pallida, riflessa dal severo e grandioso cemento armato dell’ interno. Il paramento esterno in mattoni è caratterizzato da un gioco plastico di sporgenze e rientranze. Il muro, nella sua articolazione, segna il ritmo delle aperture che, all’interno si alternano con le tipiche sedute ricavate nelle nicchie. Dalle finestre,incorniciate da profondi paraocchi,la vista come l’incidenza della luce diretta,resta limitata e il risultato non è che un forte senso d’intimità e profondità.



  • Biblioteca di Exeter 1966-67
Biblioteca di Exeter

Particolarmente influenzato dalla descrizione della biblioteca medievale di Durham,in Inghilterra,i cui banchi per la lettura erano disposti accanto al chiostro e vicino alla luce,Kahn concepì una struttura nella quale i box per la lettura costituissero uno spazio a sé,lungo tutto il perimetro dell’edificio,appartato e con la luce naturale diretta.

"Un uomo con un libro va verso la luce. Così comincia una biblioteca………….L'edificio in questione parte da un uomo che vuole leggere un libro".Così intrude Kahn il tema della biblioteca durante un’intervista.

L’impianto mostra una tripartizione degli ambienti: un nocciolo centrale,che si sviluppa intorno al grande atrio centrale vuoto e alto fino alla copertura, e una sorta di anello esterno,in cui posiziona le tante piccole celle di lettura. Questo spazio,costituisce con il sistema delle facciate un’unità ben distinta,sia a livello strutturale che estetico. Il corridoio di lettura è contraddistinto infatti come la facciata dal colore caldo del mattone,assumendo così una scala umana e familiare,in contrapposizione al carattere monumentale dello spazio interno connotato dalla possente struttura in cemento a vista.

Kahn spiegò così il principio di quest’articolazione: "Ho considerato lo spessore della muratura esterna come una ciambella di mattoni,indipendente dai libri.Ho reso lo spessore interno come un’altra ciambella in calcestruzzo,in cui i libri sono collocati lontano dalla luce.L’area centrale è la risultante di queste due ciambelle contigue."

Dall’atrio centrale,i libri si vedono attraverso quattro monumentali oculi,grandissime aperture circolari,dalla forma geometrica e astratta che rompono con la dimensione umana e rendono simbolicamente la grandiosità e il valore del luogo.
Biblioteca di Exeter - Ballatoi

L’esperienza del lettore è quella di scontrarsi,appena entrato nell’edificio,con la massa enorme dei libri e,una volta appropriatosi di quelli desiderati,poterli possedere nella luminosa concentrazione della sua cella di mattoni e legno. Nella struttura muraria delle facciate emergono al contempo il senso della rovina, il fascino del mondo industriale del secolo passato, l'architettura tradizionale del New England e le costruzioni dello stesso parco universitario. Suggestioni e citazioni di un mondo austero, spoglio e scevro di ogni decorazione e gentilezza. I vetri delle finestre sono montati da non veder alcun profilo di serramento e la parte inferiore delle aperture stesse è chiusa con pannelli di legno a filo superficiale esterno.

In questo modo l’involucro dei mattoni, emerge tra il pesante nero dei buchi e la leggerezza provvisoria del legno,con ancora maggior forza e drammaticità. I grandi muri rossi bucati, evocano le vedute di antiche rovine,quanto le periferie di Filadelfia, nel colore e nella superficie irregolare dei mattoni. La tessitura muraria sembra essere un saggio sull'arte di costruire dei romani: volte e architravi paiono direttamente uscire da una pagina di manuale, le porzioni di muro tra le finestre si rastremano quasi impercettibilmente verso l'alto, fino ad arrivare nella sommità, dove il muro diviene scheletro vero e proprio

Le quattro facciate che non si congiungono ai lati,lasciano fenditure sugli spigoli, delegate proprio al passaggio tra l’esterno e l’interno dell'edificio.Entrando da queste,il visitatore vive l’esperienza di attraversare il possente muro come attraverso una breccia,per poi, una volta dentro,sentire "il richiamo" dei numerosissimi libri visibili tutt’intorno.



  • Parlamento di Dacca, Bangladesh 1962-74
Parlamento di Dacca - esterno

Un edificio che rappresenta in modo esemplare la caratteristica composizione volumetrica di Kahn è la sede del Parlamento di Dacca, la nuova capitale di una delle due parti in cui viene diviso il Bangladesh dopo la caduta dell'impero coloniale inglese. Kahn realizza la cittadella del parlamento,come un "castello fortificato",una torre d’avorio,chiusa nella sua sublimazione simbolica e ricca di mistero. L'edificio è a pianta centrale,al centro,l’aula dell’assemblea,intorno tutte le altre funzioni in un’articolazione radiale.L'intenzione principale era quella di recuperare il significato dell'assemblea come polo centrale, verso cui convergono tutte le altre parti. Si evidenzia una composizione basata sull’assemblaggio di forme geometriche "pure“ e solidi elementari, come il cilindro e il cubo su si basa il sistema, volumetricamente ben distinto.Il punto di partenza del progetto è l'idea di Kahn di creare quello che l’architetto stesso definisce come un ambiente senza tempo né mutazioni, cioè un ambiente che abbia delle caratteristiche di eternità. Per ottenere questo, Kahn fa riferimento sia ad elementi di derivazione neoplatonica sia all'idea forte di centralità tipica dell'architettura monumentale di ogni tempo. Importantissimo è comprendere il modo in cui Kahn adopera l'arco: si tratta della riutilizzazione dell'arco romano, in questi termini,com'egli stesso afferma in un suo scritto:

"Dato che non volevo utilizzare architravi e pilastri in cemento, l'uso dell'arco è diventato naturale perché l'arco faceva parte della costruzione a muri, così ho impiegato grandi archi che si estendono fino a sei metri con un elemento molto basso che utilizza parti in cemento per controllare la spinta." Il risultato è una forma arcaica, che si rifà alla tradizione storica, più alla contemporanea lezione. L’edificio venne costruito in un arco di tempo abbastanza lungo: la prima idea di progetto risale al '62 ma la sua definitiva realizzazione è dell83. In questo arco di tempo Kahn muore, ma lasciò una grande quantità di disegni, che consentirono di portare a termine il progetto.

Parlamento di Dacca - particolare interno
Kahn non considerava l'edificio definitivamente finito fino al momento in cui non trovava una vera realizzazione pratica,sono stati ritrovati addirittura degli schizzi che risalgono a quindici giorni prima della messa in opera di uno dei muri a dimostrazione della volontà di intervenire continuamente sul progetto.

Il palazzo dell'assemblea ha una funzione specifica, legata allo svolgimento delle riunioni, ed ha un aspetto monumentale; gli altri edifici, quelli destinati agli uffici amministrativi, sono assimilabili ad un senso più comune di edilizia intesa a fornire degli elementi di supporto..Per fare questa distinzione, nel caso dell'assemblea,utilizza calcestruzzo armato in parete continua,decorato da fasce di marmo bianco che, inserite ad intervalli regolari, corrispondono, più o meno, all'altezza delle casseforme adottate per la colata di calcestruzzo,negli altri edifici invece,usa il laterizio e i mattoni vengono lasciati a vista.Il mattone è inteso, quindi, come elemento adatto all'edilizia mentre, nel caso dell'edificio monumentale, mezzo di rappresentazione della capitale della nuova nazione, Kahn utilizza il cemento nobilitato dal marmo. La nuova nazione del Bangladesh si forma per ragioni politiche, economiche, ma soprattutto per ragioni religiose e sociali, vi era la necessità di rendere autonoma la maggioranza musulmana, che si trovava in questa regione.Questo aspetto rimane bene impresso nella mente di Kahn,quando si trova a raccogliere gli elementi di base per dar forma alla sua prima idea di progetto,decide di porre all’interno di questo edificio, un luogo di culto, una moschea, come se all'interno di un nostro palazzo di giustizia improvvisamente vi fosse una chiesa cattolica, cosa impropria per la nostra cultura, ma che in questo caso trovò invece un'ampia accoglienza da parte del governo. Accanto al luogo come incontro degli uomini, per creare leggi governative, per dare ordine a questa società, c'è il luogo d'incontro dell'uomo con Dio, vale a dire che l’idea dell'assemblea come incontro tra uomini appartenenti ad una società, viene ravvicinata a quella dell'incontro ideale con il dio, cioè con la parte più spirituale dell'uomo, considerando l'uomo nella sua forma più completa. In quest'opera,il sistema a doppio involucro è ben evidente. Il muro si sdoppia creando all’interno uno spazio vuoto, cavità che funge da filtro contro il soleggiamento. Formando ampie zone d'ombra e mediando così il passaggio tra l'interno e l'esterno, l’involucro si comporta come una sorta di brise-soleil, proprio come aveva fatto Le Corbusier a Chandigarh.


Poetica:

Kahn raggiunge la pienezza del suo linguaggio e appare nella scena internazionale solo negli anni sessanta. In pieno clima neofunzionalista,vi si oppone con una nuova e diversa concezione del fare architettura,con la sua celebre frase "l’ordine precede il disegno" Kahn sostiene che ogni edificio, possiede come un'essenza (egli usa il termine "ordine" e in seguito "forma") che ne determina la soluzione. Il compito difficile e la sfida di ogni architetto, sembra essere, coniugare questa astrazione,questo pensiero ideale,con la realtà contingente,ovvero l'idea di "ordine" con quella di disegno. Scriveva nel '60 su "The Voice of America" che l'uomo non riesce mai ad esprimere pienamente le sue aspirazioni,poiché per esprimere se stesso in musica come in architettura,deve ricorrere a mezzi misurabili come la composizione.

Ordine strutturale e ordine costruttivo sono due sistemi che nell'opera di Kahn rimangono ben separati e assumono un ruolo differente nell'applicazione pratica al progetto. L'ordine strutturale è il pensiero della costruzione, non è misurabile, e a esso corrisponde la definizione della forma e del sistema volumetrico dell'edificio. L’ordine costruttivo è la messa in opera dell'ordine strutturale. A esso spetta la definizione concreta della materia e del sistema di metterla insieme e dividerla, di rappresentare la sua forza, la sua gravità, la sua massa attraverso un sistema di misure e di dimensioni. Luce, aria e suono si confrontano con il sistema costruttivo e solo grazie a esso divengono elementi reali del progetto. L’ordine costruito che chiamerà anche più semplicemente progetto, presuppone la scelta di un materiale, e viceversa. Una struttura assemblata con travi di legno non ha lo stesso sistema di un muro costruito con pietre e mattoni, a sua volta questo è differente da uno gettato in cemento armato,non si esegue nello stesso modo, non si può disegnare con le stesse forme, anche se potrebbe seguire lo stesso ordine strutturale. Mentre l'ordine strutturale rimane nel mondo delle idee di progetto, l'ordine costruttivo necessita di calarsi profondamente nella realtà delle cose concrete,studiare la natura dei materiali,le sue qualità intrinseche, il sistema e l'organizzazione per la realizzazione. La conoscenza delle regole che comandano il cantiere,( le fasi di messa in opera, la specializzazione della manovalanza, il livello di industrializzazione, gli aiuti meccanici,i tempi e i costi) incidono e influenzeranno di conseguenza l’ordine costruttivo. Il modo di congiungere e unire differenti elementi e differenti materiali deve però rivelare la scelta strutturale e esserne l'evidente espressione.

Per Kahn il progetto deve svilupparsi da una logica operativa senza alcun pregiudizio di natura estetica. La bellezza si rivela al riconoscere nella costruzione i segni e le tracce del lavoro umano. Non cercava l'originalità con l'impiego di nuovi materiali, piuttosto si occupava di tecniche inedite di assemblaggio di materiali consueti. Non cercava la vana negazione della gravità e la grande trasparenza. Al contrario si sforzava di riconoscere e di esprimere la pesantezza come legge della natura per meglio modulare lo spazio e la luce con una struttura perenne. L'architettura di Kahn è il frutto di principi etici estremamente rigorosi, per i quali la logica costruttiva e strutturale di un edificio deve trovare espressione diretta e manifesta. Non solo ogni elemento della costruzione e della struttura deve apparire per quello che è, cioè non deve in alcun modo essere nascosto o rivestito, ma l'architettura stessa deve esaltare questa leggibilità. Una struttura deve rappresentare in maniera chiara il sistema d'assemblaggio di ogni pezzo,confermare ogni caratteristica e ruolo dei singoli elementi, portati o portanti, secondari o primari. Il suo scopo è dare ad ogni funzione un proprio spazio,classificare le funzioni secondo la loro importanza.E’ tipica,per esempio la divisione tra zone di servizio e spazi serviti,e che rispecchia il principio compositivo più caro a Louis Kahn,un “sistema ordinatore“ che trova espressione nei semplicità dei volumi geometrici e nel valore che da all’impostazione della struttura portante. A differenza di [Le Corbusier],non rappresenta una costrizione,bensì un modo per dare carattere alle cose. Il linguaggio architettonico di Kahn subisce, dalla fine degli anni cinquanta, una forte influenza verso l'architettura dell'Antica Roma che culminerà con il suo secondo viaggio in Italia, ospite per tre mesi della Accademia Americana, nell'annesso di Villa Aurelia. Affascinato da sempre dalle forme architettoniche degli edifici classici,durante il soggiorno all'Accademia avra’ modo di fare l'esperienza diretta con la viva forza della classicità, e con la consistenza massiccia della massa muraria che fin ora conosceva attraverso libri e stampe.

Scrive al suo studio in una lettera del 6 dicembre 1950: "Mi sto rendendo definitivamente conto che l'architettura dell'Italia resterà la fonte d'ispirazione per i lavori futuri. Chi non la vede in questo modo dovrebbe osservarla un'altra volta. Le nostre cose sembrano piccole al confronto: qui tutte le forme pure sono state sperimentate in tutte le varianti dell'architettura. Bisogna comprendere come l'architettura dell'Italia si rapporta a quanto sappiamo del costruire e dei bisogni. Non mi interessano molto i restauri (il modo di interpretare), ma mi rendo conto della grandezza del valore del modo in cui si confrontano con spazi modificati dagli edifici che vi sorgono intorno e che ne rappresentano la premessa...". Nei "modelli" storici, Kanh trova il suo “ordine“ : l’elemento colonna,l’elemento torre,l’arco ecc… diventano per lui simboli totalizzanti. Alcuni la interpretano come una sorta di nostalgia,in realtà per lui la storia costituisce proprio una sollecitazione e uno stimolo di creatività. Tutti gli elementi di cui si appropria dalla storia sono sviluppati in modo tale da farli diventare "entità poetiche",che possiedono una loro bellezza intrinseca,sia che vengano avulsi dalla composizione,sia che ne facciano parte. Inoltre egli tende alla rifondazione del concetto di architettura,trasfigurando in simboli gli aspetti formali intende recuperare il "ricordo collettivo"della storia. L’operazione di astrazione che fa ad esempio dell’elemento colonna, nel Parlamento di Dacca,è un esempio chiarificatore. Il significato del suo storicismo sta in questa necessità di far rivivere,rinnovandolo,i segni formali della storia. Da non confondere con la citazione o l’assemblaggio di pezzi di architetture storiche,propria del [postmoderno]. Quelle di kahn non sono citazioni, è un recupero che attinge alla forza espressiva e alla grande scala,poiché è questo lo spirito che anima i sui progetti.

Il senso dello storicismo di Kahn è legato alla vocazione monumentale. L’interesse verso la massa del muro e la forza della materia lo rese lontano dai suoi contemporanei. I [funzionalisti moderni], parlavano in termini di trasparenza,leggerezza e movimento e bandirono parole come robustezza e forza, sinonimi di regimi passati, di cui ogni possibile riferimento era bandito. "La monumentalità è la qualità spirituale che manifesta quanto vi è di eterno in una struttura". La ricerca di una "monumentalità primaria" affonda le sue radici nella grande architettura visionaria dell’illuminismo francese, in particolare modo di Ledoux e Boullée. Per alcuni Kahn sembra averne recepito l'insegnamento e catturato l'eredità, per altri sembra averne conseguito una semplice riduzione formale. Quando torna in Italia nel 1950 vide l'imponente vestigia informe dei muri rossi di mattoni e riconoscendovi un passaggio di ritorno all'architettura dei primi antichi: gli egiziani, gli assiri, i babilonesi, i fenici e tutti coloro che, nella visione della storia di Kahn, hanno preceduto Atene e il "classicismo murario augusteo" bianco, rivestito di marmo. Le impressioni e suggestioni schizzate su un taccuino varranno una vita d'architetto: la forza spettrale delle ombre proiettate sui volumi ciechi, il buio assoluto che riempie i vani dei livelli inferiori, il cielo scrutato attraverso le aperture di quelli superiori sono vissute come un'esperienza architettonica. Kahn impiegherà i venticinque anni successivi a progettare e costruire quanto aveva visto in quei due mesi di vacanze romane. Oltre allo spirito monumentale,dato dato dal forte rigore,dalla grande scala,sarà lo spirito della rovina ha permeare qualsiasi progetto successivo al soggiorno a Roma del 1950. Ciò che lo affascina delle rovine è la loro riacquisita natura originaria fatta di sola forma e sola materia. “"Le vestigia degli edifici antichi sono immortali, fuori dalle regole, fuori dallo scorrere degli avvenimenti, è architettura pura, che ha perso la sua funzione e ritorna alla sua dimensione semplicemente formale. È oggetto inutile... sopravvissuto alla necessità e oggi venerato per quello che è, non per quello a cui serve o è servito". Lo spirito della rovina,così quello storico e monumentale, va interpretato ancora una volta come volontà di sintesi simbolica tra il valore spaziale e quello temporale. Kahn dilata la dimensione storica permeando di spirito "storico" le forme dei suoi spazi, che assumono così una sorta di carattere "a temporale" Non tutti gli edifici sono funzionali,essi devono funzionare, ma funzionare anche a livello psicologico,la funzione psicologia è una funzione di primaria importanza... è l'idea conduce Kahn ad un’architettura che non si accontenta solamente del fattore utilitario.


Bibliografia:

- Norbert-Schulz C., Luois kahn,idea e immagine, OFFICINA EDIZIONI,Roma 1980

- Brughieri N., Buoni Edifici,Meravigliose Rovine,FELTRINELLI,Milano 2002

- Kahn N., My architect,alla ricerca di Luois Kahn,documentario distribuito dalla NIKADO 2004

- Bonaiti M., Architettura é, ELECTA

- Zevi B., Incontro con Louis kahn su sfondo biblico,in "L’architettura",marzo 1968 n°149


Web Bibliografia:

-http://www.myarchitectfilm.com/

-http://www.design.upenn.edu/archives/majorcollections/kahn/likidxname.html

-http://www.design.upenn.edu/archives/archives/collection

-http://www.bc.edu

-http://www.designmuseum.org

-http://www.windoweb.it

-http://www.arc1.uniroma1.it

-http://artgallery.yale.edu/pages/collection/buildings/build_renovation.html