Kluver Billy

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JOHAN WILHELM KLUVER
Johan Wilhelm Kluver

Biografia

Nato il 13 novembre 1927 a Monaco di Baviera, Billy Kluver (il suo vero nome era Johan Wilhelm Kluver) si trasferì da ragazzo con la sua famiglia in Svezia, dove compì gli studi. Laureato in ingegneria elettronica presso il Royal Institute of Techonology di Stoccolma, nel 1954 si trasferì negli S.U., ove per primo divenne docente assistente alla cattedra di ingegneria elettronica di Berkeley (U.C.) e successivamente membro dello staff tecnico della Bell Telefhone Laboratories in Murray Hill dal 1958 al 1968. Pubblicò numerosi scritti tecnici e scientifici ed ottenne dieci brevetti. Fisico per formazione, si appassionò ai films fin dal 1930. Conservò una serie di quaderni elencando in una grafia ossessivamente perfetta ogni pellicola visionata tra il 1942 e il 1959, oltre che impressioni sugli attori, lo studio, i suoi commenti personali ed il giudizio di ciascuno di essi. Per la sua tesi in fisica creò un film animato stile Walt Disney in movimento streaming (continuo), che ha tentato di vendere ad Hollywood. I films lo avvicinarono all’arte. Fu presidente della Stockholm University Film Society e co-fondatore della Swedich Alliance of Film Societies, attraverso cui divenne amico di Pontus Hulten, a quel tempo direttore del Moderna Museet di Stoccolma. Fu proprio Mr. Hulten che raccomandò Kluver all’artista Jean Tinguely, che cercava un ingegnere che lo aiutasse nella progettazione della sua macchina auto-distruggente, che si disintegrò da sola in una nuvola di fumo e fuoco nel giardino del Museum of Modern Art in N.Y. nel 1969. In quegli anni Kluver iniziò a girare per gli eventi e le aperture artistiche che erano in Manhattan, ove incontrò le stelle nascenti dell’arte newyorkese, come Claes Oldenburg, Jim Dine, John Cage, David Tudor, Robert Whitman, Andy Warhol. Fin dall’inizio degli anni 60 collaborò oltre che con Jean Tinguely, anche con Jasper Johns, Yvonne Rainer, Robert Rauschenberg. Anzi fu grazie alla conoscenza con Rauschenberg che Kluver entrò direttamente in contatto con il mondo dell’arte americana, svolgendo un ruolo significativo nella creazione delle sue opere d’arte che sono diventate poi icone dell’astrattismo. La sua ingegnosità offrì al pittore Jasper Johns un sistema a pile per accendere una scultura al neon (1963), ed a Rauschemberg la possibilità di far giocare partite a tennis con racchette nei cui manici erano inseriti microfoni senza fili che amplificavano il suono della pallina Nel 1964 adattò un altoparlante per amplificare la respirazione della coreografa Yvonne Rainer. Poi lo stesso Rauschenberg gli chiese di sonorizzare le sue sculture (1965). Da allora per un decennio Kluver è stato l’ingegnere per antonomasia degli artisti pop. E’ entrato in contatto anche con Merce Cunningham, e Nam June Paik, ai quali risolse problemi di natura tecnica. Nel 1966 Kluver fondò Experiments in Art and Technology, un’associazione senza fini di lucro, che raggruppò ingegneri e artisti per realizzare nuove sfide nel campo della creatività. Fin dal 1968 ne fu il Presidente. I progetti più significativi di E.A.T. sono stati:




• la realizzazione di un gigantesco schermo esterno al Centro Pompidou nel 1976\1977,

Quest’artista-ingegnere di origine tedesca naturalizzato americano, pioniere della video-arte negli Stati Uniti e che aveva a cuore la ricerca scientifica al punto da vederne applicazioni ben al di fuori degli ambiti tradizionali, è morto all’età di 76 anni nella sua casa di Berkeley Heights, nel New Jersey. Il decesso è stato provocato da un melanoma contro cui lottava da tempo, ha reso noto la moglie, Julie Martin. Oltre la moglie, lascia una figlia, Maja Kluver di Brooklyn, un figlio, Kristian Patrik Kluver, di Boulder, Colorado e due fratellastri, Bjorn Tarras-Wahlberg e Lorents Lyttkens, oltre che una sorellastra, Ase Lyttkens, tutti di Stoccolma.

Opere

Il Pepsi Pavilion (1970), eseguito su committenza Pepsi-cola per l’Expo ad Osaka, fu organizzato da Billy Kluver e Robert Withman di E.A.T. con l’ausilio di un gruppo di oltre 75 artisti ed assistenti tecnici provenienti dagli Stati Uniti e dal Giappone. Può essere considerato uno dei progetti di tecnologia ed arte più monumentali del ventesimo secolo.Una struttura senza precedenti per il tipo di esperienza visiva, sonora e teatrale; un’arena per gli spettacoli artistici diversa da qualunque altra in cui le attività degli esecutori avevano la possibilità di fondersi con quelle degli spettatori. Tutto il lavoro è stato affrontato con spirito cooperativo e non sulla base di compiti divisi in maniera gerarchica, ciò soprattutto per opera di Rober Whitman che credeva nel modo di esprimersi e lavorare aperto e democratico, senza sovrastrutture economiche e sociali. Il progetto è stato un felice esperimento di collaborazione tra vari gruppi di artisti, compositori, coreografi, scienziati ed assistenti tecnici visivi. E’ stato uno spazio per pensare in maniera creativa ma collettiva, in cui ad ogni artista è stato assegnato un segmento del progetto generale per cui la somma di tutti i lavori raggiungeva l’obiettivo comune. La Pepsi Pavilion è servita da precursore per cambiare la natura del fare arte: da qui sono nati i sistemi interattivi nei multimedia digitali e le simulazioni in 3D. Ma forse la cosa più importanate è stato ciò che è scaturito dell’assorbimento dello spettatore nello spettacolo, cioè il nuovo ruolo di chi non è autore.

a - il sistema elettronico della scultura sonora «Oracle» di Rauschenberg;

b - performance elettroniche del coreografo ed artista John Cage «Variations V» e «Variations VII";

c - ha preparato la struttura per l’installazione flottante «Silver Clouds» di Warhol.


Musei

Bibliografia

1 - TECNOCULTURA A cura di Bender e Kruckrey

2 – A DAY WITH PICASSO: TWENTY-FOUR PHOTOGRAPHS BY JEAN COCTEAU (1997)

3 – KIKI’S PARIS: ARTISTS AND LOVERS (1989)

4 – E.A.T. BIBLIOGRAPHY: AUGUST 12, 1965 – JANUARY 18, 1980 – (1980)


Sito web

Poetica

1 - L’arte assunta come collaborativa ed interdisciplinare, con caratteristiche assolutamente dirompenti rispetto all’establishment del momento che la concepiva solo sul singolo.

2 - Arte è la tecnologia per antonomasia; vengono evidenziate le relazioni tra arte e tecno-scienze.

3 - Kluver lavorava per unificare arte e scienza nel nome del progresso e dell’innovazione; otteneva performance che mettevano insieme danza, teatro, musica e video. Tra gli artisti: J. Cage, S.Paxton, D. Tudor, R. Rauschemberg, L. Childs. Sylvie Lacerte ha lavorato alla ricostruzione dettagliata di queste operazioni artistiche che sposavano in maniera inconsueta le tecnologie. Migliorare il mondo coniugando arte e tecnologia.

4 -Le prestazioni di Kluver hanno dimostrato soprattutto che l'immaginazione dell'artista e la sua comprensione dello stato sociale, unita alle conoscenze tecniche fornirebbero nuove possibilità di espressione artistica e prometterebbero un ruolo centrale per l’artista in una società sempre più tecnologica. E’ stata addirittura la nascita di un movimento che ha unito le discipline dell’arte e della scienza, una volta per tutte. Kluver ha creato una metodologia: lavorare senza apparati burocratici, schemi prefissati e limitazioni poste dalle società private.

Webliografia

http://www.fondation-langlois.org/

http://www.getty.edu/research/conducting_research/finding_aids/eat.html

http://www.conceptlab.com/interviews/kluver.html

http://www.artmuseum.net/w2vr/archives/Kluver/CreativeWork_00.html

http://www.eatnet.org/

http://www.tech.plym.ac.uk/soc/staff/mikep/eat.html

http://www.intel-research.net/ViewSeminarAbstract.asp?Index=239

http://courses.washington.edu/eatreun/

http://www.artmuseum.net/w2vr/timeline/Kluver.html

http://www.btgjapan.org/links/003.html

http://www.zakros.com/projects/eat/index.html

http://www.conceptlab.com/interviews/kluver.html

www.spectrum.ieee.org/select/0798/kluv.html#f3

http://www.coe.berkeley.edu/labnotes/0204/history.html

http://fargo.itp.tsoa.nyu.edu/~jp685/FinalProject/FP_EAT_Hist_Frame.html

http://www.duke.edu/~giftwrap/Gemini.html