La Radia: differenze tra le versioni

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'''Genere o movimento artistico''': La Radia
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'''Autore''': Marinetti, F.T.; Masnata, Pino
  
== Personaggi o Gruppo ==
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'''Tratto da''': La Gazzeta del Popolo (Torino), Settembre 1933
Futuristi italiani (vedi [[Futurismo]]), F.T.Marinetti, P.Masnata
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== Luogo ==
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'''Titolo Originale''': La Radia
Italia
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== Storia ==
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'''Anno''': 1933
Come da prassi marinettiana, la radia (il nome che i futuristi danno alle «grandi manifestazioni della radio») e «il teatro elettrico» andarono ben oltre la sola teoria: Marinetti pubblicò un'
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Nel manifesto scritto da Filippo Tommaso Marinetti e Pino Masnata La radia (1933) troviamo la brillante intuizione del sorgere di un nuovo spazio vitale in grado di immensificare lo spazio e di distruggere il tempo attraverso un loro superamento radicale («Un'arte senza tempo né spazio senza ieri e senza domani»
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== Poetica ==
 
« [...] possediamo oramai una televisione di cinquantamila punti per ogni immagine grande su schermo grande Aspettando l'invenzione del teletattilismo del teleprofumo e del telesapore noi futuristi perfezioniamo la radiofonia»
 
Il medium radiofonico è interpretato dai futuristi come una vera e propria dimensione performativa in cui far scaturire tutta la potenza della poesia parolibera. Marinetti arriva a definire la radia come manifestazione del nuovo «teatro elettrico» dove tutte le tradizionali categorie aristoteliche della rappresentazione teatrale (unità di azione, di tempo e di luogo) vengono abolite tanto da poter affermare che «qualsiasi tentativo di riallacciare la radia alla tradizione è grottesco»
 
  
In quanto medium sonoro la radia sradica la parola dalla mimica e dal gesto trattandola come pura potenza sonora. In questo senso la ricerca onomatopeica sulla parola converge verso le ricerche di Russolo e della sua macchina intonarumori: «le parole in libertà figlie dell'estetica della macchina contengono un'orchestra di rumori e di accordi rumoristi (realisti e astratti) che soli possono aiutare la parola colorata e plastica nella rappresentazione fulminea di ciò che non si vede»
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== LA RADIA ==
  
Se, come abbiamo visto, le tavole parolibere sintetizzano la ricerca poetica con quella plastica, l'arte dei rumori e la radia operano la sintesi tra ricerca poetica e ricerca musicale: ecco così la riduzione della parola e della voce a suoni sapientemente orchestrati nel caos di rumori industriali, geometrici silenzi ed interferenze radiofoniche.
 
Un altro fattore di rilevanza viene evidenziato al termine del manifesto quando si parla di «eliminazione del concetto o prestigio di pubblico che ha sempre anche per il libro esercitato un'influenza deformante o peggiorante»5 e che può essere tradotto in altre parole nella cosiddetta massificazione della cultura. A partire degli anni '30, la radio non solo è divenuta tecnicamente affidabile ma sintonizzabile, permettendo all'ascoltatore di scegliere fra molte possibilità di programmazione. Inoltre poteva ricevere onde corte, medie e lunghe da distanze considerevoli.
 
 
  
== Bibliografia ==
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La radia non deve essere
*F.T.Marinetti, P.Masnata, ''La radia'', Manifesto futurista dell'ottobre 1933 (pubblicato nella «Gazzetta del Popolo»
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1. teatro perchè la radio ha ucciso il teatro giá sconfitto dal cinema-sonoro
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2. cinematografo perchè il cinematografo é agonizzante a) di sentimentalismo rancido di soggetti b) di realismo che avvolge anche alcune sintesi simultanee c) di infinite complicazioni tecniche d) di fatale collaborazionismo banalizzatore e) di luminositá riflessa=inferiore alla luminositá autoemessa della radio-televisiva
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3. libro perchè il libro che ha la colpa di avere resa miope l'umanitáimplica qualcosa di pesante strangolato soffocato fossilizzato e congelato (vivranno solo le grandi tavole parolibere luminose unica poesia che habisogno di essere vista)
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La radia abolisce
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1. lo spazio o scena necessaria nel teatro compreso il teatro sintetico futurista (azione svolgentesi su una scena fissa e costante) e nel cinema (azioni svolgentisi su scene rapidissime variabilissime simultanee e sempre realiste)
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2. il tempo
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3. l'unitá d'azione
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4. il personaggio teatrale
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5. il pubblico inteso come massa giudice autoeletto sistematicamente ostile e servile sempre misoneista sempre retrogrado
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La radia sará
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1. Libertá da ogni punto di contatto con la tradizione letteraria e artistica Qualsiasi tentativo di riallacciare la radia alla tradizione é grottesco
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2. Un'Arte nuova che comincia dove cessano il teatro il cinematografo e la narrazione
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3. Immensificazione dello spazio Non piú visibile nè incorniciabile la scena diventa universale e cosmica
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4. Captazione amplificazione e trasfig urazione di vibrazione emesse da esseri viventi da spiriti viventi o morti drammi di stati d'animo rumoristi senza parole
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5. Captazione amplificazione e trasfigurazione di vibrazioni emesse dalla materia Come oggi ascoltiamo il canto del bosco e del mare domani saremo sedotti dalle vibrazioni di un diamante o di un fiore
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6. Puro organismo di sensazioni radiofoniche
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7. Un'arte senza tempo nè spazio senza ieri e senza domani La possibilitá di captare stazioni trasmittenti poste in diversi fusi orari e la mancanza della luce distruggono le ore il giorno e la notte La captazione e l'amplificazione con le valvole termojoniche della luce e delle voci del passato distruggeranno il tempo
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8. Sintesi di infinite azione simultanee
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9. Arte umana universale e cosmica come voce con una vera psichologia-spiritualitá dei rumori delle voci e del silenzio
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10. Vita caratteristica di ogni rumore e infinita varietá di concreto-astratto e fatto-sognato mediante un popolo di rumori
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11. Lotte di rumori e di lontananze diverse cioè il dramma spaziale aggiunto al dramma temporale
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12. Parole in libertá La parola é andata sviluppandosi come collaboratrice della mimica e del gesto Occorre la parola sia ricaricata di tutta la sua potenza quindi parola essenziale e totalitaria ció che nella teoria futurista si chiama parola-atmosfera Le parole in libertá figlie dell'estetica della= macchina contengono un'orchestra di rumori e di accordi rumoristi (realisti e astratti) che soli possono aiutare la parola colorata e plastica nella rappresentazione fulminea di ció che non si vede Se non vuole ricorrere alle parole in libertá il radiasta deve esprimersi in quello stile parolibero (derivato dalle nostre parole in libertá) che giá circola nei romanzi avanguardisti e nei giornali quello stile parolibero tipicamente veloce scattante sintetico simultaneo
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13. Parola isolata ripetizione di verbi all'infinito
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14. Arte essenziale
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15. Musica gastronomica amorosa ginnastica ecc.
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16. Utilizzazione dei rumori dei suoni degli accordi armonie simultaneitá musicali o rumoristi dei silenzi tutti con le loro gradazioni di durezza di crescendo e di diminuendo che diventeranno degli strani pennelli per dipingere delimitare e colorare l'infinito buio della radia dando cubicitá rotonditá sferica in fondo geometria
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17. Utilizzazione delle interferenze tra stazioni e del sorgere e della evanescenza dei suoni
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18. Delimitazione e costruzione geometrica del silenzio
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19. Utilizzazione delle diverse risuonanze di una voce o di un suono per dare il senso dell'ampiezza del locale dove la voce viene espressa Caratterizzazione dell'atmosfera silenziosa o semisilenziosa che avvolge e colora una data voce suono rumore
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20. Eliminazione del concetto o prestigio di pubblico che ha sempre anche per il libro esercitato un'influenza deformante o peggiorante
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F.T. MARINETTI
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PINO MASNATA
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22 Septiembre 1933
  
 
[[Categoria:1933 d.c.]]
 
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[[Categoria:Europa]]
 
[[Categoria:Europa]]
[[Categoria:Precursori]]
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[[Categoria:Testo di F.T.Marinetti e Pino Masnata]]
[[Categoria:Arte e tecnologia]]
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[[Categoria:Media activism]]
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[[Categoria:Futurismo]]
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[[Categoria:Marinetti]]
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Versione attuale delle 17:21, 18 Giu 2006

Autore: Marinetti, F.T.; Masnata, Pino

Tratto da: La Gazzeta del Popolo (Torino), Settembre 1933

Titolo Originale: La Radia

Anno: 1933


LA RADIA

La radia non deve essere

1. teatro perchè la radio ha ucciso il teatro giá sconfitto dal cinema-sonoro

2. cinematografo perchè il cinematografo é agonizzante a) di sentimentalismo rancido di soggetti b) di realismo che avvolge anche alcune sintesi simultanee c) di infinite complicazioni tecniche d) di fatale collaborazionismo banalizzatore e) di luminositá riflessa=inferiore alla luminositá autoemessa della radio-televisiva

3. libro perchè il libro che ha la colpa di avere resa miope l'umanitáimplica qualcosa di pesante strangolato soffocato fossilizzato e congelato (vivranno solo le grandi tavole parolibere luminose unica poesia che habisogno di essere vista)


La radia abolisce

1. lo spazio o scena necessaria nel teatro compreso il teatro sintetico futurista (azione svolgentesi su una scena fissa e costante) e nel cinema (azioni svolgentisi su scene rapidissime variabilissime simultanee e sempre realiste)

2. il tempo

3. l'unitá d'azione

4. il personaggio teatrale

5. il pubblico inteso come massa giudice autoeletto sistematicamente ostile e servile sempre misoneista sempre retrogrado


La radia sará

1. Libertá da ogni punto di contatto con la tradizione letteraria e artistica Qualsiasi tentativo di riallacciare la radia alla tradizione é grottesco

2. Un'Arte nuova che comincia dove cessano il teatro il cinematografo e la narrazione

3. Immensificazione dello spazio Non piú visibile nè incorniciabile la scena diventa universale e cosmica

4. Captazione amplificazione e trasfig urazione di vibrazione emesse da esseri viventi da spiriti viventi o morti drammi di stati d'animo rumoristi senza parole

5. Captazione amplificazione e trasfigurazione di vibrazioni emesse dalla materia Come oggi ascoltiamo il canto del bosco e del mare domani saremo sedotti dalle vibrazioni di un diamante o di un fiore

6. Puro organismo di sensazioni radiofoniche

7. Un'arte senza tempo nè spazio senza ieri e senza domani La possibilitá di captare stazioni trasmittenti poste in diversi fusi orari e la mancanza della luce distruggono le ore il giorno e la notte La captazione e l'amplificazione con le valvole termojoniche della luce e delle voci del passato distruggeranno il tempo

8. Sintesi di infinite azione simultanee

9. Arte umana universale e cosmica come voce con una vera psichologia-spiritualitá dei rumori delle voci e del silenzio

10. Vita caratteristica di ogni rumore e infinita varietá di concreto-astratto e fatto-sognato mediante un popolo di rumori

11. Lotte di rumori e di lontananze diverse cioè il dramma spaziale aggiunto al dramma temporale

12. Parole in libertá La parola é andata sviluppandosi come collaboratrice della mimica e del gesto Occorre la parola sia ricaricata di tutta la sua potenza quindi parola essenziale e totalitaria ció che nella teoria futurista si chiama parola-atmosfera Le parole in libertá figlie dell'estetica della= macchina contengono un'orchestra di rumori e di accordi rumoristi (realisti e astratti) che soli possono aiutare la parola colorata e plastica nella rappresentazione fulminea di ció che non si vede Se non vuole ricorrere alle parole in libertá il radiasta deve esprimersi in quello stile parolibero (derivato dalle nostre parole in libertá) che giá circola nei romanzi avanguardisti e nei giornali quello stile parolibero tipicamente veloce scattante sintetico simultaneo

13. Parola isolata ripetizione di verbi all'infinito

14. Arte essenziale

15. Musica gastronomica amorosa ginnastica ecc.

16. Utilizzazione dei rumori dei suoni degli accordi armonie simultaneitá musicali o rumoristi dei silenzi tutti con le loro gradazioni di durezza di crescendo e di diminuendo che diventeranno degli strani pennelli per dipingere delimitare e colorare l'infinito buio della radia dando cubicitá rotonditá sferica in fondo geometria

17. Utilizzazione delle interferenze tra stazioni e del sorgere e della evanescenza dei suoni

18. Delimitazione e costruzione geometrica del silenzio

19. Utilizzazione delle diverse risuonanze di una voce o di un suono per dare il senso dell'ampiezza del locale dove la voce viene espressa Caratterizzazione dell'atmosfera silenziosa o semisilenziosa che avvolge e colora una data voce suono rumore

20. Eliminazione del concetto o prestigio di pubblico che ha sempre anche per il libro esercitato un'influenza deformante o peggiorante


F.T. MARINETTI

PINO MASNATA

22 Septiembre 1933