Laposky Ben

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Laposky Ben


Titolo

Laposky Ben


Biografia

Electronic Abstractions, 1953
Ben F. Laposky (1914-2000) era un matematico ed artista di Cherokee, Iowa. Le sue pionieristiche “oscillons” o "estrazioni elettroniche", create agli inizi degli anni ‘50, si considerano essere le prime immagini grafiche generate da una macchina elettronica. Nel 1953 pubblica il libro “Electronic Abstractions” in cui spiega e discute le sue opere.

Sito web

Poetica

Come lo stesso artista scrive:“Il mio lavoro nella computer art è una forma di oscillografia, i cui risultati ho chiamato “Oscillons” o Estrazioni Elettroniche.” Laposky ha manipolato i raggi elettronici attraverso la faccia fluorescente del tubo catodico di un oscilloscopio e poi li ha fotografati. Le variazioni di forma dei modelli furono realizzate cambiando la forma di base dell'onda elettrica e le variazioni di colore attraverso l’uso di speciali filtri. Laposky ha usato un'apparecchiatura analogica. La maggior parte delle macchine d’informazione, inclusa la televisione, il telefono, ed il videoregistratore, emettono informazioni che imitano o sono analoghe ad un modello che accade in natura. Così nei sistemi analogici, il dato numerico è rappresentato da analoghe magnitudini fisiche, o segnali elettrici, che producono una forma d'onda continua. Le immagini di Laposky simboleggiano questa relazione ma il lato nascosto della loro elegante semplicità è l'estrema ingegnosità tecnica nel programmare i sistemi analogici. L'immagine prodotta oggi al computer è creata quasi esclusivamente con macchine digitali che trattano i dati nella forma di cifre binarie distinte offrendo un migliore controllo ed effetti più facili da riprodurre. Le Oscillons sono state definite creazioni d’arte astratta, le prime ad essere esibite e pubblicate in America e all’estero (contando 216 esibizioni e 160 pubblicazioni a partire dal 1952). Sono arrivato alla “oscillografic art” attraverso un interesse duraturo nell’arte e nel disegno derivante dalla matematica e dalla fisica. Ho lavorato con il disegno geometrico, le curve algebriche e analitiche e così via. L’oscilloscopio mi sembrò il mezzo con cui ottenere nuove forme artistiche non ottenibili con i mezzi precedenti. Il mio interesse in altre forme d’arte era rivolto verso la produzione di nuovi dipinti geometrici astratti, cubismo, sincronismo e futurismo. Le oscillons sono riferite agli sviluppi più nuovi della Lumia (light) art, computer art, film astratti, TV art e schermi laser. L'Oscillographic art può essere considerata come un qualche genere di musica visuale, come le forme d'onda di base assomigliano alle onde sonore. Ho usato onde sinusoidali, onde quadrate, onde triangolari ed altre nelle varie combinazioni, modulazioni ecc. Le Oscillons non sono forme naturali, non si creano fortuitamente, ma sono formate dalla selezione e dal controllo dei settaggi dell'oscilloscopio e di vari circuiti input. Ho usato oscilloscopi modificati appositamente per questo lavoro, così come strumenti elettronici specificamente designati.” In conclusione Laposky scrive:” Le oscillons possono essere create senza l'uso di un computer analogico o digitale. Può essere anche possibile immaginare o comporre alcuni di questi modelli senza l'uso del tracciamento del flusso d'elettroni sul tubo catodico. Comunque il metodo elettronico amplia di molto le possibilità d'ottenere figure nuove ed esteticamente piacevoli. Si concorda che le oscillons sono una forma d'opera d'arte".



Opere

  • Oscillons 3, 1953
Laposky2.jpg

Lo stesso artista scrive: "Qualche volta si fa l’obiezione che questo ed altri generi di computer art siano "machine art", impersonali, inumani. In alcuni casi può sembrare così, ma è ovvio che le macchine o gli strumenti che producono le opere sono prodotti dell'immaginazione e progettazione, ed in primis, del lavoro delle mani dell'uomo. La produzione è concepita e controllata dall'intelligenza umana ed i risultati sono valutati da standard estetici e personali. Se il computer produce arte, mi sembra che l'abilità per farlo debba essere in lui programmata”.














Bibliografia

  • Cynthia Goodman (1987), Digital Visions Computers and Art, New York, Harry N. Abrams.
  • Ben F. Laposky (1953), Electronic Abstractions, Cherokee, Iowa, Sanford Museum.


Webliografia

http://www.atariarchives.org/artist/sec6.php

http://www.dam.org/laposky/index.htm