Le cinque variazioni

Tratto da EduEDA
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Anno:

2003

Luogo:

Danimarca

Autore:

Von Trier Lars, Leth Jorgen

Descrizione:

Il 2003 è un anno particolare per Lars von Trier , dopo aver presentato al Festival di Cannes il primo capitolo della trilogia sull'America, Dogville, si ripresenta alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Controcorrente con Le cinque variazioni, un' opera estremamente bizzarra. Difficile da classificare, Le cinque variazioni può essere definito un meta-film, un film che parla del film, la cui realizzazione ha previsto un lavoro ad intermittenza di due anni.

Questo progetto ha coinvolto oltre a von Trier un noto personaggio del cinema documentaristico danese, Jorgen Leth, la cui sfortuna è stata quella di essere il regista di un cortometraggio del 1967 dal titolo “The perfect human”, da cui il regista di Dogville prende spunto per lanciare una nuova provocazione.

Il pluripremiato lavoro di Leth vede come protagonisti un uomo e una donna vestiti in modo estremamente elegante che compiono su uno sfondo bianco, quello che generalmente vediamo all'interno di uno studio fotografico, gesti che ogni essere umano quotidianamente compie, il tutto accompagnato da una voce fuori campo. Von Trier vede in questo cortometraggio il film perfetto e questo lo spinge a lanciare una sfida al collega, sfida che in seguito ad un concitato scambio di opinioni attraverso la posta elettronica viene accettata. Leth dovrà girare, mantenendo come soggetto invariato quello del suo film, cinque remake differenti. L'ostacolo sarà quello di rispettare per ciascun rifacimento le regole che l'amico Lars di volta in volta gli detterà. Il 2 aprile del 2001, presso la Zentropa, la casa di produzione di von Trier, avviene il primo incontro tra i due personaggi durante il quale viene assegnato il primo compito. Il ruolo tra i due personaggi si capovolge, Leth che a suo tempo insegnava alla scuola di cinema quando Lars era un giovane studente, diventa l'allievo sottoposto al giudizio e alle imposizioni del maestro.

La prima ostruzione prevede le seguenti regole: la location sarà Cuba ma nessun set costruito; la durata delle inquadrature non deve superare i 12 fotogrammi; Leth dovrà in questo primo remake dare una risposta alle domande poste nel lavoro originale. Il 21 marzo del 2002 sempre presso la Zentropa i due si incontrano per visionare il compito svolto. Lars von Trier si dimostra quasi infastidito dell'eccellente risultato ottenuto da Leth, il suo scopo è quello di colpire l'amico nei suoi punti deboli e di farlo affondare. Dopo aver visto fallire il suo primo tentativo di attacco, l'orgoglioso Lars sfodera la sua arma vincente: il suo modo di fare arrogante arrogante e, in questo caso, quasi al limite del sadismo. Gli incontri tra i due si trasformano in delle pseudo sedute terapeutiche, durante le quali Lars von Trier tenta di psicanalizzare l'uomo, il regista, il cinema.

Ancora una volta le fobie del regista vengono a galla con il bisogno e il desiderio di porsi delle regole, ancora una volta la paura di perdere il controllo. Resosi conto di non aver messo minimamente in difficoltà Leth, Lars si trova costretto ad escogitare qualche espediente per mettere i bastoni tra le ruote al collega, non più un impedimento tecnico ma un ostacolo morale sarà alla base della seconda ostruzione. Remake numero due:

Lo sfondo della seconda sfida dovrà essere quello di Bombay, uno dei paesi più poveri al mondo, senza però mostrarne direttamente la realtà; Leth in persona dovrà interpretare l'uomo perfetto e come nella versione originale dovrà consumare il pasto; Non dovrà comparire la figura della donna. Gli studi antropologici tenuti negli anni passati permettono a Leth con estremo distacco di superare facilmente l'ostacolo, egli pone tra se e la gente del posto un fondale trasparente a fare da sfondo all'immagine e, senza farsi minimamente coinvolgere dal degradato contesto, si siede con disinvoltura al tavolo e mangia.

Il 12 settembre 2002 deluso dal fatto di aver mancato nuovamente l'obbiettivo ed essersi reso conto che Leth non è stato assolutamente influenzato e condizionato dal dramma di quel luogo, Trier sembra essere avvilito della presa di coscienza della propria incapacità di scovare un punto debole dell'amico. Lars, seppur apparentemente sconfitto si prende tuttavia la rivincita: per quanto il risultato del secondo remake sia ottimo, esso non risulta conforme a quanto richiesto, infatti uno degli impedimenti fondamentali imponeva di non mostrare la realtà di Bombay, Leth non ha rispettato i patti prestabiliti, mostrando direttamente alle sue spalle la popolazione del posto. Leth ha trasgredito le regole e ne deve pagare le conseguenze, dovrà pertanto scegliere o di tornare a Bombay e rifare tutto oppure dovrà subire una punizione ben peggiore e molto crudele, girare il terzo remake in assoluta libertà, nessuna limitazione da rispettare.

Terza ostruzione: Tornare a Bombay e rigirare le immagini rispettando le imposizioni trasgredite; oppure: girare il cortometraggio in assoluta libertà, senza alcuna regola da seguire. L'anziano documentarista opta per la seconda opzione e parte alla volta di Bruxelles dove ingaggia degli eccellenti attori grazie ai quali ancora una volta riesce ad uscire a testa alta, il risultato è più che soddisfacente. Il 27 novembre del 2002, sempre presso la casa di produzione Zentropa avviene il terzo incontro che per l'ennesima volta vede uscire Leth vincitore. A Lars von Trier non resta che giocare l'ultima carta per vedere crollare a terra Leth e fargli ammettere le proprie debolezze, gli sferra pertanto l'ultimo colpo basso imponendogli di realizzare un cartone animato, tecnica che entrambi detestano e di cui conoscono ben poco.

Quarta ostruzione: questo remake dovrà essere un cartone animato. L'ostacolo si dimostra veramente arduo e l'unica soluzione per il suo superamento sembra essere quella di affidarsi completamente alla fiducia di un eccellente disegnatore. Al termine del lavoro Leth compiaciuto ed estremamente soddisfatto il 12 febbraio del 2003 telefona allo sfidante e seppur dislocati geograficamente, l'uno alla Zentropa, l'altro a Jacmel, i due visionano contemporaneamente l'animazione. Lars, per quanto afflitto e deluso, non può disserire dall'evidente qualità del prodotto.

Inaspettatamente l'atteggiamento di Lars von Trier a questo punto cambia, è costretto ad ammettere la totale sconfitta, la sua missione pedagogica è fallita, è crollato a terra esattamente come cade “l'uomo perfetto”. Spetta adesso a von Trier chiudere il cerchio e girare la quinta ostruzione e proprio a tale proposito consegna una lettera scritta in forma diretta a Leth, il cui unico compito sarà quello di registrare con la propria voce tale testo.

Quinta ostruzione: sarà Lars von Trier a giare il quinto ed ultimo remake; Leth dovrà solo registrare con la propria voce il testo scritto da Lars; Leth comparirà nei titoli come regista della stessa ostruzione. E' il primo maggio del 2003 e i due registi si riuniscono, per l'ultima volta, presso la Zentropa per discutere del risultato della quinta ed ultima ostruzione. Per realizzare il remake conclusivo Lars von Trier incarica la montatrice di utilizzare il materiale sino a quel momento raccolto e di tirarne fuori un montaggio illustrativo, usando come voce fuori campo il testo registrato da Leth.

Uno degli intenti di Dogma 95, quello di dimostrare come le limitazioni possano suscitare un forte stimolo creativo, diventa pertanto l'elemento caratterizzante di questa inconsueta opera scritta a due mani. Le cinque variazioni è un'opera ibrida tra documentario e fiction il cui obbiettivo rappresenta solo la messa a nudo dei procedimenti che riguardano la realizzazione di un film, ma è un confronto tra due registi sulle diverse modalità con cui si può fare cinema.