Lettura di David Ross

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Traduzione della lettura di David Ross, San Jose State University, 2 Marzo, 1999

Introduzione: Joel Slayton sheep

Buona sera.Sono Joel Slayton. Sono il direttore del Cadre Institute, programma di ricerca accademica e interdisciplinare dello stato di San Jose che è dedicato alla tecnologia dell’informazione e delle arti. Cadre è una delle regioni più vecchie e uno dei centri più importanti per la ricerca delle arti dei mezzi digitali e per lavoro sperimentale degli artisti. Siamo molto lieti di poter essere qui stasera per aiutare con questa lezione. Cadre è anche l’editore di Switch che è un giornale teorico on-line dedicato ai discorsi riguardanti la tecnologia. Se sei interessato ad uno di questi due programmi, l’istituto o Switch,li puoi trovare nel web, naturalmente, a cadre.sjsu.edu or switch.sjsu.edu.


L’istituto Cadre insieme alla galleria dell’arte dell’Università dello stato di San Jose e la donazione Natalie Thompson vi danno il ben venuto a questa presentazione. David Ross è stato nominato direttore del SFMoMA nel 1998. Prima di questo aveva lavorato come direttore del Museo Whitney delle Arti Americane dal 1991. Universalmente conosciuto come un forte campione dell’arte contemporanea, Mr. Ross è stato un professionista del museo delle arti dal 1971 quando era stato nominato come primo curatore dell’arte video del Museo dell’Università di Siracusa, NY. Egli ha organizzato più di cento mostre dell’arte del ventesimo secolo, ha un’ampia serie di pubblicazioni e ha dato lezioni all’università e musei per tutto il mondo. Mr. Ross è stato coinvolto nella giuria delle mostre internazionali includendo Documenta, la Biennale di Venezia, e il Carnegie Internetional. Prima di questo e il suo appuntamento al Whitney, Mr. Ross è stato impegnato in una serie posizione chiave in posizione di amministratore di diversi musei americani includendo il Boston Institute di arte Contemporanea, il Museo delle Arti dell’Università di Berkeley, e il Museo delle arti di Long Beach.



David Ross:

Grazie Joel per avermi invitato qui ad unirmi con te in uno dei programmi più vecchi e più importanti del paese che guardano e provano a dire com’è fatta l’arte in questa nuova era. E’un onore essere qui e apprezzo molto l’opportunità di discutere alcune delle mie idee ma come sai, Joel, e qualcuno di voi specialmente quelli che sono coinvolti in Cadre, il reale adescamento per venire qua è per tutti voi, perché io mi aspetto pienamente di imparare questa sera abbastanza da dimenticare quanto povero sono stato da immaginare questo mondo che si sta sviluppando così velocemente intorno a noi.

Io ho cercato questo materiale per molti anni e giusto il fatto che lo stavo così cercando mi mette in posizione di parlare molto più semplicemente di qualunque altro mio collega, ma la realtà che nessuno di noi realmente lo sa. Ne i curatori, ne i critici realmente conoscono dove gli artisti ci portano in questo momento straordinario. Io ho trovato che è abbastanza esilarante e nello stesso tempo fa paura ma primariamente è energizzante. L’idea delle arti che si sviluppano non solo nella maniera che noi non possiamo predire ma in questo caso è difficile anche capire cosa sembra si stia facendo e come funzioni da un livello sociale di base ad un livello complesso estetico, noi stiamo brancolando nel buio. Io penso che il processo, per persone strane come me è qualcosa che piace molto.

La maniera di come dovrebbe funzionare questa sera è nel seguente modo. Io ho scritto qualcosa che leggerò. Dopo risponderò alle domande e alle questioni che mi arriveranno dagli studenti della Cadre che hanno assistito al discorso che io ho fatto nella Berkley diversi mesi fa e che, da parte loro hanno pensato a molti di questi stessi argomenti come io ho fatto e chi è stato gentile abbastanza di spedirmi per e-mail alcuni argomenti che loro vorrebbero che io trattassi e io farò del mio meglio per fare ciò. A questo punto io spero che il mio discorso di questo pomeriggio diventerà iterativo e effettivamente diventa il tipo di comunità che il web rende possibile nelle sue operazioni giorno dopo giorno. Questo evento sta diventando un webcast vivo. Così non solamente sono le mie perle di saggezza che vanno dentro il web e spariscono dentro un gigante buco dello scarico del lavandino ma anche le vostre e la nostra interazione insieme sarà come una pietra lanciata in uno stagno e le increspature saranno più interessanti del lancio delle pietre.


Web.art, net.art


In generale, la video art è stata vista come mezzo con potenziali radicali. I produttori tendevano a reagire in una maniera più tosto ostile. Loro videro questo come un’orribile antipatica cosa confrontata ai film con le sue immagini granulari e sfuocate. Per cosa questa estetica è stata abbandonata? L’idea di qualche tipo di ingresso nel mondo della televisione da parte degli artisti? Quello non era un posto dove potevano stare gli artisti. Frampton era soddisfatto di fare un film e mostrarlo ad altri venticinque artisti. Quello era l’unico gruppo che mai ha visto l’arte e che era giusto. La mia intera idea di un canale di un museo per televisione fu spinta quando io lasciai il museo Everson e andai al Long Beach dove ero stato incaricato di costruire un nuovo museo. Loro mi promisero che avrebbero messo su un canale via cavo come parte del museo. E questa era l’offesa che così mi attirò l’ira di Frampton. Loro scoprirono che c’era una corruzione diffusa in Long Beach e così io non arrivai mai ad avere il canale video perché il museo non fu mai costruito.

Ma l’idea che un museo fosse preparato per estendersi verso una comunità per l’arte si fece largo, era l’idea nella quale io iniziai a credere in una maniera molto seria e cominciai a desiderare di partecipare. Non di meno bisogna dire, che è un desiderio che non diventò mai vero. Quando questo progetto svanì, io corsi alla Berkley poi alla Boston e a New York. Quella idea era svanita lentamente come quando io diventai un curatore di museo e dopo eventualmente quando diventai direttore. L’idea che non potè mai accadere svanì. Io cominciai a concentrarmi su quello che mi aveva interessato, nelle forme di arte nuova che sono venute fuori dal video come una forma di arte, da artisti come Gary Hill, Bill Viola, NamJune Paik e altri dello stesso tipo. E io misi da parte l’idea che l’arte e certe tecnologie e interventi istituzionali potrebbero realmente produrre nella loro fusione qualcosa inerentemente radicale,stimolando senza riguardo al loro contento. Io penso che nulla di più di questo fino a cinque anni fa quando una donna chiamata Stacy Horn a New York incominciò il BBS (Bulletin Board Service) chiamato Echo usando internet per creare,cosa veniva fatto qui con The Well, creando una comunità virtuale basata su gente che usa l’e-mail per scriversi l’uno con l’altro. Cinque anni fa io ebbi un piacevole aggancio a questo.

Negli ultimi anni ho provato a capire le cose che si sviluppavano. Fra un text-base BBS browsers geografici che sono stati sviluppati dalla Mosaic attraverso Netscape e Internet Explorer. Tutti hanno avuto la stessa idea: permettere alle persone di comunicare. L’idea di un posto di arte parlata in questa nuova maniera mi sorprende veramente. Mi sembra di avere riaperto il potenziale che pensavo fosse sparito. E’ una forma di arte e io uso questo termine in maniera molto consigliabile che è contenuta in un movimento estetico che è contenuto all’interno della stessa forma, simultaneamente arbinger,un insieme di strutture sociali radicalmente innovative tutta pratica delle quali c’è un insieme di tecnologie che si trasformano a una pace imprevedibile e non già fatta anche nell’età definita dalla sua passione per la velocità e incertezza. E’ set integrale di strumenti di produzione e distribuzione diretti da proposizione estetiche, che variano dall’ Hyper-ermetico , ontologico affare al palesemente politico, alle ampie comiche e auto-riferite. Una forma di arte che si modifica all’interno di un sistema che è così pienamente totalizzante e globale tale da contenere nel suo interno è conosciuto da ogni altra come mezzo di massa . Ed il sogno di Marshall McLuhan diventa vero o si rigira nella sua tomba in una pace rapida.



Prima di rispondere a questa domanda direttamente, lui propose una risposta più profonda. L’invenzione della fotografia come ha cambiato l’idea dell’arte stessa? O di nuovo, come la meccanizzazione nell’era della riproduzione meccanica al di fuori della quale scorreva l’invenzione della fotografia, ha cambiato completamente le regole base della nostra vita sociale,la rappresentazione della natura, le forme di comunicazione e corrispondenti pratiche estetiche?Queste domande non sono completamente rispondibili, corrono attraverso l’arte del ventesimo secolo, da Duchamp a Man Ray, attraverso Hamilton e Warhol, e continuano a porre un dilemma specialmente spinoso che noi consideriamo la nostra posizione oggi in un’era post-meccanica, descritta nel tardo 1940 dal grande matematico, Norbert Wiener, come cibernetica. Come la maggior parte delle questioni, questo provoca una varietà di risposte, per tanto Benjamin non ha avuto impatto nella pratica che molti scrittori contemporanei hanno oggi. Ma nel 1971, durante i primi anni della video art, circa trenta anni dopo la morte di Benjamin, l’artista e critico, Douglas Davis, ha rinfrescato la memoria collettiva del mondo dell’arte come la predittiva domanda posta circa quaranta anni prima dallo scrittore umanista e Marxista Tedesco. Lo scopo critico di Davis era chiaro e tempestivo. In vista dell’attuale domandarsi della video art come una pratica artistica legittima, il sostegno della nozione auratica di Benjamin sembrò la risposta appropriata.



Allan Ginsberg, come un danzatore di tamburo Coreano, un danzatore di tamburo di Broadway, John Cage, un cantante Navajo e altri. Forse più importante, molti anni più tardi, Paik ha iniziato una serie dal vivo di collaborazioni globali trasmesse via satellite con Joseph Beuys, Laurie Anderson, Dawid Bowie, Daglas Davis e altri, nelle quali queste comunità virtuali di breve durata erano legate insieme in uno spettacolo di intrattenimento in art world,connessi allo spazio condiviso di tempo per trasmissione via satellite estremamente costoso. Le implicazioni delle domande teoriche si mostrano attraverso questi lavori abbastanza chiaramente. Se la video art ha dovuto avere un senso come una nuova maniera di incorniciare questioni più ampie e pertinenti al cambiamento paradigmatico nella struttura di normative come analogamente a comunicazioni estetizzate, una attenzione critica dovrebbe essere focalizzata, almeno in parte, nel potenziale in un discorso espanso così come un cinema espanso. E anche nei primi lavori video, entrambi le forme documentarie come il suo più palese uso estetico, può essere stato basato un’assunzione utopica, specialmente quelle associate allo sviluppo del cavo, e un ampio gruppo di artisti ha trovato gli anni iniziali della sperimentazione video pieno di promesse radicali.


Ma la televisione via cavo,inizialmente promise questa economia di abbondanza, però poi non l’ha fornita. Almeno la sua prima fase matura che come un’industria, non c’era spazio per arte o poesia. E l’accesso al satellite come quello che ha supportato dal vivo prestazioni globali che ho menzionato prima, erano semplici dimostrazioni di cosa potrebbe essere possibile. Ma il fatto fu che queste pienamente fuori del raggiungimento di artisti regolari che non avevano accesso ai soldi come Paik e Beuys e assolutamente fuori del regno di possibilità per artisti individuali che ebbero le loro ragioni personali per comunicare. Nei tardi anni ’70, lo sviluppo radicale conosciuto come slow-scan arrivò nel quale gli artisti che usarono linee telefoniche per collegare assieme slow-scan video e crearono pezzi di teatri di guerriglia interattiva con un pubblico attivato comunicando sopra questo mal fatto, ma molto emozionante, sistema . Ci fu una grande quantità di risonanza simbolica, ma era difficile creare veramente vero lavoro con questa cornice.


Ma più del punto noi abbiamo riconosciuto che qualunque era la cosa che era cambiata, questo ha radiato da trasformazione radicale il mondo del controllo e i dispositivi di telecomunicazione, che il mondo ha conosciuto come cibernetica, erano tempi confusi e inebrianti. La conoscenza che questi cambiamenti erano vicini alla mano ma erano sempre fuori dalla portata per essere afferrati, quel artista ebbe la possibilità di formare quel cambiamento e esplorare le sue capacità distinte e fece molto poco per alleviare il fatto che più stava cercando qualcosa che loro non avevano mai visto e più non l’avrebbero riconosciuto anche se l’avessero visto. Tutte queste più confuse come Allen Kaprow che ha finito, gli artisti stavano producendo vino nuovo in bottiglie vecchie. Questo apparve nella word art fornendo una bella distrazione mentre spesso provvedente dei vicoli ciechi critici e teoretici. Ancora più confondente perché ce n’era poco, se mai si potesse dire, la scrittura critica di incorniciare ognuno di questi argomenti in un testo molto ampio e con poco supporto istituzionale per spingere il dibattito pubblico. Non sorprendentemente, molti musei di arte e gallerie commerciali videro queste cose che si stavano sviluppando con perplessità. Qualcuno rispose con ostilità cosa fosse meglio della perplessità. Anche se questa attività artistica accade nel contesto del concettualismo e dei suoi migliori giorni, i tipi di preoccupazioni ontologiche furono sollevate da concettualisti dal video e furono rilegate in uno stato di emarginazione istantanea confrontato al futuro basato sul linguaggio o artisti concettuali narrativi. Così anche questo sembrò un vicolo cieco. Il video, quando fu ben venuto nella corrente principale e dell’istituzioni è stato primariamente la responsabilità di dipartimenti educativi che potevano portare i documentari video all’arte dentro teatri di orientamento o altri ghetti educativi all’interno dei musei artistici. Il video fece rumore, generalmente fu visto come qualcosa che annoiava in gallerie viste come santuari che stavano lontano dal mondo nel quale cresceva il rumore. Di tanto in tanto un’ esibizione di video nuova era stata permessa in alcuni angoli della galleria dei musei d’arte. Questo è stato usato nei palcoscenici e con successo molti di questi, così io non ho nulla da ridire, era una cosa vivente. Ma raramente le idee che io ho menzionato precedentemente hanno trovato la loro via in un dialogo istituzionale più ampio. L’era dell’auto criticismo istituzionale deve ancora tramontare e molti di questi argomenti che sono stati trasformati da allora in praticamente musei di arte hanno ancora da venire alla superficie. Il museo d’arte era ampiamente ancora un dominio privilegiato guidato da uomini bianchi nell’interesse di un insieme di sensibilità molto poco crescenti e antiche. Naturalmente non dimentichiamo che molta della video art annoiava incredibilmente, terribilmente sotto prodotta, se intenzionalmente o no come in una via di rincorniciare l’impero di Andy Warhol come un dramma di azione che per certi versi era. E anche alcune trasmissioni video audio di artisti ebbero l’opportunità di produrre un livello più ampio, c’erano molti che non volevano essere catturati morti a quel livello anche se potevano. Il segno dell’indipendenza doveva produrre un livello di bassa tecnologia e mostrare la tua distanza da quello che Antin chiamò parente orribile del video.

Nonostante questo il video si è mantenuto ed è sopravvissuto. Ha trasformato la pratica culturale come noi la conosciamo, da Numan a Viola, ma l’idee socialmente trasformatrici inserite in suo momento iniziale sono svanite se non sparite. Ironicamente, o forse prevedibilmente come il video è cresciuto al presente meno di un pericolo e ha portato dei cambiamenti per stabilire l’ordine istituzionale, le gallerie e i musei iniziarono ad esibire e collezionare nastri di artisti e istallazioni. Ma durante questo periodo molte altre cose erano distillate. Per non essere ignorati o dimenticati, lo spazio dell’artista ristabilito il ruolo degli artisti individuali che potrebbe avere nel costruire e nel condurre un posto nel quale le loro preoccupazioni estetiche formarono la parte principale e informarono la struttura di una istituzione d’arte.

Questa è una base molto importante per come noi ora vediamo con la net.art. ma dall’ultima direzione provata qualcosa è emerso che dovrebbe rinquadrare la nozione di arte, incluso il video, in un contesto nuovo e potenzialmente rivoluzionario, che naturalmente è internet. Quello che circa internet fornisce come tale straordinario potenziale rivoluzionario, e ha già creato tale accettazione di un molto complesso, incredibile, nuovo sistema tecnologico dentro alle nostre scuole, uffici e anche nell’intimo delle nostre case? Per una cosa, internet fornisce un essenziale uso per PC che sono posseduti da tutti ma che nessuno sa cosa fare con l’uso che muove aldilà di quello che una macchina da scrivere o un block-notes giallo può fare. E questa ha drammaticamente accelerato la penetrazione di questi dispositivi su basi globali. Ma più importante delle funzioni di internet come un sistema che collega insieme PC in una trasmissione standard, in un modo punto a punto come fornire la possibilità di indirizzare o di definire il pubblico per ciascuna comunicazione specifica. Nel suo ruolo come la spina dorsale per un essenzialmente libero, globale sistema di comunicazione interpersonale, internet ha creato un nuovo contesto per l’arte che richiede, o almeno fa uso, di un insieme di qualità distintive che definiscono questo nuovo spazio e le attività che accadono al suo interno. Ora a capo di queste qualità è l’identità interscambiabile di lettori e scrittori. L’abilità di spostare, o sottolineare un concetto o sottolinea l’identità e l’abilità di esplorare, con un ordine che si incrementa in maniera controllata, nozioni di un non-ordine, anomie creative, disordini provvisionali come assieme a l’anarchia stessa. Molto spesso collegata a manifestazioni socialmente inaccettabili quale l’ aggressione di e-mail o crimine cibernetico , la sostanza del problema rimane che la potenza sguinzagliata da internet è diventata velocemente un componente essenziale di cosa gli artisti possono fare nello spazio sociale costruito da internet.


Entità come Artmark e il Bureau dell’Inverse Technology sembrano emergere dall’arte concettuale che ha domandato e sfidato l’egemonia del mondo dell’arte e l’ordine istituzionale. In questo confronto per questa cosa può essere collegato agli anni ’70 le iniziative degli artisti agitprop come quelli del gruppo di azione dell’arte della guerriglia [



Le 21 qualità distintive di Ross nella net.art


1.L’abilità di muovere e riunire il pubblico. Artisti che lavorano in teatro o al cinema sono abituati a costruire un lavoro che intrattiene un pubblico. I poeti hanno sempre fatto questo fin da tempo immemorabile. Ma la rete permette a noi di parlare a questo pubblico e li sposta in un altro lavoro per trasformare lo spazio nel quale essi sono in uno spazio che non è più controllabile. Tu puoi essere responsabile per averli adunati inizialmente, quello che evade la relazione autoritaria. La maniera che il pubblico costruisce se stesso e come si muove, è per la prima volta , un elemento nella tavolozza , qualcosa da considerare.

Questo mi porta alla mia seconda qualità distintiva di net.art potenziale. E riguarda l’autorità particolarmente nel mio ruolo sempre conflittuale di curatore, direttore e insegnante di museo. Non mi è mai piaciuto andare a scuola, non ho mai creduto nell’autorità degli insegnanti. Non mi è mai neanche piaciuto andare a lezione.

2.Spostamenti di autorità tra lettore e scrittore. Io sono interessato a cosa accade quando l’autorità si muove. Io sono interessato quando e come un artista può generare un lavoro dove non solo la natura di dove un pubblico si disperde e si riunisce, ma anche come la linea di essere scrittore e essere lettore è offuscata, eliminata. Io sono interessato a dove uno può attraversare il confine o dove l’idea di autorità non è più inerente a una funzione del possessore della camera, della torre di trasmissione là dove si trasmette, chi sta davanti in piedi al microfono ma puramente alla funzione di che alla migliore idea il cui turno è in un dialogo iterativo o di chi sono i ruoli in un complesso e dinamico spazio che evolve dove anche gente che parla velocemente New Yorkers come me possono necessariamente tenere avanti. È molto interessante come la dinamica del rapporto sociale è cambiata in relazione ai dialoghi BBS. Le persone parlano di differenti tempi da reagire, per impegnarsi dialogo. Questo è perché questi tipi di conversazioni sono così speciali. Un discorso evolve da una nuova forma di interazione di comunità. Uno potrebbe dire che in un ideale educato seminario questo potrebbe accadere, ma la realtà non è così. Ma era possibile immediatamente nell’ambiente BBS, quando io fui coinvolto con Echo e più tardi con The Well e similari comunità on-linee e io penso che noi abbiamo visto come quel aspetto si è trasformato come gli artisti hanno fatto uso di internet, specialmente alla velocità con cui è cresciuta, e l’abilità di trasmettere non solo testo, ma suoni, e immagini in movimento in una differente maniera di dialogo iterativo.


3.La net.art è basata su un economia di abbondanza. La rete, anche se non è completamente libera e noi sappiamo che l’idea verso la quale ci siamo mossi verso un mondo completamente democratico dove tutte le barriere sociali ed economiche sono state cancellate, sappiamo che queste sono baggianate. Comunque, è un così grande passo in una direzione di abbondanza che noi veramente possiamo iniziare a parlarne. Le trasmissioni e la televisione via cavo, quelle forme controllate di comunicazione in cui il controllo è una funzione della ripresa commerciale in un’era di tardo capitalismo come il controllo politico in un’era dove i governi hanno a lungo conosciuto il potere di controllare le comunicazioni, è cambiato. Noi abbiamo visto come la relativa libertà di internet e il basso costo una volta che tu hai accesso agli strumenti di produzione e distribuzione, sono poi gli stessi strumenti. Questo cambia l’idea di cosa può capitare in questo nuovo spazio, infatti cambia la natura di questo spazio più tosto che usare l’analogo di uno spazio di museo dove sembra che non debba mai mancare spazio, ma naturalmente questo poi accadrà.

L’economia della scarsità era l’economia dei 13 canali di trasmissione. L’economia che noi abbiamo pensato che il cavo potesse portare era enorme, noi abbiamo pensato che 70 canali avrebbero dato spazio ad ognuno, ogni artista avrebbe potuto fare ciò che voleva. Naturalmente, a loro invece mancò lo spazio tre minuti dopo che avevano iniziato la corsa all’oro, perché era strutturato per essere un altro, ma grande e di più profitti, dell’economia della scarsità. L’economia dell’abbondanza è un nuovo modello di economia che produrrà enormi profitti per molti. Questo l’ha già fatto. Guarda a ogni internet stock IPO. Questo è basato in un ampia ipotesi da investitori di tutto il mondo questo dove la moneta era la nuova corsa all’oro. Io non sono negativo su questo. Io prego per il successo dei miei padroni benestanti. Io voglio che loro abbiano così tanto successo che quando sembra il momento che debbano appoggiare le arti e gli artisti e la cultura nella quali loro sono confortevoli e non minacciati, loro permetteranno a un mondo di esistere perché è nel loro interesse incoraggiare questo tipo di libertà ,diversità e aperture.

4. La rete permette la produzione di lavoro epico. Brecht ha parlato circa il teatro come fosse una sfida alla nozione convenzionale di teatro, la nozione di teatro come uno spettacolo commodified. Il teatro che attualmente collegato alla vita diretta della gente, con tutta la noia concomitante, lo spazio intermedio tra cose che accadono in una vita. All’arte è sempre stata richiesta comprensione, sempre con uno spazio confinato di materialismo, nonostante le possibilità di larga scala. La vera scala è la vita giorno dopo giorno. L’artista che comincia a produrre a tracciare questa linea, artisti che cominciano con Duchamp e Fluxus e altri. Questi artisti finalmente hanno trovato un mezzo attraverso il quale loro possono lavorare senza essere filtrati. Questo può aver luogo con una economia dell’abbondanza, può rendere possibile il lavoro epico. Qualcuno potrebbe venire da me con una proposta per SFMoMA website che dovrebbe impiegare i prossimi venti anni. Questo è fattibile. Quell’abbondanza permette delle cose sorprendenti. Noi abbiamo visto qui questa attività webcam. Io la trovo affascinante. Andy Warhol deve essere geloso di non aver potuto fare l’esperienza delle webcam . Lui avrebbe messo delle webcam ad ogni angolo della Factory che riprendessero il water cooler. Io non ho mai realmente visto qualcuno on-line parlare in questo tipo di attività estetica-epica. Il tempo epico è definito variabilmente.

5.Net.art puramente effimera. L’opposto della qualità epica della net.art è la sua pura effimerità. Non c’è traccia. Questo può avere una poetica breve, come la breve vita in una consapevolezza collettiva.

6.Net.art prodotta con un mezzo nel quale strumenti digitali straordinari sono disponibili. Gli artisti possono fare immagini di una qualità che prima non era assolutamente raggiungibile. Per loro è possibile creare e produrre suoni che prima non era possibile. L’attuale struttura è nuova. Non sembra come video o film. Sembra proprio quello che è. Gli artisti stanno giusto scoprendo le qualità uniche della rete, e le maniera in cui il testo e la stratificazione può accadere, le vie nelle quali i colori giocano. C’è un potenziale enorme per esplorazione in un livello puramente formale, senza riguardo a tutte le altre preoccupazioni sociali ed estatiche.

7.La tecnologia digitale permette le possibilità di simulazioni e costruzioni di immagini realmente credibili. Noi bisogna essere accorti su questo. Ma questo consente opportunità estetiche enormi e che si possono giocare. La manipolazione digitale è chiaramente un’importante qualità che deve essere confrontata a tutto quello a cui si riferisce.

a.Spostamenti e identità. Gli anni ‘80 e ’90 sono stati un periodi nei quali si cercava un’identità. Ma quello che invece è accaduto nell’uso dell’identità nel web, così facilmente falsificato, manipolato o conosciuto e la costruzione che sviluppa con l’anonimità e il presente è veramente sorprendente. Io no lo capisco. Io sono solo affascinato da questo. Gli esempi più palesi sono Artmark, il collaborativo Bay Area group, facendo il Fronte di Liberazione di Barbie essi si costituiscono in una ditta di investimento bancario anonimo per generare supporto per interessanti progetti di interesse sociale sia nel web che nello spazio reale. La loro insistenza nell’essere anonimi è importante, lo spostamento di identità, conducono la loro pratica estetica come Duchamp fece per trenta anni della sua vita, dichiarando cosa loro stanno facendo come non arte. Quel tipo di attivo non facente arte è chiaramente in corso in questo quadro di spostamento di identità.

b.Le relazioni o equità tra individui e grandi entità comuni. Per entità comuni, io intendo molte cose. Per esempio, Swich è una identità comune, SFMoMA è un’altra, o il tipo di website generato da individui che preteso di essere entità comuni o invece possono affermare di essere individuali, ma la loro potenza e la loro presenza, la loro abilità di mobilitare tutti gli aspetti del pubblico, o gli strumenti stessi sono giusti. Questo è uno spostamento radicale nella potenza delle relazione e che è una distinta qualità di questo nuovo mezzo.


9. Natura iterativa. C’è una qualità che va avanti e indietro nella rete.

10. La qualità discorsiva può essere inserita dentro il lavoro attuale. Mai prima ha avuto l’abilità dell’apparato critico del lavoro di essere incluso nel reale lavoro stesso, così che il lavoro e la sua ricezione critica e la sua trasformazione in relazione alla sua ricezione, infatti, è la stessa cosa. C’è un assoluto crollo di spazio quando noi tutti pensiamo come un distinto e non mutabile come lo spazio intorno al lettore e allo scrittore.

11. Collasso della distinzione tra dialogo critico e dialogo generativo.

12. Superfici in piccola scala. I tipi di immagini, testi, e disegni grafici che tendono a essere contestualizzati in questo, che fa uso del fatto che noi abbiamo delle cornici e quadri all’interno. Spesso queste cornici non sono più grandi di 8 o 9 pollici. Questa, dove noi stiamo lavorando è la stessa scala di un foglio di carta e quella scala ci porta a certi tipi di approcci all’organizzazione grafica di spazi.



14. E’ di transazione. C’è vendita che può accadere, vari tipi di acquisti,di voto o reagendo distintamente ad un’offerta qualche volta baratto. I soldi possono essere veramente trasferiti. I tipi di monete cambiano. L’idea di poter lavorare con le valute mi ricorda che Yves Klein gettò polvere nella Senna come un gesto straordinario artistico e la relazione di un valore ad un certo tipo di azione. Noi abbiamo nel quadro di questo mezzo, il lavoro transizionale, per lavorare con il trasferimento di benessere.

15.La rete non è direttamente commodifiable. Ho usato pensare lo stesso pensiero circa il video finchè i venditori iniziarono a produrre versioni limitate di videotapes di artisti. Questo discreto tentativo di successo fu commodify il video fin quando l’istallazione divento un hyper-commodified forma di video. Da quel punto in poi, noi non abbiamo visto una maniera di artword,strutture di gallerie e commodifyng net.art. Uno potrebbe far pagare una certa quota. Io sto pensando al progetto di poesia web Voyager dove tu devi pagare $1.50 per comprare un abbonamento per vederlo. Questa è un piccolo contratto, ma la tua moneta andava a finire ai poeti. Immagina la scala di questi contratti e i soldi che potresti fare se ogni persona che visita il tuo sito pagasse un decimo di dollaro, potresti certo guadagnare abbastanza. È una maniera differente di contratto nel quale l’artista è il centro e ha il controllo della situazione.

16. La net.art è anarchica e pericolosa. Noi non dovremmo ignorare l’anarchia inerente nella sue forma. La gente per i quali questo è l’ultimo spazio libero che sarà trascinato scalciando e urlando via dalla possibilità di lavorare in questo spazio libero. La libertà è rara.


18. La morfina di immagini e testi è unica nella net.ert. La flessibilità grafica di trasformare testi e immagini offuscate la relazione tra i due.

19. E’ globalmente inerente. Possiamo dire che i libri e l’arte sono globali, ma la net.art è inerentemente e istantaneamente globale.

20. Questo ispira la creazione di un’ entità comune. Gli artisti sembra che vogliano riunirsi in questa maniera, forse perchè la produzione costa o perché la maniera che la gente lavora si riunisce insieme.



Domande e risposte (sono off-mic e inaudibili).


2. Puoi parlare dell’e-mail lists/forums? Si. Io sono nell’assemblea del Rhizome e io penso che è una cosa veramente bella. Io ho imparato tanto, penso di questo come uno spazio sociale. È rimpiazzato Echo per me come leggere tutte le riviste di arte. Io non leggo più alcuna rivista di arte, io solo guardo al web. In posti come 711 o Rhizome, io posso accedere a un dialogo nel quale io sono particolarmente interessato , ma anche la possibilità di prendere me come una parte di un pubblico o lettori e trasformarmi in uno scrittore, per spostarmi dentro lo spazio direttamente. La forma di link critico, uno che probabilmente sarà assorbito o imitato dal museo. Io penso a Walzer, e Dia, e il Whitney e molto presto , la SFMoMA, verrà servito come uno spazio di mezzo, come una base per dialoghi, un tipo di cercatore per quelli che non hanno tempo.

3. Cosa è Rhizome? Rhizome è un sito web (rhizome.org). Qui, ne parlerò direttamente. Loro gestiscono e mantengono un dialogo, loro presentano lavori per molti artisti, servono come un’entità di collaborazione. È un’operazione di guerriglia senza soldi. Sono tre persone che gestiscono questo ( Rachel Green, Alex Galloway, Mark Tribe). Loro spediscono settimanalmente un giornalino per e-mail che contiene una grande quantità di informazioni riguardo l’attività sul web.


5. Cosa dire della realtà virtuale? Io so cosa tu vuoi dire, gli occhiali e i guanti. Ma realtà è realtà e virtuale è virtuale, e mai le due cose si possono incontrare. C’è sesso vero e c’è sesso virtuale. Sesso virtuale è comprare un magazzino porno e andare in un sito porno. Il sesso virtuale è mangiare il menù invece del cibo. E la distanza tra queste attività è una delle cose di cui il web tratta. La struttura meccanica del web è una appendice informativa,una utility. È funzionale in maniera che non si è mai inteso. È sviluppare un tipo di aurea nel senso di Benjamin. La morbidezza e l’intimità è creare network basate su concetti poetici e nelle predisposizione estetica e cambiare le nostre relazioni a questo hardware nel network di prese collegate in linee di telefono.

6. Puoi parlare della nozione di mastery riguardo ai media digitali? Anch’io mi domando circa l’idea di nozione di mastering di questi media. Noi siamo probabilmente molto più schiavi di questo. Io ho visto alcune attività che vengono fuori da qui [ San Jose State University Cadre program] tecnicamente così brillante e senza problemi, realmente irresistibile visibilmente e intellettualmente realmente complessa, e dovrei parlare di un livello che sembra autoritario come il pezzo C5. C’è veramente qualcosa di cose belle ai quali io devo guardare molto più attentamente con ciascun lavoro d’ arte nel quale tu necessiti spendere tempo. Ma io non sono sicuro che questo sia un pezzo autoritario, qualunque cosa questo significhi. Io non sono sicuro che la categoria esiste, forse potrebbe. Joel Slayton [direttore di Cadre] ha lavorato molto duramente con gli studenti e sembra che essi lavorino molto strettamente tra loro, e lui non è il principale. È difficile per chiunque come Joel che ha lavorato in questa area dal 1985, attualmente pensare di loro stessi come master perché domani l’idea cambia e le possibilità si spostano tutte le volte. L’idea di poter essere insegnata a scuola come SJSU e a Cadre, hanno un ruolo da giocare. Io non sono un grosso fan dell’idea come della scuola dell’arte in generale. Io penso che siano posti meravigliosi per accedere alle risorse ma fondamentalmente imparare a fare arte è qualcosa che tu struggi di fare per la tua intera vita e se sei fortunato prima di morire puoi aver immaginato qualcosa per te stesso qualcosa che ha senso per te. Ma non è differente se tu lavoro nella media hi-tech o su carta con matita.


8. Puoi parlare della categorizazione del lavoro prodotto on-line e come si collega al museo? Ho un problema con categorizazioni premature perchè io non penso che la posizione della gente o propone il loro lavoro in quei tipi di quadri. Io capisco perché noi abbiamo bisogno di fare questo, pochi di questi, alcuni senza elementi narrativi, altri che esistono solo per produrre collegamenti i più vicini che io desidero raggiungere per categorizzare a questo punto è il tipo di lista free-floating, come lo sviluppo di un vocabolario critico. Io penso che fare un disservizio per Jodi[1], per esempio, categorizzare quello come formale, perché io penso che c’è qualcos’altro che invece accade li un tentativo a distruggere barriere formale e aspetti di un mezzo. Così è quella realtà formale se loro stanno lavorando contro le qualità visuali e le strutture del browser space? Io non sono sicuro. Infatti, forse è più politico, ma non è del tutto politico. Tu non puoi puntare ogni net.artist come essere politico, ne necessariamente specifico ideologicamente. A me piace questo offuscato spazio critico. È importante che l’analisi critica prematura non inizi a creare troppi campi o modelli o forme di art-making. Questo si svilupperà velocemente come una malattia terribile per questo nuovo spazio e quello sarà accademia. Quando noi iniziamo a vedere accademico net.art, e io non voglio dilungarmi troppo non c’è differenza tra nessuna forma di arte. Bisogna aspettarselo.

9. Quale è il ruolo del museo come un collezionista di net.art? Prima noi dobbiamo definire i termini, cosa significa collezionare? Net.art è un’esperienza real time. Come possiamo collezionare un testo che non è ancora finito, per esempio? Io penso che la relazione del museo all’artista e la rete sarà come un promoter. Il curatore funzionerà come un motore di ricerca. Se ti piacciono le foto e i quadri io colleziono e tu colleghi la mia versione di storia dell’arte allora può essere che ti piacciano i siti che anch’io ho scelto. Il museo ha la responsabilità di espandere il suo spazio discorsivo tradizionale e penso che si possa fare questo promuovendo website, siano sul nostro server o no.

10. Come può il resto della word art pensare alla net.art, lo fanno? L’editore di Artforum mi ha chiesto per due anni di scrivere un articolo sulla net.art. Loro lo fanno. Persone che pensano seriamente dell’arte ci arrivano. È il più basso soffio di dire cosa stanno facendo non è arte. Ma è critica. Molti artisti hanno storicamente detto che quello che stanno facendo non è arte. Duchamp, per esempio, disse che la sua fontana non era arte. È il suo gioco del linguaggio. L’argomento ontologico fu sollevato da qualcuno senza arte in relazione a questa parola particolare è un argomento irrilevante. Specialmente quando il lavoro sorge ampiamente, e più preoccupazioni sovversive.