Making Art Online: differenze tra le versioni

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Versione attuale delle 10:46, 13 Mag 2006

Autore: Malloy Judy

Tratto da: http://telematic.walkerart.org/timeline/timeline_malloy.html

Titolo originale: Making Art Online

Traduzione di: Furlan Federico

Anno: 1993


Fare Arte Online


INTRODUZIONE - Judy Malloy L’ESPERIENZA - James Johnson Robert Edgar PERCHÈ? - John Coate Pauline Oliveros Howard Rheingold Paul Rutkovsky Kit Galloway e Sherrie Rabinowitz IMPLICAZIONI - Anna Couey Michael Joyce Randy Ross OPERE - Brian Andreas: HALL OF WHISPERS (La sala dei bisbigli) Anna Couey e Lucia Grossberger Morales: MATRIX: WOMEN NETWORKING (Matrix: donne in rete) Judy Malloy: 30 MINUTES IN THE LATE AFTERNOON (30 minuti nel tardo pomeriggio) Sonya Rapoport: DIGITAL MUDRA ONLINE Judy Malloy: BROWN HOUSE KITCHEN MUSICA - Tim Perkis POESIA - Valerie Gardiner Lisa Cooley Ron Buck IL MEZZO - Jeff Mann Robert Dunn Roger Malina Monika Lidman Fred Truck Roger Malina Jim Rosenberg John Quarterman: MATRIX NEWS Jon Van Oast Wolfgang Ziemer-Chrobatzek ART SYSTEMS - Scot Art: SYSTEM X Pavel Curtis: THE LAMBDAMOO LIVING ROOM Bob Gale: ARTBASE MANIFESTO Eleanor Kent: YLEM ONLINE Craig Latta: NETJAM Jeff Mann: MATRIX and INTER/ACCESS Artur Matuck: REFLUX COMUNITÀ - Richard Lowenberg: THE TELLURIDE INFOZONE PUBBLICAZIONI - ISAST: CONNECTIVITY SULLA COLLABORAZIONE - Jesse Cohn Carolyn Guyer: HI-PITCHED VOICES Howard Rheingold MAIL ARTISTS - Chuck Welsh YOUR WORDS? - Judy Malloy




Introduzione------------------------------

Judy Malloy



L’esperienza


JAMES JOHNSON

Per me l’amore è misterioso quanto le telecomunicazioni (se non di più).


ROBERT EDGAR

Gli artisti di oggi che operano tramite il computer sono improvvisamente catturati nella rete come una farfalla e camminano nel web come un ragno. TERZA CONFERENZA SU COMPUTERS, LIBERTÀ E PRIVACY, 9-12 marzo 1993 p. 5.8


Perchè?

JOHN COATE

Io considero le telecomunicazioni per gli artisti primariamente come uno strumento politico. In un clima culturale che attribuisce un valore sempre più basso alla libera espressione nell’arte, è essenziale che gli artisti usino ovunque questi efficienti strumenti di comunicazione per informarsi e mettersi in guardia a vicenda, in modo da aggregarsi per invertire questo andamento allarmante.


PAULINE OLIVEROS

Io sono on line fin dal 1986. Ho usato la posta elettronica per discutere progetti con altri artisti che si trovavano in luoghi molto lontani. Questo mi ha permesso di lavorare con persone con cui altrimenti non avrei collaborato. Molti dei miei progetti sarebbero stati impossibili senza la posta elettronica.


HOWARD RHEINGOLD

Poiché sono uno scrittore, trascorrevo le mie giornate da solo nella mia stanza con la mia macchina da scrivere, le mie parole e i miei pensieri. Di tanto in tanto uscivo per intervistare persone o per trovare informazioni. Dopo il lavoro rientravo nella comunità umana dei miei vicini, la mia famiglia e la mia cerchia di conoscenze personali e professionali. Durante la mia giornata lavorativa, però, ero isolato e solitario, e il mio lavoro non mi offriva nessuna opportunità di ampliare la mia cerchia di amici e colleghi. Durante gli ultimi due anni, comunque, ho partecipato a uno scambio ampio, stimolante a livello intellettuale, gratificante sotto il profilo professionale e spesso anche dal punto di vista emozionale, con dozzine di nuovi amici e centinaia di colleghi. E trascorro ancora i miei giorni in una stanza, isolato e livello fisico. Comunque la mia mente è collegata con una miriade di persone (anime) in tutto il mondo, con interessi e idee analoghi (e a volte non così analoghi) ai miei: la mia comunità virtuale. Se vi procurate un computer e un modem, potete unirvi a noi.


PAUL RUTKOVSKY

Che io lavori con giovani studenti residenti in Polonia e che usano il computer, con persone affette da HIV che vivono a Siracusa o con studenti d’arte presso l’Università della Florida, il mio principale obiettivo consiste nel collegare la tecnologia alle nostre vite, nell’eliminare le barriere tra carne e silicio. Dichiarazione per il Telluride InfoZone, 1993 IDEAS Festival, Telluride, CO, Luglio 1993.



KIT GALLOWAY E SHERRIE RABINOWITZ Il Caffè Elettronico

LA SFIDA: noi dobbiamo creare allo stesso livello con cui possiamo distruggere, se le arti devono assumere un ruolo nel plasmare e rendere umani gli ambienti tecnologici, gli individui e i gruppi artistici devono cominciare a immaginare a un livello molto più ampio di creatività. Noi dobbiamo cominciare a creare allo stesso livello in cui possiamo distruggere, altrimenti l’arte, e più pericolosamente lo spirito umano e l’immaginazione, saranno resi decorativi e deboli.


Devono emergere nuove attività creative, come reti di soluzioni creative multimediali, non semplicemente reti di computer per artisti con attività (lett: ordine del giorno) che possono impegnare gruppi multidisciplinari. Questo richiederà lo sviluppo di nuove abilità e la coltura di relazioni nuove tra i partecipanti. Il movimento è verso il controllo di un contesto significativo, creando ambienti non solo per sostenere l’arte, ma che creino opportunità per nuovi livelli di creatività attraverso tutte le discipline e i confini.



Tutto questo implica che vi sia un nuovo modo di essere nel mondo. Che il contraltare del livello di distruzione sia il livello della comunicazione, e che il nostro lascito o epitaffio (la nostra eredità) sarà determinato in molti modi dalla nostra capacità di usare in modo creativo le telecomunicazioni e le tecnologie informatiche informali, multimediali, multiculturali, conversazionali.



Implicazioni politiche

ANNA COUEY

L’uso che gli artisti fanno delle reti per creare arte annebbia i confini tra arte e lavoro sociale e politico. Stabilisce un’opportunità per la conservazione di culture distinte e nuovi ibridi. Offre la possibilità della partecipazione pubblica nella creazione di nuove realtà. L’ampiezza della diffusione di queste visioni dipende dalle strutture economiche, legali, sociali e tecniche con cui costruiamo le nostre infrastrutture informatiche. (Terza Conferenza Su Computers, Libertà E Privacy, 9.12 Marzo, 1993)


MICHAEL JOYCE





Mentre i nostri interessi e quelli delle tradizionali organizzazioni umaniste (quali pubblicazioni universitarie o progetti di archivi testuali) potrebbero avere fini comuni, ho suggerito che condividiamo le preoccupazioni dei partecipanti all’incontro che cercano di conservare e proteggere informazioni, database testuali e biblioteche digitali. I miei commenti sono stati accolti con rispetto e interesse da un gruppo che ha compreso il bisogno di formare alleanze con noi, ma con molta franchezza voleva concentrarsi su quella che considerava come la crisi immediata.

L’incontro è terminato con un generale accordo sulla necessità di definire una rubrica per le scienze umane e le arti in NII; raccogliere dati sull’uso del computer nelle scienze umane e nelle arti per sostenere le pressioni del congresso; formare alleanze con persone identificate che sostengano questi sforzi. Una dichiarazione di crisi iniziale abbozzata da un comitato direttivo sarà presentata al congresso e all’amministrazione e verrà ampiamente pubblicizzata.

Ciò che sollecita questo messaggio è un invito a riprendere e forse a unirsi nella firma di questa dichiarazione quando verrà fatta circolare la settimana prossima.

Poiché per quanto ne so non esiste un gruppo che coordini in rete artisti e scrittori, chiedo alle persone e alle organizzazioni interessate di contattarmi direttamente tramite posta elettronica (MIJOYCE@vassar.edu) e io diffonderò la dichiarazione da considerare.

Se decidete di aderire voi stessi o la vostra organizzazione alla dichiarazione, io raccoglierò le firme (virtuali) e le inoltrerò al comitato direttivo. Non intendo formare un’organizzazione, ma raccogliere queste firme in un aggregato collettivo che chiamo NAWOC (rete di artisti, scrittori e altre persone interessate). Se qualche organizzazione è già attivamente coinvolta in un progetto simile e preferisce coordinare un impegno di questo tipo, sarei felice di inoltrarle tutte queste informazioni. (Analogamente, se vi è un interesse più ampio nel formare una simile organizzazione, sarò felice di unirmi in quelli sforzi).

L’importante è agire (almeno per il momento) insieme.


RANDY ROSS


Terza conferenza su Computers, Libertà e Privacy, 9-12 marzo 1993


Opere

BRIAN ANDREAS

HALL OF WHISPERS (Sala dei bisbigli) prende il nome da un antico mito babilonese di una stanza costruita appositamente in una delle ziggurat in cui un bisbiglio sarebbe rimasto vivo per sempre. Io ho un’immagine delle reti elettroniche che bisbigliano senza sosta con le voci di questi tempi. La forma del progetto è illusoriamente semplice: volevo creare una situazione in cui un gruppo di persone potesse condividere l’esperienza di vivere, dove noi potessimo aggregarci intorno a un fuoco (di bivacco) tecnologico, per l’atto profondamente umano di raccontare storie.


Qualcuno ha mandato via fax una storia che tratta di quando sono stati seguiti da un’orda di vespe mentre spillavano succo di frutta tropicale Hi-C durante un picnic in famiglia nello Iowa. Qualcun altro scrive che ogni venerdì sera, quando smette di lavorare (dopo avere terminato il lavoro), si ritrova nel traffico provocato da centinaia di ragazzi (studenti) che escono da scuola e percorrono l’unica strada della loro città nell’Alabama. E qualcun altro scrive tramite e-mail che durante la settimana precedente il Carnevale di Rio, la sua famiglia acquista tutto quello di cui avrà bisogno, come se si stessero preparando in previsione di un uragano; dice che è molto simile ad un ritorno ad epoche primitive. E tutte e tre le storie sono collegate da un tema più ampio.

La SALA DEI BISBIGLI ha due fasi. La prima fase prevede la circolazione di storie tra i partecipanti sulle reti elettroniche tramite fax, computer e telefono. Molte persone partecipano anche con la posta tradizionale. Gran parte del progetto che io non avevo previsto all’inizio era costituito dalle conversazioni nel mio quartiere. Per persone che non avevano esperienza o interesse a usare Internet, ma avevano una ricca esperienza da condividere, io divenni uno scrivano. Potevo passare le storie in rete e i miei vicini mi potevano raccontare le loro. Divenne una condivisione di doni, che fluiva attraverso i confini arbitrari delle comunità virtuali e fisiche.

La seconda fase del progetto è ancora in formazione. Mentre sto scrivendo, prevedo le storie con la digitalizzazione delle voce umana, così inizierà letteralmente a bisbigliare. Le stesse interconnessioni delle storie saranno ancora contenute in un database ipertestuale, permettendo ai visitatori di seguire il loro filo personale delle associazioni. Per questo io sto guardando alla possibilità della distribuzione di CD-ROM. Questa fase sarà completata nella prima parte del 1993.

All’inizio della SALA DEI BISBIGLI io ero interessato a molte cose. Innanzitutto volevo creare una comunità virtuale usando un antico principio della formazione di comunità: la condivisione di storie. In secondo luogo stavo creando un modello di consiglio per comprendere il nostro mondo. Fondamentalmente, il modello del consiglio ha in sé il fatto che nella condivisione si acquisisce una maggiore saggezza. Infine, in un mondo turbolento, è facile perdere di vista le piccole bellezze e i momenti di grazia che si verificano costantemente attorno (intorno) a noi. Volevo che la SALA DEI BISBIGLI desse voce a quel lato di noi stessi che riconosce che questo è un momento di rinnovamento quanto di decadenza.

Il progetto ha avuto successo? Non lo so con certezza; è ancora molto presto per affermarlo. Ho però parlato l’altro giorno con una delle partecipanti, e le ho domandato che cosa le fosse accaduto. Ecco quello che mi ha risposto: “prima, penso che dovrei scrivere qualcosa. Dovrei rispondere. Ma non lo faccio. Non subito. Invece leggo le storie e comincio a pensare a cose a cui non ho pensato in venti anni. Prendo il mio tempo perché sto cercando qualcosa. Non so che cosa, ma lo saprò quando lo troverò. Io non voglio mandare solo una vecchia storia. È troppo speciale. LEONARDO ELECTRONIC NEWS 3(1), 15 gennaio 1993


ANNA COUEY E LUCIA GROSSBERGER MORALES

Matrix: Donne in rete


Le attuali sfide tecnologiche sono la capacità di scambiare immagini, video e audio tramite piattaforme -- senza che gli utenti debbano avere software speciali per decodificare le trasmissioni. Questo lavoro ha preso due percorsi: all’estremità superiore, la necessità di risorse e larghezza di banda molto elevate, e all’estremità inferiore la larghezza di banda attualmente disponibile e l’impegno verso la disponibilità generale. MATRIX: DONNE IN RETE dimostrerà sviluppi all’estremità inferiore… Il nostro obiettivo nel concentrarci sull’estremità inferiore consiste nel richiamare l’attenzione verso le disparità tecnologiche che ci sono nella nostra società e nel sollevare domande sul loro impatto. Noi speriamo di ampliare il concetto di progressi tecnologici per includere i supporti e le implicazioni sociali e culturali.

Matrix mette in evidenza i lavori di donne di culture ed esperienze artistiche diverse che operano (lavorano) con le reti di computer come mezzi per creare opere in collaborazione con artisti come anche non artisti, per decentralizzare il processo creativo, per istruire e conservare distinte le loro culture e comunità e fornire l’accesso online (alla rete) a gruppi di popolazioni che altrimenti non vivrebbero nell’era informatica.

Anna Couey e Lucia Grossberger Morales, 1993

artisti e progetti che partecipano: poesia online, Lisa Cooley, concorso di poesia in cui è il pubblico a giudicare... Sono messi in evidenza poeti quali Michael Warr (Chicago) e Bruno Navasky (New York).

"Imagining the Information Age," (Immaginare l’era dell’informatica) Anna Couey, Una popolosa città di stanze elettroniche in cui a partire da quattro schemi, rappresentazioni immaginarie creano un percorso per il futuro.

"ProjectArtnet," Aida Mancillas, Chiana. Un libro interattivo di artisti online che documenta Project Artnet, un progetto storico di comunità intergenerazionale che coinvolge arte, poesia, movimento e tecnologia informatica. The "Matrix: Women Networking" (Matrix: donne in rete) installazione video/testi anche animata, documentazione per Project Artnet di Lucia Grossberger Morales, Latina. "Bandana," (Bandana) Lorri Ann Two Bulls, Oglala Sioux, "Changes," (Cambiamenti) Lorri Ann Two Bulls, Oglala Sioux. "Journey," (Viaggio) Lorri Ann Two Bulls, Oglala Sioux. "Pink Blue," (Rosa Blu) Lorri Ann Two Bulls, Oglala Sioux. "Play," (Gioco) Lorri Ann Two Bulls, Oglala Sioux. Vengono mostrati online disegni animati NAPLPS. Two Bulls distribuisce i suoi lavori elettronicamente in condivisione.


Opere JUDY MALLOY


Ho controllato la storia di San Francisco Bay durante i trenta minuti che precedono il terremoto di Loma Prieta. John e Mary si stavano preparando per la prima data. Il terzo individuo era una persona del posto conosciuta come Rubber Duck (Anatra di Gomma) per la sua abitudine costante di mormorare le parole "anatra di gomma". John si stava lavando nel suo appartamento. Rubber Duck si stava sedendo sui gradini del Museum of Modern Art (museo d'arte moderna). L’ avanzamento di Mary ha coinvolto un’autostrada e un ponte che entrambi si distruggono con la scossa di terremoto. Ho chiesto ai partecipanti di scegliere un tema, di inserirsi nell’ argomento e interagire su quel tema stesso. Poiché questa era la mente del gruppo riguardante la personalità dell’ individuo, l'enfasi era sui pensieri e sulle memorie dell’ argomento stesso.

Nel lavoro finale ho un misto di tre topics in una struttura di dati narrativa in cui i flussi delle idee dei tre temi sono stati visualizzati simultaneamente in tre colonne parallele. Gli scrittori hanno incluso: Anna Couey, Abbe Don, Matisse Enzer, Carole Gould, Eleanor Kent, Tom Mandel, Gil MinaMora, Harold Poskanzer, Howard Rheingold, The Normals, Fred Truck, and Kathleen Watkins. Le loro parole inedite hanno formato una descrizione sorprendente delle sette pagine narrative in cui i pensieri degli gli uomini e delle donne sono stati espressi apertamente (misti alle parole di Rubber Duck’s, i pensieri e le memorie a volte si rivelavano adatti ed a volte inadeguati).


Modelli

SONYA RAPOPORT


Digital Mudra era in origine un'installazione interattiva in cui gli utenti erano al corrente delle correlazioni trasversali-culturali dei gesti della mano, dei loro significati e di quello che in quel momento si vedeva e si faceva: slides (proiezioni) di figure politiche gesticolanti, insieme di gesti proiettati sulla parete e un nastro registrato dei balli di Mudra preparati dagli utenti per diventare partecipanti. I partecipanti hanno composto alcune frasi da Mudra selezionando gesti che, una volta inseriti nel computer, si sono rivelati sullo schermo una sorta di ballo animato gestuale. I gesti, in seguito, sono stati trasformati nuovamente con i loro significati originali che, una volta selezionati, si sono rivelati una guida di riferimento filosofica a partire da una base di dati di epigrammi del saggio Rabindranath Tagore.



JUDY MALLOY

BROWN HOUSE KITCHEN

È l'anno 2000 nella East Bay. La maggior parte delle persone non vivono a lungo in grandi spazi affollati come case o appartamenti. Preferiscono dormire nei piccoli spazi e mangiare in comuni cucine come la Brown House Kitchen:



Come abitante della mia residenza 1994 a Xerox Parc sto lavorando con Pavel Curtis in un laboratorio di informatica. Sto scrivendo e programmando un listato LambdaMoo (un Multi User Dungeon programmato a oggetti). Il nome del programma, chiamato Brown House Kitchen, deriva proprio dagli oggetti della stanza. Gli utenti (denominati giocatori in questo ambiente) entreranno nel meccanismo quando entreranno nella stanza e, il meccanismo stesso, spiegherà come scoprono ed esaminano i dispositivi di entrata e di uscita che sono contenuti negli oggetti della cucina.


Musica

TIM PERKIS





Poesia

VALERIE GARDINER

Da quando ho iniziato la comunicazione on-line , ho trascurato il mio diario. Mi domando: soppianterà Telecom il diario quotidiano? La mia nonna ha mantenuto un diario per sessant'anni. Sarà un dischetto la mia eredità? Forse i miei discendenti lo scopriranno, non nella mia mediazione riservata, ma nei discorsi comuni.

Mi ritengo sempre responsabile quando scrivo una poesia. Una poesia vive attraverso la propria forma. Non ritengo giusto forzare una poesia rendendola sotto forma di un flusso di byte, e riassemblarla in un posto in cui non c'è carta e passione. Non c'è spazio giusto per poter accogliere la poesia.

Tuttavia penso che le poesie siano disposte ad affrontare il viaggio se verranno lette.


LISA COOLEY, LITNET

La mia questione riguardo la poesia on-line non è la mutilazione che l'opera subisce sullo schermo, ma la perdita del pezzo di carta, del libro. Considero la poesia on-line come più relativa della lettura pubblica. Niente potrà sostituire il sedersi e prendere una poesia nelle vostre mani.


RON BUCK



Il mezzo

JEFF MANN

La sintesi dei computer e delle tecnologie delle telecomunicazioni ha creato un nuovo mezzo per la nostra comunicazione, un mezzo che oppone il flusso unidirezionale delle informazioni dominanti nella nostra cultura dei mass-media. Questo mezzo, decentralizzato,e accessibile verte alla collaborazione, al pensiero collettivo ed alla formazione di rapporti umani. È una geografia elettronica dove la comunità è definita da un interesse comune.

The Matrix Artists’ Network: An Electronic community. IN: Connectivity: Art and interactive telecommunications (Leonardo 24(2), 1991 p. 230


ROBERT DUNN

Penso che le preoccupazioni principali siano le limitazioni e i margini imposti, compreso il limite a cui lo sviluppo della rete è legato dalla relativa formulazione in termini di sistemi che si stanno avvicinando all’obsolescenza.

L'effetto delle impressioni della rete non può cambiare in dominio tradizionale l'esposizione dei prodotti in un modo coerente e analogo. Una distorsione o un cambiamento dell'intenzione e dell'impressione è il più probabile risultato, quello che è stato trasmesso è stato investito dalle aspettative preesistenti, o strutturato in modo gerarchico con scopi completamente separati. Allora l'eco non ha riferimento alla relativa fonte.


La fusione delle immaginazioni collettive in un'attività di collaborazione è un'entità che va oltre la comprensione della singola mente di partecipazione; può rendere grandi gli organismi sociali, i pensieri comuni e la coscienza di poter fare e amplificare. La potenza di una mente comune si amplifica nei contesti dei sistemi aperti in rete.


Intraprendendo un viaggio di Janusian si nota che il passato è una zona di organizzazione per le spinte e le espansioni del futuro. Siamo in un periodo di ricerca e di esplorazione, di nuovi orizzonti e di generazione delle circostanze per resistere alla convivenza con l'universo.


ROGER MALINA



Attualmente non c'è la conoscenza di quale sia stata la giusta versione (che la pellicola venisse mostrata in esposizioni , nei teatri o persino in tutto il grande "contesto", facendo girare le scene da un pubblico ambulante.

Gli artisti che oggi lavorano nell'arte e nelle telecomunicazioni sono in una posizione di vantaggio rispetto a questi pionieri della tecnologia della pellicola. Tuttavia (anche se c'è la supposizione del futuro) la tecnologia non è ancora un pezzo "di plastica" sotto il controllo dell'artista.

Gli artisti stanno lottando contro le applicazione basate sul testo, con una lenta trasmissione di esplorazione, con il facsimile. Le limitazioni della tecnologia sono frustranti. L'ultimo mezzo di telecomunicazione multimediale è l' ISDN e tutti gli altri mezzi simili non sono ancora qua, realmente.

Allo stesso tempo gli artisti che lavorano insieme stanno stabilendo la base teorica per tutte le forme che finalmente diventeranno cruciali in queste tipologie di arte del futuro. In molti modi gli artisti del Costruttivismo hanno progettato molte forme di arte col computer, prima ancora che il computer fosse disponibile. Tuttavia, per motivi di limitazione tecnica, oggi l'uso più potente dei sistemi di telecomunicazione è spesso al più semplice livello concettuale.


  • (rivisto il 1° ottobre 1992 dal FineArt Forum)


FRED TRUCK WHO OWNS THE NETWORKS?



Problemi rilevati: 1) Il Defense Dept. (dipartimeno della difesa) desidererà sempre sovvenzionare i progetti di arte on-line? Usenet è predisposto per essere limitato ai progetti orientati nella difesa? Negli ultimi anni ci sono stati molti cambiamenti all'interno di Usenet, con molte università (Università di Wisconsin, per esempio) tagliate fuori dalla rete a causa di difficoltà finanziarie.




MONIKA LIDMAN

Abbiamo cominciato affascinati dai barattoli di plastica fissatI all'estremità di un filo (funzionanti come telefoni). Ma…Qual è il disegno dell'interazione personale a distanza? Le trasmissioni via satellite e le trasmissioni di dati riducono o facilitano l'isolamento?


ROGER MALINA

Noto un paradosso: noi abbiamo un mezzo di comunicazione lineare globale che permette il contatto istantaneo tra gli utenti, ma, nella trasmissione esterna, abbiamo chiaramente un disadattamento totale del contesto! Le informazioni sulle edizioni e sui pensieri locali possono trovare un'espansione altrove, talvolta, tali informazioni possono essere risultano incomprensibili.

Se le informazioni inviate in questo contesto non interagiscono con i collegamenti locali, tali informazioni risulterebbero incomprensibili al destinatario o mal-comprese. Poiché i mezzi elettronici permettono la nostra comunicazione con la gente con un contenuto ignaro al ricevente, questo rappresenta un pericolo reale della comunicazione stessa che si presenta in modo molto violento e nascosto dallo strumento di comunicazione.



JOHN S. QUARTERMAN Editore, Matrix News


(Ripreso da: Fred Truck, Who Owns the Networks (chi possiede le reti?) in Making Art Online, FineArt Forum, 21(5), 1° Novembre 1991)

Nel caso Usenet e di tutti i casi simili, il Dipartimento della Difesa e molte università di informatica pagano da molto i servizi informatici.

Come ?… Il Dipartimento della Difesa ?!

Usenet (che è una rete cooperativa anarchica senza autorità centralizzata) sembra essere in stato di confusione con Internet (cosa sostenuta dai vari enti governativi, dalla maggior parte delle varie aziende, Università ed altre enti) e con Arpanet (che, sebbene non esista più, è stato usato e sostenuto dal Dipartimento della Difesa).

Problemi: 1) il Dipartimento della Difesa vorrà sempre sovvenzionare i progetti d'arte on-line? Usenet è progettato per essere limitato ai progetti orientati alla difesa. Quest’ ultima cosa, invece, non si è mai rivelata vera. Usenet non ha una gestione (una vera amministrazione) e non sarebbe del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

Conclusione: nella maggior parte dei sistemi commerciali, gli artisti devono pagare qualcosa come tassa di base. Questi stessi sistemi offrono i Gateway a Usenet e al resto del mondo.





JIM ROSENBERG

(Nota: questo testo è una versione pubblicata della mail inviata privatamente a Fred Truckv ed a una coppia di persone. L’ argomento commentato riguardava USENET. Ho cancellato quelle osservazioni da quando John Quarterman "ha scritto il libro" sulle reti. Di che cosa non parlate nel vostro articolo è l'uscita di chi possiede non le reti ma le "parole". Non so se questo è stato mai contestato, ma allo stesso tempo CompuServe stava asserendo un genere "di significato di copyright collettivo". Questo èi mportante per chi volesse accedere a qualcosa, attendendo il permesso di dal forum di CompuServe. Questo è un bel "colpo grosso" per CompuServe (come luogo d’ arte).



D'altra parte, Usenet è perfetto come rete di origine per Gatewayng ed altre reti. È già internazionale e Compuserve, Well e Prodigy non lo sono. Il Gatewayng automatico alle altre reti non è differente dallo store funzionante prima dell’ espanzione avvenuta già all'interno di Usenet.



JON VAN OAST


Cyberspace può essere modificato su misura per i vostri bisogni (e quelli di tutti). Ciò può sembrare pazzesco o impossibile, ma non lo è. In passato l'umanità non ho mai avuto la possibilità di poter maneggiare l'ambiente in un modo tale. Ma non è finita. Cosa ci può essere di più grande? C'è un nuovo gioco che tutti noi possiamo giocarci. Chiunque lavori con qualsiasi tipologia può trovare il suo posto in Cyberspace.

Un passo più vicino a collegare elementi… Gli sguardi dell'utente e le sue altre scoperte… Cyberspace: reti, scambio di opinioni… niente è consacrato e niente è sconosciuto…

Un regno intoccabile dalle leggi, dalle regole e dalla logica che avvolgono pian piano tutto. Pensi liberamente. Giochi correttamente. E soprattutto fai quello che vuoi, quello che desideri…. ora puoi.


WOLFANG ZIEMER-CHROBATZEK



Sistemi

SCOT ART


Inoltre System X è usato come mezzo di pubblicazione per lavori creati dai membri-artisti. Questi lavori possono essere visivi, sonori, testuali, o tutti e tre (ad esempio multimediali). Sono pubblicati in una galleria virtuale con le descrizioni del lavoro. È l'unico progetto di questo genere in Australia. Le persone che sono responsabili della sua gestione sono: Scot Art, Tom Ellard, Jason Gee. Comunicazioni, chiarimenti e scambi di lavori con altri artisti sono ben accolti. La creazione di comunità di scelta piuttosto che legate alla geografia è un aspetto voluto dai membri di System X.


PAVEL CURTIS The Living Room(Lambdamoo, 4 Ottobre 1993)


Apri la porta. Apri la porta e lasciate il buio per entrare nel salotto, chiudete la porta per non svegliare la gente addormentata all'interno.

è molto luminosa, spaziosa, con grandi finestre di vetro rivolte a Sud verso lo stagno dei giardini. Sul lato nord della parete c'è un caminetto fatto in pietra lavorata. Le pareti a Est e a ovest sono coperte quasi completamente da grandi scaffali ben incastonati. Un'uscita nell'angolo nord-ovest conduce alla cucina e, più a Nord, al corridoio dell'entrata. La porta è all'estremità Nord della parete est, ed all'estremità Sud c’è una vetrata scorrevole che conduce fuori su una piattaforma di legno. Ci sono due divani, uno intorno al caminetto e uno con la vista verso l'esterno delle finestre. Vedete: “ Cockatoo, “Reame for New Mooers, un caminetto, un giornale, Welcome Poster, LambdaMOO Takes A New Direction, The Daily Whale, TheCarpet, The Birthday Machine, Helpful Person Finder, lag meter, Noodles, Lanfear, Mustang Sally, GUARD, Banshee, Timbre, and shadow here. Soulglue (distracted), Leigh-Cheri, john, Wocha (confused), evangeline, Valere, Trystan, KarlT, CyberTec, Zeebo (worn out) (bored), gekko (Disconnected), Dr.Fate, Gus (distracted), legba, and Uther_Pendragon


BOB GALE

1 – Questo è unico fuori di qui. Sono stufo di vedere incompetenti che popolano la maggior parte dei sistemi. Più artisti = più divertimento. 2 – Attenzione allo Stato. Sono un vero credente nel raggiungere l'ideale Touffler e temo la perversione di un governo sempre più dipendente dal computer e dal Telecom, senza una partecipazione pubblica. Il potere individuale è primo. 3 – Cyberspace è freddo. È sia una produzione, che una distribuzione e un'esibizione di spazio tutto in uno. La gente non vuole imperfezioni sul video, ma Telecomm sarà il prossimo boom. Io vorrei solo essere coinvolto prima che la Nea crei categorie di fondi per questa, e le istituzioni cooperino insieme. 4 – Telecomm ci rende liberi. Esente da tempo, da spazio, dalle età, dal genere, la gente può stabilire nuovi rapporti. Questo è il nuovo spostamento del paradigma. Lascia rompere i limiti e la costruzione di nuovi ponti. 5 – attenzione alla corporazione. Prodigy. Bisogno di saperne di più?

7 - i computer sono freddi. Non possono programmarsi ancora, ma io sono in grado di prendere nelle mie mani il mondo tramite il mio schermo. Meglio di chilometri di cavi. 8 - una comunità all'interno delle telecomunicazioni. Un grande e triste mondo post-moderno là fuori. La gente ha bisogno di un sistema di supporto di sopravvivenza. Si cerca attraverso una Chiesa, un gruppo, un bar locale... o attraverso una rete on-line. 9 - perché guardi al passato? Non potete controllare il passato o il presente ma potete progettare e un percorso futuro. Ed il Telecomm è il futuro.

(Originalmente proposto su Artbase)


ELEANOR KENT

Su Well, i membri Ylen e altri partecipano alla conferenza Acen, (topic #554 (Ylem News), per imparare cose nuove dalle riunioni, dalle esposizioni, dalle critiche, dalle valutazioni… e per fare le domande, ottenendo le risposte riguardo le loro idee, le attrezzature, le filosofie, le tecnologie dell'arte. I file nella dyrectory di Ylem e i numeri di telefono e di fax possono essere comunicati elettronicamente. Alcuni membri trasmettono storie e immagini dal modem all'editore Trudy Reagan per la stampa nel giornale mensile. Ylem è interessato ma anche allarmato dai nuovi usi dei sistemi on-line.



CRAIG LATTA

Netjam è una rete di computer che fornisce i mezzi per la gente per lavorare sulle composizioni musicali e su altre opere d'arte. I partecipanti trasmettano dati via MIDI (Musical Instruments Digital Inteface) a strumenti musicali ed altri data-files via e-mail, li editano e li inviano. Per unirsi a NetJam sono richiesti l’ interesse per la musica, un accesso compatibile MIDI o altri supporti, l’ e-mail, un’utilità di compressione e un accesso a Internet. Per dettagli basta inviare un’ e-mail a netjam-request@xcf.berkeley.edu, con l'oggetto "richiesta informazioni"


ARTUR MATUCK

La rete terrà conto dell'uso attivo delle telecomunicazioni per la lingua e la ricerca nel campo artistico, fornendo un veicolo di espressione interculturale. Un insieme di scambi prevedrà l'esercizio di cambiamenti continui e dei riflussi, propagando impulsi e stimoli all’ informazione. Come struttura di un collegamento intermittente, Reflux intende generare un micro-processo dell'espansione culturale, rispecchiando in grande scala il processo analogo di diffusione e di cambiamento culturale.

Il processo interattivo deve richiedere una risposta culturale, un confronto dei codici e degli atteggiamenti, un flusso dell'interattività non obbligatoria. La rete creatasi fungerà da strumento per produzione simbolica collettiva che rifletterà la voce di una comunità sparsa in tutto il pianeta..." (da: Description of the Reflux Project)


Comunità

RICHARD LOWENBERG


Poiché il governo e i suoi interessi formano le alleanze, posizionandosi in modo da creare una nuova infrastruttura nazionale delle informazioni, si crea un movimento crescente tra le comunità regionali-locali (anche verso i singoli) per modellare in modo più umanitario e utile i nostri tele-media-ted futuri. Partecipando a questa conversazione "vitale" si contribuisce a promuovere un'ecologia dell'ambiente delle informazioni.....



Pubblicazioni

ISAST

Connectivity: Art and Interactive Telecommunications Leonardo 24(2), 1991



Collaborazione

JESSE COHN


Questo descrive i cambiamenti della nostra percezione, studiati dalle scienze statistiche.


Inoltre, Gifford, parla della quantità pura di "prodotto" artistico che è prodotto giornalmente e annualmente. Ci sono 96.000 persone registrate come artisti visivi sul censimento di New York City. Essi speculano su come i grandi poeti stanno andando a perdersi nel mare della mediocrità. Che in visione terribile... ho riflettuto su questo tema e mi sono chiesto se questo non è il tempo di far riemergere veramente la mente creativa nello sforzo di gruppo, come quei frati medioevali che in forma anonima hanno creato tutti quei testi complicati nell’ anonimato più assoluto.

È possibile questo? È disposta e voluta anonimamente l’unica alternativa per forzare all’ oscurità in "Confetti Of Numbers"? Vorrei che gli artisti di tutto il mondo riunissero i loro sforzi invece di produrre individualmente i loro progetti auto-investiti,

  • Ed: NY, Atlantic Monthly Press, 1990


CAROLYN GUYER HIPITCHED VOICES


Alcuni dei nostri programmi correnti includono:



- la creazione di una performance di un'opera d'arte riguardante le donne nella tecnologia che vorrei viaggiasse molto nelle liste e-mail.


Il creatore di questa collaborazione potenziale è inoltre interessato a vedere una traduzione finale del progetto in uno spazio MOO.


HOWARD RHEINGOLD





Artisti corrispondenti

CHUCK WELCH


Quanto lavoro sarebbe necessario ad una identificazione del lavoro per avere una copertura della rete? Io preferisco cimentarmi in rete con tutte le applicazioni più grandi… Come hanno potuto funzionare insieme, giocando con le reti, tutti i mondi dell'interconnessione degli artisti della posta e delle telecomunicazioni? Io voglio collegare le parole nel mondo. Questo messaggio è il mio mezzo.


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