Mapplethorpe Robert: differenze tra le versioni

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==La Poetica:==
 
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"Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. E' porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. E' un modo di vivere."
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Lo sguardo di questo fotografo ha sempre indagato con ironia il mondo del sesso e dell'omosessualità ed è forse grazie ai suoi scatti più erotici che ha trovato in fretta la popolarità, affiancata da grandi critiche e dibattiti.
Questa frase dello stesso Cartier-Bresson esprime pienamente quella che sarà la poetica della sua vita.
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Il mondo di Mapplethorpe però è in realtà tutto fondato sulla Bellezza: quella degli statuari corpi maschili e dei morbidi corpi femminili accarezzati dai toni grigi delle sue fotografie; quella dei fiori che si dispongono nello spazio accanto ad elementi geometrici o soli, stagliati nell'oscurità: ed ecco che Mapplethorpe ci svela l'interna sensualità di un giglio o di un tulipano, così come di una spalla o un braccio.
Il suo sguardo si posa leggero e trasparente sopra ogni cosa, senza privilegiare nulla ma rimanendo sempre aperto a tutto, capace così di cogliere quei momenti in cui mente, occhi e cuore si trovano allineati.
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Bellezza e sensualità corrono di pari passo con una singolare ma rilassata 'rigidità' degli spazi e delle linee geometriche: come se la bellezza, e con lei la sensualità, fossero figlie di quella perfezione ellenica che lo stesso Mapplethorpe immortalerà nei suoi ritratti di statue.
Le sue fotografie sono in fondo delle istantanee quasi casuali, lontane dalle messe in scena, che il suo sguardo da pittore riusciva però a rendere in una perfetta armonia di linee e forme, luci e ombre.
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La sua è un arte senza artificio, un surrealismo fotografico che ritrae il mondo senza divenirne caricatura.
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==Opere:==
 
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Revisione 20:32, 4 Mar 2007

Robert Mapplethorpe, Autoritratto, 1988

Personaggio o Gruppo:

Robert Mapplethorpe, ( 4 Novembre 1946- 9 Marzo 1989 ) è uno dei fotografi americani più conosciuti, famoso in tutto il mondo per le sue fotografie in bianco e nero, i cui temi preferiti erano i ritratti, i nudi ed i fiori.

Biografia:

Robert Mapplethorpe nasce, terzo di sei fratelli, il 4 Novembre 1946 a Long Island in una famiglia della media borghesia cattolica. A sedici anni frequenta il Pratt Institute di Brooklyn, dove studia Scultura e pittura. All'inizio il suo interesse non era rivolto alla fotografia: realizza infatti principalmente delle composizioni con immagini ritagliate dai giornali e oggetti trovati. E' grazie anche alla passione per Andy Warhol, per cui nutre una grande ammirazione e con cui poi collaborerà, che in Mapplethorpe nasce la passione per la fotografia. Nel 1972 inizia a scattare le prime fotografie con una Polaroid, macchina che gli permette di creare un rapporto di immediatezza con i soggetti scelti. Fu l'amico John McKendry, curatore del settore di grafica e stampa del Metropolitan Museum of Art di New York, a convincerlo a dedicarsi alla fotografia a tempo pieno. Le sue prime fotografie importanti ritraggono l'amica Patty Smith, con cui divideva un appartamento a Manhattan e per la quale cura la copertina del primo disco. La sua prima mostra di rilievo è un concorso per fotogrfie floreali alla Holly Solomon Gallery nel 1977, seguita da una mostra sul nudo e sul sadomasochismo alla Kitchen. Per tutti gli anni '80 il suo lavoro è dedicato alla bellezza: nudi femminili e maschili, delicate composizioni di fiori e forme. Mapplethorpe muore nel 1989 a causa di complicazioni dovute al virus dell'HIV, già artista tra i più affermati e controversi.

La Poetica:

Lo sguardo di questo fotografo ha sempre indagato con ironia il mondo del sesso e dell'omosessualità ed è forse grazie ai suoi scatti più erotici che ha trovato in fretta la popolarità, affiancata da grandi critiche e dibattiti. Il mondo di Mapplethorpe però è in realtà tutto fondato sulla Bellezza: quella degli statuari corpi maschili e dei morbidi corpi femminili accarezzati dai toni grigi delle sue fotografie; quella dei fiori che si dispongono nello spazio accanto ad elementi geometrici o soli, stagliati nell'oscurità: ed ecco che Mapplethorpe ci svela l'interna sensualità di un giglio o di un tulipano, così come di una spalla o un braccio. Bellezza e sensualità corrono di pari passo con una singolare ma rilassata 'rigidità' degli spazi e delle linee geometriche: come se la bellezza, e con lei la sensualità, fossero figlie di quella perfezione ellenica che lo stesso Mapplethorpe immortalerà nei suoi ritratti di statue.

Opere:

Bibliografia :

  • 2003, AA.VV., De quoi s'agit-il? Henri Cartier-Bresson, Gallimard - Bibliothèque Nationale de France
  • 2003, Cartier-Bresson, H., Paris à vue d'œil , Seuil
  • 2001, Assouline, P., Henri Cartier-Bresson - L'Oeil du siècle, Gallimard
  • 1999, Gombrich, E.H. (a cura di), Tête à Tête. I ritratti di Henri Cartier-Bresson, Leonardo Arte
  • 1999, Cartier-Bresson, H., Henri Cartier-Bresson. Per la libertà di stampa, EGA-Edizioni Gruppo Abele
  • 1998, Cartier-Bresson, H., Gli Europei, Peliti Associati
  • 1997, Cartier-Bresson, H., A proposito di Parigi, Peliti Associati
  • 1997, Macé, G., L'Imaginaire d'après nature , Fata Morgana
  • 1995, Montier, J.-P., L'Art sans art d'Henri Cartier-Bresson, Flammarion, Paris
  • 1987, Pieyre de Mandiargues e Scianna, F. (testi di), HENRI CARTIER-BRESSON. Ritratti: 1928-1982, Fabbri Editori, I Grandi Fotografi, Milano
  • 1987, Galassi, G., Henri Cartier-Bresson: The Early Work, The Museum of Modern Art, New York

Webliografia: