Marinetti Filippo Tommaso

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Marinetti Filippo Tommaso

Marinetti Filippo Tommaso Fondatore del Futurismo.

"Uccidiamo il chiaro di Luna! (Aprile 1909)"


Biografia

(Alessandria d'Egitto, 22 dicembre 1876 - Bellagio, Como, 2 dicembre 1944); ideologo, scrittore e poeta italiano. Genitori Italiani, il padre Enrico avvocato commercialista trasferitosi ad Alessandria d'Egitto, la madre Amalia, pur essendo già sposata, vive con Lui. Alla nascita viene registrato con il nome di Emilio Angelo Carlo, a scuola figura come Filippo Achille Emilio, ma sin dalle prime opere, utilizzando il nome del nonno, è Filippo Tommaso. Inizia gli studi dai Gesuiti acquisendo come madrelingua il francesce, li perfeziona a Parigi con il baccalaureato in lettere nel 1894. Si laurea in legge all'Università di Genova nel 1899. Dedicatosi totalmente alla letteratura, collabora a numerose riviste francesi, facendosi conoscere come poeta franco-italiano. Nel 1902 viene pubblicato il suo primo libro in versi "La conquete des étoiles" nel quale già si possono ritrovare i primi versi sciolti e quelle figure che caratterizzeranno la letteratura futurista.

Nel 1905 é cofondatore a Milano della rivista internazionale "Poesia", tramite la quale inizia la sua battaglia per l'affermazione del verso libero (per il quale dapprima incontra un'ostilità diffusa) e che nel 1909 diventerà l'organo ufficiale del nuovo movimento poetico: il Futurismo. Nel 1909 lancia il Manifesto del Futurismo, pubblicato da Le Figaro di Parigi, il 20 febbraio 1909. Il futurismo dichiara Marinetti: "E' un movimento anticulturale, antifilosofico, di idee, di intuiti, di istinti, di schiaffi, pugni purificatori e velocizzatori. I futuristi combattono la prudenza diplomatica, il tradizionalismo, il neutralismo, i musei, il culto del libro.". Fondato su undici punti che conglobano i settori dell'esperienza, le arti, il costume e la politica, la morale, facendo del futurismo l'unica avanguardia poliedrica legata ad un'ideologia globale, con un impulso rivoluzionario teso non solo a creare un'arte nuova, ma a rinnovare anche l'esistenza. Un impulso "totalitario" anima il movimento, il motto è changer la vie, non soltanto nelle condizioni esterne dell'esistenza, ma nel profondo dello spirito umano.

Da principio, oltre ai frizzanti e provocatori Manifesti, le serate a teatro sono la principale cassa di risonanza del futurismo, il pubblico composto da aristocratici, borghesi e proletari, viene provocato con abilità e maestria e spesso le serate futuriste si concludono con l'intervento delle forze dell'ordine. Nel 1911 allo scoppio del conflitto in Libia, Marinetti, vi si reca come corrispondente per il giornale parigino L'intransigeant, e sui campi di battaglia trova l'ispirazione che consacrerà definitivamente le parole in libertà. Nel 1913, mentre in Italia sempre più artisti aderiscono al futurismo, Marinetti parte per la Russia per un ciclo di conferenze. Nel 1914 pubblica il libro parolibero Zang Tumb tumb.

Alla vigilia del primo conflitto mondiale Marinetti ed i futuristi si proclamano accesi interventisti, e partecipano al conflitto, alla fine del quale al leader futurista sono conferite due medaglie al valore militare. Alla fine della prima guerra mondiale Marinetti stipula un programma politico futurista, i suoi intenti rivoluzionari portano alla formazione dei fasci futuristi e alla fondazione del giornale Roma futurista. Nello stesso anno avviene l'incontro con la poetessa e pittrice Benedetta Cappa che nel 1923 diventerà sua moglie, e da cui avrà tre figlie.

Nonostante una certa vicinanza all'area comunista e anarchica, Marinetti non è convinto che una rivoluzione bolscevica come quella russa sia prospettabile per il popolo italiano, e ne propone un'analisi nel suo libro Al di là del comunismo pubblicato nel 1920. Il programma politico futurista affascina Mussolini trascinandolo a fare suoi molti degli innumerevoli punti del manifesto programmatico. Nel 1919 alla riunione al San Sepolcro per la cerimonia di fondazione dei fasci dei combattenti, Mussolini si avvale della collaborazione dei futuristi e della loro abilità propagandistica.

Nel 1920 Marinetti si allontana dal fascismo (pur rientrandovi nel '23), accusandolo di reazionarietà e passatismo, rimanendo comunque una personalità rispettata e piena di considerazione da parte di Mussolini. Durante i primi anni di regime fascista Marinetti intraprende varie tournee all'estero per la divulgazione del futurismo, durante questi suoi viaggi partorisce l'idea per un nuovo tipo di teatro, "regno del chaos e della molteplicità."

Il 1922 è l'anno che vede la pubblicazione del, a detta del suo stesso autore, "indefinibile romanzo" Gl'Indomabili, a cui seguiranno altri romanzi e saggi.

Nel 1929 viene insignito della carica di letterato d'Italia. Seguono la pubblicazione di poemi ed aeropoemi.

Nel 1935 si reca volontario in Africa orientale; di ritorno nel 1936 comincia una lunga serie di studi e sperimentazioni sulle parole in libertà. A luglio del 1942 riparte per il fronte, stavolta nella campagna di Russia. Il suo stato di salute all'arrivo del rigido autunno si aggrava ulteriormente e viene rimpatriato. Nel 1943 dopo la destituzione di Mussolini, con la moglie e le figlie, si trasferisce a Venezia.

Muore il 2 dicembre 1944 a Bellagio sul Lago di Como, mentre dimorava in un albergo in attesa di ricovero in una clinica svizzera, muore a causa di una crisi cardiaca.

Poetica

Marinetti affronta dal punto di vista tecnico i grandi temi in cui si articola la poetica futurista: la metropoli, la velocità, la simultaneità, l'individuo, lo stato d'animo, la guerra, la spiritualità, la casa. In maniera analitica le sensazioni vengono esaminate e razionalizzate, ridotte a formule facilmente applicabili a ogni aspetto dell’attività umana e della cultura.

Il fine ultimo è quello di "svegliare" la sensibilità attraverso una sensibilità definita "gagliarda", in cui tutti i cinque sensi fossero proiettati in una continua sollecitazione segnata dalla velocità.

Presupposti formali del futurismo sono la scomposizione divisionista del colore e cubista della forma, ma la caratteristica saliente del movimento è il suo spirito vitalistico, ai limiti dell'anarchia, e l'adesione totale alla vita moderna, al progresso, al mito della velocità e della macchina, ai ritmi dinamici della nuova realtà di una società ormai totalmente industrializzata. Il ovimento, il gesto e la parola entrano nell'opera non come realtà fissate in un attimo irripetibile come nell'impressionismo, ma nel loro ripetersi, nella progressione del loro dinamico accadere, costituendosi in un nuovo linguaggio, concitato e rutilante, esplosivo, carico di tensione drammatica.

L'ideologia del movimento coinvolge tutti i piani dell'esperienza: dall'arte alla politica, dal costume alla morale, basata su una fede nel primato della vita, della creatività e dell'azione, oltre la ragione e i passati sistemi di pensiero.

Il futurismo è il movimento dell’espressione del dinamismo del mondo moderno; vuole "cantare la civiltà della macchina", perché solo ad una velocità elevata si può avere una diversa percezione del paesaggio, si può attingere sensazioni nuove dal mondo della scienza e della tecnica.

Questi contenuti devono essere espressi in un nuovo modo, perciò Marinetti:

    • abolì il culto della tradizione, nelle poetiche e nel linguaggio;
    • rigettò la sintassi, le parti qualificative del discorso (avverbi e aggettivi);
    • propose di usare le «parole in libertà», cioè senza alcun legame grammaticale-sintattico fra loro, senza organizzarle in frasi e periodi;
    • sostenne la necessità di usare i più disparati elementi linguistici (espressioni dialettali, neologismi, onomatopee di suoni animali e meccanici), per esprimere immediatamente il meccanicismo psichico dell’impressione.

Per quanto riguarda più specificatamente la letteratura, la teoria delle "parole in libertà" è centrale nel pensiero marinettiano, tanto che questa è definita e perfezionata in tre successivi manifesti tecnici: il Manifesto tecnico della letteratura futurista dell'11 maggio 1912, con l'annesso Risposte alle obiezioni dell'11 agosto 1912, Distruzione della sintassi - Immaginazione senza fili - Parole in libertà dell'11 maggio 1913 e Lo splendore geometrico e meccanico e la sensibilità numerica del 18 marzo 1914. Possiamo dire che l'urgenza di un nuovo linguaggio nasce in Marinetti dall'affermarsi di un modo nuovo di sentire il mondo. Le nuove forme di comunicazione, di trasporto e d'informazione, afferma Marinetti, esercitano sulla psiche una decisiva influenza in quanto producono fenomeni significativi come l'acceleramento della vita, l'amore del nuovo, dell'imprevisto, del pericolo, la moltiplicazione e lo sconfinamento delle ambizioni e dei desideri umani, la conoscenza esatta di tutto ciò che ognuno ha d'inaccessibile e d'irrealizzabile, la semi-uguaglianza dell'uomo e della donna, la modificazione della concezione della guerra diventata il collaudo sanguinoso e necessario della forza di un popolo, un nuovo senso meccanico, una fusione dell'istinto con il rendimento del motore, l'amore della velocità, della profondità e dell'essenza in ogni esercizio dello spirito. Tutto ciò sta alla base della nuova sensibilità futurista.

Le "parole in libertà" sono, in quest'ottica, lo strumento linguistico per tradurre in modo efficace questa nuova sensibilità (il linguaggio, in particolare quello poetico, è un sistema di segni regolato da un codice non fisso, ma aperto, che varia sulla base dei bisogni da soddisfare, per adeguarsi alle nuove necessità).

Le indicazioni di Marinetti sono chiare e perentorie:

1. distruggere la sintassi disponendo i sostantivi a caso;

2. usare il verbo all'infinito per annullare l'io dello scrittore;

3. abolire l'avverbio, la punteggiatura, l'aggettivo qualificativo che presuppone un arresto nella intuizione (nel 1913 Marinetti parla di aggettivo semaforico, aggettivo-faro o aggettivo-atmosfera, cioè di un aggettivo separato dal sostantivo, isolato in una parentesi);

4. ogni sostantivo deve avere il suo doppio, cioè il sostantivo deve essere seguito, senza congiunzione, dal sostantivo a cui è legato per analogia (esempi: uomo-torpediniera, dporta-rubinetto);

5. trovare gradazioni di analogie sempre più vaste ("reti d'immagini");

6. realizzare un maximun di disordine nel disporre le immagini;

7. sostituire la psicologia dell'uomo con l'ossessione lirica della materia;

8. introdurre in letteratura il rumore (manifestazione del dinamismo degli oggetti), il peso (facoltà di volo degli oggetti), l'odore (facoltà di sparpagliamento degli oggetti);

9. uccidere dovunque la solennità.

Per imprimere alle parole tutte le velocità e sottolineare la forza espressiva Marinetti introduce anche una rivoluzione tipografica diretta "contro la bestiale e nauseante concezione del libro di versi passatista e dannunziana".

C'è infine l'ideazione del "lirismo multilineo" con il quale ottenere la "simultaneità (concetto mutuato dai pittori futuristi) lirica", ossia la possibilità di percorrere contemporaneamente "catene di colori, suoni, odori, rumori, pesi, spessori, analogie". Ecco così nascere le tavole parolibere, "collages tipografici", precursori della poesia concreta e visiva.

Opere

Grafica - Pittura

  • Les vieux marins, 1898
  • la conquete des Etoiles,1902
  • Roi Bombace,1905
  • Battaglia Peso + Odore,1912
  • Parole in libertà, 1912
  • Parole in libertà (Grève), 1912-1914?
  • Zang Tumb Tumb, 1912
  • Parole in libertà (Anche noi), 1914-1915?
  • Parole in libertà - Casa del Popolo, 1914
  • Parole in libertà (Irredentismo), 1914 ?
  • Parole in libertà (Premier Récord), 1914
  • Parole in libertà - Telegramma 69, 1914-1915
  • Azione, 1915-16?
  • Bombardamento, 1915,1916?
  • Parole in libertà (Bombardamento), 1915
  • Parole in libertà (Bombardamento sola igiene), 1915
  • Parole in libertà (Duel), 1915-1916?
  • Propulsore, 1915-1916?
  • Dosso Cassina Lago di Garda, 1915
  • Lago nella gola di una montagna, 1915
  • Parole in libertà (Respiration de la terre), 1915 c.
  • Parole in libertà (Train angoisseé), 1915 c.
  • Parole in libertà (Rideau Drapé), 1915 c.
  • Paris-Soudan, 1921

Documenti letterari

  • Mafarka le futuriste, 1910
  • Uccidiamo il chiaro di luna, 1911
  • Teatro Futurista Sintetico, 1915
  • Democrazia futurista, 1918
  • 8 anime o una bomba, romanzo esposivo, 1919
  • Al di là del Comunismo, 1920
  • Futurismo e Fascismo, 1924
  • Spagna veloce e toro futurista, 1931
  • L'aeropoema del Golfo della Spezia, 1935
  • Il poema africano della divisione XXVIII ottobre, 1937
  • Il poema umano dei tecnicismi, 1940

Manifesti

  • Fondazione e Manifesto del futurismo, 1909
  • Manifesto tecnico della letteratura futurista,1912
  • Supplemento al Manifesto tecnico della Letteratura futurista,1912
  • Manifesto del Teatro di Varietà,1913
  • Lo splendore geometrico e meccanico e la sensibilità numerica, 1914
  • Manifesto del Teatro Futurista Sintetico,1915
  • La cinematografia futurista,1916
  • La danza futurista, 1917
  • L'aeropittura futurista,1928
  • Manifesto dell'Arte Sacra Futurista, 1933
  • La Cinematografia, 1938

Testi autobiografici

  • La grande Milano tradizionale e futurista, memoriale postumo
  • Una sensibilità italiana nata in Egitto, memoriale postumo


Bibliografia

  • "Futurismo e futurismo", 1986, Gruppo Editoriale Fabbri
  • "Il Dizionario del Futurismo", 2001, Vallecchi (2 voll.)
  • Carollo Sabrina, "I futuristi", 2004, Giunti



Webliografia