Mattelart Armand

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Personaggio: Matterlart Armand

Biografia: Armand Mattelart (mei@univ-paris8.fr), nato in Belgio nel 1936, ha avuto un’infanzia segnata dalla Seconda Guerra mondiale. A conclusione degli studi segue un dottorato di diritto e scienze politiche all’università di Lovanio e successivamente studia Demografia nell’istituto fondato da Alfred Sauvy a Parigi, uno dei teorici che hanno formulato il concetto di Terzo Mondo. E’ docente di Scienza dell'informazione e della comunicazione presso l'Università di Parigi VIII. Teorico dei media e studioso di storia e teoria della comunicazione, è autore di noti saggi, tradotti in diverse lingue, e fautore di numerosi convegni. Il suo interesse per i paesi del Terzo Mondo lo ha portato a trasferirsi come docente-ricercatore in Sociologia della popolazione e Sociologia dei media presso l'Università del Cile a Santiago dove, tra il 1962 e il 1973, ha vissuto interessandosi delle problematiche di quel paese. Nei tre anni di presidenza di Salvador Allende (1970-73) ha partecipato attivamente a progetti di riforma dei media. Espulso dalla dittatura del generale Pinochet ha realizzato, in collaborazione con Chris Marker, un documentario in lungometraggio (La spirale, 1976), incentrato sul cosiddetto periodo dell'Unità popolare cilena. Dopo quest’esperienza affronta un periodo di difficoltà perché a 36 anni non ha ancora pubblicato nulla in francese, ma poi è chiamato, per quattro anni, come professore invitato presso l’Università di Parigi VII
e successivamente, grazie alla sua attività di collaborazione con l’UNESCO, ottiene la cattedra all’Università di Parigi VIII. E' sempre rimasto in stretto contatto con l'America Latina dove, tra l'alto, tiene regolarmente corsi e conduce ricerche in collaborazione con le Università dell'Argentina, del Brasile e del Messico. Nel 1982 è stato co-presidente, assieme a Yves Stourdzè, della missione interministeriale di valutazione delle ricerche francesi nel campo delle scienze sociali inerenti la tecnologia, la cultura e la comunicazione. In questi ultimi anni ha partecipato a numerose conferenze in Sud America e convegni internazionali (Conferenza all’Università Cattolica dell’Uruguay ottobre 2003; Sommet de Genève dicembre 2003) sul tema dell’informazione e della comunicazione, nonché dei loro effetti sulla società contemporanea.


Sito web: http://recherche.univ-paris8.fr/red_fich_pers.php?PersNum=900

Pensiero: Il pensiero di Mattelart è fortemente caratterizzato da due elementi di base: l’attenzione alla tecnologia, specie nell’ambito della comunicazione, e l’interesse per le popolazioni del Terzo Mondo e dell’America Latina. Egli si muove nell’ambito di uno scenario culturale-tecnologico che inevitabilmente coinvolge aspetti socio-economici e politici. Lo sviluppo delle tecnologie della comunicazione nel corso degli ultimi due secoli è stato straordinario, basti pensare al telegrafo, al telefono, al telegrafo senza fili, alla radio, alla televisione etc…, ma già secondo Mattelart alla fine del Settecento, con il telegrafo ottico, si cominciava a parlare di universalizzazione delle comuninicazioni come ponte culturale che favorendo gli scambi avrebbe contribuito a formare una società migliore, più giusta e globale. Lo sviluppo tecnologico e le invenzioni hanno sempre fatto nascere delle tecno-utopie che indirizzano verso la mondializzazione, la globalizzazione e l’universalità dei popoli in pace perpetua tra di loro.


Mattelart è consapevole del fatto che le nuove tecnologie non sono neutrali, ma se vogliamo intraprendere il percorso della libertà è necessario non solo combattere il cyber-terrorismo, le grandi società e alcuni governi che tendono a controllare le reti dell’intero pianeta, ma creare anche una nuova pedagogia che sia in grado di liberare l’uomo non più solo consumatore, ma anche cittadino in grado di padroneggiare la massa di informazione a fini democratici in una società sempre più aperta. Gli hackers, in ambito tecnologico, hanno reso possibile una rete aperta ed hanno prodotto del software per essere indipendenti, ma siamo solo all’inizio di un processo educativo globale che deve portare la società dell’informazione verso la costruzione di una vera agorà informatica con la partecipazione consapevole di tutti.


Opere: particolarmente significative e caratterizzanti del suo pensiero • L'invenzione della comunicazione • La comunicazione-mondo • Histoire de l'utopie planétaire • Storia della società dell’informazione


Bibliografia: • Armand Mattelart, Histoire de l'utopie planétaire, ed. La Découverte, 1999. • Armand Mattelart, La mondializzazione della comunicazione, Editori Riuniti, 1998. • Armand Mattelart, L'invenzione della comunicazione, Il Saggiatore, 1998. • Armand Mattelart, La comunicazione-mondo, Il Saggiatore, 1994, 1998. • Armand Mattelart, L'Internationale publicitaire, ed. La Découverte, 1989. • Armand Mattelart, War, Progress, Culture, University of Minnesota Press 2000 • Armand Mattelart, Storia della società dell’informazione, Einaudi, 2002 • Armand et Michèle Mattelart, Penser les médias, La Découverte, Paris, 1986, 1991 • Dan Schiller, « Internet happé par les spéculateurs », Le Monde diplomatique, février 2000. • Armand Mattelart, « Archéologie de la "société de l’information" », et « L’information contre l’Etat », Le Monde diplomatique, respectivement août 2000 et mars 2001.


Webliografia:http://www.infoamerica.org/teoria/mattelart1.htmhttp://www.ucu.edu.uy/Catedra_UNESCO/armand_mattelart.htmhttp://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/biografi/m/mattelart.htmhttp://www.politicaonline.it/?p=61http://tv.oneworld.net/article/view/104472/http://www.monde-diplomatique.fr/2003/08/MATTELART/10308http://www.ilmanifesto.it/MondeDiplo/LeMonde-archivio/Marzo-2002/0203lm23.01.htmlhttp://www.filosofia.org/ave/001/a232.htmhttp://www.italian.it/isf/home454.htm



Opere significative


La sua analisi si sviluppa intorno a tre concetti fondamentali: la guerra e la sua logica; il progresso; la cultura. Secondo Mattelart i media, nel tempo, hanno creato un sistema e una cultura globale ed omogenea che necessariamente finisce con lo scontrarsi con le culture locali dando luogo ad una serie di antinomie, di contrasti e di contaminazioni generale. La dinamica locale-globlale è continua e incessante e spesso dà luogo a interessanti soluzioni culturali e non sempre ha condotto all’omologazione dei territori o alla scomparsa delle differenze locali o nazionali: Quindi se da un lato la costruzione dello spazio-mondo comporta una logica deterritorializzante, la globalizzazione e un sistema economia-mondo, dall’altro comunità locali si riappropriano del loro territorio come singolarità spaziale proiettandola in dimensioni universali, ma la dimensione universale e internazionale della comunicazione in questo spazio-mondo in formazione rimane essenziale per combattere qualsiasi forma di esclusione o emarginazione. Torna su


Il sogno di un’umanità innocente coincide con quella stessa cultura indigena americana che viene sterminata dai colonizzatori, ed è proprio questo paradosso che Mattelart segnala. Il Settecento è il secolo del cosmopolitismo e dell’universalismo e ciò fa nascere l’utopia di una democrazia mondiale fondata sui media e di una pace perpetua tra i popoli (Kant). Le tecnoutopie del secolo successivo, grazie a Saint-Simon e ad A. Comte, assumono il carattere di un nuovo cristianesimo e di religione delle ferrovie. Il lavoro prosegue citando nuovi interpreti di questo mito passando da Victor Hugo a Jules Verne, dall’anarchico Kropotkin – che parla di reti federative ed egualitarie un secolo prima di internet – a Georges Wells che esalta l’aereo come macchina sintesi della modernità e capace di superare tutti i confini e le divisioni del mondo. Le due guerre spazzano ogni sogno di globalizzazione e il sogno si trasferisce definitivamente sul continente americano (americanizzazione del pianeta) con il progetto di costruzione degli Stati Uniti del Mondo, specie dopo l’affermazione economica (multinazionali, globalizzazione finanziaria, mondializzazione dei mercati) e tecnologica (conquista della luna -1969, tecnologie informatiche, etc…) che caratterizza gli ultimi decenni degli Stati Uniti. Il mito dell’unificazione dell’umanità si ripropone con la rivoluzione digitale e con l’affermazione della rete delle reti. Torna su


[Essa] può rendere possibile l’istituzione della democrazia presso un grande popolo. Molti uomini rispettabili, tra cui va annoverato Jean-Jacques Rousseau, hanno ritenuto che l’istituzione della democrazia fosse impossibile presso un grande popolo. Come infatti il popolo potrebbe decidere tutto insieme? [ Torna su