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<b>Mayr Albert</b> è un compositore italiano di musiche prevalentemente elettroniche, strumentali ed in mixed media: le sue installazioni sonore e le sue performances sono basate sull’interazione tra i suoni ed i rumori ambientali.
 
<b>Mayr Albert</b> è un compositore italiano di musiche prevalentemente elettroniche, strumentali ed in mixed media: le sue installazioni sonore e le sue performances sono basate sull’interazione tra i suoni ed i rumori ambientali.
 
Mayr ha anche pubblicato diversi scritti sulla musica elettroacustica, sulla musicoterapia, sulla musica ambientale, sull’ecologia acustica, sulla musica speculativa e sull’estetica del tempo.
 
Mayr ha anche pubblicato diversi scritti sulla musica elettroacustica, sulla musicoterapia, sulla musica ambientale, sull’ecologia acustica, sulla musica speculativa e sull’estetica del tempo.
 
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Mayr Albert
  
 
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==Poetica:==
 
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Verso la metà degli anni ’70, le ricerche di Mayr si concentrano soprattutto sull’indagine sul tempo naturale e sociale, tema che sarà al centro sia del suo lavoro teorico che di quello artistico.
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Albert Mayr spiega che durante gli anni 50 e 60 creare musica elettroacustica richiedeva strumenti talmente costosi che solo le più grandi università e enti radiofonici avevano a disposizione studi adatti. Accedere a questi luoghi era un privilegio limitato a quelli che appartenevano direttamente a “una delle ‘Chiese’ importanti della musica di allora.”<ref>http://www.maccheronielettronici.com/albert-mayr/</ref> Era proprio questo fatto che ha spinto diversi compositori a creare studi personali per la composizione e registrazione di musica elettroacustica. Un esempio di uno di questi compositori è Pietro Grossi, che ha creato lo studio S 2F M a Firenze. Mayr sostiene che “sin quasi dagli inizi Grossi aveva riunito attorno a sé un piccolo gruppo di collaboratori, tra cui chi scrive, affascinati sia dal nuovo mondo sonoro, sia dalla radicalità di Grossi. Infatti, a causa del lavoro con Grossi, il [suo] rapporto con la musica (intesa nel senso più lato) cambiò profondamente."<ref>http://www.maccheronielettronici.com/albert-mayr/</ref><br>
Negli ultimi anni Mayr conduce la ricerca “Indagine interdisciplinare sui codici anodici-soggettivi per la rappresentazione dell’esperienza e della progettazione temporale individuale e di gruppo, grazie ad un finanziamento del CNR.
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Inoltre ha anche sviluppato il Time Design, un metodo per una gestione creativa del tempo quotidiana basata su criteri formali che gli sta procurando diversi seminari, workshop, servizi di consulenza, collaborazioni con associazioni culturali, professionali ed amministrative.
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Iniziando dalla seconda metà degli anni settanta, Mayr ha iniziato a concentrare le sue ricerche sul tempo naturale e sul tempo sociale. Questo tema è poi diventato il centro del suo lavoro artistico ma anche teorico. Negli anni più recenti, invece, si è concentrato su una ricerca intitolata: “Indagine interdisciplinare sui codici anodici-soggettivi per la rappresentazione dell’esperienza e della progettazione temporale individuale e di gruppo.” In più, ha anche creato è sviluppato “Time Design,” una ricerca che prova a svelare la relazione tra le persone e il tempo nella nostra società contemporanea attraverso attività di gruppo (seminari, workshop, servizi do consulenza, etc).<ref>http://www.maccheronielettronici.com/albert-mayr/</ref>
''"Negli anni 50 e 60 del secolo scorso la musica elettroacustica era ancora praticata da una ristretta élite; le apparecchiature professionali erano assai costose e non facilmente reperibili; perciò solo delle università o degli enti radiofonici potevano permettersi di allestire un grande e completo studio di musica elettroacustica. L'accesso a quei luoghi privilegiati non era facile per coloro che non appartenevano ad una delle 'Chiese' importanti della musica contemporanea di allora. Questo stato di cose spinse diversi compositori ad allestire un piccolo studio personale. Fu così per l'attività dello S 2F M, creato a Firenze da [[Pietro Grossi]]. Sin quasi dagli inizi Grossi aveva riunito attorno a sé un piccolo gruppo di collaboratori, tra cui chi scrive, affascinati sia dal nuovo mondo sonoro, sia dalla radicalità di Grossi. Infatti, a causa del lavoro con Grossi, il mio rapporto con la musica (intesa nel senso più lato) cambiò profondamente."''- Albert Mayr
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==Opere:==
 
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===Lavori Digitali===
 
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*<b>Proposta Sonora XIII</b> (1969)
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*<b>[[Proposta Sonora XIII]]</b> (1969)
''Proposta Sonora XIII'' è una composizione che si trova sull’album ''Proposte Sonore'' (pubblicato il 26 febbraio 2005), un insieme di composizioni elettroniche create alla fine degli anni ’60 più un pezzo strumentale del 1983. Proposta Sonora XIII è un esempio di quello che in inglese viene chiamato “computer aided composition,” ovvero una composizione creata con l’aiuto di un computer. In questi casi ''“si ricorre al computer per fargli elaborare dei repertori dati (altezze, durate, ecc.) in base a delle regole stabilite dal compositore e, spesso, con il ricorso a scelte casuali. Nel caso specifico il repertorio era formato di 6 materiali sonori analogici, 6 tipi di sovrapposizione dei materiali, 6 durate, ecc. Era il primo tentativo in questo campo, a cui ne sono seguiti altri, però abbandonati”'' (Albert Mayr).  
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''Proposta Sonora XIII'' è una composizione che si trova sull’album ''Proposte Sonore'' (pubblicato il 26 febbraio 2005), un insieme di composizioni elettroniche create alla fine degli anni ’60 più un pezzo strumentale del 1983. Proposta Sonora XIII è un esempio di quello che in inglese viene chiamato “computer aided composition,” ovvero una composizione creata con l’aiuto di un computer. In questi casi ''“si ricorre al computer per fargli elaborare dei repertori dati (altezze, durate, ecc.) in base a delle regole stabilite dal compositore e, spesso, con il ricorso a scelte casuali. Nel caso specifico il repertorio era formato di 6 materiali sonori analogici, 6 tipi di sovrapposizione dei materiali, 6 durate, ecc. Era il primo tentativo in questo campo, a cui ne sono seguiti altri, però abbandonati”'' <ref>Comunicazione per email di Albert Mayr a Francesca Udeschini in data 26 Aprile 2013 </ref>(Albert Mayr).  
  
 
*<b>NAMPLAY</b> (1973)  
 
*<b>NAMPLAY</b> (1973)  
''Namplay'', o ''Namplay for Namebearers'', è un pezzo verbale, composto per un gruppo, che è stato recitato su tanti palcoscenici, tra cui l’Arraymusic Concert Hall di Toronto. Come il nome suggerisce, la composizione si basa su un “gioco” con i nomi degli esecutori. In pratica, ogni gruppo di “giocatori” scrive una sua partitura sostituendo ogni lettera dei loro nomi con il numero binario  corrispondente: il risultato è un “bitstring” cioè una lunga seria di numeri (essendo un codice binario, una serie di numeri 0 e 1). Mentre lo spartito tradizionale indica quali note suonare, su quale strumento  e in che momento, il bitstring semplicemente usa il numero 1 per indicare un evento (acustico, visivo, o altro) e il numero 0 per indicare l’attesa. Ogni individuo nel gruppo suona il bitstring basato sul suo proprio nome, un bit per volta. Nel caso del concerto a Toronto, i suoni vocali erano accompagnati da vari strumenti musicali: flauto, fagotto, tromba, viola, e violoncello.
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''Namplay'', o ''Namplay for Namebearers'', è un pezzo verbale, composto per un gruppo, che è stato recitato su tanti palcoscenici, tra cui l’Arraymusic Concert Hall di Toronto. Come il nome suggerisce, la composizione si basa su un “gioco” con i nomi degli esecutori. In pratica, ogni gruppo di “giocatori” scrive una sua partitura sostituendo ogni lettera dei loro nomi con il numero binario  corrispondente: il risultato è un “bitstring” cioè una lunga seria di numeri (essendo un codice binario, una serie di numeri 0 e 1). Mentre lo spartito tradizionale indica quali note suonare, su quale strumento  e in che momento, il bitstring semplicemente usa il numero 1 per indicare un evento (acustico, visivo, o altro) e il numero 0 per indicare l’attesa. Ogni individuo nel gruppo suona il bitstring basato sul suo proprio nome, un bit per volta. Nel caso del concerto a Toronto, i suoni vocali erano accompagnati da vari strumenti musicali: flauto, fagotto, tromba, viola, e violoncello.<ref>http://www.musicsoftime.info/pagine/namplay.htm</ref><ref>http://www.arraymusic.com/?page_id=2211</ref><ref>Comunicazione per email di Albert Mayr a Francesca Udeschini in data 26 Aprile 2013 </ref>
 
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*<b>Der Mond ist aufgegangen</b>  (1980)
 
*<b>Der Mond ist aufgegangen</b>  (1980)
''Der Mond ist aufgegangen'' (in italiano: ''La Luna è Sorta''), è una composizione elettroacustica , o più precisamente, come la definisce Albert Mayr, un brano che ''“fa uso di mezzi elettroacustici (dal semplice generatore ai sistemi computazionali di generazione del suono)”''. Questa composizione è stata creata nel 1978 e pubblicata da [[Pietro Grossi]] nel 1980 usando come base una canzone popolare dallo stesso titolo. ''“Il computer è usato sia come semplice esecutore della partitura originale (a 4 voci), sia, attraverso il programma [[TAUMUS]], scritto da [[Pietro Grossi]] al CNUCE/CNR di Pisa, per creare diverse variazioni, nelle altezze, nei ritmi, nelle sovrapposizioni.”'' (Albert Mayr)
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''Der Mond ist aufgegangen'' (in italiano: ''La Luna è Sorta''), è una composizione elettroacustica , o più precisamente, come la definisce Albert Mayr, un brano che ''“fa uso di mezzi elettroacustici (dal semplice generatore ai sistemi computazionali di generazione del suono)”''. Questa composizione è stata creata nel 1978 e pubblicata da [[Pietro Grossi]] nel 1980 usando come base una canzone popolare dallo stesso titolo. ''“Il computer è usato sia come semplice esecutore della partitura originale (a 4 voci), sia, attraverso il programma [[TAUMUS]], scritto da [[Pietro Grossi]] al CNUCE/CNR di Pisa, per creare diverse variazioni, nelle altezze, nei ritmi, nelle sovrapposizioni.”'' (Albert Mayr)<ref>http://www.discogs.com/Pietro-Grossi-Computer-Music/release/1355487</ref><ref>Comunicazione per email di Albert Mayr a Francesca Udeschini in data 26 Aprile 2013 </ref>
 
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(http://www.discogs.com/Pietro-Grossi-Computer-Music/release/1355487
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*<b>Variationes supra „Werde munter mein Gemüthe“ di J.S. Bach</b>
 
*<b>Variationes supra „Werde munter mein Gemüthe“ di J.S. Bach</b>
''“Il brano non è uscito su CD o simili. La base è il corale di Bach. L’uso del computer è più o meno uguale a quello per il brano Der Mond ist aufgegangen. In più delle caratteristiche del [[TAUMUS]] sono state usate per creare delle variazioni pseudo-contrappuntistiche.”'' -Albert Mayr
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''“Il brano non è uscito su CD o simili. La base è il corale di Bach. L’uso del computer è più o meno uguale a quello per il brano Der Mond ist aufgegangen. In più delle caratteristiche del [[TAUMUS]] sono state usate per creare delle variazioni pseudo-contrappuntistiche.”'' (Albert Mayr)<ref>Comunicazione per email di Albert Mayr a Francesca Udeschini in data 26 Aprile 2013 </ref>
  
 
*<b>Octo in primis</b> (1988)  
 
*<b>Octo in primis</b> (1988)  
''"Questo pezzo continua il filo del lavoro iniziato con Hora Harmonica, Dies Harmonica, e – solo nel senso della forma grafica – Calendario Armonico. Consiste nel suddividere un certo periodo di subaudio nelle sue parti armoniche e nel rendere la risultante struttura ritmica udibile attraverso toni che seguono lo stesso ordinamento. Mentre questi lavori  usano i primi 12 armonici del subaudio e audiofondamentali scelti, la struttura ritmica di Octo risulta dalla suddivisione  del periodo fondamentale, 8 minuti, in parti armoniche corrispondenti ai numeri primari dal 7 al 47. I toni assegnati a i periodi risultanti fanno parte della serie di armonie secondarie di 20,83 Hz (la 10.000esima armonia secondaria del periodo di 8 minuti). Pure questi corrispondono ai numeri primari dal numero 7 a 47."'' -Albert Mayr
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''"Questo pezzo continua il filo del lavoro iniziato con Hora Harmonica, Dies Harmonica, e – solo nel senso della forma grafica – Calendario Armonico. Consiste nel suddividere un certo periodo di subaudio nelle sue parti armoniche e nel rendere la risultante struttura ritmica udibile attraverso toni che seguono lo stesso ordinamento. Mentre questi lavori  usano i primi 12 armonici del subaudio e audiofondamentali scelti, la struttura ritmica di Octo risulta dalla suddivisione  del periodo fondamentale, 8 minuti, in parti armoniche corrispondenti ai numeri primari dal 7 al 47. I toni assegnati a i periodi risultanti fanno parte della serie di armonie secondarie di 20,83 Hz (la 10.000esima armonia secondaria del periodo di 8 minuti). Pure questi corrispondono ai numeri primari dal numero 7 a 47."'' (Albert Mayr)<ref>http://cec.sonus.ca/education/archive/presentation/en/oeuvres/409/40915.php</ref><ref>http://www.discogs.com/Pietro-Grossi-Computer-Music/release/1355487</ref><ref>Comunicazione per email di Albert Mayr a Francesca Udeschini in data 26 Aprile 2013 </ref>
 
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http://cec.sonus.ca/education/archive/presentation/en/oeuvres/409/40915.php)
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*<b>Hora Harmonica</b> (1983)
 
*<b>Hora Harmonica</b> (1983)
Hora Harmonica è una composizione elettroacustica della durata di un’ora e 30 secondi. La composizione è stata realizzata nel 1983 nello [https://www.edueda.net/index.php?title=Speciale%3ARicerca&search=Studio+di+Fonologia+Musicale+di+Firenze+&go=Vai Studio di Fonologia Musicale di Firenze] e pubblicato nel 2002 sull’album omonimo di Albert Mayr. Il brano funziona come una sorta di installazione sonora: “gli ascoltatori possono muoversi liberamente nell’area di ascolto, andarsene, tornare, ecc” (Albert Mayr)
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Hora Harmonica è una composizione elettroacustica della durata di un’ora e 30 secondi. La composizione è stata realizzata nel 1983 nello [https://www.edueda.net/index.php?title=Speciale%3ARicerca&search=Studio+di+Fonologia+Musicale+di+Firenze+&go=Vai Studio di Fonologia Musicale di Firenze] e pubblicato nel 2002 sull’album omonimo di Albert Mayr. Il brano funziona come una sorta di installazione sonora: “gli ascoltatori possono muoversi liberamente nell’area di ascolto, andarsene, tornare, ecc” (Albert Mayr)<ref>Comunicazione per email di Albert Mayr a Francesca Udeschini in data 26 Aprile 2013 </ref>
  
 
Dal libretto del album:  
 
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==Bibliografia:==
 
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* Albert Mayr, ''Calendario Armonico''
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* Albert Mayr, ''Zeitarbeiten A Tempo 1977-2007''
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* [[Pietro Grossi]] (a cura di Albert Mayr), ''Avventure con Suono e Segno'' a cura di Albert Mayr
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* Sara Bartolini, C. Garotti, A. Iacomoni, ''Territori di ricerca. Ricerche di territori. Atti dell'8° Convegno della rete interdottorato in pianificazione urbana e territoriale (Torino, 2008; Firenze 2009)''
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* Antonello Colimberti, ''Ecologia della musica: Saggi sul paesaggio sonoro'' 2004.
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* Pasqualino Conte, ''Imparare Improvvisando'' 2009.
  
 
==Webliografia:==
 
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http://www.cematitalia.it/<br>
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* http://www.cematitalia.it/<br>
http://www.silenzio-distribuzione.it/<br>
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http://www.musicsoftime.info/pagine/namplay.htm<br>
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http://www.arraymusic.com/?page_id=2211<br>
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http://www.discogs.com/Pietro-Grossi-Computer-Music/release/1355487<br>
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http://cec.sonus.ca/education/archive/presentation/en/oeuvres/409/40915.php) http://www.discogs.com/Pietro-Grossi-Computer-Music/release/1355487<br>
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* http://cec.sonus.ca/education/archive/presentation/en/oeuvres/409/40915.php)
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*Musica
 
*Musica Ambientale
 
*Ecologia Acustica
 
*Musica Elettroacustica
 
*Musica Elettronica
 
*Musica Sperimentale
 
*Arte Interattiva
 
*Sound Design
 
*Musica Sperimentale
 
*Mail Art
 
  
 
==Voci correlate:==
 
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*[https://www.edueda.net/index.php?title=Giomi_Francesco Francesco Giomi]
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*[[Pietro Grossi]]
 
*[https://www.edueda.net/index.php?title=Musica_elettronica Musica Elettronica]
 
*[https://www.edueda.net/index.php?title=Musica_elettronica Musica Elettronica]
*[[Pietro Grossi]]
 
 
*[https://www.edueda.net/index.php?title=Dipartimento_di_Musica_e_Nuove_Tecnologie_-_Conservatorio_di_Firenze Conservatorio di Firenze]
 
*[https://www.edueda.net/index.php?title=Dipartimento_di_Musica_e_Nuove_Tecnologie_-_Conservatorio_di_Firenze Conservatorio di Firenze]
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*[https://www.edueda.net/index.php?title=Corso_straordinario_di_Informatica_musicale_-_Conservatorio_di_Firenze_-_ASC Corso Straordinario di Informatica Musicale - Conservatorio di Firenze - ASC]
  
 
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Versione attuale delle 12:52, 7 Dic 2018

Mayr Albert è un compositore italiano di musiche prevalentemente elettroniche, strumentali ed in mixed media: le sue installazioni sonore e le sue performances sono basate sull’interazione tra i suoni ed i rumori ambientali. Mayr ha anche pubblicato diversi scritti sulla musica elettroacustica, sulla musicoterapia, sulla musica ambientale, sull’ecologia acustica, sulla musica speculativa e sull’estetica del tempo.

Albert Mayr

Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:

Mayr Albert

Biografia:

  • Nasce a Bolzano nel 1943 e compie i suoi studi musicali di composizione in tre diverse città: ai Conservatori di Bolzano e Firenze, ed agli Internazionale Ferienkerse fur Neue Musik a Darmstadt
  • Nel 1965 si diploma in “Musica e Canto Corale al Conservatorio di Firenze.
  • Dal 1963 al 1969 Mayr ha collaborato con Pietro Grossi all’interno dello Studio di Fonologia Musicale di Firenze ed ha anche ricevuto delle commissioni dalla Divisione Musicologia del CNUCE/CNR. I suoi lavori sono stati eseguiti in numerosi festival in Europa ed in Nordamerica. Ha ricevuto inoltre commissioni dal Sudtiroler Kunstlerbund, dalla Brixner Iniziative Musik und Kirche e da Sound Art at Mobius, Massachusetts Council on the Arts and Humanities.
  • Dal 1969 al 1970 è intervenuto al Canada Council Fellowship per la musica elettronica.
  • Dal 1970 al 1973 è intervenuto a Montréal alla Faculty of Music della McGill University.
  • Dal 1973 al 1990 ha insegnato come Docente di Musica Elettronica e Sperimentale al Conservatorio di Firenze.
  • Negli anni 1974-1975 ha organizzato degli interventi musicali all’ospedale psichiatrico di Volterra.
  • Nel 1975 ha collaborato con il World Sounscape Project, fondato e diretto da R. Murray Schafer.
  • Nel 1977 Mayr è stato il curatore dei cicli di conferenze e seminari presso: Suono/Ambiente a Zona, Firenze ed al Centro Internazionale di Brera, Milano.
  • Dal 1979 Mayr è membro della Interntional Society for the Study of Time.
  • Dal 1980 è membro fondatore del Gruppo Aperto Musica Oggi .
  • Negli anni 1984-1985 ha realizzato il documentario Von Zeiten una Leuten: am Biespiel Sarntal, commissionatogli dalla RAI di Bolzano.
  • Dal 1985 è membro della Association for Social Studies of Time.
  • Nel 1986 è stato curatore del ciclo di incontri Vivere nel Tempo, organizzato dalla Provincia di Firenze (CdQ 11).
  • Nel 1990 Mayr è stato il coordinatore del Laboratorio di Progettazione Temporale di Filcams/CGIL, Firenze.
  • Nel 1994 è stato coordinatore del ciclo di incontri Il Castello Del Tempo, organizzato dalla Provincia di Firenze al Parco di Pratolino-Villa Demidoff.
  • Dal 1995 è membro del Forum fur Klanglandschaft.

Sito Web:

Poetica:

Albert Mayr spiega che durante gli anni 50 e 60 creare musica elettroacustica richiedeva strumenti talmente costosi che solo le più grandi università e enti radiofonici avevano a disposizione studi adatti. Accedere a questi luoghi era un privilegio limitato a quelli che appartenevano direttamente a “una delle ‘Chiese’ importanti della musica di allora.”[1] Era proprio questo fatto che ha spinto diversi compositori a creare studi personali per la composizione e registrazione di musica elettroacustica. Un esempio di uno di questi compositori è Pietro Grossi, che ha creato lo studio S 2F M a Firenze. Mayr sostiene che “sin quasi dagli inizi Grossi aveva riunito attorno a sé un piccolo gruppo di collaboratori, tra cui chi scrive, affascinati sia dal nuovo mondo sonoro, sia dalla radicalità di Grossi. Infatti, a causa del lavoro con Grossi, il [suo] rapporto con la musica (intesa nel senso più lato) cambiò profondamente."[2]

Iniziando dalla seconda metà degli anni settanta, Mayr ha iniziato a concentrare le sue ricerche sul tempo naturale e sul tempo sociale. Questo tema è poi diventato il centro del suo lavoro artistico ma anche teorico. Negli anni più recenti, invece, si è concentrato su una ricerca intitolata: “Indagine interdisciplinare sui codici anodici-soggettivi per la rappresentazione dell’esperienza e della progettazione temporale individuale e di gruppo.” In più, ha anche creato è sviluppato “Time Design,” una ricerca che prova a svelare la relazione tra le persone e il tempo nella nostra società contemporanea attraverso attività di gruppo (seminari, workshop, servizi do consulenza, etc).[3]

Opere:

Lavori Digitali

Proposte Sonore

Proposta Sonora XIII è una composizione che si trova sull’album Proposte Sonore (pubblicato il 26 febbraio 2005), un insieme di composizioni elettroniche create alla fine degli anni ’60 più un pezzo strumentale del 1983. Proposta Sonora XIII è un esempio di quello che in inglese viene chiamato “computer aided composition,” ovvero una composizione creata con l’aiuto di un computer. In questi casi “si ricorre al computer per fargli elaborare dei repertori dati (altezze, durate, ecc.) in base a delle regole stabilite dal compositore e, spesso, con il ricorso a scelte casuali. Nel caso specifico il repertorio era formato di 6 materiali sonori analogici, 6 tipi di sovrapposizione dei materiali, 6 durate, ecc. Era il primo tentativo in questo campo, a cui ne sono seguiti altri, però abbandonati” [4](Albert Mayr).

  • NAMPLAY (1973)

Namplay, o Namplay for Namebearers, è un pezzo verbale, composto per un gruppo, che è stato recitato su tanti palcoscenici, tra cui l’Arraymusic Concert Hall di Toronto. Come il nome suggerisce, la composizione si basa su un “gioco” con i nomi degli esecutori. In pratica, ogni gruppo di “giocatori” scrive una sua partitura sostituendo ogni lettera dei loro nomi con il numero binario corrispondente: il risultato è un “bitstring” cioè una lunga seria di numeri (essendo un codice binario, una serie di numeri 0 e 1). Mentre lo spartito tradizionale indica quali note suonare, su quale strumento e in che momento, il bitstring semplicemente usa il numero 1 per indicare un evento (acustico, visivo, o altro) e il numero 0 per indicare l’attesa. Ogni individuo nel gruppo suona il bitstring basato sul suo proprio nome, un bit per volta. Nel caso del concerto a Toronto, i suoni vocali erano accompagnati da vari strumenti musicali: flauto, fagotto, tromba, viola, e violoncello.[5][6][7]

  • Der Mond ist aufgegangen (1980)

Der Mond ist aufgegangen (in italiano: La Luna è Sorta), è una composizione elettroacustica , o più precisamente, come la definisce Albert Mayr, un brano che “fa uso di mezzi elettroacustici (dal semplice generatore ai sistemi computazionali di generazione del suono)”. Questa composizione è stata creata nel 1978 e pubblicata da Pietro Grossi nel 1980 usando come base una canzone popolare dallo stesso titolo. “Il computer è usato sia come semplice esecutore della partitura originale (a 4 voci), sia, attraverso il programma TAUMUS, scritto da Pietro Grossi al CNUCE/CNR di Pisa, per creare diverse variazioni, nelle altezze, nei ritmi, nelle sovrapposizioni.” (Albert Mayr)[8][9]

  • Variationes supra „Werde munter mein Gemüthe“ di J.S. Bach

“Il brano non è uscito su CD o simili. La base è il corale di Bach. L’uso del computer è più o meno uguale a quello per il brano Der Mond ist aufgegangen. In più delle caratteristiche del TAUMUS sono state usate per creare delle variazioni pseudo-contrappuntistiche.” (Albert Mayr)[10]

  • Octo in primis (1988)

"Questo pezzo continua il filo del lavoro iniziato con Hora Harmonica, Dies Harmonica, e – solo nel senso della forma grafica – Calendario Armonico. Consiste nel suddividere un certo periodo di subaudio nelle sue parti armoniche e nel rendere la risultante struttura ritmica udibile attraverso toni che seguono lo stesso ordinamento. Mentre questi lavori usano i primi 12 armonici del subaudio e audiofondamentali scelti, la struttura ritmica di Octo risulta dalla suddivisione del periodo fondamentale, 8 minuti, in parti armoniche corrispondenti ai numeri primari dal 7 al 47. I toni assegnati a i periodi risultanti fanno parte della serie di armonie secondarie di 20,83 Hz (la 10.000esima armonia secondaria del periodo di 8 minuti). Pure questi corrispondono ai numeri primari dal numero 7 a 47." (Albert Mayr)[11][12][13]

Hora Harmonica
  • Hora Harmonica (1983)

Hora Harmonica è una composizione elettroacustica della durata di un’ora e 30 secondi. La composizione è stata realizzata nel 1983 nello Studio di Fonologia Musicale di Firenze e pubblicato nel 2002 sull’album omonimo di Albert Mayr. Il brano funziona come una sorta di installazione sonora: “gli ascoltatori possono muoversi liberamente nell’area di ascolto, andarsene, tornare, ecc” (Albert Mayr)[14]

Dal libretto del album:

“Quando rallentiamo un suono tante volte, fino ad approssimante 15cps, lo possiamo percepire come una seria di pulsi discreti. Anche se nel senso fisico rimane comunque un suono, non è cosi nella percezione umana. Ora cerca di immaginare un “suono” estremamente lento dove il fondamentale ha un periodo di 60 minuti. Le armonie secondarie “virtuali” sarebbero divisioni con sumeri interi di quel periodo, i.e.: 30’, 20’, 15’, e così via. Questo è il principio strutturale di Hora Harmonica.”

L’album è a tiratura limitata: ne sono state stampate solo 500 copie.

Strumentale / Vocale

  • Composizione per soprano e strumenti (1964);
  • Hommage à Mirò for French horn & organ (1965, rev. 1970);
  • Klavierstück for piano (1965); Juli, Juli for amateur ensemble (1969);
  • Mt 13,9 for 9 or more voices (1971);
  • Juli, Juli zwei for school or amateur ensemble (1971);
  • du fröhliche for church choir and strings (1973);
  • Tre Trii for 3 keyboards (1973);
  • Vereinzelte Abläufe for organ (1974);
  • 32 CIFI for 5 trumpets (1976);
  • Play that thing (V) in per conoscenza. Zona, Firenze, 1975, EAR 3/2, 1977.
  • Abendgrün for brass ensemble (1983);
  • Übungen für Spielgruppen for variable groups (1985);
  • Nullum ingenium sine dementia for brass quintet (1988);
  • Wir haben den toten Spatzen begraben for mixed choir (1993);
  • Laetantes ibimus for mixed choir (1993);
  • Stazioni for 3 bells (1994);
  • Horch auf for 4 speakers (1994);
  • Einschübe for piano (1996);
  • Wie lieblich schallt for 4 wind bands (1998);
  • Fünf kleine Stücke für sechs Blechbläser for brass ensemble (2000);
  • Von Tschöfas über Hatzisgspoi nach Tarünz for soprano and instruments (2000);
  • Su & giù il più rapido possible for piano 4 hands (2004);
  • Lautes und Leises for brass ensemble (2007); SPOR for strings (2008)

Electtroacoustica

  • Proposta sonora I – XIII (1966-1969);
  • An old lady’s wallpaper (1969);
  • So könnte es geschehen, so oder ähnlich I & II (1969/70);
  • Pulse Prelude – Über allen Gipfeln ist Ruh (1970);
  • Syntape (1972);
  • Two State Periodicities (1975);
  • Variationes supra „Werde munter mein Gemüthe“ (J.S. Bach) (1977);
  • Der Mond ist aufgegangen (1978);
  • Triade poco probabile (1982);
  • Octo in primis (1988);

Tecnica Mista

  • Tape for Live Musicians for tape and instrumental group (1973);
  • Relazioni – Trasformazioni for violin and tape (1975);
  • Liber organi for organ, slides, tape (1993)

Performances

  • Performances from Time-Aspects (1975);
  • 3 minuti – azione cronofonica (1992);
  • 30 Minuten – Chronophone Aktion (1992);
  • Capodanno – Rosh Hashannah – Neujahr (1993);

Installazioni Sonore

  • Simultaneità 2 (with slide) (1977);
  • Ritmi (1980);
  • Hora Harmonica (1983);
  • Collassi (1983);

Opere di Suoni Ambientali

  • Available amplification (1976);
  • Fake signals (1977);
  • Fari e segnali da nebbia (1978);
  • Parcours rythmé (1978);
  • Signals in the City (1979);
  • Kontext<-->Signal (1979);
  • Aktion Demosthenes (1980);
  • Echos for winds (1991);
  • Kreuzweg for 14 groups of wind instruments (1992);

Azioni di Suono

  • Dauernstücke (1981);
  • Dies Harmonica for amplified piano (1984);

Partiture Vocali

  • Birchbark for any number of players (1972);
  • Namplay for a group (1973);
  • Periodicità 1 for 5 speakers (1974);
  • Durate: periodicità di successione (1975);
  • Time-table-pieces for friends (1977–97);
  • die gesprächsrunde (1992);
  • Luca is sitting at a piano for piano, microphones and tape recorders (1996);
  • Jacobus for a writer and small sound sources (2001);

Azioni di Spazio/Tempo

  • Measurements (1977);
  • Parallel Durations (1977);
  • Brdo 4.-24.2.1978 (1978);
  • Time Walk (1988);
  • Percorsi e permanenze (1994);
  • Il banchino del tempo (1994);
  • Chronochorica (2000);
  • I giardini degli incontri silenziosi (2004);

Partiture Pubbliche

  • Il percorso armonico (2005);
  • Time-table-piece for a group exhibition (1993);
  • Raum-Zeit-Fenster (2008);
  • Öffentliche Partitur für den Labyrinthgarten (2011);
  • Partitura pubblica per il parco di Villa Strozzi (2011);

Opere Visivi

  • Play that thing (1975);
  • Calendario Armonico (1981);
  • Rythmes trouvés (1982-84);
  • Merzzeiten (1987);
  • Orario composto 1 (1981);
  • Orario composto 2 (1987);
  • Concetto temporal e (1995);

Mail Art

  • Troghi Sound (1977);

Film

  • Von Zeiten und Leuten: am Beispiel Sarntal (1985)

Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):

File multimediali:

Video:

Audio:

Altro:

Augmented reality:

Latitudine:

Longitudine:

Link verso portali di augmented reality

Bibliografia:

  • Albert Mayr, Calendario Armonico
  • Albert Mayr, Zeitarbeiten A Tempo 1977-2007
  • Pietro Grossi (a cura di Albert Mayr), Avventure con Suono e Segno a cura di Albert Mayr
  • Sara Bartolini, C. Garotti, A. Iacomoni, Territori di ricerca. Ricerche di territori. Atti dell'8° Convegno della rete interdottorato in pianificazione urbana e territoriale (Torino, 2008; Firenze 2009)
  • Antonello Colimberti, Ecologia della musica: Saggi sul paesaggio sonoro 2004.
  • Pasqualino Conte, Imparare Improvvisando 2009.

Webliografia:

Note:

  1. http://www.maccheronielettronici.com/albert-mayr/
  2. http://www.maccheronielettronici.com/albert-mayr/
  3. http://www.maccheronielettronici.com/albert-mayr/
  4. Comunicazione per email di Albert Mayr a Francesca Udeschini in data 26 Aprile 2013
  5. http://www.musicsoftime.info/pagine/namplay.htm
  6. http://www.arraymusic.com/?page_id=2211
  7. Comunicazione per email di Albert Mayr a Francesca Udeschini in data 26 Aprile 2013
  8. http://www.discogs.com/Pietro-Grossi-Computer-Music/release/1355487
  9. Comunicazione per email di Albert Mayr a Francesca Udeschini in data 26 Aprile 2013
  10. Comunicazione per email di Albert Mayr a Francesca Udeschini in data 26 Aprile 2013
  11. http://cec.sonus.ca/education/archive/presentation/en/oeuvres/409/40915.php
  12. http://www.discogs.com/Pietro-Grossi-Computer-Music/release/1355487
  13. Comunicazione per email di Albert Mayr a Francesca Udeschini in data 26 Aprile 2013
  14. Comunicazione per email di Albert Mayr a Francesca Udeschini in data 26 Aprile 2013

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