Minimal TV

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Titolo:

Minimal TV

Autore

Gruppo Quinta Parete: Federico Bucalossi, Vanni Cilluffo, Francesco Galluzzi, Claudio Parrini , Giacomo Verde

Anno:

1996

Luogo

Vinci, Firenze

Storia

La Minimal TV ha debuttato a Vinci dal 23 al 26 luglio 1996 (chiamandosi Vinci Minimal TV) in occasione del festival "Multiscena: rassegna di eventi ed arti sceniche". Ideata e realizzata dal gruppo Quinta Parete: Federico Bucalossi (camera e mixer art computer), Vanni Cilluffo / Sasa' Nothing (conduttore), Francesco Galluzzi / Rorò (inviato speciale e video-box), Claudio Parrini (Internet-box manager), Giacomo Verde (camera e televizion guru). Ha trasmesso ogni sera dalla Biblioteca Leonardiana di Vinci su tre monitor e un videoproiettore collocati in zone strategiche dell'area del castello. I suoi programmi in continua "collaborazione" con gli abitanti della cittadina, in parte registrati durante la giornata e in parte realizzati in diretta, affrontavano ludicamente temi legati alla vita della città e agli spettacoli della serata, inoltre i passanti potevano dialogare con il conduttore attraverso un video-box messo in strada, oppure lasciare una loro immagine e una dichiarazione in Internet attraverso un Net-box collegato alla rete e al mini studio televisivo. Minimal TV ha “replicato” le sue trasgressive e sgangherate trasmissioni a: Empoli il 25 e il 26 Ottobre 1996 nel suggestivo Chiostro degli Agostiniani in occasione della rassegna multidisciplinare "Under 30", adottando il nome "U3 minimal Tv"; Fossalunga, in provincia di Treviso, durante la sagra di S.Agata nelle domeniche 26 gennaio e 2 febbraio ‘97. Il palinsesto, che non è mai stato rispettato per adattarsi agli eventi nati dal dialogo con i passanti e gli “imprevisti”, comprendeva interviste a personalità del paese, scoop immaginari, televendite improbabili, lo spazio ragazzi, la maga Lady Babbara, il balletto, lo spazio culturale, i dibattiti politici, video d’autore ecc. ecc. tutto presentato in studio da un solo conduttore: Sasà Nothing con l'appoggio esterno dell'inviato Rorò. Caratteristica della Minimal TV è l'uso creativo e coinvolgente di tecnologia domestica. L'intento è quello di sdrammatizzare la televisione mettendola "a portata di mano". Le trasmissioni sono realizzate con una "sofisticata" telecamera amatoriale, un mini-mixer audio-video e un Apple Computer per le intersigle, più due videocamere in S.VHS per i servizi registrati e il video-box.

Sito Web

http://www.minimaltv.cjb.net

http://www.minimaltv.com/

Poetica

La Minimal TV si è auto-definita la televisione più piccola del mondo: “LA TELEVISIONE NON ESISTE, questo è uno degli slogan della Minimal TV. Nella Minimal TV tutto viene messo in gioco, tutto può diventare televisione, noi partiamo dalla televisione al punto zero, dal livello minimo; è la televisione più piccola del mondo, nel senso che esiste perchè tutto ciò che accade viene trasmesso su quattro o cinque monitor posizionati in strada, nei bar o in altri punti strategici”. (intervento “Minimal TV: un'esperienza artistica di televisione interattiva” per la conferenza a cura di Tommaso Tozzi per il progetto “Arte, Media e Comunicazione”, 1997). La filosofia che anima il progetto è sintetizzabile in “la tv è di chi la fa”, “trasmette i suoi programmi via cavo su alcuni monitor disposti per strada o in alcuni luoghi pubblici. Può funzionare in occasione di sagre di paese, mostre d'arte, eventi di strada, scuole, feste private, matrimoni, ecc... situazioni insomma dove si svolge un evento che coinvolge in maniera particolare i partecipanti”. La funzione della Minimal TV diventa quindi quella di "dimostrare" che ogni evento può trasformarsi, artigianalmente, in un evento televisivo, nel quale però, a differenza di quanto avviene nella tv, il pubblico viene realmente coinvolto fino a diventare protagonista e produttore della trasmissione televisiva. Con la Minimal TV chiunque, almeno per un giorno, potrà avere la sua rete privata. La peculiarità della minimal TV non sta tanto nella produzione di particolari format e/o contenuti televisivi, quanto nell'aver 'inventato' un kit di trasmissione televisiva a costi accessibili a chiunque. L'approccio artigianale del fare televisione con mezzi 'poveri' (videoregistratori, televisioni, videoproiettori, telecamere amatoriali) ha precedenti illustri nel gesto di Paik June Nam, quando nel 1965, acquistato uno dei primi modelli in commercio di telecamera amatoriale, realizza estemporaneamente un video che documenta i primi momenti di vita della telecamera: dal negozio a casa dell'artista attraverso il traffico di New York – traffico particolarmente blindato vista la visita a New York di Papa Paolo VI. Il video senza essere in alcun modo montato viene proiettato la sera stessa al Cafè GoGo. L'operazione della Minimal TV intende demistificare e ridimensionare gli attori e gli eventi appartenenti alla TV: è la vecchia utopia dello spett-Attore e la speranza di una televisione basata sulla partecipazione attiva di un pubblico finalmente in grado di comprendere i meccanismi di costruzione di senso che soggiacciono all'immagine video.

Collezione:

Genere artistico di riferimento:

Bibliografia:

Webliografia

www.leonet.it/art/giallomare/minimal.html

www.verdegiac.org/repertorio/min-tv.htm

Il demo della minimal TV www.ngvision.org/mediabase/357 Il demo della minimal TV

www.hackerart.org/media/amc/minimal.htm

www.rekombinant.org/old/media-activism/article.html.sid=42

www.geocities.com/SoHo/Studios/9715/mintv.htm

profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=73459031

www.ecn.org/aha/eventi.htm