Mobile photography: differenze tra le versioni

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* Scott C., Street Photography: From Atget to Cartier-Bresson, I. B. Tauris & Company, Londra, Inghilterra, 2007
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* Riva G., Fotografia smartphone. Scatta, elabora, condividi, Apogeo editore, Milano, Italia, 2013
  
 
==Webliografia:==
 
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* [http://instagramersitalia.it/ instagramersitalia.it]
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* [http://instagramersitalia.it/tag/mobile-photography/ mobile photography su instagramersitalia]
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* [http://mobilephotoawards.com/ THE ANNUAL MOBILE PHOTOGRAPHY AWARDS]
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* [http://mobilephotonetwork.com/ The leading source of new street, documentary and reportage photography taken with a mobile device]
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Revisione 11:00, 3 Gen 2015

Argomento:

Mobile Photography - Smartphone Photography

Descrizione:

Con mobile photography si intende quel tipo di fotografia che è scattata utilizzando device di comunicazione mobile, come smartphone e tablet. Il progresso esponenziale di queste tipologie di dispositivi ha messo gli utenti in grado di disporre di fotocamere (almeno in alcuni casi) qualitativamente eccellenti, con il vantaggio intrinseco della ubiquità e della portatilità.
 Il motto della mobile photography è infatti "The Best Camera Is The One That's With You" dichiarando direttamente nel concept il netto predominio dell'immediatezza dell'immagine, rispetto alla qualità dello scatto dal punto di vista della perfezione tecnica assoluta, almeno così come è intesa nella fotografica classica. L'immediatezza nella possibilità di catturare l'immagine, assieme alla possibilità di filtrarla con tecniche creative e pubblicarla sui social network, permette a questo tipo di fotografia di travalicare il dominio fotografico classico per diventare pura comunicazione-social che alimenta un flusso comunicativo diffuso.

Dal punto di vista hardware oggi possiamo contare su dispositivi mobili (smartphone e tablet) dotati di fotocamere di qualità molto elevata che arrivano sino a 40 Mpixel con stabilizzazione ottica. Questi - assieme alla possibilità di filtrare ed applicare effetti alle immagini - con apposite app ed algoritmi software hanno permesso una esplosione di immagini ubique, diffuse, sociali e interconnesse da parte di un numero impressionante di utenti - che condividono le loro immagini coordinandole tramite utilizzo di hashtag uniformi (hashtag è il # che si utilizza nelle piattaforme social).

Così la fotografia mobile amplia l'universo della fotografia, facendola uscire dal suo filone classico e travalicando la pura tecnica, per farla diventare strumento di comunicazione immediata e condivisa. Un fenomeno di costume a lettura multipla di eventi e concetti pubblici e privati che ha molto più a che fare con la comunicazione che con la fotografia come arte.

Può non essere banale stabilire cosa sia la mobile photography dato l'enorme e vasto campo applicativo. Documentazione di eventi, immagini artistiche o foto delle vacanze o del compleanno dei figli. Tutti abbiamo sempre con noi uno smartphone e per questo oggi le occasioni di scatto aumentano e ci raggiungono ovunque: fotografie di ciò che mangiamo, di situazioni quotidiane più o meno divertenti, scatti in giardino, fotografie del gatto, dei figli che lavano l'auto, paesaggi urbani, edifici, tramonti e paesaggi naturali.

Gang of Four foto di Aik Beng Chia

La mobile photography può essere definita quindi come documentazione del nostro quotidiano, concepita ad uso personale ma (questa è la novità) con l'idea di essere pubblicata e condivisa non più solo con parenti ed amici ma con il mondo intero, almeno con la parte del mondo che è "interconnessa". Questo cambio di paradigma (si scatta per motivi personali ma le immagini poi sono diffuse ed esposte con i social media) ridefinisce il concetto stesso della fotografia come mezzo espressivo e forma d'arte. L'artista è colui che riuscirà a trovare il migliore risultato espressivo applicando in modo creativo le tecniche in acquisizione e gli effetti, seguendo quello che può essere definito un "bricolage digitale" che ridefinisce l'immagine, spesso con una punta di astrattismo.

Drive In Service, immagine di Star Rush

Esistono fondamentalmente due grandi categorie di immagini all'interno della mobile photography. Le immagini più realistiche, che cercano di sfruttare al massimo le qualità ottiche dei device senza utilizzare effetti di sorta o quelle dove si fa largo uso di effetti e correzioni, manipolando l'immagine - in modo anche evidente - per raggiungere obiettivi di comunicazione diversi dalla semplice "purezza dell'immagine". 



Sunset, immagine di Francesco Fumelli
Atomic Sky, immagine di Francesco Fumelli

Alcune delle piattaforme web più utilizzate per scattare e/o applicare effetti e condividere le immagini sono:

  • Instagram
  • Hypstamatic Oggl
  • Eyeem
  • PicsArt
  • Twitter e Facebook (come strumenti di diffusione della immagini)

Instagram in specifico con i suoi 300 milioni di utenti mondiali al 2014 costituisce un caso unico ed un vero fenomeno di costume. I filoni maggiormente influenzati da questo tipo di fotografia sono La street photography e gli autoscatti (chiamati selfie). Talvolta si leggono distinzioni piuttosto fantasiose che cercano di dividere la categoria mobile photography a seconda della tipologia di device utilizzato. Abbiamo così la "iphoneography" per le immagini catturate con iPhone, la "andoidography" e "lumiaography" per le immagini acquisite con device Android o Microsoft Lumia. Personalmente ritengo questa distinzione inutile perchè la tipologia di device in uso non influisce minimamente nella filosofia e omogeneità delle caratteristiche figurative che comunque restano invariate. Smartphone photography può invece essere una valida definizione alternativa.

La mobile photography può oggi essere presa in considerazione come una forma d'arte che integra oltre la componente iconografica alle componenti di comunicazione e condivisione. La possibilità di acquisire e applicare effetti alle immagini (nell'immediatezza dell'evento e in relazione a stati d'animo e occasioni diverse) sono fattori che mettono in gioco in questo tipo di fotografia componenti che l'arte fotografica non ha mai avuto prima, come la pubblicazione immediata globale e diffusa, i likes, i follower e gli hashtag. Queste componenti generano profonde modifiche nel modo stesso con il quale le immagini sono concepite e acquisite.

Il fatto che una immagine personale condivisa possa raccogliere anche migliaia (o milioni) di "like" la rende per se opera artistica? La risposta è ovviamente impossibile. A meno che per "arte" non si sposi una definizione ampia per cui è arte "qualsiasi cosa generi un valore di piacevolezza". Ma non tutto ciò che è "piacevole" può essere definito "arte", altrimenti dovremmo rivedere molte cose e dare un valore artistico alla pizze ai quattro formaggi e ai cornetti appena sfornati...

Quindi cosa può evidenziare nella mobile photography ciò che è più propriamente artistico rispetto al fenomeno di comunicazione e condivisione? Come possiamo concettualizzare il mare di immagini acquisite e condivise (con modalità sconosciute ed impossibili ai tempi della fotografia su pellicola, dove ogni scatto aveva un costo ed un valore anche economico)? Probabilmente non è possibile farlo. Come in fondo non è mai stato possibile. Neppure per la fotografia tradizionale. Quello che contano più l'approccio, la motivazione e la concettualizzazione rispetto al risultato iconografico per se.

Occorre accostarsi al fenomeno scegliendo le giuste chiavi di lettura. Questa nuova categoria della fotografia è definibile come un flusso personale-condiviso, all'interno di questo flusso entrano gli stati d'animo, parti della nostra vita, eventi, dettagli (influenti o meno) che costituiscono il senso stesso delle nostre esistenze, ormai prettamente (volenti o nolenti) digitali.

La mobile photography è democratica, permette a tutti di esprimersi e sperimentare un processo creativo, è un fenomeno fatto di cultura iconografica, produzione e lettura delle immagini e di condivisione. Il cuore della mobile photography è una esperienza interconnessa. Del resto utilizzando un unico device (nel palmo della nostra mano) possiamo catturare, modificare e condividere immagini, sensazioni, pensieri e stati d'animo.

Il flusso continuo di instagram (uno tra tutti) ci rende al contempo consumatori e creatori di immagini, "alimentatori" di un flusso comune, dove ognuno di noi è al tempo stesso "fruitore" e "produttore", o se preferiamo "pubblico" e "artista". In ogni caso un "comunicatore" secondo la filosofia propria della rete internet. I valori (artistici o meno) sono da leggere e ricercare in accordo con questo flusso. Ognuno di noi può prendere parte a questo processo di democratizzazione della produzione iconografica, ed ognuno potrà ottenere risultati molteplici e diversi. Alimentare ed alimentarsi quindi - ed è forse questo il concetto più interessante anche dal punto di vista artistico.

Oliver Lang is known for his street photography, such as the image above
The Last Mirror by Jordi V Pou
The American Dance by Sion Fullana
Photograph: Jimmy Mazur prize of mobilephotography 2012





























Bibliografia:

  • Scott C., Street Photography: From Atget to Cartier-Bresson, I. B. Tauris & Company, Londra, Inghilterra, 2007
  • Riva G., Fotografia smartphone. Scatta, elabora, condividi, Apogeo editore, Milano, Italia, 2013

Webliografia: