Mulas Ugo: differenze tra le versioni

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==Personaggio o Gruppo:==
 
==Personaggio o Gruppo:==
  
'''Henri Cartier-Bresson''', ( '''22 Agosto 1908'''- '''2 Agosto 2004''' ), è uno dei fotografi più famosi del XX° secolo, co-fondatore della più importante agenzia fotografica mondiale: la "Magnum Photos", fondata nel 1974.
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'''Ugo Mulas''' ( '''28 Agosto 1928'''- '''2 Marzo 1973''' ), è un famoso fotografo italiano che ha ritratto molti dei personaggi del XX° secolo: da Duchamp a De Chirico, Totò, De Filippo, Mirò.
  
 
==Biografia:==
 
==Biografia:==
  
'''Henri Cartier-Bresson''' nasce nel 1908 a Chanteloup, in Francia.
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'''Ugo Mulas''' nasce nel 1928 a Pozzolengo, nella provincia di Brescia.
Si dedica fino dall'età di quindici anni alla pittura, frequentando in particolare i surrealisti e lo studio di Andrè Lhote, per poi avventurarsi in Costa d'Avorio, da cui deve rientrare a causa di una brutta febbre malarica.
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Pur non essendo di famiglia benestante riesce, grazie ai sacrifici del padre, a diplomarsi presso il liceo classico.
La decisione di intraprendere la via della [[fotografia]] arriva dopo aver visto una foto di Martin Munkacsi che ritraeva tre ragazzi di colore sullo sfondo del lago Tanganika: "Si può davvero fare questo con una macchina fotografica?" si chiede Cartier-Bresson e, nel 1932, compra la sua prima macchina fotografica (una Leica).
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A venti anni si trasferisce a Milano perchè vuole continuare gli studi, iscrivendosi alla facoltà di giurisprudenza.
Con la sua maneggevole fotocamera intraprende quindi un viaggio attraverso Italia, Spagna e Francia che segnerà uno dei momenti fondamentali della sua vita.
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Un futuro da probabile impiegato di banca però lo spaventa: Ugo è affascinato dall'arte, dalla letteratura, e infatti si iscrive ai corsi serali della 'Libera scuola del Nudo' dell'Accademia di Belle Arti di Brera, abbandonando gli studi universitari.
Il suo obiettivo raccoglie frammenti di vita in bianco e nero di rara poesia, sempre formalmente composte in maniera ineccepibile.
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Corre l'anno 1953 e Mulas frequenta l'ambiente artistico milanese e si ritrova spesso con gli amici al bar 'Jamaica', dove Mulas incontra per gioco la fotografia.
Dopo un periodo negli Stati Uniti e poi in Messico, decide di avvicinarsi al cinema e diventa assistente di Jean Renoir.
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Lui stesso parlò così del fatto:  
Lo scoppio della guerra, i suoi tre tentativi di fuga dalla prigionia tedesca e poi la fine della guerra portano Cartier-Bresson a decidere di accantonare la pittura per dedicarsi alla fotografia a tempo pieno, sempre ricordando l'impegno sociale.
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"Ero uno studente, bivaccavo quasi sempre in quella specie di caffè che era allora il Jamaica, una latteria dove si riunivano dei pittori. Qualcuno m’ha prestato una vecchia macchina e mi ha detto: - Un centesimo e undici al sole, un venticinquesimo cinque-sei all’ombra - E io, con un’enorme diffidenza, ho preso in mano questa macchina".
Nel 1947 fonda, assieme a Capa, Seymour, Rodger, Eisner e i Vandivert, la "Mangum Photos", che abbandonerà nel 1966 a causa del sempre crescente consumismo del mondo fotografico.
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In quel periodo, inoltre, Mulas lavora presso un'agenzia fotografica nel palazzo dei giornali, ma anche questo lavoro non lo soddisfa e presto finisce di nuovo disoccupato.
Dal 1948 al 1950 viaggia come fotoreporter in Birmania, India, Pakistan, Indonesia e Cina, raccogliendo testimonianze non solo di eventi politici ma anche di culture e stili di vita lontani da quelli occidentali.
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Conosce però '''Mario Dondero''' fotoreporter e giornalista, con cui inizia una collaborazione che lo porterà al suo esordio come fotografo profennionista alla Biennale di Venezia del 1954.
Negli ultimi venti anni di vita abbandona la fotografia del tutto per tornare alla pittura e morire, senza grandi squilli di tromba, nella sua casa di campagna il 2 Agosto 2004.
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Quello con la Biennale sarà un appuntamento che Mulas non perderà più fino al 1972, ritraendo ogni volta tutti gli aspetti salienti della mostra.
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Negli anni successivi lavora per riviste e per il teatro, realizzando scenografie, collaborando con '''Giorgio Zampa'', '''Strehler''', '''Puecher''.
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Queste sono però solamente delle divagazioni, per quanto importanti, dal suo argomento preferito: l'arte.
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In occasione di un Festival di scultura a Spoleto del 1962 ritrae all'opera '''David Smith''' e '''Pietro Consagra''', e diviene amico di Alexander Calder, che ritrarrà più volte.
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Nello stesso anno realizza delle foto per illustrare il libro ''''Ossi di seppia'''' di '''Eugenio Montale'''.
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Nel decennio che viene lavora freneticmente: ritrae '''Lucio Fontana''', '''Pasolini''', '''Consagra''' e '''Melotti''', '''Ungaretti''', '''Burri''', '''Visconti'''.
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Negli anni tra il '64 ed il '67, grazie anche all'amicizia col critico Salomon, si reca negli Stati Uniti e ritrae i grandi dell'arte mondiale americani: Frank Stella, Jasper Johns, Segal, Lichtenstein ed Andy Warhol.
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Nel 1970 scopre di essere ammalato di tumore e passa i tre anni che seguono a riordinare la sua opera e a commentarla nelle ''''Verifiche''''.
  
 
==La Poetica:==
 
==La Poetica:==
  
"Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. E' porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. E' un modo di vivere."
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I primi scatti di Mulas, quelli della serie del caffè 'Jamaica', con la loro natura melanconica e neorealista, sono ancora lontani dallo stile che lo contraddistinguerà.
Questa frase dello stesso Cartier-Bresson esprime pienamente quella che sarà la poetica della sua vita.
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Il lavoro di Mulas è infatti rivolto all'arte, e soprattutto all'indagine sulla creazione dell'arte e sul rapporto tra l'artista e l'opera.
Il suo sguardo si posa leggero e trasparente sopra ogni cosa, senza privilegiare nulla ma rimanendo sempre aperto a tutto, capace così di cogliere quei momenti in cui mente, occhi e cuore si trovano allineati.
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Mulas cerca di ritrarre il rapposrto di mimesi tra artista e opera, uomo e creazione.
Le sue fotografie sono in fondo delle istantanee quasi casuali, lontane dalle messe in scena, che il suo sguardo da pittore riusciva però a rendere in una perfetta armonia di linee e forme, luci e ombre.
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Anche della Biennale, cerca di immortalare i momenti della messa in opera: della mostra, con l'allestimento delle sale; delle opere, con la creazione delle opere da parte degli artisti; della critica, con i critici fermi davanti alle opere in atteggiamento intimo e riflessivo.
La sua è un arte senza artificio, un surrealismo fotografico che ritrae il mondo senza divenirne caricatura.
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==Opere:==
 
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Image:Milano_1953.jpg|[[Milano, 1953]]
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Image:Milano-1953.jpg|Milano, 1953
Image:Alik_cavaliere-biennale58.jpg|[[Alik Cavaliere, Biennale di Venezia, 1958]]
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Image:Alik_cavaliere-biennale58.jpg|Alik Cavaliere, Biennale di Venezia, 1958
Image:Mulas-Mirò-1968.jpg|[[J. Mirò, 1968]]
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==Webliografia:==
 
==Webliografia:==
  
*[http://www.henricartierbresson.org/ Sito della Fondazione Henri Cartier-Bresson]
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*[http://www.ugomulas.com/ Sito ufficiale]
*[http://www.magnumphotos.com/Archive/C.aspx?VP=XSpecific_MAG.AgencyHome_VPage&pid=2K7O3R1VX08V Il sito della Mangum Photos, con un grande archivio fotografico]
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*[http://www.ugomulas.org/ Biografia, opere, cronologia]
*[http://www.cultframe.com/default.asp?content=%2F26%2F29%2F856%2FsecondeA%2EASP%3F Sito di CultFrame, con biografia e opere non solo di Cartier-Bresson, ma di molti altri fotografi]
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*[http://www.cultframe.com/default.asp?content=%2F26%2F29%2F856%2FsecondeA%2EASP%3F Sito di CultFrame, con biografia e opere non solo di Mulas, ma di molti altri fotografi]
 
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*[http://web.tiscali.it/cut/articoli/mn-mulas.htm Alcune delle fotografie realizzate per 'Ossi di seppia']
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*[http://it.wikipedia.org/wiki/Ugo_Mulas Ugo Mulas su Wikipedia]
  
 
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Versione attuale delle 07:05, 4 Ott 2007

Ugo Mulas

Personaggio o Gruppo:

Ugo Mulas ( 28 Agosto 1928- 2 Marzo 1973 ), è un famoso fotografo italiano che ha ritratto molti dei personaggi del XX° secolo: da Duchamp a De Chirico, Totò, De Filippo, Mirò.

Biografia:

Ugo Mulas nasce nel 1928 a Pozzolengo, nella provincia di Brescia. Pur non essendo di famiglia benestante riesce, grazie ai sacrifici del padre, a diplomarsi presso il liceo classico. A venti anni si trasferisce a Milano perchè vuole continuare gli studi, iscrivendosi alla facoltà di giurisprudenza. Un futuro da probabile impiegato di banca però lo spaventa: Ugo è affascinato dall'arte, dalla letteratura, e infatti si iscrive ai corsi serali della 'Libera scuola del Nudo' dell'Accademia di Belle Arti di Brera, abbandonando gli studi universitari. Corre l'anno 1953 e Mulas frequenta l'ambiente artistico milanese e si ritrova spesso con gli amici al bar 'Jamaica', dove Mulas incontra per gioco la fotografia. Lui stesso parlò così del fatto: "Ero uno studente, bivaccavo quasi sempre in quella specie di caffè che era allora il Jamaica, una latteria dove si riunivano dei pittori. Qualcuno m’ha prestato una vecchia macchina e mi ha detto: - Un centesimo e undici al sole, un venticinquesimo cinque-sei all’ombra - E io, con un’enorme diffidenza, ho preso in mano questa macchina". In quel periodo, inoltre, Mulas lavora presso un'agenzia fotografica nel palazzo dei giornali, ma anche questo lavoro non lo soddisfa e presto finisce di nuovo disoccupato. Conosce però Mario Dondero fotoreporter e giornalista, con cui inizia una collaborazione che lo porterà al suo esordio come fotografo profennionista alla Biennale di Venezia del 1954. Quello con la Biennale sarà un appuntamento che Mulas non perderà più fino al 1972, ritraendo ogni volta tutti gli aspetti salienti della mostra. Negli anni successivi lavora per riviste e per il teatro, realizzando scenografie, collaborando con Giorgio Zampa, Strehler, Puecher. Queste sono però solamente delle divagazioni, per quanto importanti, dal suo argomento preferito: l'arte. In occasione di un Festival di scultura a Spoleto del 1962 ritrae all'opera David Smith e Pietro Consagra, e diviene amico di Alexander Calder, che ritrarrà più volte. Nello stesso anno realizza delle foto per illustrare il libro 'Ossi di seppia' di Eugenio Montale. Nel decennio che viene lavora freneticmente: ritrae Lucio Fontana, Pasolini, Consagra e Melotti, Ungaretti, Burri, Visconti. Negli anni tra il '64 ed il '67, grazie anche all'amicizia col critico Salomon, si reca negli Stati Uniti e ritrae i grandi dell'arte mondiale americani: Frank Stella, Jasper Johns, Segal, Lichtenstein ed Andy Warhol. Nel 1970 scopre di essere ammalato di tumore e passa i tre anni che seguono a riordinare la sua opera e a commentarla nelle 'Verifiche'.

La Poetica:

I primi scatti di Mulas, quelli della serie del caffè 'Jamaica', con la loro natura melanconica e neorealista, sono ancora lontani dallo stile che lo contraddistinguerà. Il lavoro di Mulas è infatti rivolto all'arte, e soprattutto all'indagine sulla creazione dell'arte e sul rapporto tra l'artista e l'opera. Mulas cerca di ritrarre il rapposrto di mimesi tra artista e opera, uomo e creazione. Anche della Biennale, cerca di immortalare i momenti della messa in opera: della mostra, con l'allestimento delle sale; delle opere, con la creazione delle opere da parte degli artisti; della critica, con i critici fermi davanti alle opere in atteggiamento intimo e riflessivo.

Opere:

Bibliografia :

  • 1995, AA.VV. Mulas, U., Smith, C., Giménez, C. David Smith in Italy. Catalogo della mostra, Milano, Pradamilanoarte, Ediz. italiana. Charta
  • 1995, Mulas, Antonia (A cura di). Ugo Mulas, Edizioni Galleria di Franca Mancini
  • 1993, Celant, Germano. Ugo Mulas, Federico Motta Editore
  • 1988, Trini, Tommaso. Ugo Mulas - Vent'anni di Biennale, Arnoldo Mondadori Editore
  • 1984, Mulas, U. Ugo Mulas: fotografo 1928 -1973, Fondation Suisse pour la Photographie
  • 1974, Mulas, U. Ugo Mulas fotografo, Kunsthalle
  • 1974, Mulas, U. (fotografie) Sculptures by Arnaldo Pomodoro, Mazzotta
  • 1973, Mulas, Ugo. La fotografia, Giulio Einaudi Editore
  • 1973, Quintavalle, A.C., Mulas, U. Immagini e testi Parma, Istituto di Storia dell'Arte
  • 1972, Consagra, P., Mulas, U., Eco, U. (Introduzione) Fotografare l'Arte, Fratelli Fabbri Editore
  • 1967, Mulas, U., Solomon, A. New York - arte e persone, Longanesi & C.
  • 1967, Mulas, U., Ballo, G. Alik Cavaliere, Ed. Galleria Schwarz - Fratelli Pozzo


Webliografia: