Muntadas Antonio: differenze tra le versioni

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==Personaggio== Muntadas Antoni
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==Personaggio==  
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Muntadas Antonio
  
  
 
== Biografia ==
 
== Biografia ==
Artista multidisciplinare, nato a Barcellona nel 1942, vive a New York dal 1971. Ha partecipato a numerose mostre come Documenta a Kassel, le Biennali di Venezia, San Paolo, Lione; ha esposto al Guggenheim e al MoMA di New York e al Centro Reina Sofia di Madrid. Ha esposto in tutte le principali mostre internazionali ma è particolarmente noto per i suoi progetti che prevedono un uso artistico dei media e new media, in funzione sociale e politica. Tra i suoi lavori recenti ricordiamo la costruzione di un [[web site]], The File Room, dedicato ai problemi della censura artistica e culturale e On Translation, un progetto che esplora problematiche di trascrizione, interpretazione e traduzione e che ha avuto un ulteriore sviluppo nell’ultima edizione di Documenta: [[The Internet Project]].
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Artista multidisciplinare, nato a Barcellona nel 1942, vive a New York dal 1971. Ha partecipato a numerose mostre come Documenta a Kassel, le Biennali di Venezia, San Paolo, Lione; ha esposto al Guggenheim e al MoMA di New York e al Centro Reina Sofia di Madrid. Ha esposto in tutte le principali mostre internazionali ma è particolarmente noto per i suoi progetti che prevedono un uso artistico dei media e new media, in funzione sociale e politica. Tra i suoi lavori recenti ricordiamo la costruzione di un web site, [[The file Room]], dedicato ai problemi della censura artistica e culturale e On Translation, un progetto che esplora problematiche di trascrizione, interpretazione e traduzione e che ha avuto un ulteriore sviluppo nell’ultima edizione di Documenta: [[The Internet Project]].
  
  
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== Poetica ==
 
== Poetica ==
Per Muntadas il lavoro dell’artista deve essere sempre contestualizzato nella storia dei media e non essere vincolato allo specifico di qualcuno di essi: “Io non ho mai voluto legare il mio lavoro a nessun medium specifico. Detesto l’idea degli artisti chiamati o . Io definisco me stesso come un artista che usa differenti .
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Per Muntadas il lavoro dell’artista deve essere sempre contestualizzato nella storia dei media e non essere vincolato allo specifico di qualcuno di essi: "Io non ho mai voluto legare il mio lavoro a nessun medium specifico. Detesto l’idea degli artisti chiamati "videoartisti" o "net artisti". Io definisco me stesso come un artista che usa differenti media".
 
Muntadas sottolinea come a ogni apparizione di un nuovo medium si creino molto aspettative e molte prospettive interessanti di uso creativo ma poi finiscono per prevalere i meccanismi dell’industria, del sistema politico ed economico che se non distruggono, sicuramente modificano e riducono tali aspettative iniziali.
 
Muntadas sottolinea come a ogni apparizione di un nuovo medium si creino molto aspettative e molte prospettive interessanti di uso creativo ma poi finiscono per prevalere i meccanismi dell’industria, del sistema politico ed economico che se non distruggono, sicuramente modificano e riducono tali aspettative iniziali.
Il progetto “The file indaga sul tema della censura culturale, e si basa sulla possibilità di creare un archivio in progress grazie all'interazione con il pubblico garantendo una continua evoluzione ed un mappatura delle idee e dei modi di pensare dei suoi partecipanti. L'opera acquisisce una propria autonomia autorappresentativa ed ha proprio nella sua possibilità di evolversi continuamente uno dei suoi aspetti più interessanti. L'arte, quindi, secondo Muntadas, come percezione e informazione:la prima colpisce a livello emotivo mentre la seconda ci mette in relazione con la contemporaneità che già viviamo.
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Il progetto "The file Room" indaga sul tema della censura culturale, e si basa sulla possibilità di creare un archivio in progress grazie all'interazione con il pubblico garantendo una continua evoluzione ed un mappatura delle idee e dei modi di pensare dei suoi partecipanti. L'opera acquisisce una propria autonomia autorappresentativa ed ha proprio nella sua possibilità di evolversi continuamente uno dei suoi aspetti più interessanti. L'arte, quindi, secondo Muntadas, come percezione e informazione: la prima colpisce a livello emotivo mentre la seconda ci mette in relazione con la contemporaneità che già viviamo.
  
  
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*[[Video is Television?]], 1989
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*Video is Television, 1989
 
5:34 min, colori, sonoro
 
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*The file Room, 1993-1994
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*[[The file Room]], 1993-1994
  
  
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*On Traslatino: Fear/Miedo, 2005
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*[[On Traslation]]: Fear/Miedo, 2005
 
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==Bibliografia==
La 'stanza degli archivi' è stata presentata per la prima volta al [[Cultural Center]] di Chicago (un'antica biblioteca pubblica) nel 1994 in forma di [[installazione]] da visitare fisicamente e, contemporaneamente, come progetto on-line.
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Ha costruito uno spazio con 800 archivi metallici, otto [[Macintosh]] collegati con internet (e un server) fornivano l'accesso a un archivio in rete composto da casi di censura sulla cultura. Ha cercato in questo modo di dare la possibilità di accedere ad un'informazione alternativa.
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L'archivio è tuttora attivo e accessibile all'indirizzo: http://www.thefileroom.org  ed è stato realizzato nel corso di questi anni grazie al continuo apporto degli utenti impegnati nella segnalazione di tutti i casi noti di censura culturale della Storia.
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All'inizio erano circa 400 casi che coprivano un arco cronologico che da [[Socrate]] giunge ai giorni nostri, ma col tempo il progetto ha assunto vita propria ed è lentamente cresciuto e cambiato diventando un affascinante [[work in progress]].
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Lo spunto per la realizzazione del progetto nasce da un episodio personale di Muntadas:
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La televisione spagnola gli aveva commissionato la realizzazione di un programma che poi non fu mai trasmesso. Sentendosi frustrato per essere stato soggetto a una forma di censura pensò che fosse importante reagire creando un lavoro che cercasse di esorcizzare la frustrazione e che desse anche ad altre persone la possibilità di parlare di altri episodi di censura.
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Le pagine del sito di "The file room" sono organizzate in modo da poter consultare il materiale cercando per area geografica, per soggetto, cronologicamente o a seconda del media oggetto di censura (letteratura, arti visive, cinema, etc..).
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Come è facile intuire il progetto di Muntadas ha ragione di esistere solo nel suo status di lavoro collettivo e Internet è il presupposto irrinunciabile affinchè questa condizione possa realizzarsi. Esperienze come questa riflettono in maniera intelligente sulle potenzialità che il [[World Wide Web]] offre agli artisti e alla cultura in generale.
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*  "On Traslation"
 
Vengono tradotti da un paese all'altro via internet documenti e testi, finché non raggiungono il paese dal quale erano partiti: ciò mette in evidenza come anche la traduzione si risolve in perdita di informazione e come il linguaggio dei media in sé sia un linguaggio di traduzione attraverso il quale noi perdiamo qualcosa.
 
 
 
==Bibliografia==
 
 
*2004, Le arti multimediali digitali, Balzola Andrea e Monteverdi Anna Maria, ed. Garzanti, Milano, pp. 565-567
 
*2004, Le arti multimediali digitali, Balzola Andrea e Monteverdi Anna Maria, ed. Garzanti, Milano, pp. 565-567
 
*2004, Arte elettronica: video, installazioni, web art, computer art, ed. Giunti, Milano, pp. 73-74
 
*2004, Arte elettronica: video, installazioni, web art, computer art, ed. Giunti, Milano, pp. 73-74
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[[Categoria: Muntadas Antonio]]
 
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[[Categoria: Videoarte]]
 
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[[Categoria: 1942 d.c.]]
 
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[[Categoria: Arte delle reti]]
 
[[Categoria: Arte delle reti]]
[[Categoria: Arte in rete]]
 
 
[[Categoria: Net art]]
 
[[Categoria: Net art]]
 
[[Categoria: Scheda]]
 
[[Categoria: Scheda]]

Versione attuale delle 17:35, 1 Feb 2010

Muntadas

Personaggio

Muntadas Antonio


Biografia

Artista multidisciplinare, nato a Barcellona nel 1942, vive a New York dal 1971. Ha partecipato a numerose mostre come Documenta a Kassel, le Biennali di Venezia, San Paolo, Lione; ha esposto al Guggenheim e al MoMA di New York e al Centro Reina Sofia di Madrid. Ha esposto in tutte le principali mostre internazionali ma è particolarmente noto per i suoi progetti che prevedono un uso artistico dei media e new media, in funzione sociale e politica. Tra i suoi lavori recenti ricordiamo la costruzione di un web site, The file Room, dedicato ai problemi della censura artistica e culturale e On Translation, un progetto che esplora problematiche di trascrizione, interpretazione e traduzione e che ha avuto un ulteriore sviluppo nell’ultima edizione di Documenta: The Internet Project.


Sito web

http://www.thefileroom.org


Poetica

Per Muntadas il lavoro dell’artista deve essere sempre contestualizzato nella storia dei media e non essere vincolato allo specifico di qualcuno di essi: "Io non ho mai voluto legare il mio lavoro a nessun medium specifico. Detesto l’idea degli artisti chiamati "videoartisti" o "net artisti". Io definisco me stesso come un artista che usa differenti media". Muntadas sottolinea come a ogni apparizione di un nuovo medium si creino molto aspettative e molte prospettive interessanti di uso creativo ma poi finiscono per prevalere i meccanismi dell’industria, del sistema politico ed economico che se non distruggono, sicuramente modificano e riducono tali aspettative iniziali. Il progetto "The file Room" indaga sul tema della censura culturale, e si basa sulla possibilità di creare un archivio in progress grazie all'interazione con il pubblico garantendo una continua evoluzione ed un mappatura delle idee e dei modi di pensare dei suoi partecipanti. L'opera acquisisce una propria autonomia autorappresentativa ed ha proprio nella sua possibilità di evolversi continuamente uno dei suoi aspetti più interessanti. L'arte, quindi, secondo Muntadas, come percezione e informazione: la prima colpisce a livello emotivo mentre la seconda ci mette in relazione con la contemporaneità che già viviamo.


Opere

Alcune opere


  • Actions, 1971

13 min, B/N, sonoro


  • Tactile Recognition of the Body, 1971

12:20 min, colori, silenzio


  • Transfer, 1975

19:11 min, colori, sonoro


  • Snowflake, 1976

24 min, B/N e colori, sonoro


  • Liége 12/9/77, 1977

18 min, colori, sonoro


  • On Subjectivity (About TV), 1978

53 min, colori


  • Between the Lines, 1979

23:27 min, colori, sonoro


  • Watching the Press/Reading Television, 1981

11:20 min, colori, sonoro


  • Artists’ Portraits: Antonio Muntadas, 1982,

4:14 min, colori, sonoro


  • Media Ecology Ads, 1982

12:22 min, colori, sonoro


  • Between the Frames, 1983-91

259:57 min, colori, sonoro (suddiviso in 8 capitoli)


  • Credits, 1984

27:02 min, colori, sonoro


  • Media Hostages, 1985

22:08 min, color, sonoro


  • This is not an Advertisement, 1985

5:05 min, colori, sonoro


  • Cross-Cultural Television, 1987

35 min, colori, sonoro


  • Slogans, 1987

8:35 min, colori, sonoro


  • Warnings, 1988

5:50 min, colori, sonoro


  • TVE: Primer Intento, 1989

38:20 min, B/N e colori, sonoro


  • Video is Television, 1989

5:34 min, colori, sonoro


  • The Limousine Project, 1991

6:30 min, colori, sonoro



  • Marseille: Mythes et Stéréotypes, 1995

51 :10 min, colori, sonoro


  • anarchive #1: Muntadas: Media, Architecture, Installations, 1999

CD-ROOM


  • Political Advertisement VI: 1952-2004, 2004

75 min, B/N e colori, sonoro


30:27 min, colori sonoro


Bibliografia

  • 2004, Le arti multimediali digitali, Balzola Andrea e Monteverdi Anna Maria, ed. Garzanti, Milano, pp. 565-567
  • 2004, Arte elettronica: video, installazioni, web art, computer art, ed. Giunti, Milano, pp. 73-74


Webliografia

http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=1729&IDCategoria=69

http://www.undo.net/cgi-bin/openframe.pl?x=/Pinto/gene3.htm