Nannucci Maurizio

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search

Maurizio Nannucci è un artista fiorentino contemporaneo che lavora nell'ambito dell'arte concettuale con un interesse verso l'ambito sociale e la costruzione di spazi alternativi a quelli dell'arte ufficiale.
Le opere di Nannucci sono di tipo visivo. Nella maggior parte delle sue opere utilizza fasci luminosi che meglio esprimono il suo pensiero, attraverso i giochi di luce e i colori.

Nannucci Maurizio

Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:

Nannucci Maurizio

Biografia:

Maurizio Nannucci nasce a Firenze nel 1939, dove vive e lavora. Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti a Firenze e a Berlino, lavora per diversi anni con gruppi di teatro sperimentale, realizzando scenografie. Nella prima metà degli anni ’60 definisce gli elementi fondamentali della sua ricerca visiva esplorando le relazioni tra arte, linguaggio e immagine e creando i primi “Dattilogrammi”, nei quali la parola recupera la forza del simbolo.
Sin dalla metà degli anni Sessanta esplora il rapporto tra arte, linguaggio e immagine, interessandosi alla poesia concreta. Ha partecipato alle sperimentazioni artistiche internazionali con gli artisti Fluxus e Concettuali, elaborando ricerche sulle strutture verbali e l'impiego dei nuovi media.Prende parte attivamente alle sperimentazioni artistiche internazionali degli anni Sessanta, elaborando ricerche sulle strutture verbali e l'impiego dei nuovi media (audio, foto, video, radio, ologrammi, cartoline).
Ha fatto parte del gruppo di fonologia musicale "S 2f M",Studio di Fonologia Musicale di Firenze, realizzando esperienze di musica elettronica, computer music, collegate a processi visivi. Nei suoi primi lavori, "dattilogrammi", basa la sua ricerca espressiva sui rapporti scalari di stesure ritmiche di espressioni verbali ottenute con una macchina da scrivere M 40.
La sua ricerca esce dallo specifico dell'ambito artistico per approdare a una visione allargata del "fare arte". In questa direzione, l'artista ha sviluppato una fitta rete di rapporti internazionali, creando centri di attrazione e di diffusione dell'arte. Da qui viene l'aspetto così significativo che ha nel suo lavoro la componente sulla "comunicazione": i numerosi radioworks, i videotape, i film e i "multipli", fra cui i numerosi libri d'artista "Universum"nel 1969. Ha diretto e coordinato la rivista "Mèla" e l'attività di "Zona" non profit Art Space di Firenze e, attualmente, è impegnato nelle attività promosse da "Base"(Progetti per l'arte).
Nel 1967, nella personale al Centro Arte Viva di Trieste, presenta i primi testi al neon, evidenziando la temporalità della scrittura e la non la materialità degli oggetti. Nel 1968 fonda a Firenze la casa editrice Exempla e la Zona Archives Edizioni. Tra le sue recenti installazioni al neon si ricordano quella al Carpenter Center della Harvard University di Cambridge, all'Auditorium del Parco della Musica di Roma, all'Aeroporto di Fiumicino a Roma, alla Bibliothek des Deutschen Bundestages di Berlino, alla Kunsthalle di Vienna, all'European Patent Office di Monaco di Baviera e a Villa Arson a Nizza.
Negli anni ha partecipato più volte alla Biennale di Venezia e alle Biennali di San Paolo, Sydney, Istanbul, Valencia. La sua installazione alla Biennale di Venezia del 1978, "Image du ciel", ad esempio, (una lunga striscia trasparente con la scritta "Image du ciel" appunto trainata da un aereo attraversava il cielo di Venezia), è un richiamo poetico che ha l'andamento della "minimalizzazione retorica", un postulato che sempre in modo ironico sfiora la tautologia.
Allo stesso modo le sue scritte di neon, di un'evidenza netta (come ad esempio "When Blue meets red and yellow" , del 1995, una triplice scritta di neon lunga 15 metri che percorre il vano scala della UBS Building di Mario Botta a Basilea), isolano, scompongono, cristallizzano e rendono univoco il processo di fruizione di codici e di linguaggi della lettura. Senza mai avere la pericolosa pretesa di offrirsi come verità profetiche le sue opere al contrario svuotano dall'interno la loro gabbia retorica, grazie alla loro concretezza e al loro rigore formale.
Nel 2004 una sua scritta al neon è stata allestita nel giardino della Fondazione Peggy Guggenheim a Venezia e ancora tutt'oggi continua con le sue esposizioni.[1]

Sito web:

http://www.maurizionannucci.it

Poetica:

L'arte di Nannucci agisce sul piani verbale-visivo.
In un percorso coerente ancora oggi la sua ricerca espressiva si basa sulla luce, sul colore, sulla forma e sulla scrittura.
E' spesso enigmatico, attraverso le sue opere crea spesso associazioni inaspettate e imprevedibili, effetti sempre crescenti e sorprendenti, Non è per nulla convenzionale.Utilizza forme simboliche e regole del linguaggio disparate,queste sono la prova della sua dedizione alle capacità artistiche dell’immaginazione radicale, alla creazione liberatrice di nuove connessioni e situazioni mentali, in cui le parole sono reinterpretate per una particolare forma o attività.
La liberazione ribelle dell’immaginazione radicale, o la applicazione fondante del poetico, delle energie creative dell’enigmatico, che consentono il processo per mezzo del quale le realtà sono ripensate e rivalutate, apre la strada alla costruzione di nuove aree di mentalità, di nuovi spazi intelligibili per eventi apparentemente immaginari che saranno parzialmente proiettati nel futuro, in tempi nuovi, e su nuovi livelli di pensiero. A questo si aggiunge la libera gestione del paradosso, come risorsa mentale.

Opere:

  • Alfabetico fonetico 1967-68
  • Red Line 1969
The missing poem is the poem 1969
  • The missing poem is the poem 1969

Con quest'opera l'artista vuole dire che l’occhio coglie la poesia laddove la poesia manca fino ad arrivare ad istallazioni che ingannano l’occhio e riproducono con la sola luce la sensazione di pieni e vuoti architettonici. La sorprendente architettura entra in risonanza con il materiale in mostra, viene sapientemente distribuito nello spazio con il gusto di tendere un agguato allo spettatore.








  • Never Move Far From Color 1970
  • Image Du Ciel 1978
Love-Move 1987
  • Love-Move 1987








  • You can imagine the opposite 1991
  • Art Light Text 1991
  • Sigillo di Salomone 1992
  • Use The Future 1992
  • Not All At Once 1992
  • Time Life Line 1992
  • Let's talk about art ... maybe 1992
  • More them meets the eye 1993
  • When Blue meets red and yellow 1995
  • Transit, a light journey 2000
  • All art has been contemporary 2000
  • What to see what not to see 2003
  • Changing place 2004
  • Index 2005
  • There is another way of looking at things 2012
No More Excuses 2013
  • No More Excuses 2013

Quest'opera è formata da dei fasci luminosi che creano nello spazio una sorta di architettura aerea.Cerchi colorati che a terra compongono un tappeto geometrico di grandissime proporzioni, possiamo definirlo un quadro astratto ed espressivo al tempo stesso. Quest'opera si completa dell'installazione sonora inedita e site-specific realizza con Simone Conforti. Suono e luce occupano lo spazio integralmente, permeandolo di colore e di frasi sonore senza l'ingombro della materia. La composizione dell'opera sembra un dipinto ma, in realtà ,quei singoli elementi si smaterializzano nel preciso istante in cui un corpo si posiziona sotto il fascio luminoso. Il vuoto del'opera fa emergere la nostra immaginazione,fa ritrovare significati reconditi o sovrannaturali, si anima di forme luminose e sonore, lasciando campo aperto all'interazione sia fisica sia psichica con sistemi di comunicazione ed espressione non figurativi. Con questo nuovo progetto Nannucci affronta uno dei temi cruciali del nostro tempo - quello dell'arte monumentale e dello spazio pubblico - in controtendenza con l'uso della città come spazio di comunicazione ed evocazione del potere. No More Excuses vale come imperativo categorico in un momento storico in cui ognuno di noi è chiamato ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni, dei propri gesti e comportamenti. No More Excuses è una nuova iconografia concettuale il cui significato è fin troppo evidente e il cui contesto d’uso è praticamente illimitato. Siamo interpellati senza ridondanza semantica. Si tratta di selezionare i principi etici basilari, quel genere d’imperativi che non sopportano ulteriori giustificazioni e che demoliscono le strutture difensive di ogni ideologia al potere.

  • Art Is Not Intended To Be Transparent In Meaning
  • Very Place Holds The Possibility Of A New Geography

Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):

Mostre Personali
1967

  • Centre Arte Viva, Trieste ;

1969

  • Galleria Vismara , Milano;

1970

  • Galleria Paolo Barozzi, Venezia;
  • Galleria La Polena, Genova;

1971

  • Galerie Thomas keller, München;
  • Galleria Flori,Firenze;
  • Galleria Christian Stein, Torino;
  • Salone Annunciata, Milano;

1974

  • Neue Galerie am Ladesmuseum Jonneum, Mi;
  • Galleria La Bertesca, Genova;
  • Galerie Denise Renè & Hans Mayer, Dusselford;
  • Galleria Schema, Firenze;

1975

  • Galleria Massimo Minini, Brescia;
  • Ecart, Genève;
  • Galleria Lydia Megert, Bern;

1976

  • Galerie Multi art points,Amsterdam;
  • Galleria Area, Firenze;
  • Galleria Muller-Roth,Stuttgart;

1977

  • Galleria Forma, Genova;

1978

  • Biennale di Venezia, Venezia;
  • Gallerie in Taxispalais, Innsbruck;

1979

  • Galerie Walter Storms, München;
  • Internationaal Cultureel Centrum, Antwerpen;
  • Galerie Sudurgata, Reykjavik;

1980

  • Kunstverein Braunschweih Galerie Lydia Megent,Bern;

1981

  • Coracle Gallery , London;

1982

  • De Vleeshal, Middelburg;

1983

  • Sala d'Arme, Palazzo Vecchio, Firenze;ù

1984

  • Kunstverein Frankfurt, Frankfurt;
  • Galerie Beatrix Willhelm, Stuugart;

1987

  • Italian Cultural Institute & Art Metropole, Toronto;
  • The Charles Scott Gallery, Vancouver;
  • Alberta College of Art, Caagary;

1988

  • Westfalischer Kunstverein Munster,Galleria del cortile, Roma;

1989

  • Gallery Victoria Miro, London;
  • Gallery Walter Storms, München;
  • GalleryAchim Kubinski, Stuttgart;
  • Galley Graeme Murray, Edinburgh;


1990

  • Galerie Martina Detterer, Frankfurt;
  • Gallery Bruno Musatti, Sao Paulo ;
  • Gallery Isam & Gleicher, Chicago;

1991

  • Gallery Victoria Miro, Firenze;
  • Galleria Massimo Minini, Brescia;
  • Stadtische Galerie im Lenbachhaus, München;

1992

  • Villa delle Rose,Galleria d'Arte Moderna,Bologna;
  • Villa Arson, Nice;

1993

  • Usine Fromage,Frac Haute Normandie, Rouen;
  • Galerie Gilbert beownstone, Paris;
  • Kasseler Kustverein,Frideticianum, Kassel;

1994

  • Bibliotheque Nationale de France, Paris;


1995

  • Weiner Secession, Wien;

1996

  • Ecole des Beaux Art, Bourges Justified Choise Of Dimension, Dadart Virtual Gallery, Firenze;

1997

  • Galerie Fahnemann, Berlin;
  • Galerie Walter Storms,München;
  • Galerie Guy Ledune,Brussel;

1998

  • Museum Rupertinum, Salzburg;

1999

  • Cabinet des Estampes, Genève;
  • Europaisches Patentamt,München;
  • Galerie Fahnemann, Berlin;

2000

  • Biennale di Architettura, Venezia;

2002

  • Sprengel Museum Hannover;

2003

  • Mamco,Mesèe d'art moderne, Genève;
  • Biennale di Valencia/Solares, Valencia;

2005

  • All art has been contemporary, Altes Museum, Berlin;
  • Look,Mart,Rovereto;

2006

  • Palazzo della Triennale, Milano;

2007

  • Galerie Nikolaus Ruzicska, Salzburg

2008

  • Museum der Moderne Mönchsberg, Salzburg

2009

  • Villa Medicea La Magia, Quarrata (Pistoia)

2010

  • Galleria degli Uffizi, Firenze

2012

  • There is another way, Musee d'Art Moderne, Saint-Etienne;
  • Dum Umeni / The house of art, Budweis

2013

  • Galerie Nikolaus Ruzicska, Salzburg
  • No more excuses, Stazione Leopolda, Firenze
  • Giacomo Guidi Arte Contemporanea, Roma

2014

  • Palazzo Sforza Cesarini, Roma;

Mostre Collettive
1989

  • Elac, Lyon (Mattiacci,Mochetti,Nannucci);

1994

  • Aarhus Kunstmuseum(Nannucci,Nauman,Turrell), Aarhus;

File multimediali:

Video:
- Found,Sound ,Budapest, 2-6 Ottobre 1994

Audio:

Altro:

Augmented reality:

  • Latitudine: 43.77515
  • Longitudine: 11.28579
  • Link verso portali di augmented reality:

Bibliografia:

  • Maurizio Nannucci, Provisoire et definitif, Villa Arson, Nice, 1964
  • Maurizio Nannucci,Maurizio Nannucci, Galleria Il Segnapassi, Pesaro, 1972
  • Maurizio Nannucci, Past present future, Centro diffusione grafica, Firenze, 1972
  • Maurizio Nannucci (a cura di), Mèla a/per/io/dico di scrittura ed immagini da Marciana Isola d'Elba, Scritti di Sol Lewitt , Giulio Paolini , Maurizio Mannucci, Philip Glass , Luca Patella (Premessa), Adriano Spatola, Giorgi,1976
  • Maurizio Nannucci, To cut a long story short,Middelburg, 1982
  • Maurizio Nannucci, Image du ciel, Ausstellungskatalog Steinernes Haus am Rèmerberg, Frankfurter Kunstverein, 1984
  • Maurizio Nannucci, L.H. Livres here, Art metropole, Ottenhausen Verlag (Aix-La-Chapelle, RFA),1987
  • Maurizio Nannucci ,A Green Journey: Botanical Gardens, Centro Di, 1994
  • Maurizio Nannucci, Hortus Botanicus. Übersetzung Michael Scuffil,Ostfildern, Cantz Verlag 1994
  • Maurizio Nannucci , Another notion of possibility, Wiener Cessession, Vienne, 1995
  • Maurizio Nannucci ,Nothing is original, Hannover Sprengel Museum, 2002
  • Maurizio Nannucci , Lenguages and horizons,Maschietto Editore,Firenze, 2005
  • Gabriele Detterer & Maurizio Nannucci,Artist-Run Spaces, Jrp Ringier Kunstverlag Ag, 2013

Webliografia:

Note:

  1. Conversazione telefonica con Nannucci Maurizio, 14 Gennaio 2014


Tipo di scheda:

InteractiveResource

Soggetto (categoria) da Thesaurus Pico Cultura Italia:

Designer della luce
artisti

Soggetto (categoria, tags) a testo libero:

Voci correlate:

S 2f M