Nauman Bruce

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Nauman Bruce

Biografia

Bruce Nauman nasce nel 1941 a Fort Wayne, Indiana (USA); nel 1960 studia matematica, fisica e arte all'Università del Wisconsin (Madison); nel 1964 studia arte all'Università della California. Dal 1964 al 1966 abbandona la pittura e si interessa alla scultura, alle performance e al cinema. Nel 1966 si laurea in Arte all'Università della California. Inizia a lavorare con il video alla fine degli anni Sessanta. Le sue opere – sculture, fotografie, performance, video, neon, installazioni - si caratterizzano per l’analisi delle reciproche relazioni tra corpo e spazio e della combinazione tra elementi visivi e acustici. Dal suo debutto a Los Angeles ha esposto nei più importanti musei del mondo. Ha ricevuto il Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 1999. Nel 2004 ha ricevuto il Praemium Imperiale per la scultura. Dal 1979 vive nei pressi di Galisteo (New Mexico), dove allena cavalli tra una mostra e l’altra.


Sito web

Poetica

Dalla metà degli anni 60 Nauman ha realizzato un vasto numero di opere: sculture, film, ologrammi, ambienti interattivi, rilievi murali al neon, fotografie, stampe, video e performance varie. Questa poliedrica attività attesta che Nauman non ha un solo stile, ma il suo lavoro si connota in varie forme d’arte. Nella sua arte concettuale privilegia il contenuto sulla forma e spesso usa l’ironia e il gioco di parole per rappresentare l’alienazione e le problematiche della condizione umana. Negli anni ‘60 Nauman ha ampliato il percorso del suo lavoro, introducendo e sviluppando come nuova esperienza la performance. Le prime performance, per rigore ed essenzialità, si allontanano dal pieno rauschenberghiano come dalla lievità di Fluxus. Corpo e movimento sono rappresentati in modo anonimo, in quanto codice comportamentale. Tra il 1966 e il 1970 realizza numerosi film e video che tentano sempre di carpire il lato umoristico ed ironico della vita. Le azioni del periodo 1967-68 sono condotte per la registrazione su pellicola cinematografica, in assenza di pubblico, e regolate sulla necessità e durata delle riprese. Allo stesso periodo appartengono gli ologrammi – una tecnologia allora scarsamente diffusa – che fissano primissimi piani e dettagli del volto automanipolato. Bruce Nauman riprende se stesso in lunghe e monotone sequenze in cui nulla accade, mentre si muove in una stanza e suona il violino; propone la banalità estenuante del quotidiano ma destruttura la piattezza ossessiva della visione in tempo reale alterando le usuali coordinate prospettiche dello spazio. La telecamera è posta in modo da far apparire i suoi movimenti come se si svolgessero sulle pareti e sul soffitto, avanzando e indietreggiando. L’ambiguità spaziale e il senso di instabilità si coniugano con la riflessione sul tempo, ricondotto a un continuo, ineludibile presente. Una dimensione privata, dunque, quella delle azioni di Nauman; azioni solitarie e autoriflessive in cui acquista importanza il senso dello spazio chiuso del suo studio. I suoi movimenti, il rapporto del corpo con le pareti, il pavimento e il soffitto diventano relazioni con la proprio dimensione esistenziale, secondo un procedimento di natura concettuale in cui il luogo fisico assume natura mentale.


Opere

Alcune opere


  • Video Corridors, 1968


  • Revolving upside down, 1968


  • Slow Angle Walk, 1968

Videoperformance


  • Violin Tuned D.E.A.D., 1969


  • Pulling Mouth, 1969

Video B/N della durata di 9’, silenzioso



  • Lip Sync, 1969



  • Going Around the Corner Piece, 1970


  • Poke in the Eye/Nose/Ear 3/8/ 94 Edit, 1984


  • Double Poke in the Eye II, 1985


  • Good Boy, Bad Boy, 1985


  • Clown Torture, 1987

Video-installazione


  • Anthro-Socio, 1992

Video-installazione


Video-installazione


Bibliografia

  • 2004, Le arti multimediali digitali, Balzola Andrea e Monteverdi Anna Maria, ed. Garzanti, Milano, pp. 144
  • 2004, Arte elettronica: video, installazioni, web art, computer art, ed. Giunti, Milano, pp. 22, 88


Webliografia

http://guide.supereva.com/arte_moderna/interventi/2005/02/196290.shtml

http://www.archimagazine.com/bnauman.htm