Neorealismo popolare

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Genere o movimento artistico

Neorealismo popolare

Personaggi o gruppi

Matarazzo Raffaello

Luogo

Italia

Storia

Il 1949 è l'anno di Catene, il film con il quale Raffaello Matarazzo apre un nuovo periodo nella storia del cinema italiano. Le sue innovazioni sono evidenti: la vicenda è ambientata ai giorni nostri, tra figure di lavoratori e con un riferimento d'attualità al tema dell'emigrazione. L'intervento del caso e la girandola delle rivelazioni si sono fatti meno vorticosi: potremmo benissimo trovarci di fronte ad un fatto di cronaca, del quale il risvolto romanzesco sottolinea sottolinea le caratteristiche nazionali in maniera verosimile, secondo i costumi dei crimini nazionali e divorzi all'italiana. Nondimeno però il film si riallaccia all'insegnamento neorealista perchè segna il momento della massima diffusione e fortuna popolare dei moduli espressivi illustrati dalla gloriosa scuola. Matarazzo ha appreso dai neorealisti ad esplorare la realtà della vita, del costume popolare italiano, aderendo con simpatia alle pene dei personaggi di cui narra la storia. E le sue pelliccole trvano una carica spettacolare del tutto straordinaria.

Poetica

Dichiara Matarazzo: "La storia dei personaggi che soffrono perchè vittime di ingiustizie sociali, o perchè travolti da umane ed eterne passioni, o perchè schiacciati da un destino cieco e crudele; le vicende imperniate sulla verità della vita quotidiana, verità non cercata nei fatti esteriori, ma nella concretezza stessa dell'esistenza di ognuno, il dissolversi improvviso, fatale di una felicità che sembrava raggiunta e che invece, di colpo, il caso, il fato ci toglie da sotto gli occhi con terribile inesorabilità, non sono forse questi gli argomenti che più interessano alla maggioranza? Allora, si obietterà, il pubblico ama solo la rappresentazione delle sciagure? No. Quello che ama di più è vedere come, attraverso l'opera dello stesso fato, per mezzo delle storture radrizzate, nei limiti resi possibili dall'umanità stessa, o infine, grazie alla rassegnazione, là dove inutile e vana è la lotta, si possa arrivare ad una felice conclusione, ad una più umana e sopportabile condizione di vita. Cioè la speranza, la speranza in un mondo migliore: ecco la grande aspirazione, lo spettacolo più bello e gradito per tutti coloro che certamente non vivono nel migliore dei mondi." Queste dichiarazioni pongono in luce la mentalità cattolica che ispira i film di Matarazzo: un cattolicesimo aperto ad una speranza di giustizia e felicità terrene, ma intimamente deluso, privo di energia combattiva. I personaggi patiscono gli eventi ed al massimocercano di riparare le conseguenze. La loro vita è affidata al destino cieco, che colpisce e rissoleva, abbatte e consola. Una religiosità che consente di vedere la vita popolare nella sua drammaticità quotidiana ma ne mistifica i problemi, eludendone ogni implicazione civile e sociale e riportandoli a circostanze strettamente individuali, fuori dall'intervento dei fattori storicamente determinati.

Opere

1949 Catene

Correlazioni

Neorealismo

Bibliografia

VITTORIO SPINAZZOLA, Cinema e pubblico. Lo spettacolo filmico in Italia. 1945-1965., Bompiani, Milano, 1974

Webliografia

it.wikipedia.org www.kataweb.it www.mymovies.it www.mondoculto.com