Neorealismo rosa

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Genere o movimento artistico

Neorealismo rosa

Personaggi o gruppi

Castellani Renato

Luogo

Italia

Storia e poetica

Il periodo neorealista fu tanto ricco quanto breve e nel 1952 appariva già il suo tramonto. Nel corso di quell'anno fu infatti proiettato un film che aprì un processo di modofocazione nei rapporti fra cinema e pubblico: la vicenda si svolgeva in un paesino della campagna, nei quartieri popolari e gli interpreti erano di modestissime condizioni sociali e non professionisti. E gli esterni erano ripresi dal vero. Sembrerebbero esserci tutte le caratteristiche dello stile neorealista, eppure è quest'opera, Due soldi di speranza, a rappresentare il controrealismo, al quale fu dato il nomignolo di Neorealismo Rosa. La critica si concentrò essenzialmente sui valori tematici, sul messaggio morale trasmesso dalla storia di Antonio e Carmela, i due protagoinisti in una dura ma allegra lotta contro la povertà per coronare il loro sogno d'amore. Uno stile garbato ma spigliato, di ritratti felici, l'iddilio, la sensualità, la fusione di elementi umani e paesaggistici così da raggiungere una visione elegante ed assorta. Castellani rifiutava la dimensione ideologica e sociale, coloocava fatti e figure in un ambito di sentimenti strettamente privati e guidava il racconto in un'apparente volontà di protesta ma che in realtà rimane nella consolazione: mirava a persuadere che la chiave della felicità sta nell'appagamento delle individuali esigenze affettive. Non si può non riconoscere che il film fornisce una testimonianza attendibile sulle condizioni di vita ed il comportamento delle masse contadine nel sud spoliticizzato, estraneo alla moderna civiltà e alla lotta di classe ed assorto esclusivamente nelle pratiche sentimentali. E sposta l'attenzione del cinema popolare dai contrasti drammatici della vita sociale sul più innocuo terreno della lotta di gemnerazioni: i giovani sono l'autenticità gioiosa dei sentimenti, i vecchi la grettezza e l'ottusità. La vicenda del neorealismo rosa si proietta su uno sfondo sociale in rivolgimento: la spinte ammodernatrice del neocapitalismo prevale sull'arcaicità delle istituzioni. Pur non facendosi portavoce, il neorealismo rosa è l'espressione più adeguata di questo clima di riscossa borghese. Certo il periodo più doloroso della guerra era passato; c'erano altri problemi che però potevano essere risolti con un animo più disteso. Il neorealismo rosa fu la forma dominante del movimento nei primi anni Cinquanta: l'enorme successo di "Pane, amore e fantasia" di Luigi Comencini aprì la strada a un filone di imitazioni che proseguì fino agli anni Sessanta. Il neorealismo rosa conservava in parte la scelta di ambientazioni autentiche, l'uso di attori non professionisti e occasionalmente sfiorava questioni sociali, ma riconduceva il neorealismo nella più forte tradizione della commedia italiana. Mentre la ripresa economica continuava a spingere l'Italia verso una crescente prosperità, gli spettatori divennero sempre più insofferenti all'attenzione neorealista verso povertà e sofferenza.


Opere

1951 Due soldi di speranza 1948 Sotto il sole di Roma 1953 Pane amore e fantasia 1954 Pane amore e gelosia 1953 Giuseppe Verdi

Correlazioni

Neorealismo

Bibliografia

VITTORIO SPINAZZOLA, Cinema e pubblico. Lo spettacolo filmico in Italia. 1945-1965. Bompiani, Milano, 1974

Webliografia

www.cinemadelsilenzio.it www.ilportoritrovato.net it,wikipedia.org www.muspe.unibo.it www.mymovies.it www.nonsolocinema.com