Net.Art, machines, and parasites: differenze tra le versioni

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'''1'''. Le reti elettroniche, soprattutto Internet, stanno generando nuovi spazi artistici che sono attualmente esplorati in una molteplicità di modi. Accanto agli  industriali, ai progettisti ed ai commercianti, gli artisti sono affascinati dalla possibilità di trasmissione e ricezione di dati su una scala mondiale quasi istantanea – “il mondo�? in questo caso è inteso evidentemente come quella parte del globo che ha un’infrastruttura di linee telefoniche, personal computer, modem ed internet providers. Il [[World Wide Web]] (WWW), con le sue strutture ipertestuali e possibilità multimediali, sebbene non sia l’unico dominio di nuova arte della rete, è tuttavia il più preminente. Ci sono una varietà di pratiche artistiche basate sulla rete che già esistevano prima della divulgazione di Internet negli anni ‘90 e che usavano, per esempio, la rete telefonica per performance audio dal vivo, o i fax per lo scambio istantaneo di messaggi scritti e disegnati. Allo stesso modo, i circuiti dell’arte postale hanno usato, per più di 25 anni, il servizio postale che ha permesso che gli artisti fossero in contatto e collaborassero con un’ampia rete di amici e colleghi. Il tempo, lo spazio, la velocità, la creatività collettiva e la comunicazione sono i temi principali dei progetti che sono stati realizzati in questi campi. L’uso dei computers nella rete elettronica ha aggiunto l’agente di una macchina indipendente come dimensione ulteriore di tali pratiche: la comunicazione e i dati scambiati tra computers uniti in  rete con dei processi che non sono iniziati o controllati da attori umani,  ha generato una qualità di estetica.  Nell’installazione telematica spaziale del suono da parte del gruppo Austriaco X-space , “[[Ping  - Die Metrik der zeit]]�? (1994), per esempio, suoni fatti davanti a un microfono erano ritardati da processori di segnali digitale prima di essere suonati dagli altoparlanti nella stessa stanza. L’intervallo tra entrata ed uscita era determinato dal tempo necessario affinchè un determinato pacchetto di dati fosse trasmesso via Internet dal luogo di installazione in Austria alla Nuova Zelanda, e da lì fatto tornare. Il protocollo è chiamato Ping ed è usato regolarmente nelle reti elettroniche per controllare se ci sia realmente un collegamento tra due computer, e quanto veloce sia la connessione. La sua velocità dipende dalla quantità di traffico di dati che passa nella rete, così come negli snodi dei server dove il segnale deve passare. Ping in tal modo diventa una misura del tempo, della distanza e della velocità relative all’attività ed alla comunicazione sulla rete: la dimensione spaziale acustica così generata e che può essere sperimentata nella stanza dell’installazione dipende da un processo incontrollabile  meccanicamente indotto. Un tale uso di un dispositivo tecnologico è diventato tipico di alcuni dei  progetti artistici realizzati con mezzi digitali. Essi non aspirano ad un’espressione artistica bella o efficace, o ad una rappresentazione convincente di un principio astratto, ma usano la comunicazione meccanica ed interpersonale fatta attraverso la rete, la struttura tecnologica e le funzioni del dispositivo di rete per amplificarla, deriderla e sovvertirla.
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Le reti elettroniche, soprattutto Internet, stanno generando nuovi spazi artistici che sono attualmente esplorati in una molteplicità di modi. Accanto agli  industriali, ai progettisti ed ai commercianti, gli artisti sono affascinati dalla possibilità di trasmissione e ricezione di dati su una scala mondiale quasi istantanea – “il mondo�? in questo caso è inteso evidentemente come quella parte del globo che ha un’infrastruttura di linee telefoniche, personal computer, modem ed internet providers. Il [[World Wide Web]] (WWW), con le sue strutture ipertestuali e possibilità multimediali, sebbene non sia l’unico dominio di nuova arte della rete, è tuttavia il più preminente. Ci sono una varietà di pratiche artistiche basate sulla rete che già esistevano prima della divulgazione di Internet negli anni ‘90 e che usavano, per esempio, la rete telefonica per performance audio dal vivo, o i fax per lo scambio istantaneo di messaggi scritti e disegnati. Allo stesso modo, i circuiti dell’arte postale hanno usato, per più di 25 anni, il servizio postale che ha permesso che gli artisti fossero in contatto e collaborassero con un’ampia rete di amici e colleghi. Il tempo, lo spazio, la velocità, la creatività collettiva e la comunicazione sono i temi principali dei progetti che sono stati realizzati in questi campi. L’uso dei computers nella rete elettronica ha aggiunto l’agente di una macchina indipendente come dimensione ulteriore di tali pratiche: la comunicazione e i dati scambiati tra computers uniti in  rete con dei processi che non sono iniziati o controllati da attori umani,  ha generato una qualità di estetica.  Nell’installazione telematica spaziale del suono da parte del gruppo Austriaco X-space , “[[Ping  - Die Metrik der zeit]]�? (1994), per esempio, suoni fatti davanti a un microfono erano ritardati da processori di segnali digitale prima di essere suonati dagli altoparlanti nella stessa stanza. L’intervallo tra entrata ed uscita era determinato dal tempo necessario affinchè un determinato pacchetto di dati fosse trasmesso via Internet dal luogo di installazione in Austria alla Nuova Zelanda, e da lì fatto tornare. Il protocollo è chiamato Ping ed è usato regolarmente nelle reti elettroniche per controllare se ci sia realmente un collegamento tra due computer, e quanto veloce sia la connessione. La sua velocità dipende dalla quantità di traffico di dati che passa nella rete, così come negli snodi dei server dove il segnale deve passare. Ping in tal modo diventa una misura del tempo, della distanza e della velocità relative all’attività ed alla comunicazione sulla rete: la dimensione spaziale acustica così generata e che può essere sperimentata nella stanza dell’installazione dipende da un processo incontrollabile  meccanicamente indotto. Un tale uso di un dispositivo tecnologico è diventato tipico di alcuni dei  progetti artistici realizzati con mezzi digitali. Essi non aspirano ad un’espressione artistica bella o efficace, o ad una rappresentazione convincente di un principio astratto, ma usano la comunicazione meccanica ed interpersonale fatta attraverso la rete, la struttura tecnologica e le funzioni del dispositivo di rete per amplificarla, deriderla e sovvertirla.
 
    
 
    
 
'''2'''. Un certo numero di artisti e gruppi sono attualmente concentrati sul WWW, un protocollo relativo ad Internet che consente una trasmissione integrata di materiale audio e video, effettuata tramite interfaccia grafici che disegnano pagine sullo schermo. Questa qualità multimediale ha permesso la rapida espansione del WWW che, unitamente al lancio di nuovi mezzi di massa nel 1993, ha fatto in modo che esso fosse abbracciato da professionisti di media di ogni sorta, artisti, attivisti, compagnie, inserzionisti e media per comunicare con il pubblico, per presentare prodotti o intrattenere i navigatori della rete. La Connessione e la banda larga sono ancora troppo piccole affinché il web possa essere un serio concorrente  per la televisione, ma c’è la possibilità che una gran parte delle comunicazioni di massa che sono attualmente trasmesse dalla TV potranno essere, in futuro, veicolate dalle reti elettroniche. Sul fatto che la qualità del contenuto del web sarà così povera e così limitata come quella della televisione, ciò sarà largamente dipendente dal modo in cui la infrastruttura tecnologica della rete si svilupperà. Internet si presenta come un mezzo potenzialmente e genuinamente aperto, multiplo, nel quale ogni fruitore può pubblicare il proprio contenuto che può essere visitato da tutti gli altri fruitori della rete. Ma esiste il rischio che lo spazio comunicativo si possa restringere a causa di interessi commerciali (annunci e trasmissioni per chi vuole consumatori piuttosto che che persone che usano il mezzo), o per censure governative (regolando la disponibilità di contenuti utilizzabili). È importante capire che lo sviluppo della rete elettronica come mezzi per le comunicazioni e le espressioni personali e artistiche dipende dalle decisioni politiche e tecnologiche che ora si stanno prendendo, e che è necessario esigere infrastrutture aperte e flessibili in cui le iniziative private, e non commerciali, possano fiorire  accanto agli usi commerciali della rete.
 
'''2'''. Un certo numero di artisti e gruppi sono attualmente concentrati sul WWW, un protocollo relativo ad Internet che consente una trasmissione integrata di materiale audio e video, effettuata tramite interfaccia grafici che disegnano pagine sullo schermo. Questa qualità multimediale ha permesso la rapida espansione del WWW che, unitamente al lancio di nuovi mezzi di massa nel 1993, ha fatto in modo che esso fosse abbracciato da professionisti di media di ogni sorta, artisti, attivisti, compagnie, inserzionisti e media per comunicare con il pubblico, per presentare prodotti o intrattenere i navigatori della rete. La Connessione e la banda larga sono ancora troppo piccole affinché il web possa essere un serio concorrente  per la televisione, ma c’è la possibilità che una gran parte delle comunicazioni di massa che sono attualmente trasmesse dalla TV potranno essere, in futuro, veicolate dalle reti elettroniche. Sul fatto che la qualità del contenuto del web sarà così povera e così limitata come quella della televisione, ciò sarà largamente dipendente dal modo in cui la infrastruttura tecnologica della rete si svilupperà. Internet si presenta come un mezzo potenzialmente e genuinamente aperto, multiplo, nel quale ogni fruitore può pubblicare il proprio contenuto che può essere visitato da tutti gli altri fruitori della rete. Ma esiste il rischio che lo spazio comunicativo si possa restringere a causa di interessi commerciali (annunci e trasmissioni per chi vuole consumatori piuttosto che che persone che usano il mezzo), o per censure governative (regolando la disponibilità di contenuti utilizzabili). È importante capire che lo sviluppo della rete elettronica come mezzi per le comunicazioni e le espressioni personali e artistiche dipende dalle decisioni politiche e tecnologiche che ora si stanno prendendo, e che è necessario esigere infrastrutture aperte e flessibili in cui le iniziative private, e non commerciali, possano fiorire  accanto agli usi commerciali della rete.
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2. Il concetto del Parassita-tecnologico è stata elaborata in un saggio di Erik Hobijn e Andreas Broeckmann, “[[Techno-parasites: bringing the machinic unconscious to life]]�?, :BE 4, Berlin, October 1996, p.91-7, and http://www.telefonica.es/fat/5cyberconf
 
2. Il concetto del Parassita-tecnologico è stata elaborata in un saggio di Erik Hobijn e Andreas Broeckmann, “[[Techno-parasites: bringing the machinic unconscious to life]]�?, :BE 4, Berlin, October 1996, p.91-7, and http://www.telefonica.es/fat/5cyberconf
  
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'''Bibliografia'''
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=='''Genere artistico di riferimento: '''==
  
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=='''Bibliografia: '''==
 
* Hakim Bey: Immediatism. Edinburgh: AK Press, 1994
 
* Hakim Bey: Immediatism. Edinburgh: AK Press, 1994
  
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'''Collegamenti ipertestuali'''
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=='''Webliografia: '''==
  
 
Rachel Baker - http://www.irational.org/rachel/
 
Rachel Baker - http://www.irational.org/rachel/
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Rotterdam/Berlin, January 1997
 
Rotterdam/Berlin, January 1997
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[[Categoria:Berlino]]
 
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Revisione 14:45, 3 Feb 2010

Autore=

Broeckmann Andreas


Titolo Originale:

Net.Art, Machines, and Parasites. Tratto da: http://amsterdam.nettime.org/Lists-Archives/nettime-l-9703/msg00038.html


Anno:

1997 d.c.


Luogo:

Sito web:

Descrizione:

Le reti elettroniche, soprattutto Internet, stanno generando nuovi spazi artistici che sono attualmente esplorati in una molteplicità di modi. Accanto agli industriali, ai progettisti ed ai commercianti, gli artisti sono affascinati dalla possibilità di trasmissione e ricezione di dati su una scala mondiale quasi istantanea – “il mondo�? in questo caso è inteso evidentemente come quella parte del globo che ha un’infrastruttura di linee telefoniche, personal computer, modem ed internet providers. Il World Wide Web (WWW), con le sue strutture ipertestuali e possibilità multimediali, sebbene non sia l’unico dominio di nuova arte della rete, è tuttavia il più preminente. Ci sono una varietà di pratiche artistiche basate sulla rete che già esistevano prima della divulgazione di Internet negli anni ‘90 e che usavano, per esempio, la rete telefonica per performance audio dal vivo, o i fax per lo scambio istantaneo di messaggi scritti e disegnati. Allo stesso modo, i circuiti dell’arte postale hanno usato, per più di 25 anni, il servizio postale che ha permesso che gli artisti fossero in contatto e collaborassero con un’ampia rete di amici e colleghi. Il tempo, lo spazio, la velocità, la creatività collettiva e la comunicazione sono i temi principali dei progetti che sono stati realizzati in questi campi. L’uso dei computers nella rete elettronica ha aggiunto l’agente di una macchina indipendente come dimensione ulteriore di tali pratiche: la comunicazione e i dati scambiati tra computers uniti in rete con dei processi che non sono iniziati o controllati da attori umani, ha generato una qualità di estetica. Nell’installazione telematica spaziale del suono da parte del gruppo Austriaco X-space , “Ping - Die Metrik der zeit�? (1994), per esempio, suoni fatti davanti a un microfono erano ritardati da processori di segnali digitale prima di essere suonati dagli altoparlanti nella stessa stanza. L’intervallo tra entrata ed uscita era determinato dal tempo necessario affinchè un determinato pacchetto di dati fosse trasmesso via Internet dal luogo di installazione in Austria alla Nuova Zelanda, e da lì fatto tornare. Il protocollo è chiamato Ping ed è usato regolarmente nelle reti elettroniche per controllare se ci sia realmente un collegamento tra due computer, e quanto veloce sia la connessione. La sua velocità dipende dalla quantità di traffico di dati che passa nella rete, così come negli snodi dei server dove il segnale deve passare. Ping in tal modo diventa una misura del tempo, della distanza e della velocità relative all’attività ed alla comunicazione sulla rete: la dimensione spaziale acustica così generata e che può essere sperimentata nella stanza dell’installazione dipende da un processo incontrollabile meccanicamente indotto. Un tale uso di un dispositivo tecnologico è diventato tipico di alcuni dei progetti artistici realizzati con mezzi digitali. Essi non aspirano ad un’espressione artistica bella o efficace, o ad una rappresentazione convincente di un principio astratto, ma usano la comunicazione meccanica ed interpersonale fatta attraverso la rete, la struttura tecnologica e le funzioni del dispositivo di rete per amplificarla, deriderla e sovvertirla.

2. Un certo numero di artisti e gruppi sono attualmente concentrati sul WWW, un protocollo relativo ad Internet che consente una trasmissione integrata di materiale audio e video, effettuata tramite interfaccia grafici che disegnano pagine sullo schermo. Questa qualità multimediale ha permesso la rapida espansione del WWW che, unitamente al lancio di nuovi mezzi di massa nel 1993, ha fatto in modo che esso fosse abbracciato da professionisti di media di ogni sorta, artisti, attivisti, compagnie, inserzionisti e media per comunicare con il pubblico, per presentare prodotti o intrattenere i navigatori della rete. La Connessione e la banda larga sono ancora troppo piccole affinché il web possa essere un serio concorrente per la televisione, ma c’è la possibilità che una gran parte delle comunicazioni di massa che sono attualmente trasmesse dalla TV potranno essere, in futuro, veicolate dalle reti elettroniche. Sul fatto che la qualità del contenuto del web sarà così povera e così limitata come quella della televisione, ciò sarà largamente dipendente dal modo in cui la infrastruttura tecnologica della rete si svilupperà. Internet si presenta come un mezzo potenzialmente e genuinamente aperto, multiplo, nel quale ogni fruitore può pubblicare il proprio contenuto che può essere visitato da tutti gli altri fruitori della rete. Ma esiste il rischio che lo spazio comunicativo si possa restringere a causa di interessi commerciali (annunci e trasmissioni per chi vuole consumatori piuttosto che che persone che usano il mezzo), o per censure governative (regolando la disponibilità di contenuti utilizzabili). È importante capire che lo sviluppo della rete elettronica come mezzi per le comunicazioni e le espressioni personali e artistiche dipende dalle decisioni politiche e tecnologiche che ora si stanno prendendo, e che è necessario esigere infrastrutture aperte e flessibili in cui le iniziative private, e non commerciali, possano fiorire accanto agli usi commerciali della rete.

3. Questo è il contesto in cui un ampio gruppo di artisti, quasi un movimento, sta attualmente realizzando dei progetti che vanno sotto il nome di Net art. Essi sono dislocati in vari paesi Europei, si raccolgono in istituzioni reali e virtuali, come Cern, Netlab, il WWW Art Centre, etc, lavorano sia localmente che translocalmente, a volte a distanza ed insieme sullo stesso progetto, altre volte individualmente o con collaboratori locali. Una caratteristica importante dei progetti realizzati sul WWW è data dalla possibilità di poter costantemente aggiornare e cambiare, ne deriva che le opere della Net.Art sono momentanee ed instabili come la rete stessa. La Net.Art è un processo in stato transitorio, inserito in un flusso permanente, che può cambiare e svilupparsi al variare del suo ambiente. Ciò che segue è quindi un’istantanea piuttosto che un’analisi storica. Il principale strumento della Net.Art è l’iperlink attraverso il quale un documento di WWW può essere collegato ad un altro, non importa dove sia localizzato su Internet il secondo documento. Questo vuol dire che (se ignoriamo i documenti che permettono solo l’accesso limitato) tutti i milioni di documenti sul WWW sono potenzialmente collegabili, essi appartengono alla stessa superficie orizzontale di materiale, sono sentiti come oggetti singolarizzati, su cui gli artisti e i progettisti possono disegnare. Il progetto della medaglia di arte di WWW, per esempio, consiste di links a pagine di WWW che non aspirano ad essere “arte�?, ma che sono dotate un sentimento artistico. Queste pagine, spesso trovate accidentalmente, ricevono la medaglia di arte dal WWW e sono accompagnate da commenti di critica d’arte che descrivono che cosa può essere artisticamente apprezzato nelle pagine in questione. Il progetto crea uno spazio artistico attraverso l’esposizione di “oggetti trovati�? dalla rete, diluendo il confine tra intenzione e fatti. Il progetto Net.Art.Per.Se, invece, usa i disegni e le immagini dei siti di WWW delle maggiori compagnie di media, motori di ricerca, ecc., per contestualizzare una serie di affermazioni speculative circa la Net.Art. Esso delinea una possibile traiettoria attraverso lo spazio mediatico, incorporando e strutturando il materiale trovato, e creando piccoli canali in cui il materiale digitale può cambiare la direzione del suo flusso. Nel progetto refresh più di 20 pagine WWW, localizzate su altrettanti differenti server sparsi tra l’Europa e gli Stati Uniti, sono linkate insieme in un ciclo che consente al visitatore di saltare automaticamente una pagina dietro l’altra dopo 10 secondi. Il progetto basa tale meccanismo sul comando meta tag di html, il linguaggio usato per disegnare pagine WWW. Il comando dice al software browser di WWW, del personal computer dell'utente, di andare automaticamente a una particolare pagina dopo un certo tempo. Nello specifico, tale progetto è fatto per impiegare l’interconnessione dei computer e dell'infrastruttura del software, dando vita a un progetto che accade simultaneamente in più di 20 differenti località ed infrangendo la distanza fisica tra i partecipanti.

4. L’estetica di tale progetto dipende da un processo iniziato da e dentro il complesso di macchine. Macchine intese non solo come apparecchiature tecniche, ma assemblaggi di parti eterogenee fatti di singolarità che dinamicamente trasformano l’ambiente, e dal quale sono trasformati e ricomposti a loro volta. L’assemblaggio meccanico come insieme produce un effetto estetico. Le esplorazioni artistiche della macchina sono tentativi per formulare un’intelligenza di produzione, di trasformazione e di divenire che non è più dipendente dalle nozioni umaniste .

5. Il teorico dei media Ueno Toshiya ha affermato che l’aspetto chiave dell’arte in rete è la creazione di un campo di relazioni nel quale persone che sono fisicamente lontane possono collettivamente mantenere una forte relazione ideologica, etica, o spirituale, le une con le altre. È interessante che Ueno correli direttamente ciò con la situazione di persone che vivono una diaspora, suggerendo una funzione dell’arte in rete che aspira a ricreare legami rotti o indeboliti all’interno di una particolare comunità. Per Ueno la relazionalità interconnessa è basata non solo sulla tecnologia che rende possibile il contatto e la comunicazione, ma anche sul viaggio e la mobilità fisica. Translocalizzazione significa ampliare il campo relazionale; l’arte in rete basata sulla comunicazione traslocale ha bisogno del movimento fluido di persone, oggetti ed idee. Più di qualsiasi altra cosa, la Net.Art è una dinamica di relazioni costituite dal movimento. Ueno sottolinea anche che la pratica sociale associata alla Net.Art, nella quale la condivisione di cibo e dati è centrale, assomiglia ai principi di Immediatismo descritti da Bey Hakim, il quale scrive che la riunione e il tentare la sorte sono livelli cruciali dell’organizzazione Immediatista, dove gli amici si incontrano e si scambiano doni e cibo. Il collaborare su progetti specifici (l’Ape) e la creazione di zone autonome provvisorie (TAZ) sono livelli ulteriori che vengono dispiegati per raggiungere gli obiettivi dell’organizzazione Immediatista, per esempio convivialità e distruzione.

6. Vorrei aggiungere qualche riflessione circa l’attività parassita, sulla base del libro di Serres Michel, Le Parassite (1980), il quale suggerisce implicitamente che i suoi parametri e attitudini potrebbero essere utili per descrivere un più lontano sviluppo dell’economia, dell’etica e dell’estetica della Net.Art. Il legame tra Net.Art e il parassitismo è ipotetico, è un tentativo di descrivere una pratica artistica che mira all’incrinamento dei dispositivi tecnologici. La relazione tra capolavori di rete e parassitismo era stata precedentemente suggerita da Hobijn Erik che ha introdotto il concetto dei tecno-parassiti che al pari dei loro omologhi in natura, vivono e si nutrono utilizzando gli altri (piante e animali). I tecno-parassiti usano qualunque sistema tecnologico, o apparecchiatura, in grado di ospitarli, attingendo dal loro output l’energia per procreare e crescere. Un tecno-parassita è un sistema, semplice o complesso, che si adatta alle strutture dell’ospite, e le cui lotte per la sopravvivenza causano disordini tecnologici. I tecno-parassiti succhiano altre macchine vuote, disabilitano e distruggono i loro circuiti. Hobijn insiste che il parassita non è alieno ed esterno al sistema tecnologico, ma è intrinseco al sistema, sia esso naturale che tecnologico, portando avanti il suo punto di forza che distruggerà la sua stabilità. Il tecno-parassita, afferma Hobijn, è una parte integrante del sistema tecnologico attuale. Il tecno-parassita, rivendica Hobijn, è una parte integrale dell’ecologia tecnologica, aiuta a creare il sistema tecnologico attuale. (dovrebbe essere notato che la Net.Art, nella sua corrente forma, è più benevola del TPs).

7. “Essere un parassita vuol dire: mangiare al tavolo di qualcun altro�? (Serres, p.17). Essere un parassita vuol dire deviare il cibo, i soldi, l’energia, qualsiasi cosa materiale, dal suo percorso destinato. Ma il parassita non è né ladro, né canaglia: l’ospite crea le condizioni affinché il parassita venga e sia accolto, esplicitamente o implicitamente. L’ospite non è la vittima, ma la casa del parassita. Nella casa dell’ospite, il parassita deve essere umile e calmo; essere troppo visibile può essergli fatale. Similmente, il parassita deve sapere quando mangiare, e deve sapere quando andare.

8. Il parassita non è fisso e non attacca direttamente le risorse del suo nutrimento. “Esso ha un rapporto non con una stazione, ma con un’altra relazione�?. (55) Il topo mangia le briciole di pane cadute sul pavimento quando il suo ospite stava mangiando il pane. Il topo non va nella scatola del pane, che è chiusa, ma alle briciole che risultano da un’instabilità nel rapporto tra l’ospite e il pane. Similmente, la sanguisuga non entrerà nel corpo, dove affogherebbe nel sangue, ma fa un buco nella pelle e consuma il sangue che sgorga da esso. Il parassita è “vicino a�?, è “con�?, è distante da, non è posto sulla cosa stessa, ma sulla relazione. Mentre si dice che ha rapporti, li sta trasformando in un sistema. E’ sempre collegato al collegato, sito sul canale�? (64 - 5). E’ importante ricordare che il parassita dipende sempre dall’ospite. Può lasciarlo per cercare nuovi ospiti, può fuggire dal pericolo, ma dovrà tornare ad un’ospite, “la sua parte esterna è sempre la parte interna di qualcos’altro�?(300). Il patto che il parassita deve fare per convincere l’ospite, di nuovo implicitamente o esplicitamente, che la disuguaglianza delle merci scambiate è per un mutuo beneficio. L’economia e l’etica parassitologia non sono basate su uno scambio di valori uguali, ma su quelli presenti, di offerta e gratitudine. “La logica del debito e credito è regolata dallo scambio�?. Tiene conto dei clienti e calcola gli equilibri; nella logica e nell’economia del ringraziamento, della gratitudine, lo scambio non esiste. Una collettività è regolata da richieste, mentre in un’altra circola la gratitudine. “ Sono società che non sono comparabili. Nel secondo sistema c’è una gran quantità di cibo, una gran quantità di invitati al banchetto e alla cena�? (51).

9. Così come un rumore bianco gioca un ruolo costitutivo nell’acustica, il parassitismo è costitutivo per i rapporti. “Il rumore di fondo è lo spazio base, e il parassita è la base del canale che porta attraverso questo spazio. Il parassitismo non è altro che una forma lineare di rumore bianco�?. C’è una diretta correlazione tra l’intensità dell’attività del canale e la comunicazione del messaggio, tra il rumore bianco e la comunicazione, tra il parassitismo e la funzionalità. Il surriscaldamento dei cavi delle fibre per esempio incrementerebbe il rumore bianco. “Questa agitazione impedisce il passaggio del messaggio. Tuttavia talvolta essa rende solo possibile la comunicazione del messaggio, che non potrebbe passare attraverso un canale se questo non fosse agitato o energizzato. Il rumore di fondo è la pre-condizone della trasmissione (del significato, del suono, e perfino del rumore stesso), e il rumore è la sua interruzione o distruzione. A sua volta il rumore - il parassita in termini informativi/teoretici – è simultaneamente su tutti e tre gli angoli del triangolo, è al contempo il canale e colui che invia e riceve. Riscaldalo un po’, ed io ricevo, invio, io collaziono, riscaldalo un pò di più ogni cosa si rompe. Il minimo incremento in una direzione o in un'altra può trasformare il sistema di comunicazione in un insieme�?.(298-9)

10. Il parassita è uno stratega ed un ecologista, egli conosce il suo ambiente e, come un nomade, è capace di “passare attraverso �? e di conquistare attraverso il movimento, piuttosto che nell’occupare, nello stabilirsi, nel conquistare con la forza. “Lo stratega che stiamo cercando non è un dinamico egli ride della forza fisica egli è un topografo conosce le sue strade, i canali, il territorio. In breve egli è un geografo, il nemico può arrivare con centinaia di divisioni, mezzi pesanti ed artiglieria, lo lascerà camminare attraverso le paludi e cadere in esse. Il parassita delle reti non va in battaglia non vi è alcun messaggio che abbia ulteriori significati, egli si perde nel rumore. Il rumore bianco è distribuito dove il significato è scarso, lunghe onde caotiche dalle quali il messaggio emerge, breve e stretto. Niente può essere riprodotto più facilmente di queste piccole onde , niente può essere mantenuto più stabile.�? (301)

11. L’irritazione causata al sistema ospite deriva dall’abilità del parassita di scambiare i luoghi, di essere canale e distruzione, di forzare il sistema nelle oscillazioni. Il parassita è un agente infettivo che lungi dal trasformare la natura del sistema, la sua forma, gli elementi, le relazioni ed i percorsi, fa sì che il sistema cambi le sue condizioni con piccoli passi. Egli introduce un tilt. Egli porta l’equilibrio del sistema e la distribuzione dell’energia in una fluttuazione, la irrita, la infetta. Spesso questo tilt non ha effetto. Può portare quattro effetti, alcuni perfino massicci attraverso reazioni a catena o riproduzione (…) I parassiti ci conducono vicino ai più semplici e generali agenti di cambiamento di sistema. Essi inducono delle diversioni infinitesimali a fluttuare. Le rendono immuni o le bloccano, le forzano ad adattarsi o le uccide, le seleziona o le distrugge. Potremmo generalizzare ciò che Claude Bernard ha detto a proposito dei veleni e chiamare i parassiti “i veri reagenti della vita�?? Questo è il motivo per cui il parassita riporta vicino al sottile equilibrio del sistema di vita, vicino ai loro equilibri energetici. Sono le loro fluttuazioni, la loro commozione cerebrale, il loro test, il loro cambiamento.�?.(293-4)

12. L’ipotesi avanzata qui è quella che l’estetica parassitologia descritta dal Michel Serres è, almeno in parte, applicabile alla pratica net.artistica. Quest’ultima allegra dipendenza e sfruttamento dei dispositivi tecnologici, la leggera irritazione che ci procura al costo della apparente funzionalità e razionalità del sistema di rete, e la trasgressione del suo sistema simbolico di siti (sites) e case (homes), suggerisce che il parassita può essere un’utile metafora con cui descrivere i gesti e gli interventi della Net.Art. Un esempio finale per corroborare questa ipotesi. Come abbiamo detto prima, l’ospite ha una casa, egli è a casa. Il parassita, al contrario, non ha una casa sua propria, egli sceglie case temporanee, egli è sempre un affittuario. Se si va al website del WWW Art Centre o su irational.org, la prima pagina offre links all’intera lista delle homepages per questi siti, realizzati da differenti net.artisti. Questi websites non hanno un volto individuale, una homepage ed un logo che rende possibile la loro identificazione, ma essi hanno entrate multiple e facce multiple. Deleuze e Guattari, nel loro monumentale studio Milles Plateaux (1980, trad. it. Mille Piatti), introducono il concetto di “faccializzazione�? per descrivere il processo di soggettivizzazione “nell’immagine di�? una faccia. In breve, il soggetto emerge dalla macchina astratta della superficie facciale che riterritorializza una molteplicità di diverse forze intorno a modelli “facciali�? e ci porta avanti a riconoscere e ad auto-riconoscere l’individuale. La moltiplicazione delle entrate, la moltiplicazione delle homepages e le “facce�? dei websites della Net.Art, poi, produce una moltiplicazione dei sé, il riconoscimento della molteplicità del soggetto tecnologico. Come i parassiti, i net.artisti non sono mai uno. Il net.artista è una collettività che diventa più forte e più bella promossa dalla distribuzione e discretamente interconnessa con essa. Il gesto non significa: questa è la mia casa, questa è la mia faccia, questo sono io, né: sii il mio DoppelgSnger, ma significa: sii il mio triplegSnger, quadruplegSnger, il mio septuplegSnger, e poi: visitatore, ospite, parassita, sii il benvenuto, entra nel meccanismo attraverso i passaggi dei nostri multipli sé. Ciò che testimoniamo non è una dissoluzione delle frontiere, ma la distribuzione e l’interconnessione delle potenzialità. Gli amici si invitano gli uni con gli altri alle loro case, si riuniscono convivialmente per i pasti festivi e per la distribuzione dei doni, dimenticano chi ospita e chi è ospitato.


Nota a piè di pagina

1. Per una più estesa discussione di questi parametri estetici, cfr. il mio “Art in the electronic networks�? …

2. Il concetto del Parassita-tecnologico è stata elaborata in un saggio di Erik Hobijn e Andreas Broeckmann, “Techno-parasites: bringing the machinic unconscious to life�?, :BE 4, Berlin, October 1996, p.91-7, and http://www.telefonica.es/fat/5cyberconf

Collezione:

Genere artistico di riferimento:

Bibliografia:

  • Hakim Bey: Immediatism. Edinburgh: AK Press, 1994
  • Gilles Deleuze, FŽlix Guattari: Milles Plateaux. Paris: Ed. de Minuit, 1980
  • Michel Serres: Le Parasit. Paris: Grasset & Fasquelle, 1980 (quoted after

the German edition, Frankfurt/M.: Suhrkamp, 1987)

  • Nettime ZKP 3.2.1. (Ed. by Vuk Cosic & Heath Bunting) Ljubljana: Ljudmila, 1996
  • Toshiya Ueno: 'A Preliminary Thesis (...).' In: Nettime ZKP 3.2.1, p.21-3


Webliografia:

Rachel Baker - http://www.irational.org/rachel/

Cybercafe (Heath Bunting a.o.) - http://www.irational.org/

E-L AT b (Rasa Smite, Raitis Smits, Jaanis Garanc, a.o.) -http://www.parks.lv/home/E-Lab/

Jodi (Jodi) - http://www.jodi.org/

Olia Lialina - http://www.cityline.ru/~olialia

Ljudmila (Vuk Cosic, Luka Frelih, a.o.; incl. NAPS) - http://www.ljudmila.org/

Moscow WWWart Centre (Alexei Shulgin, a.o.) - http://sunsite.cs.msu.su/wwwart

NetLab (Pit Schultz a.o.) - http://cocoa.is.in-berlin.de/~netlab/

Techno-Parasites (Erik Hobijn) - http://www.kombinat.de/~Parasites

Net.Art conference - http://www.irational.org/cybercafe/backspace/

Nettime - http://www.desk.nl/~nettime

Refresh - (multiple entrances; a.o.:) http://www.v2.nl/east/fresh.html

Rotterdam/Berlin, January 1997




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