Net.Art, machines, and parasites

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Autore: Broeckmann Andreas

Tratto da: http://amsterdam.nettime.org/Lists-Archives/nettime-l-9703/msg00038.html

Titolo Originale: Net.Art, Machines, and Parasites.

Traduzione di:

Anno: 1997


Net.Art, Macchine e Parassiti

World Wide Web (WWW), con le sue strutture ipertestuali e possibilità multimediali, sebbene non sia l’unico dominio di nuova arte della rete, è tuttavia il più preminente. Ci sono una varietà di pratiche artistiche basate sulla rete che già esistevano prima della divulgazione di Internet negli anni ‘90 e che usavano, per esempio, la rete telefonica per performance audio dal vivo, o i fax per lo scambio istantaneo di messaggi scritti e disegnati. Allo stesso modo, i circuiti dell’arte postale hanno usato, per più di 25 anni, il servizio postale che ha permesso che gli artisti fossero in contatto e collaborassero con un’ampia rete di amici e colleghi. Il tempo, lo spazio, la velocità, la creatività collettiva e la comunicazione sono i temi principali dei progetti che sono stati realizzati in questi campi. L’uso dei computers nella rete elettronica ha aggiunto l’agente di una macchina indipendente come dimensione ulteriore di tali pratiche: la comunicazione e i dati scambiati tra computers uniti in rete con dei processi che non sono iniziati o controllati da attori umani, ha generato una qualità di estetica. Nell’installazione telematica spaziale del suono da parte del gruppo Austriaco X-space , “Ping - Die Metrik der zeit

2. Un certo numero di artisti e gruppi sono attualmente concentrati sul WWW, un protocollo relativo ad Internet che consente una trasmissione integrata di materiale audio e video, effettuata tramite interfaccia grafici che disegnano pagine sullo schermo. Questa qualità multimediale ha permesso la rapida espansione del WWW che, unitamente al lancio di nuovi mezzi di massa nel 1993, ha fatto in modo che esso fosse abbracciato da professionisti di media di ogni sorta, artisti, attivisti, compagnie, inserzionisti e media per comunicare con il pubblico, per presentare prodotti o intrattenere i navigatori della rete. La Connessione e la banda larga sono ancora troppo piccole affinché il web possa essere un serio concorrente per la televisione, ma c’è la possibilità che una gran parte delle comunicazioni di massa che sono attualmente trasmesse dalla TV potranno essere, in futuro, veicolate dalle reti elettroniche. Sul fatto che la qualità del contenuto del web sarà così povera e così limitata come quella della televisione, ciò sarà largamente dipendente dal modo in cui la infrastruttura tecnologica della rete si svilupperà. Internet si presenta come un mezzo potenzialmente e genuinamente aperto, multiplo, nel quale ogni fruitore può pubblicare il proprio contenuto che può essere visitato da tutti gli altri fruitori della rete. Ma esiste il rischio che lo spazio comunicativo si possa restringere a causa di interessi commerciali (annunci e trasmissioni per chi vuole consumatori piuttosto che che persone che usano il mezzo), o per censure governative (regolando la disponibilità di contenuti utilizzabili). È importante capire che lo sviluppo della rete elettronica come mezzi per le comunicazioni e le espressioni personali e artistiche dipende dalle decisioni politiche e tecnologiche che ora si stanno prendendo, e che è necessario esigere infrastrutture aperte e flessibili in cui le iniziative private, e non commerciali, possano fiorire accanto agli usi commerciali della rete.

3. Questo è il contesto in cui un ampio gruppo di artisti, quasi un movimento, sta attualmente realizzando dei progetti che vanno sotto il nome di Net art

4. L’estetica di tale progetto dipende da un processo iniziato da e dentro il complesso di macchine. Macchine intese non solo come apparecchiature tecniche, ma assemblaggi di parti eterogenee fatti di singolarità che dinamicamente trasformano l’ambiente, e dal quale sono trasformati e ricomposti a loro volta. L’assemblaggio meccanico come insieme produce un effetto estetico. Le esplorazioni artistiche della macchina sono tentativi per formulare un’intelligenza di produzione, di trasformazione e di divenire che non è più dipendente dalle nozioni umaniste .

5. Il teorico dei media Ueno Toshiya ha affermato che l’aspetto chiave dell’arte in rete è la creazione di un campo di relazioni nel quale persone che sono fisicamente lontane possono collettivamente mantenere una forte relazione ideologica, etica, o spirituale, le une con le altre. È interessante che Ueno correli direttamente ciò con la situazione di persone che vivono una diaspora, suggerendo una funzione dell’arte in rete che aspira a ricreare legami rotti o indeboliti all’interno di una particolare comunità. Per Ueno la relazionalità interconnessa è basata non solo sulla tecnologia che rende possibile il contatto e la comunicazione, ma anche sul viaggio e la mobilità fisica. Translocalizzazione significa ampliare il campo relazionale; l’arte in rete basata sulla comunicazione traslocale ha bisogno del movimento fluido di persone, oggetti ed idee. Più di qualsiasi altra cosa, la Net.Art è una dinamica di relazioni costituite dal movimento. Ueno sottolinea anche che la pratica sociale associata alla Net.Art, nella quale la condivisione di cibo e dati è centrale, assomiglia ai principi di Immediatismo descritti da Bey Hakim, il quale scrive che la riunione e il tentare la sorte sono livelli cruciali dell’organizzazione Immediatista, dove gli amici si incontrano e si scambiano doni e cibo. Il collaborare su progetti specifici (l’Ape) e la creazione di zone autonome provvisorie (TAZ) sono livelli ulteriori che vengono dispiegati per raggiungere gli obiettivi dell’organizzazione Immediatista, per esempio convivialità e distruzione.

6. Vorrei aggiungere qualche riflessione circa l’attività parassita, sulla base del libro di Serres Michel, Le Parassite (1980), il quale suggerisce implicitamente che i suoi parametri e attitudini potrebbero essere utili per descrivere un più lontano sviluppo dell’economia, dell’etica e dell’estetica della Net.Art. Il legame tra Net.Art e il parassitismo è ipotetico, è un tentativo di descrivere una pratica artistica che mira all’incrinamento dei dispositivi tecnologici. La relazione tra capolavori di rete e parassitismo era stata precedentemente suggerita da Hobijn Erik che ha introdotto il concetto dei tecno-parassiti che al pari dei loro omologhi in natura, vivono e si nutrono utilizzando gli altri (piante e animali). I tecno-parassiti usano qualunque sistema tecnologico, o apparecchiatura, in grado di ospitarli, attingendo dal loro output l’energia per procreare e crescere. Un tecno-parassita è un sistema, semplice o complesso, che si adatta alle strutture dell’ospite, e le cui lotte per la sopravvivenza causano disordini tecnologici. I tecno-parassiti succhiano altre macchine vuote, disabilitano e distruggono i loro circuiti. Hobijn insiste che il parassita non è alieno ed esterno al sistema tecnologico, ma è intrinseco al sistema, sia esso naturale che tecnologico, portando avanti il suo punto di forza che distruggerà la sua stabilità. Il tecno-parassita, afferma Hobijn, è una parte integrante del sistema tecnologico attuale. Il tecno-parassita, rivendica Hobijn, è una parte integrale dell’ecologia tecnologica, aiuta a creare il sistema tecnologico attuale. (dovrebbe essere notato che la Net.Art, nella sua corrente forma, è più benevola del TPs).






12. L’ipotesi avanzata qui è quella che l’estetica parassitologia descritta dal Michel Serres è, almeno in parte, applicabile alla pratica net.artistica. Quest’ultima allegra dipendenza e sfruttamento dei dispositivi tecnologici, la leggera irritazione che ci procura al costo della apparente funzionalità e razionalità del sistema di rete, e la trasgressione del suo sistema simbolico di siti (sites) e case (homes), suggerisce che il parassita può essere un’utile metafora con cui descrivere i gesti e gli interventi della Net.Art. Un esempio finale per corroborare questa ipotesi. Come abbiamo detto prima, l’ospite ha una casa, egli è a casa. Il parassita, al contrario, non ha una casa sua propria, egli sceglie case temporanee, egli è sempre un affittuario. Se si va al website del WWW Art Centre o su irational.org, la prima pagina offre links all’intera lista delle homepages per questi siti, realizzati da differenti net.artisti. Questi websites non hanno un volto individuale, una homepage ed un logo che rende possibile la loro identificazione, ma essi hanno entrate multiple e facce multiple. Deleuze e Guattari


Nota a piè di pagina

1. Per una più estesa discussione di questi parametri estetici, cfr. il mio “Art in the electronic networks

2. Il concetto del Parassita-tecnologico è stata elaborata in un saggio di Erik Hobijn e Andreas Broeckmann, “Techno-parasites: bringing the machinic unconscious to life


Bibliografia

  • Hakim Bey: Immediatism. Edinburgh: AK Press, 1994
  • Gilles Deleuze, FŽlix Guattari: Milles Plateaux. Paris: Ed. de Minuit, 1980
  • Michel Serres: Le Parasit. Paris: Grasset & Fasquelle, 1980 (quoted after

the German edition, Frankfurt/M.: Suhrkamp, 1987)

  • Nettime ZKP 3.2.1. (Ed. by Vuk Cosic & Heath Bunting) Ljubljana: Ljudmila, 1996
  • Toshiya Ueno: 'A Preliminary Thesis (...).' In: Nettime ZKP 3.2.1, p.21-3


Collegamenti ipertestuali

Rachel Baker - http://www.irational.org/rachel/

Cybercafe (Heath Bunting a.o.) - http://www.irational.org/

E-L AT b (Rasa Smite, Raitis Smits, Jaanis Garanc, a.o.) -http://www.parks.lv/home/E-Lab/

Jodi (Jodi) - http://www.jodi.org/

Olia Lialina - http://www.cityline.ru/~olialia

Ljudmila (Vuk Cosic, Luka Frelih, a.o.; incl. NAPS) - http://www.ljudmila.org/

Moscow WWWart Centre (Alexei Shulgin, a.o.) - http://sunsite.cs.msu.su/wwwart

NetLab (Pit Schultz a.o.) - http://cocoa.is.in-berlin.de/~netlab/

Techno-Parasites (Erik Hobijn) - http://www.kombinat.de/~Parasites

Net.Art conference - http://www.irational.org/cybercafe/backspace/

Nettime - http://www.desk.nl/~nettime

Refresh - (multiple entrances; a.o.:) http://www.v2.nl/east/fresh.html

Rotterdam/Berlin, January 1997



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