Orlan

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Orlan

Biografia

1947: Orlan nasce il 30 maggio a Saint-Etienne in Francia 1964: Inizia le sue prime performances 1978: La sua prima performance chirurgica 1982: Fonda Art-Accès, la prima rivista d'arte contemporanea e di creazione presente su Minitel, la rete telematica francese presente su scala nazionale 1983: Viene incaricata dal Ministère de la Culture di preparare un rapporto sull'Arte-Performance 1984: Insegna all'Ecole Nationale des Beaux-Arts de Dijon 1998: Prepara (in collaborazione con Pierre Zovilé) delle fotografie con il computer e alcune installazioni video interattive a partire dalle trasformazioni del corpo presso i Maya e gli Olmechi


Opere

Musei

Bibliografia

- Bernard Blistene, Buci-Gluscksmann Christine, Cros Caroline, Durand Regis, Heartney Eleanor, Le Bon Laurent, Obrist Hans-Ulrich, Rehberg Vivian, Zugazagoita Julian, (2004), Orlan, Flammarion, Parigi

- Bernard Blistene, Buci-Gluscksmann Christine, Guardiola Juan, Guinot Olga, Zugazagoita Julian, (2002), Orlan 1964-2001, Artium, Salamanca

- Baquè Dominique, Bartelik Marek and Orlan, (2001), Orlan, Refiguration Self-hybridations, Al Dante, Parigi

- Becce Sonia, Jacoby Roberto and Francois Serge, (1999), Orlan – Omnipresence, L'alliance, Buenos Aires

- Alfano Miglietti Francesca, (1996), Orlan, Virus Productions, Milano


Sito web

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Poetica

Orlan, performer radicale francese,mutante contemporanea,impernia il suo faticosissimo lavoro sul concetto di corpo, identità e su quali relazioni, nella sua epoca, ci debbano essere tra il corpo e le nuove tecnologie. "...Non appena si parla di nuove tecnologie immediatamente ci si rende conto che l’essere umano e il corpo sono parte integrante di questo processo. E’ per questo che il corpo sta tornando prepotentemente alla ribalta sulla scena artistica. Per quel che mi riguarda, in tutto ciò che faccio da quando ho iniziato il mio lavoro di artista ho sempre ripensato al corpo, in particolare a quello femminile, e comunque, in generale, al corpo e alla sua funzione all’interno della società di oggi. E ho sempre lavorato in vario modo con il mio corpo e la mia immagine..." Agli inizi della sua attività, l'artista si era battuta contro la mercificazione del corpo femminile e nella sua ottica artistica rientravano tematiche strettamente femministe: dalle immagini della vagina dipinta in blu, rosso e giallo all'uso dei suoi stessi peli pubici incollati per ricoprire copie di famosi quadri del Louvre raffiguranti bellezze glabre, al muoversi per le strade con il proprio nudo stampato sull'abito, l'artista mostra il suo corpo per combattere l'imposizione della bellezza femminile ad opera e consumo del maschio. Nella seconda fase della sua carriera artistica sviluppa una destrutturazione fisica dei canoni estetici imperanti: attraverso il suo corpo, sangue ,muscoli Orlan trasforma radicalmente la performance contemporanea creando un archetipo di corpo in divenire inedito e unico. Il suo progetto globale è quello di innestarsi in un processo metamorfico identitario. La performance inventata da Orlan ha in realtà a che vedere con la biopolitica del corpo postmoderno, con la ricostruzione del sé ,con la complessità delle diversità,con il cyberfemminismo, con la rifigurazione del corpo postumano, con la schizofrenia del potere mediatico esercitato sulla pelle femminile, con le strategie biotecnologiche di ricostruzione corporea: "...Normalmente vengo considerata un’artista che rappresenta i criteri estetici standard della nostra società, benché i due bernoccoli che mi sono fatta impiantare artificialmente sulla fronte diano vita, al contrario, a una specie di lotta furibonda con i nostri attuali canoni estetici e parlino di un nuovo corpo, del corpo mutante..." Nelle opere di Orlan sono presenti reliquie, lacerazioni al volto, sacrifici di sangue, elementi, come abbiamo visto in precedenza, gia adottati dagli artisti della body art degli anni '70(Gina pane, Swarzkogler, Brus...ecc)ma hanno un valore completamente differente. A differenza della Body Art, che prevede la sofferenza come parte indispensabile dell' utilizzo artistico del proprio corpo, la Carnal Art di Orlan propone il ricorso alle metodiche di chirurgia più avanzate per l' ottenimento del risultato in assenza quasi totale di rischi e dolore: l'artista si taglia il viso per attuare una sorta di separazione tra il viscerale e l'umano, tra spazio interiore ed esterno rendendo il corpo, un corpo-mondo.

Il ruolo della chirurgia estetica è quindi determinante per la realizzazione dell' opera artistica, poichè spetta al chirurgo la realizzazione delle modifiche di forma prefigurate dall' artista. Oltre a questo, Orlan ricorre alla chirurgia plastica perchè ha la volontà politica di colmare l'abisso tra apparenza ed esistenza. Il corpo che le operazioni dell'artista inventano, non è quello controllato dal mercato, dalle logiche capitalistiche che propongono ed impongono canoni stereotipati, modelli e artifici prefabbricati per creare e sollecitare una domanda al mercato ma è un corpo anticonformista, nel senso di antitetico, antibello ed antiestetico nelle accezioni categoriche tradizionali. "...Io ho sempre lavorato sul mio corpo come se fosse una materia da plasmare come io desideravo. Questo processo è estremamente difficile perché c’è sempre una tale pressione sul corpo femminile che mal si sopporta il fatto che le donne siano libere nel rapporto con il proprio corpo e ne facciano ciò che vogliono. Perciò io considero veramente il mio corpo come espressione della mia libertà. In realtà, quel che mi interessa non è il risultato finale, mi interessa che il mio corpo sia diventato un luogo di dibattito pubblico. Del resto non faccio mai un’esibizione che non sia collegata a una conferenza programmata in quello stesso momento poiché è assolutamente indispensabile dar vita a una riflessione con il pubblico proprio nell’atto della performance..." La sala operatoria diventa il suo laboratorio, l'artista non subisce mai passivamente le operazioni ma le trasforma in attimi creativi: legge testi, usa il suo sangue per disegnare, dirige sia le riprese dei filmati che i movimenti degli stessi medici. Nelle sue numerose operazioni chirurgiche troviamo da un lato la violazione delle paure latenti nell'immaginario comune che il sovvertimento della natura suscita, dall'altro il fascino della manipolazione dell'ordine naturale delle cose oltre l'estetica, ricreando la propria immagine secondo un sentire e dei canoni di bellezza conseguentemente personali. Accetare se stessi come impone la religione e la psicoanalisi non è più un fondamento valido e in un'epoca in cui l'apparire viene modificato per necessità come per capriccio il corpo deve seguire la tecnologia e non farsi trascinare da essa: "...Attraverso la mia arte vorrei dire al mio pubblico: "Provate a fare quel che vi piace del vostro corpo nel modo che più vi aggrada, cercando di liberarvi di tutti i diktat che vi vengono imposti, sia dalla pubblicità che dalla moda, dai giornali, dal cinema, dai film." Io dico "fate il contrario di ciò che vi viene imposto", il mio è un invito a deformattarsi..." In conclusione Orlan non ringiovanisce nè migliora il suo apparire , i passi che compie sono verso un'affermazione dell'artificiale che è autoespressione. Ogni performance è un passo che segue il precedente verso una trasformazione globale della propria identità, al punto che pare più consequenziale che estremo l'ultimo passo che la porterà a ricostruire anche la propria identità giuridica cambiando nome e cognome, forzando le ultime resistenze legali alla possibilità di una rinascita integrale.


Webliografia

- http://www.film-orlan-carnal-art.com/Orlan.html

- http://www.stanford.edu/class/history34q/readings/Orlan/Orlan.html

- http://www.wiu.edu/users/gjr100/orlan.htm

- http://www.photone.ch/zankov/NBU/materials/orlan/

- http://www.arkineos.it/rivista/corparc/orlafoto.html