Piazza Virtuale: differenze tra le versioni

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'''Titolo:'''Piazza Virtuale
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== Titolo ==
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Piazza Virtuale
  
'''Anno:'''1992
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== Autore == 
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[[Ponton/Van Gogh TV]] in collaborazione con [[Verde Giacomo|Giacomo Verde]]
  
'''Luogo:'''
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== Anno ==
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1992
  
'''Autore:'''Ponton/Van Gogh Tv [Ascott Roy]
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== Luogo == 
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A Kassel (Germania), lo studio centrale, che era connesso via satellite con Italia, Germania, Francia, Svizzera, alcuni paesi dell'Europa dell'Est, gli Stati Uniti, Canada e Giappone.
  
'''Descrizione:'''
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== Sito web == 
. Il programma venne trasmesso nell’estate del 1992 in tutta Europa attraverso 5 satelliti in occasione dei 100 giorni di documenta IX a Kassel. Van Gogh TV fu un progetto del gruppo di artisti Ponton i cui quattro direttori erano Karel Dudesek, Benjamin Heidersberger, Mike Hentz, e Salvatore Vanasco.
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[http://www.ponton-lab.de/archiv/archive/archive_piazza.us.html Piazza Virtuale]
.000 chiamate.
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Nel programma interattivo di musica del 1990 gli utenti potevano suonare sintetizzatori e strumenti musicali controllati digitalmente tramite tastiere telefoniche. Quattro partecipanti potevano suonare musica contemporaneamente; in più, vi erano quattro microfoni che permettevano di provare il proprio talento vocale.
 
 
 
  
Le piazzette dell’Europa dell’est furono organizzate da Mike Hentz e coordinate da Kathy Rae Huffman, un esperto di media americano. Una delle città fu Mosca, dove furono trasmesse via satellite performance dal vivo collegate a Kassel; il programma includeva la messa all’asta di un tipo di sandwich russo.
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== Descrizione == 
Artisti a Berlino e a Riga in contatto tramite video-telefono, potevano osservare ed interagire gli uni con gli altri. Berlino trasmise musica, Riga poesia e performance di body-language e danza. Gli spettatori avevano la possibilità di seguire simultaneamente i programmi a Berlino e a Riga come una performance unica.
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''Piazza Virtuale'' è un progetto di televisione interattiva che poteva essere ricevuta in tutta Europa da 5 satelliti per 100 giorni durante il documenta IX nel 1992.  
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I visitatori del documenta potevano trasmettere la propria immagine alla trasmissione in diretta ''Piazza Virtuale'' per mezzo di videotelefoni e telecamere che erano state installate permanentemente a Kassel e ad altre città europee.  
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Era possibile usare telefoni, fax o modem per accedere alla trasmissione da casa.  
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L'obiettivo del progetto era di trasformare il medium di massa della televisione in un medium interattivo che inverte la relazione da un trasmettitore a molti riceventi.
  
L’emittente televisiva di Riga trasmetteva via telefono nello studio televisivo di Kassel. Con la partecipazione non solo di video-artisti ma anche di poeti, musicisti, disegnatori di moda e politici, il contributo di Riga fu il più vasto fra tutte le piazzette partecipanti.
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[[Immagine:piazzavirtuale.jpg|left]]
L’azione “Pocket Art’’ comprese la vendita all’asta di lavori artistici  ad un prezzo alla portata di tutti. Questa azione di arte povera fu anche un confronto con la tragica situazione economica degli artisti in Russia.
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[[categoria:Ponton/Van Gogh Tv]]
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Con la presentazione di una città contenitore intitolata ''Piazza Virtuale'' al festival Ars Electronica del 1986, i media elettronici assunsero la priorità nel lavoro del gruppo Ponton European Media Art Lab.
[[categoria:opere]]
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I media non erano più un mezzo verso l’esterno, ma sempre di più diventavano i portatori del messaggio vero e proprio.
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Attraverso alcune fasi intermedie, questa filosofia del gruppo [[Ponton/Van Gogh TV]], per il quale hanno lavorato anche i registi Karel Dudesk, Benjamin Heidersberger, Mike Hentz e Salvatore Vanasco, ha portato nel 1992 alla realizzazione di ''Piazza Virtuale'' creata per documenta IX.
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Nello studio di registrazione a Kassel si radunavano tutte le linee coinvolte nel programma in diretta La immagini da trasmettere venivano inviate attraverso una connessione video dedicata alla stazione di trasmissione della ZDF a Mainz e, attraverso un collegamento radio, ai satelliti Olympus dell'Agenzia Spaziale Europea.
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Durante i 100 giorni di documenta, ''Piazza Virtuale'' veniva trasmesso due volte al giorno sul canale satellitare 3 e una volta dopo mezzanotte dai satelliti Olympus.
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''Piazza Virtuale'' ricevette fino a 25000 chiamate all'ora e rimane uno dei progetti di televisione interattiva di maggior successi fino ad oggi.
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Situata a fianco del Museum Fridericianum, la "Città Contenitore" era il luogo fisico della produzione artistica del messaggio mediale del gruppo. Consisteva in un collegamento verso i satelliti da un camioncino, studi di trasmissione e produzione, uffici per amministrazione e PR, un caffè e una piccola piazza all'aperto.
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Alcuni dei 30 membri del team erano già attivi sul posto da molto tempo prima dell’inizio della manifestazione.
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Erano stati sviluppati punti di ingresso che consentivano ai visitatori un accesso istantaneo alla trasmissione in diretta. Questi punti erano o collocati in chioschi stazionari dove i visitatori potevano intervenire alla trasmissione premendo un bottone, oppure erano telecamere distribuite nel Fridericanum che mostravano ciò che stava accadendo al momento.
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Nello "studio virtuale", fino a quattro partecipanti alla volta potevano dipingere un'opera digitale, scegliendo colori, spessore del pennello e direzione. [[Immagine:Vangogh.jpg|right]]
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I direttori di documenta IX non furono convinti a partecipare direttamente a queste azioni artistiche e Nonostante la cooperazione amichevole, rimasero scettici e riservati nei confronti del progetto.
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La versione dimostrativa del progetto fu un programma di musica interattivo 'Rap em higher'.
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Gli utenti potevano utilizzare dei sintetizzatori e degli strumenti musicali a controllo numerico attraverso le tastiere dei telefoni.
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Quattro partecipanti potevano suonare insieme; in aggiunta, vi erano quattro linee microfonate che permettevano agli spettatori di testare il proprio talento vocale.
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Le trasmissioni individuali venivano rimandate attraverso una serie di 'piazzette' differenti in Italia, Germania, Francia, Svizzera, alcuni paesi dell'Europa dell'Est, gli Stati Uniti, Canada e Giappone. Un collegamento satellitare verso Nagano via Parigi trasmetteva un programma nel quale gli spettatori potevano controllare parti mobili di un ritratto di Van Gogh via tastiera o istruzioni vocali.
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Le 'piazzette' dell'Est Europeo erano organizzate da Mike Hentz e coordinate dalla curatrice di media americana Kathy Rae Huffman.
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Un sito era anche Mosca, da dove le performance in diretta venivano trasmesse attraverso un link satellitare a Kassel; tra le particolarità c'era una vendita all'asta di un sandwich russo.
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La "piazza virtuale" italiana è il centro sociale Conchetta di Milano, la cui organizzazione dell'evento era affidata al gruppo [[Decoder]].
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Gli artisti a Berlino e Riga erano in contatto via videotelefono e potevano osservare e reagire con gli altri.
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Berlino distribuiva musica, Riga poesia e performance in movimento.
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Gli spettatori erano in grado di seguire simultaneamente i programmi di Riga e Berlino come una performance unica.
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La trasmissione di Riga era trasmessa via videotelefono allo studio televisivo di Kassel.
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Con la partecipazione non solo della scena delle arti visuali, ma anche di poeti, musicisti, stilisti e politici, il contributo di Riga fu più ad ampio respiro rispetto a quello delle altre piazzette.
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[[Immagine:Vangogh2.jpg|left]]
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Con la diffusione della 'Pocket Art' si aggiunse anche la vendita all'asta di lavori artistici che potevano essere tranquillamente trasportati in tasca.
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Questa azione di "arte economica" era anche un confronto con la fragile situazione economica degli artisti in Russia.
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Il progetto esposto in documenta 9 creò un ibrido comunicativo senza precedenti di rete e televisione in diretta basata su due canali satellitari e quattro linee per ognuna: Isdn, voce su telefono, modem, tastiera telefonica, videotelefono e fax.
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Non c'era una trasmissione unidirezionale dei canali come nella tv tradizionale: senza alcuna regola predefinita o moderatori fino a 20 spettatori chiamavano, si connettevano, anche contemporaneamente, e iniziavano a interagire con gli altri nello spazio pubblico della televisione, e occasionalmente controllavano le telecamere remote poste sul soffitto dello studio.
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Tutta l'attività che arrivava dagli altri paesi veniva ritrasmessa in diretta dal sito di Ponton a Kassel verso tutta Europa e occasionalmente anche verso il Giappone e l'America.
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Un depliant distribuito a Kassel annunciava ''un linguaggio simbolico di interazioni, compartecipazione – non la copia a distanza naturalistica del mondo, estetica del diccianovesimo secolo, che ancora spesso creata nei mondi elettronici delle immagini.''
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Questo tipo di lavoro è profondamente radicato nell'idea che l'arte ha una responsabilità sociale e che i nuovi media possano creare nuovi modi di relazione sociale.
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Gli artisti [[Ponton/Van Gogh TV]] agiscono direttamente su questi: nel dominio della realtà e di media space.
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Tra le alte implicazioni il progetto rimuove la voce monologica della televisione per convertirla in un altra forma di spazio pubblico per l'interazione, analoga ad internet.
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Le idee commerciali di video on demand o tv interattiva sono, ancor prima dell'implementazione, già sorpassate dall'interattività globale permessa da internet.
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In u messaggio inviato ad agosto del 1983 al newsgroup comp.multimedia il disegnatore di interfacce di Ponton Ole Lytjens diceva: ''la Piazza Virtuale è un passo avanti per l'arte mediale del futuro, nella quale la tv interattiva e le reti internazionali possono essere un'importante forma di espressione collettiva.''
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== Webliografia==
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[http://www.wired.com/wired/archive/1.05/medium.mission.html un articolo sul progetto (in inglese)]
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[http://www.foebud.org/pd/pd062 un articolo sul progetto (in tedesco)]
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[[categoria:Opera]]
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[[categoria:Opera di Ponton/Van Gogh Tv]]
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[[categoria:Opera di Verde Giacomo]]
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[[categoria:1992 d.c.]]
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[[categoria:Europa]]
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[[categoria:Arte e tecnologia]]
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[[categoria:Arte e scienza]]
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[[categoria:Arte delle reti]]
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[[categoria:Arte telematica]]
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[[categoria:Satellite art]]
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[[categoria:Precursori]]
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[[categoria:Videoarte]]

Versione attuale delle 18:14, 12 Giu 2009

Titolo

Piazza Virtuale

Autore

Ponton/Van Gogh TV in collaborazione con Giacomo Verde

Anno

1992

Luogo

A Kassel (Germania), lo studio centrale, che era connesso via satellite con Italia, Germania, Francia, Svizzera, alcuni paesi dell'Europa dell'Est, gli Stati Uniti, Canada e Giappone.

Sito web

Piazza Virtuale


Descrizione

Piazza Virtuale è un progetto di televisione interattiva che poteva essere ricevuta in tutta Europa da 5 satelliti per 100 giorni durante il documenta IX nel 1992. I visitatori del documenta potevano trasmettere la propria immagine alla trasmissione in diretta Piazza Virtuale per mezzo di videotelefoni e telecamere che erano state installate permanentemente a Kassel e ad altre città europee. Era possibile usare telefoni, fax o modem per accedere alla trasmissione da casa. L'obiettivo del progetto era di trasformare il medium di massa della televisione in un medium interattivo che inverte la relazione da un trasmettitore a molti riceventi.

Piazzavirtuale.jpg

Con la presentazione di una città contenitore intitolata Piazza Virtuale al festival Ars Electronica del 1986, i media elettronici assunsero la priorità nel lavoro del gruppo Ponton European Media Art Lab. I media non erano più un mezzo verso l’esterno, ma sempre di più diventavano i portatori del messaggio vero e proprio.

Attraverso alcune fasi intermedie, questa filosofia del gruppo Ponton/Van Gogh TV, per il quale hanno lavorato anche i registi Karel Dudesk, Benjamin Heidersberger, Mike Hentz e Salvatore Vanasco, ha portato nel 1992 alla realizzazione di Piazza Virtuale creata per documenta IX.


Nello studio di registrazione a Kassel si radunavano tutte le linee coinvolte nel programma in diretta La immagini da trasmettere venivano inviate attraverso una connessione video dedicata alla stazione di trasmissione della ZDF a Mainz e, attraverso un collegamento radio, ai satelliti Olympus dell'Agenzia Spaziale Europea. Durante i 100 giorni di documenta, Piazza Virtuale veniva trasmesso due volte al giorno sul canale satellitare 3 e una volta dopo mezzanotte dai satelliti Olympus. Piazza Virtuale ricevette fino a 25000 chiamate all'ora e rimane uno dei progetti di televisione interattiva di maggior successi fino ad oggi.

Situata a fianco del Museum Fridericianum, la "Città Contenitore" era il luogo fisico della produzione artistica del messaggio mediale del gruppo. Consisteva in un collegamento verso i satelliti da un camioncino, studi di trasmissione e produzione, uffici per amministrazione e PR, un caffè e una piccola piazza all'aperto. Alcuni dei 30 membri del team erano già attivi sul posto da molto tempo prima dell’inizio della manifestazione. Erano stati sviluppati punti di ingresso che consentivano ai visitatori un accesso istantaneo alla trasmissione in diretta. Questi punti erano o collocati in chioschi stazionari dove i visitatori potevano intervenire alla trasmissione premendo un bottone, oppure erano telecamere distribuite nel Fridericanum che mostravano ciò che stava accadendo al momento.

Nello "studio virtuale", fino a quattro partecipanti alla volta potevano dipingere un'opera digitale, scegliendo colori, spessore del pennello e direzione.
Vangogh.jpg

I direttori di documenta IX non furono convinti a partecipare direttamente a queste azioni artistiche e Nonostante la cooperazione amichevole, rimasero scettici e riservati nei confronti del progetto. La versione dimostrativa del progetto fu un programma di musica interattivo 'Rap em higher'. Gli utenti potevano utilizzare dei sintetizzatori e degli strumenti musicali a controllo numerico attraverso le tastiere dei telefoni. Quattro partecipanti potevano suonare insieme; in aggiunta, vi erano quattro linee microfonate che permettevano agli spettatori di testare il proprio talento vocale.

Le trasmissioni individuali venivano rimandate attraverso una serie di 'piazzette' differenti in Italia, Germania, Francia, Svizzera, alcuni paesi dell'Europa dell'Est, gli Stati Uniti, Canada e Giappone. Un collegamento satellitare verso Nagano via Parigi trasmetteva un programma nel quale gli spettatori potevano controllare parti mobili di un ritratto di Van Gogh via tastiera o istruzioni vocali.

Le 'piazzette' dell'Est Europeo erano organizzate da Mike Hentz e coordinate dalla curatrice di media americana Kathy Rae Huffman. Un sito era anche Mosca, da dove le performance in diretta venivano trasmesse attraverso un link satellitare a Kassel; tra le particolarità c'era una vendita all'asta di un sandwich russo.

La "piazza virtuale" italiana è il centro sociale Conchetta di Milano, la cui organizzazione dell'evento era affidata al gruppo Decoder.

Gli artisti a Berlino e Riga erano in contatto via videotelefono e potevano osservare e reagire con gli altri. Berlino distribuiva musica, Riga poesia e performance in movimento. Gli spettatori erano in grado di seguire simultaneamente i programmi di Riga e Berlino come una performance unica.

La trasmissione di Riga era trasmessa via videotelefono allo studio televisivo di Kassel. Con la partecipazione non solo della scena delle arti visuali, ma anche di poeti, musicisti, stilisti e politici, il contributo di Riga fu più ad ampio respiro rispetto a quello delle altre piazzette.

Vangogh2.jpg

Con la diffusione della 'Pocket Art' si aggiunse anche la vendita all'asta di lavori artistici che potevano essere tranquillamente trasportati in tasca. Questa azione di "arte economica" era anche un confronto con la fragile situazione economica degli artisti in Russia.

Il progetto esposto in documenta 9 creò un ibrido comunicativo senza precedenti di rete e televisione in diretta basata su due canali satellitari e quattro linee per ognuna: Isdn, voce su telefono, modem, tastiera telefonica, videotelefono e fax. Non c'era una trasmissione unidirezionale dei canali come nella tv tradizionale: senza alcuna regola predefinita o moderatori fino a 20 spettatori chiamavano, si connettevano, anche contemporaneamente, e iniziavano a interagire con gli altri nello spazio pubblico della televisione, e occasionalmente controllavano le telecamere remote poste sul soffitto dello studio. Tutta l'attività che arrivava dagli altri paesi veniva ritrasmessa in diretta dal sito di Ponton a Kassel verso tutta Europa e occasionalmente anche verso il Giappone e l'America.

Un depliant distribuito a Kassel annunciava un linguaggio simbolico di interazioni, compartecipazione – non la copia a distanza naturalistica del mondo, estetica del diccianovesimo secolo, che ancora spesso creata nei mondi elettronici delle immagini.

Questo tipo di lavoro è profondamente radicato nell'idea che l'arte ha una responsabilità sociale e che i nuovi media possano creare nuovi modi di relazione sociale. Gli artisti Ponton/Van Gogh TV agiscono direttamente su questi: nel dominio della realtà e di media space. Tra le alte implicazioni il progetto rimuove la voce monologica della televisione per convertirla in un altra forma di spazio pubblico per l'interazione, analoga ad internet. Le idee commerciali di video on demand o tv interattiva sono, ancor prima dell'implementazione, già sorpassate dall'interattività globale permessa da internet.

In u messaggio inviato ad agosto del 1983 al newsgroup comp.multimedia il disegnatore di interfacce di Ponton Ole Lytjens diceva: la Piazza Virtuale è un passo avanti per l'arte mediale del futuro, nella quale la tv interattiva e le reti internazionali possono essere un'importante forma di espressione collettiva.

Webliografia

un articolo sul progetto (in inglese)

un articolo sul progetto (in tedesco)