Postinterface: differenze tra le versioni

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Indirettamente una definizione di postinterface la dà un architetto olandese [[Koolhaas Rem|Rem Koolhaas]] attraverso il significato di aria condizionata. "L'aria condizionata - un medium invisibile, dunque inosservato - ha davvero rivoluzionato l'architettura. L'aria condizionata ha dato vita all'edificio senza fine. Se l'architettura separa gli edifici, l'aria condizionata impone regimi mutevoli di organizzazione e coesistenza che lasciano indietro l'architettura." L'aria condizionata ha rivoluzionato l'architettura come l'interfaccia ha rivoluzionato l'architettura del web. Ne consegue che ad ogni nostra azione nell'interfaccia non corrisponde una risposta ma una reazione e una conseguenza nel mondo reale.
 
Indirettamente una definizione di postinterface la dà un architetto olandese [[Koolhaas Rem|Rem Koolhaas]] attraverso il significato di aria condizionata. "L'aria condizionata - un medium invisibile, dunque inosservato - ha davvero rivoluzionato l'architettura. L'aria condizionata ha dato vita all'edificio senza fine. Se l'architettura separa gli edifici, l'aria condizionata impone regimi mutevoli di organizzazione e coesistenza che lasciano indietro l'architettura." L'aria condizionata ha rivoluzionato l'architettura come l'interfaccia ha rivoluzionato l'architettura del web. Ne consegue che ad ogni nostra azione nell'interfaccia non corrisponde una risposta ma una reazione e una conseguenza nel mondo reale.
 
   
 
   
Si possono trovare innumerevoli testimonianze che dimostrino quanto la realtà sia ormai totalmente fusa insieme alla virtualità. Si prenda per esempio la persona di  Ailin Qin, alias Anshe Chung. Lei è una imprenditrice in Second Life e la sua società di landscaping fattura un milione di dollari reali. Ecco che un'attività intrapresa in un mondo puramente digitale ha delle ripercussioni dirette nel mondo reale. Rivolgendo invece uno sguardo nel mondo dell'arte si può prendere ad esempio l'opera "Vectorial elevation" di [[Lozano-Hemmer Rafael|Rafael Lozano-Hemmer]] del 1999. Essa consisteva nel dare la possibilità all'utente di gestire l'illuminazione pubblica della piazza di città del Messico attraverso un'interfaccia web, in questo modo le scelte dei partecipanti si manifestavano in uno spazio pubblico. Oppure altra opera signficativa è "Telegarden" di [[Goldberg Ken|Ken Goldberg]] del '95 rimasta online per nove anni dove l'utente poteva gestire attraverso il web la propria piantina, un vero e proprio avatar vivente che trovava posto nella realtà.
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Si possono trovare innumerevoli testimonianze che dimostrino quanto la realtà sia ormai totalmente fusa insieme alla virtualità. Si prenda per esempio la persona di  Ailin Qin, alias Anshe Chung. Lei è una imprenditrice in Second Life e la sua società di landscaping fattura un milione di dollari reali. Ecco che un'attività intrapresa in un mondo puramente digitale ha delle ripercussioni dirette nel mondo reale. Rivolgendo invece uno sguardo nel mondo dell'arte si può prendere ad esempio l'opera "Vectorial elevation" di [[Lozano Rafael-Hemmer|Rafael Lozano-Hemmer]] del 1999. Essa consisteva nel dare la possibilità all'utente di gestire l'illuminazione pubblica della piazza di città del Messico attraverso un'interfaccia web, in questo modo le scelte dei partecipanti si manifestavano in uno spazio pubblico. Oppure altra opera signficativa è "Telegarden" di [[Goldberg Ken|Ken Goldberg]] del '95 rimasta online per nove anni dove l'utente poteva gestire attraverso il web la propria piantina, un vero e proprio avatar vivente che trovava posto nella realtà.
  
 
Ormai è difficile capire dove finisce la simulazione e dove inizia la realtà. Il prosumer reinventa l'interfaccia in un modo assolutamente imprevedibile e inaspettato, questo porta ad un interrogativo molto forte su cosa sia reale e cosa sia virtuale. Mario Savini analizza la tematica nel suo libro e ''"...configura un habitat comunicativo mobile, caratterizzato da un sistema mediale aperto dove soggetti sociali dalle appartenenze fluide riutilizzano in maniera performativa i media, riproponendo comportamenti estetici che richiamano l’artista bricoleur delle avanguardie. Come spilli segnaletici, gli argomenti che si susseguono e che strutturano il libro, coprono alcune delle principali superfici della nuova morfologia sociale, luogo simbolico del movimento dove la partecipazione diventa attivismo concreto"''<ref>http://www.laprimaweb.it/2010/05/21/postinterface-l%E2%80%99evoluzione-connettiva-e-la-diffusione-del-pensiero-plurale-di-mario-savini-macerata-27-maggio-2010/</ref> La copertina è essa stessa un'interfaccia che permette di accedere al sito internet Postinterface, una webzine dedicata alle culture digitali.
 
Ormai è difficile capire dove finisce la simulazione e dove inizia la realtà. Il prosumer reinventa l'interfaccia in un modo assolutamente imprevedibile e inaspettato, questo porta ad un interrogativo molto forte su cosa sia reale e cosa sia virtuale. Mario Savini analizza la tematica nel suo libro e ''"...configura un habitat comunicativo mobile, caratterizzato da un sistema mediale aperto dove soggetti sociali dalle appartenenze fluide riutilizzano in maniera performativa i media, riproponendo comportamenti estetici che richiamano l’artista bricoleur delle avanguardie. Come spilli segnaletici, gli argomenti che si susseguono e che strutturano il libro, coprono alcune delle principali superfici della nuova morfologia sociale, luogo simbolico del movimento dove la partecipazione diventa attivismo concreto"''<ref>http://www.laprimaweb.it/2010/05/21/postinterface-l%E2%80%99evoluzione-connettiva-e-la-diffusione-del-pensiero-plurale-di-mario-savini-macerata-27-maggio-2010/</ref> La copertina è essa stessa un'interfaccia che permette di accedere al sito internet Postinterface, una webzine dedicata alle culture digitali.

Revisione 16:46, 12 Gen 2015

Argomento:

Postinterface

Descrizione:

L'uomo del XXI secolo vive totalmente immerso in un universo tecnologico e in una società dell'informazione da cui prende forma una realtà virtuale che scorre parallelamente a quella reale. Si è sempre stati abituati a fare una distinzione fra ciò che è reale da ciò che è virtuale ma la condizione al giorno d'oggi è tale da aver reso non più ben definita la questione ma anzi i confini sembrano quasi spariti lasciando spazio a un nuovo territorio denominato dal critico d'arte Mario Savini "Postinterface".

Savini pragona l'uomo interconnesso al dio Giano, inventore delle navi e protettore della navigazione. Il dio Giano viene raffigurato con due teste una per controllare ciò che accade all'interno delle case e una per vedere ciò che accade all'esterno. Questa immagine si adatta benissimo per raffigurare l'uomo delle reti e della società dell'informazione. L'uomo al giorno d'oggi nella realtà si trova da una parte in una condizione di solitudine di fronte a un computer ma allo stesso tempo vive all'interno di un gruppo di amici più ampio grazie a internet, ai social network o ai forum.

Partendo da questo punto di vista si può constatare come l'interfaccia sia diventata invisibile, completamente integrata e sempre più complementare alla realtà che ci circonda attraverso nodi interconnessi. I luoghi che si percorrono sia naturali che costruiti, gli stesssi individui e le tecnologie rappresentano sistemi che interagiscono come se fossero una sola entità, creando ambienti flessibili ed interoperabili. Si va sempre più verso un HyperArchitettura dove gli oggetti di uso ormai comune necessari nelle funzioni quotidiane hanno di fatto diminuito il confine tra uomo e macchina proiettandoci in una realtà dove le capacità umane coesistono e sono profondamente legate agli strumenti elettronici. Nel periodo dell'elettronica e delle telecamere gli spazi reali si sovrappongono alle realtà virtuali come le finestre di un computer. Gli edifici hanno una sensibilità e una intelligenza propria, i muri interagiscono con l'ambiente esterno e con il corpo, gli elettrodomestici intelligenti si possono attivare con un messaggio del telefono.

Indirettamente una definizione di postinterface la dà un architetto olandese Rem Koolhaas attraverso il significato di aria condizionata. "L'aria condizionata - un medium invisibile, dunque inosservato - ha davvero rivoluzionato l'architettura. L'aria condizionata ha dato vita all'edificio senza fine. Se l'architettura separa gli edifici, l'aria condizionata impone regimi mutevoli di organizzazione e coesistenza che lasciano indietro l'architettura." L'aria condizionata ha rivoluzionato l'architettura come l'interfaccia ha rivoluzionato l'architettura del web. Ne consegue che ad ogni nostra azione nell'interfaccia non corrisponde una risposta ma una reazione e una conseguenza nel mondo reale.

Si possono trovare innumerevoli testimonianze che dimostrino quanto la realtà sia ormai totalmente fusa insieme alla virtualità. Si prenda per esempio la persona di Ailin Qin, alias Anshe Chung. Lei è una imprenditrice in Second Life e la sua società di landscaping fattura un milione di dollari reali. Ecco che un'attività intrapresa in un mondo puramente digitale ha delle ripercussioni dirette nel mondo reale. Rivolgendo invece uno sguardo nel mondo dell'arte si può prendere ad esempio l'opera "Vectorial elevation" di Rafael Lozano-Hemmer del 1999. Essa consisteva nel dare la possibilità all'utente di gestire l'illuminazione pubblica della piazza di città del Messico attraverso un'interfaccia web, in questo modo le scelte dei partecipanti si manifestavano in uno spazio pubblico. Oppure altra opera signficativa è "Telegarden" di Ken Goldberg del '95 rimasta online per nove anni dove l'utente poteva gestire attraverso il web la propria piantina, un vero e proprio avatar vivente che trovava posto nella realtà.

Ormai è difficile capire dove finisce la simulazione e dove inizia la realtà. Il prosumer reinventa l'interfaccia in un modo assolutamente imprevedibile e inaspettato, questo porta ad un interrogativo molto forte su cosa sia reale e cosa sia virtuale. Mario Savini analizza la tematica nel suo libro e "...configura un habitat comunicativo mobile, caratterizzato da un sistema mediale aperto dove soggetti sociali dalle appartenenze fluide riutilizzano in maniera performativa i media, riproponendo comportamenti estetici che richiamano l’artista bricoleur delle avanguardie. Come spilli segnaletici, gli argomenti che si susseguono e che strutturano il libro, coprono alcune delle principali superfici della nuova morfologia sociale, luogo simbolico del movimento dove la partecipazione diventa attivismo concreto"[1] La copertina è essa stessa un'interfaccia che permette di accedere al sito internet Postinterface, una webzine dedicata alle culture digitali.

Bibliografia:

  • Savini M., Postinterface. L'evoluzione connettiva e la diffusione del pensiero plurale, Plus Pisa University Press, Pisa, 2009

Webliografia:

Video:

Note:

  1. http://www.laprimaweb.it/2010/05/21/postinterface-l%E2%80%99evoluzione-connettiva-e-la-diffusione-del-pensiero-plurale-di-mario-savini-macerata-27-maggio-2010/