Progetto Telelavoro

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search

.LA SOCIETÀ CHE CAMBIA.

Come Ripensare Il Concetto Di Lavoro




1. PREMESSA.

I tempi cambiano e, con essi, anche la società si trasforma.

Sono proprio le trasformazioni antropologiche portate dai nuovi mezzi di comunicazione, e più nello specifico dal telelavoro, il soggetto della nostra riflessione. Il progetto ha lo scopo di comunicare questi mutamenti attraverso un opera aperta che rivaluti il ruolo del lettore all'interno del testo: al lettore viene cioè richiesto di partecipare alla produzione dell'opera d'arte imponendo ad essa il proprio punto di vista, la sua personale interpretazione che è appunto un "atto di libertà cosciente". E' evidente che più la società si fa tecnologica, più il lavoro, classicamente inteso, muta in una nuove dimensione: quella telematica del telelavoro. Il sogno più antico dell'uomo: la liberazione uomo-macchina, sembra realizzarsi. Il processo di fusione delle telecomunicazioni, dell’informatica, della stampa, dell’editoria, della televisione, del cinema e dei giochi elettronici in seno all’industria unificata del multimedia è l’aspetto della rivoluzione digitale maggiormente sottolineato. Eppure non è l’unico aspetto e neppure il più importante, infatti oltre ad alcune ripercussioni di tipo economico, ci sembra prioritario mettere in luce le grandi possibilità di civilizzazione legate all’emergere del multimedia: nuove strutture di comunicazione, di regolazione e cooperazione, linguaggi e tecniche intellettuali inedite, il cambiamento dei rapporti con il tempo e lo spazio. Non si tratta, dunque, di ragionare esclusivamente in termini di impatto ma anche di progetto. Con questa tesi vogliamo contribuire a porre il telelavoro in una prospettiva antropologica oggettiva che fornisca una visione dei cambiamenti che questo sistema economico porterà nella società, ma che nello stesso tempo possa dare all’utente più chiavi di interpretazione.





2. INTRODUZIONE AL CONCETTO DI TELELAVORO.

Il telelavoro può essere inteso come un modo di lavorare indipendente dalla localizzazione geografica dell'ufficio o dell'azienda, facilitato dall'uso di strumenti informatici e telematici. Vi è anche chi afferma che si possa lavorare senza necessariamente impiegare tecnologie raffinate: basta un telefono o un fax. Tuttavia nella pratica è difficile pensare di poter ricreare altrove l'ambiente tipico di un ufficio senza il supporto delle moderne tecnologie. Ed è anche per questo motivo che risulta assai difficile individuare una definizione di telelavoro: si tratta di un concetto in continua trasformazione visto che esso è anche conseguenza della evoluzione delle tecnologie informatiche. Il termine telelavoro è molto più vecchio di quanto si possa pensare: è stato coniato, infatti, nel 1973 da Jack Nilles, e si riferiva al lavoro svolto lontano dalla sede aziendale con la quale si comunicava con le tecnologie di cui si disponeva all'epoca. La definizione di telelavoro oggi correntemente utilizzata è quella dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro di Ginevra, per la quale il telelavoro è "una forma di lavoro effettuata in un luogo distante dall'ufficio centrale o dal centro di produzione e che implichi l'uso di una nuova tecnologia che permetta la separazione e faciliti la comunicazione". La definizione che si ritiene più esaustiva in questo momento è quella elaborata dalla Fondazione Europea di Dublino in cui si definisce il telelavoro come "ogni forma di lavoro svolta per conto di un imprenditore o un cliente da un lavoratore dipendente, un lavoratore autonomo o un lavoratore a domicilio, che è effettuata regolarmente o per una quota consistente del tempo di lavoro da una o più località diverse dal posto di lavoro tradizionale utilizzando tecnologie informatiche e/o delle telecomunicazioni". L'introduzione del telelavoro comporterà sicuramente la creazione di nuove tipologie di lavoratori, non è assolutamente certo che ci saranno posti di lavoro in più: se constatiamo che il lavoro si sta spostando sempre più da attività manifatturiere ad attività di servizi e di trattamento delle informazioni, dovremmo presto fare i conti con l'espulsione dalle fabbriche di migliaia di lavoratori a bassa qualificazione o di vecchia formazione tecnica, molto difficilmente riciclabili in attività telelavorabili. Il saldo si preannuncia negativo anche per altre motivazioni: non tutti coloro che attualmente svolgono attività che potrebbero essere svolte telelavorando avrebbero la possibilità di riqualificarsi per poter diventare telelavoratori.





3. IL TELELAVORO PER WIKIPEDIA: DEFINIZIONE.

Telelavoro: nasce dalla fusione tra le parole telelmatico e lavoro (tele-lavoro), ovvero un lavoro che viene svolto attraverso l'uso di attrezzature telematiche. Si tratta di un lavoro realizzato mediante l'utilizzo di tecniche che permettono il decentramento logistico delle persone che lo svolgono. I telelavoratori possono svolgere le loro pratiche in qualsiasi momento e in qualsiasi posto: questo permette di decentralizzare i luoghi di lavoro, aumentando anche il fenomeno del lavoro a domicilio. Esistono diverse accezioni di questo termine, e anche termini simili. La diffusione del telelavoro è in crescita dall'inizio degli anni 2000.





4. TELELAVORO: TEMPO VS TERRITORIO.

Il tempo dell’orologio e del calendario, il tempo delle tabelle di marcia, il tempo meccanico, l’unità di misura della velocità, il tempo, dunque, sincronizza le azioni e le coordina in uno spazio ben definito. Il territorio fa scaturire il proprio tempo da un atto di fondazione, che è un operazione sullo spazio. Il territorio e il tempo sono, infatti, fin dal paleolitico, vincolo delle attività umane che, di fatto, seguono il ciclo delle stagioni secondo un coordinamento tra le attività umane e la natura. Oggi, grazie al telelavoro, la nozione di tempo e di spazio mutano: la prima si relativizza in funzione dell’individuo, mentre la seconda si trasforma da spazio fisico oggettivo (il territorio) a spazio del sapere (il virtuale). L’ individuo, quindi, si riappropria della temporalità e della spazialità in maniera soggettiva e autonoma. Lo spazio del sapere si basa su tempi interiori: intervalli rapidi, intensi, contenuti tutti in uno slancio: velocità e lentezze che non hanno alcun rapporto con l’orologio e il calendario, ma si riferiscono solo a se stesse. E’ possibile ipotizzare che, nel futuro, la nuova società adotterà questa nuova concezione di spazio/tempo come nuovo paradigma antropologico che cambierà il modus vivendi delle società industrializzate. Nel futuro l’uomo andrà a ritroso rispetto al territorio, perché trasformerà il tempo in spazio dinamico e qualitativamente differenziato (si tratta di uno spazio di segni non fisico). In conseguenza di queste osservazioni, e in linea con il pensiero di Wellman, uno dei principali ricercatori sulla sociologia di Internet, ipotizziamo una sceneggiatura basata su questo nuovo paradigma antropologico, tenendo come riferimento specifico il telelavoro. Come scelta progettuale,verrà sceneggiata, in un’ opera aperta, la vita di un unico individuo preso ad esempio della nuova società del telelavoro, per poterne raccontare i mutamenti comportamentali, sociali e antropologici che ne deriverebbero.





5. LE TIPOLOGIE DEL TELELAVORO.

Il telelavoro è, dunque, una soluzione che tende a ribaltare profondamente i canoni e i principi classici di organizzazione delle attività lavorative. A un sistema di lavoro dove l'azione si svolgeva con unità di tempo e di spazio, all'interno di una struttura stabile di relazioni e di comunicazioni tra il lavoratore e il sistema aziendale di riferimento (colleghi, collaboratori, superiori, clienti), il telelavoro contrappone un modello fondato sulla dislocazione fisica del soggetto rispetto alla struttura aziendale, rispetto al luogo dove, invece, si fruisce dei suoi risultati. Una modalità, dunque, che concepisce il lavoro in misura largamente indipendente dal luogo dove invece si trova il lavoratore. Nel telelavoro, infatti, il soggetto opera all'interno di una stazione di lavoro, quindi un sistema tecnologico che, superando i limiti spazio-temporali del contatto personale e della presenza nell'ambiente, offre la possibilità di acquisire le informazioni necessarie per lo svolgimento del compito attraverso l'uso di vari strumenti:


- il sistema software per il trattamento di dati e informazioni;

- i dispositivi di archiviazione per la memorizzazione (floppy disk, hard-disk, compact disk, etc.);

- i supporti per l'interazione con l'ambiente operativo (tastiera, schermo, stampante, mouse etc.);

- i dispositivi per la comunicazione telematica (telefono, fax, posta elettronica, videoconferenza, linee ISDN etc.).


aziendali. Ciò rende necessario il passaggio a uno stile di gestione delle risorse umane orientato ai risultati raggiunti e arricchito dall'intensificazione dei processi comunicativi. Il lavoratore, invece, se da un lato beneficia di un radicale risparmio del tempo speso per gli spostamenti casa-ufficio e acquista maggiore flessibilità nella programmazione temporale dell'attività, dall'altro perde numerose possibilità di interazione sociale diretta e corre il rischio di lavorare troppo, confondendo lavoro e vita, tempo produttivo e riproduttivo.



5.1.VANTAGGI E SVANTAGGI DEL TELELAVORO.

Tabella.jpg




6. TELELAVORO: SCENARI POSSIBILI.

In questa realtà organizzativa il lavoratore svolge l'attività prevalentemente presso la propria abitazione, utilizzando strumenti e supporti tecnologici in grado di garantire un'elevata autonomia di lavoro e una valida comunicazione con i referenti dell'attività. Questa forma di telelavoro può interessare anche lavoratori autonomi o liberi professionisti, che svolgono un'attività ad elevato contenuto professionale (es. giornalisti, consulenti). Essi possono lavorare per una sola azienda o per clienti diversi e quindi, in questo caso, tendono a contrattare di volta in volta i contenuti, i tempi e i modi della loro prestazione. Oppure può coinvolgere lavoratori dipendenti, in possesso di qualifiche più o meno elevate, i quali, pur operando per un'azienda specifica, lavorano presso la propria abitazione. Sebbene il telelavoro a casa risulti la tipologia con il maggior grado di diffusione, le sue ripercussioni sul piano aziendale e individuale sono le più problematiche. Per l'azienda si fanno ardue le difficoltà di supervisione i lavoratori delocalizzati. Pertanto, essa deve affrontare il problema del rapporto tra l'autonomia del lavoratore e il suo allineamento agli obiettivi





6.1 TELELAVORO MOBILE.

In questa tipologia l'aspetto più interessante consiste nell'impossibilità di definire un luogo fisso di lavoro ma, al contrario, tante sedi dove è possibile svolgere determinate attività. Il telelavoratore mobile lavora mediante una strumentazione informatica e telematica portatile (PC portatile, fax-modem, telefono cellulare), che gli consente di ricevere e trasmettere le informazioni alla sede aziendale in qualsiasi luogo si trovi, generalmente le sedi dei clienti. La soluzione del telelavoro mobile è solitamente applicata a quelle categorie professionali - venditori, rappresentanti - che necessitano di una relazione diretta con il cliente.





6.2 TELELAVORO UFFICI DECENTRATI.




6.3 TELELAVORO E SFRUTTAMENTO.

Vogliamo fare ancora una riflessione: in questi anni abbiamo visto tante industrie spostare i loro siti produttivi in paesi in cui il costo del lavoro è bassissimo, se confrontato con la media dei paesi occidentali. L'implicazione più evidente di questo commercio internazionale delle attività di servizi è che il lavoro è esportato da paesi in cui i lavoratori godono di un buon livello di protezione sociale e di condizioni di lavoro, verso paesi in cui i salari, i controlli sulle modalità e sulle condizioni di lavoro e i benefici sociali del lavoro stesso sono inferiori o inesistenti. Non è certo un buon metodo per riequilibrare l'economia mondiale rendere disoccupati milioni di lavoratori in Europa e pagare una miseria quelli dei paesi in via di sviluppo. Le condizioni di alcuni operai del telelavoro, che svolgono un'attività di immissione di dati in archivi elettronici per una società straniera: i telelavoratori sono sorvegliati elettronicamente, non possono parlare tra di loro durante il lavoro e molti di essi lamentano tendiniti : "Noi viviamo nell'era della schiavitù. Lavoriamo come schiavi e siamo fustigati: non sul corpo ma nel cervello".





6.4 TELELAVORO E DISABILI.

Le caratteristiche proprie dell’attività del telelavoro fanno riflettere sulle opportunità che queste possono offrire a quelle categorie che sono svantaggiate rispetto al funzionamento tradizionale dei mercati del lavoro. Basti pensare alle persone disabili e ai rilevanti benefici che potrebbero ricevere dall'utilizzo del telelavoro, considerando che esse rappresentano un quota significativa della popolazione. I disabili incontrano ovunque numerose barriere all'ingresso nel mercato del lavoro, così come è difficile il loro inserimento in altri ambiti sociali. Molti ambienti di lavoro sono assolutamente inadeguati ad accogliere al loro interno persone con disabilità, sono pieni di ostacoli e di impedimenti. Per fare un esempio, molti edifici mancano di spazi e di strutture idonee all'ingresso e alla circolazione delle sedie a rotelle o hanno condizioni dell'aria critiche per le persone affette da problemi respiratori. Il telelavoro, dunque, può essere particolarmente adatto a coloro che afflitti da disabilità si trovano in estrema difficoltà non tanto nello svolgere il lavoro, ammesso che abbiano le abilità professionali adeguate o siano in condizioni di acquisirle, quanto nel recarsi in ufficio per farlo. Il telelavoro, infatti, mediante l'uso di strumentazioni informatiche e telematiche offre alle persone disabili ampie possibilità di svolgere un'attività lavorativa secondo il loro particolare ambiente e le loro competenze, e può contribuire ad arricchire profondamente la loro qualità della vita. Questo perché, come è noto, ogni individuo, ma ancor più una persona disabile, trae soddisfazione dalla propria attività professionale, dalla convinzione di sentirsi parte di un sistema produttivo che crea identità.


Vantaggi.


- la facilità di accesso nel mercato del lavoro, nonché alla conoscenza e alla formazione;

- la familiarità con l'ambiente domestico e la possibilità di controllare il proprio spazio in modo più efficace che sul posto di lavoro;

- l'organizzazione flessibile dell'orario e dell'attività;

- l'utilizzo di apparecchiature adeguate;

- maggiore mobilità professionale;


Benefici.


- l'attenzione dei datori di lavoro/clienti focalizzata sul lavoro e non sulla disabilità;

- pari opportunità con le persone normodotate;

- la possibilità di rompere l'isolamento sociale;

- la possibilità di ritrovare un'identità sociale.


Il telelavoro permette di conciliare in modo più congeniale tempi e ritmi di lavoro con le capacità e i bisogni dei lavoratori disabili, e permette di svolgere la propria attività senza la pena di sostenere spostamenti quotidiani da e verso il posto di lavoro. In questo modo i tradizionali ostacoli alla mobilità e all'uso dei trasporti pubblici sono superati. Spostarsi è, infatti, spesso un problema per le persone disabili non solo relativamente al pendolarismo giornaliero ma anche nei casi in cui esse si trovano a cambiare il posto di lavoro. In tali evenienze i disabili sono costretti a rinunciare a spazi che erano stati adattati ai loro bisogni e al supporto informatico personalizzato. Poiché entrambe le cose sono difficili da trovare o ricostruire in un contesto nuovo, questo genere di preoccupazioni non fa altro che limitare ulteriormente il loro livello di mobilità professionale. Il telelavoro, se ben progettato, aiuta a ridurre l'isolamento sociale delle persone con disabilità. Sebbene il minore livello di interazione con i colleghi e la perdita di momenti di socialità tipici degli ambienti lavoratovi sia spesso citato come uno dei principali svantaggi del telelavoro, al contrario, le moderne tecnologie che supportano l'uso del telelavoro permettono di creare legami sociali, seppur in parte virtuali, con il gruppo lavorativo di riferimento ma anche con la più ampia comunità sociale. Il telelavoro permette alle persone disabili, come detto, di ricostruirsi un'identità sociale, facilitando il superamento di situazioni di emarginazione sociale, di trascuratezza o di bassi livelli di autostima. Il lavoro riveste una parte significativa nella vita sociale di un disabile ed esso è tanto più importante nei casi in cui il peggioramento della malattia determina l'impossibilità fisica di continuare a spostarsi per andare a lavorare, o quando l'handicap e la disabilità pongono degli ostacoli anche in altri ambiti di vita sociale.



7. IL TELELAVORO: IMMAGINARI DI USI E COSTUMI.

Come conseguenza di questo, anche i locali e i negozi si adatteranno. Forse le discoteche saranno chiuse al sabato e alla domenica per riposo settimanale e saranno aperte sempre durante la settimana. Anche i conseguenti orari di apertura e di chiusura cambieranno; in un periodo caldo come questo, i telelavoratori forse preferiranno lavorare durante le ore più fresche. È un dato di fatto, infatti, che ad oggi la maggior parte di coloro che per lavoro, per professione o per studio utilizzano il computer preferiscono e rendono maggiormente quando lavorano fino alle ore piccole, più che altro per una questione di relax e di poco rumore o traffico cittadino.

Tornando agli orari, forse molti locali, pub, discoteche, negozi, supermercati staranno aperti tutta la notte fino al primo mattino, o faranno a turno con altri.



8. IL TELELAVORO: COME CAMBIEREBBE L’ ARCHITETTURA.

Nell’ipotesi del telelavoro, l’ambiente lavorativo si sposta in casa. E’ possibile immaginare che la macchina lavorativa (pc) sia posizionata in un ambiente (stanza o angolo, a seconda delle possibilità dell’abitazione specifica) dedicato esclusivamente all’attività lavorativa: dunque prendiamo atto che, se lo strumento di lavoro è il computer, esso, per motivi di controllo e sicurezza, deve necessariamente essere una macchina altra e indipendente dal pc di casa, utilizzato dall’utente nei momenti di svago e, più in generale, di non lavoro. Le connessioni alla rete nel prossimo futuro saranno perlopiù wireless, dunque il posizionamento del cosiddetto fungo garantirà una snellezza strutturale molto meno vincolante rispetto a oggi: basteranno un piano d’appoggio e una presa elettrica per ogni macchina presente nell’abitazione per essere in rete condivisa e/o indipendente. Certamente l’aspetto interessante e più sensibile al cambiamento non è tanto la macchina, quanto l’uomo, le sue nuove attitudini e la prossemica relativa. Nello specifico, la domotica sempre più confortevole renderà la gestione della pulizia, del condizionamento dell’aria in casa, dello smaltimento dei rifiuti e della sicurezza interna sempre più semplice e meno vincolante. Aumenterà la presenza dei monitor hd a parete o a scomparsa, che permetteranno il controllo da stanze diverse dell’operato della macchina lavorativa o casalinga, controllabile attraverso un telecomando che, nelle casistiche più avanzate, sarà possibile immaginarselo touch tecnology o vocale (immaginiamo ad esempio che il lavoratore attenda una risposta di un cliente mentre inizia a cucinarsi un pasto: in questo caso, avere una spia nel soggiorno-cucina, gli permetterà di accorgersi di qualsiasi contatto ricevuto o di tenere d’occhio l’avanzamento del lavoro stesso della machina –. una stampa di materiale, un rendering, un calcolo complesso-). La tendenza attuale del design tecnologico è volto al minimalismo, al risparmio di spazio nel potenziamento della funzione, dunque le strutture casalinghe, in futuro, non muteranno aggiungendo nuovi elementi mobiliari o strutturali, ma la tendenza sarà quella di inglobare la novità tecnologica all’interno di elementi già esistenti: schermi applicati alla porta del forno piuttosto che inglobati sul tavolo, fruibili dunque durante il momento del pasto; casse audio predisposte in maniera standard nei muri, come fossero necessarie come gli interruttori elettrici; la tecnologia blu touth permetterà un dialogo tra le diverse macchine fino a una sostituzione graduale della molteplicità delle apparecchiature co un unico compattissimo cervello in grado di gestire le funzioni demotiche e di rete. L’uomo del telelavoro, invece, snaturerà i suoi ritmi civili e biologici forse in un primo momento per poi cercare di riconquistarli riorganizzando i ritmi di lavoro e la flessibilità relativa di questo. E’ possibile intravedere due tendenze: una che sostiene la liberalizzazione del tempo individuale, l’altra che ne prevede un’invorticamento da parte dell’individuo all’interno dello spazio domestico. Nella prima ipotesi, posto che la macchina di lavoro controllerà il lavoro svolto dal telelavorante, il monte ore dedicato all’ attività lavorativa e l’ efficienza effettiva del suo operato, non costringerà l’uomo ad assuefarsi allo schermo in maniera totale, ma anzi lo spronerà a rituffarsi nel mondo fintamente reale (certo non assisteremo a un ritorno alla natura, ma piuttosto a un ‘essere fuori’ dal proprio ambiente lavorativo per essere all’interno della società civilizzata (la metropoli e il rurale tecnologicamente avanzato e riadattato); nella seconda ipotesi (ed è probabile che alla fine si realizzerà una via di mezzo tra le due) l’uomo effettivamente sarà sempre più inglobato nella rete e nell’ambiente – unico- di casa sua, dove troverà non solo il lavoro, ma gli affetti famigliari, gli hobbies domestici che aumenteranno a dismisura, fino a portare le palestre e i cinema in casa ( non dimentichiamo che la realtà virtuale tridimensionale fa parte già del nostro presente e che i giochi di ruolo esistono da un bel po’ -…-) , i supermercati e il sapere saranno accessibile direttamente nella rete e dunque possiamo immaginare che l’uomo sarà a se stesso autosufficiente e indipendente. Una società di tanti soli? L’individualismo di massa forse sarà in grado di consolare le singole anime e creerà un mondo (che sarà sempre lo stesso) ma con una veste nuova. Per quanto riguarda il design, è possibile ipotizzare una rivalutazione del prodotto: sedute sempre più ergonomiche per chi, ahimè, starà sempre più tempo seduto; oppure assisteremo al ridisegno delle macchine da lavoro che sarano utilizzabili in posizioni diverse da quelle da scrivania. Come gli zaini per neonati che sostituirono i passeggini, così l’uomo forse avrà a disposizione una postazione ultraleggera e completamente trasportabile; anziché dei normali fornelli o piastre elettriche si diffonderanno degli elettrodomestici in grado di cucinare dei piatti pronti a piacimento del menù personalizzabile dal proprietario; i canoni di bellezza muteranno a favore di standard diffusi e la relatività della forma sarà oggetto di discussioni non più filosofiche ma semiotiche.



9. RELAZIONI AL LAVORO: SCENEGGIATURA.

Schema-intreccio.jpg


Telelavoro - Scena 1 - Escape

Telelavoro - Scena 2 - Looking for

Telelavoro - Scena 3 - Digital books

Telelavoro - Scena 4 - Psycological state of mind

Telelavoro - Scena 5 - Phisical memories

Telelavoro - Scena 6 - Find from Cairo

Telelavoro - Scena 7 - Many years ago

Telelavoro - Scena 8 - Books made of paper

Telelavoro - Scena 9 - 15°C

Telelavoro - Scena 10 - So far away from here

Telelavoro - Scena 11 - Updownload

Telelavoro - Scena 12 - Guardian angels

Telelavoro - Scena 13 - Remastering

Telelavoro - Scena 14 - Give me the thumb and choose your favourite

Telelavoro - Scena 15 - Behind the door