Riccardo Saldarelli

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Riccardo Saldarelli è architetto, pittore, ricercatore e saggista ed è nato a Roma nel 1942. Saldarelli ha insegnato al Liceo Artistico e successivamente ha tenuto la cattedra di Tecniche Pittoriche presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze dal 1974 al 2004, dove attiva un laboratorio per l’immagine digitale e le tecnologie multimediali, tra i primi nelle Accademie di Belle Arti Italiane. Ha collaborato con la facoltà di Architettura come libero docente di Composizione Architettonica, svolgendo attività didattiche e di ricerca.

Riccardo Saldarelli

Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:

Saldarelli Riccardo

Biografia:

A partire dal 1960 inizia una intensa attività artistica, con numerose mostre sia personali che collettive, in Italia e all'estero, che raggiungerà il suo apice con la storica mostra personale antologica del 1982, patrocinata da Comune di Firenze a Palazzo Strozzi. In questa mostra l'artista ha dedicato uno spazio, all'interno di una prestigiosa rassegna pittorica, ad un serie di elaborazioni eseguite col computer, effettuando delle dimostrazioni in pubblico con un elementare computer Apple. Questa sua ricerca di computer art, prematura per la critica di allora, porta Saldarelli ad essere annoverato tra i precursori in Italia del connubio tra computer e pittura.
Parallelamente al suo percorso di docente e di pittore figurativo, Saldarelli porta avanti le sue sperimentazioni di computer art, entrando in contatto con gli altri “maestri fondatori” italiani delle “applicazioni creative del digitale”, purtroppo oggi a torto dimenticati, Piero Grossi, Silvio Ceccato, Carmelo Genovese. Quest'ultimo, anche lui docente presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze è considerato da Saldarelli il suo Maestro in questo campo.


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"1982 Palazzo Strozzi Firenze, mostra antologica di Riccardo Saldarelli, "dai deserti al computer". Carmelo Genovese mentre osserva Saldarelli al lavoro col computer."

















Nel maggio 1990 ha tenuto un intervento al Politecnico di Milano per il Simposio “Nuove Tecnologie ed Arte”. Successivamente, nel 1992, ha realizzato un manifesto sulla computer art[1] insieme a L.Cristiani. Sempre nel 92, Saldarelli è stato citato da Thomas Maldonado nel suo libro “Reale e virtuale” (G.Feltrinelli MI ottobre ’92) tra i primi ricercatori internazionali ad essersi occupato degli “sviluppi della computer art verso la virtualità” (“reale e virtuale” G.Feltrinelli MI ottobre ’92).
Dal 2000 è membro del Technical Organising Committee di EVA - Electronic Imaging & the Visual Arts (The Foremost European Electronic Imaging Events in the Visual Arts).
Nel dicembre 2004 superati i problemi di salute che lo affliggevano, Saldarelli, riprende la sua attività espositiva con una mostra personale a Prato nei locali dell’Associazione Culturale Estrarte, in Piazza del Duomo, con il patrocinio del Comune. Negli stessi locali, nel febbraio dello stesso anno, aveva partecipato ad una mostra di gruppo (Celeste, Saldarelli, Viti) dedicata ad un confronto tra “reale e virtuale” in pittura. Dal 19 marzo al 3 aprile 2005, nelle sale rinascimentali del Circolo Arti Figurative nel Palazzo Ghibellino di Empoli, col patrocinio del Comune, Saldarelli espone una raccolta di opere dal titolo “chador e zendadi” e durante la mostra, incontra il pubblico sul tema “l’arte oggi tra il digitale e l’analogico”.
In questo periodo, senza abbandonare la sua pittura con le tecniche tradizionali, spinto da un rinnovato entusiasmo, intensifica il suo impegno creativo e tecnico nelle attività sperimentali legate alla riproduzione digitale ad alta definizione di opere pittoriche originali ed alle varie prospettive di diffusione multipla preparando una serie di eventi espositivi sotto il titolo “brani d’affresco, pixel ed altro ancora - linguaggi e metalinguaggi pittorici”.
Il primo di questi eventi si concretizza con la mostra personale nelle sale del Gruppo Donatello in Via degli Artisti a Firenze, tenuta dal 30 novembre al 12 dicembre 2005 con il patrocinio del Comune di Firenze. Nell’ambito di questa esposizione, l’8 dicembre tiene una “chiacchierata in mostra” confrontandosi con un folto pubblico intervenuto, tra i quali lo storico Ugo Barlozzetti, il giornalista Pier Francesco Listri, il prof. Vito Cappellini, il critico Federico Napoli, presentatore della mostra.
La mostra-documento al Gruppo Donatello a Firenze, è un capitolo importante della sperimentazione di Saldarelli, volta al' uso delle nuove tecnologie digitali a fianco dei mezzi tradizionali. La parte innovativa della mostra basata sugli “strappi virtuali d’affresco” è sostenuta da opere pittoriche e grafiche che rappresentano 45 anni di ricerca pittorica.
Il 28 gennaio 2006 apre una mostra permanente all’Art Center Florence dove, oltre ad esibire il suo lavoro artistico, intrattiene i visitatori in incontri periodici, detti “mercoledì con l’arte” in cui si discutono tematiche artistiche attuali.

Sito web:

http://www.riccardosaldarelli.it/

Poetica:

Saldarelli è un pittore dall’estesa produzione figurativa ed è, da sempre, un appassionato studioso delle tecniche dei maestri toscani, dal Medioevo al Manierismo e ha proposto questo “sapere” come base fondante nei seminari, workshop, incontri e corsi di tecniche artistiche da lui organizzati e tenuti sia nei suoi “atelier-bottega” sia presso laboratori di istituzioni pubbliche e private. Saldarelli è un esperto della tecnica dell'affresco, che ha anche trasportato nel mondo digitale, attraverso gli "strappi virtuali d'affresco". Le sue ricerche si sono concentrate fin dai primi anni Ottanta sul rapporto tra arte e computer.


TEMATICHE DI COMPUTER ART: “FRAMMENTI DI MEMORIA”

"… Si tratta di immagini piane. Siamo nel campo delle applicazioni delle tecnologie digitali all’immagine piana. L’operatore interviene in ambiente assolutamente bidimensionale. In altre parole ci troviamo nel dominio della cosiddetta computer painting.
E’ una scelta voluta, lasciando il 3D e la computer animation con tutte le loro derivate aI CAD professionale e della fiction … Sono elaborati che fanno parte di una ricerca morfologico-strutturale, su parametri modulari, evocatori di immagini/simbolo provenienti dal mondo delle morfologie biologico-animali e da quello dei numeri e delle geometrie, necessario preludio alla più avanzata ricerca, quella destinata ad affrontare l’universo delle forme frattali. Una ricerca ostinata e coerente, sempre vivificata dalla curiosità naturale del creativo, ma allo stesso tempo controllata dalla necessaria umiltà, quella che nel tempo può rendere grande un artista.
La tecnica adottata è quella dell’individuazione di una “matrice” di partenza, selezionata tra molte, appartenenti al bagaglio culturale “figurativo”, dell’operatore. Quindi parte integrante dell’imprinting genetico personale dell’artista. Una volta isolata questa matrice, si procede alla digitalizzazione della stessa attraverso una delle molteplici tecniche, hardware/software, a disposizione dell’operatore.
Considerando questi presupposti di metodo, nel corso degli ultimi quattro anni di ricerca ho potuto individuare alcuni filoni o tematiche di computerart che ho raggruppato in: “frammenti di memoria biologica”, “frammenti di memoria numerico - geometrica”, “frammenti di memoria casuale - random”. Con tutt’altre finalità espressive ma con gli stessi parametri sperimentali è stato possibile, frugando nei data base della storia personale della mia produzione artistica, riscoprire con vera meraviglia prototipi o archetipi già sperimentati con le tecniche tradizionali della pittura o, in senso più lato, della rappresentazione.
A questo punto, in grado di gestire varie tecnologie digitali, ho potuto attivare un nuovo procedimento di produzione artistica altra che ritengo assolutamente lecito ed intrigante. Ampliando, in modo talvolta inquietante, le possibilità creative, con queste metodiche si ottengono immagini quantomeno suggestive ed altrimenti improponibili. Ho chiamato questa tematica “frammenti di memoria pittorica”.
Quale che sia la tematica prescelta, si procede poi - attraverso una analisi estetico-sperimentale - alla valutazione della più opportuna uscita in hardcopy e di eventuali finiture.Sull’opera risultante – perché di opera d’arte ormai si tratta – è possibile anche compiere degli interventi gestuali diretti, con tecniche pittoriche compatibili, per arricchire lo strato materico superficiale.Trattasi, per analogia, di procedimenti simili a quelli usati per i retouchèes nelle tecniche grafiche codificate.
Mediamente, se il processo è stato condotto secondo le aspettative, abbiamo a disposizione, alla fine, almeno 3 esemplari, simili ma non uguali, quindi originali. È possibile prendere in considerazione sino a 9 esemplari, in analogia con quanto avviene nel mondo della scultura, quando al termine della fusione in bronzo di un’opera d’arte si tengano per buone come originali sino a 9 copie. Sembra questo il sottile confine che delimita i campi dei multipli seriali e degli originali d’autore.
È chiaro che l’artista scultore può decidere autonomamente, rispetto all’originale. eventuali variazioni o interventi modificativi soltanto sulla cesellatura e sulla patinatura. Nel nostro caso quello dell’ artista assistito dalle tecnologie digitali, abbiamo maggiore grado di libertà perché le tecniche di intervento di ritocco a disposizione sono numerose ed in continua sperimentazione. Questo intervento diretto dell’artista può spingersi sino alla distruzione dell’immagine digitale ottenuta ed al raggiungimento di un rinnovato recupero estetico…” [2]

Opere:

Le informazioni relative alle seguenti opere, fanno riferimento a quanto scritto nel libro,da pag. 49 a pag. 82 e consultabile anche on-line, intitolato “Saldarelli Riccardo COMPUTER ART atto secondo: il senso di una ricerca” [3]


  • The Sense of Unity
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"The Sense of Unity" è un'opera eseguita con il Calcolatore Elettronico tra 1977 e il 1982, presentata alla mostra "dai deserti ai computer" a Palazzo Strozzi a Firenze nel 1982.













  • Gherè
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"Gherè", elaborazione elettronica fine anni 70 esposta nella mostra "dai deserti al computer", Palazzo Strozzi, Fi, sett ott 1982.












  • "Verso la luce"
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Opera realizzata con Routines commerciali a bassa risoluzione, di buon effetto. L'opera è parte della serie "Cosmo", realizzata tra il 1982 e il 1987.










  • Copertina rivista "Eco d'Arte Moderna"
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Copertina del N. 61 di ecoarte moderna, 1 genn. 87 realizzata in tecniche miste (digitali ed analogiche) per il n. speciale " IL COMPUTER IN ACCADEMIA".














  • Mercurio
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Immagine realizzata con Workstation dedicata, ad alta risoluzione, 1987,88.















  • "Ermete"
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Opera digitale della fine degli anni 90



















  • 'Memorie d'Oriente', 2002

http://www.bottega2000.it/riccardo_saldarelli/tecnologia.htm
Serie di opere in rielaborazione digitale,ispirata dai numerosi viaggi in oriente.

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  • 'Memorie d'Oriente', 2002

http://www.bottega2000.it/riccardo_saldarelli/tecnologia.htm
Serie di opere in rielaborazione digitale,ispirata dai numerosi viaggi in oriente.
















Saldarelli ha creato, pur con gli scarsissimi mezzi tecnologici allora a disposizione, un'ipotesi di network per l’arte a Firenze, il portale bottega2000.it [1], progettato nel 1994 ed online dal 1996. Oggi questo portale è in rete esclusivamente a documentazione storica di se stesso. bottega2000 racchiude gran parte delle opere pittoriche e delle pubblicazioni del maestro.

Importantissima per quel che riguarda la Computer Art, l'opera online COMPUTER ART

Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):

Mostre Personali


  • Mostre Medicee a Firenze, 1980.
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  • Mostra a Palazzo Strozzi, 1982.

Copertina del catalogo della mostra ed. Salani.


















  • Mostra a Prato, 1982.
  • Mostre personali alla Generalic gallery di Milano ed alla Ken’s art gallery di Firenze, 1983.
  • Mostra nelle sale di Palazzo Novellucci a Prato, Nov.-Dic., 1988.
  • Mostra personale "Omaggio alla Moda e all'Arte" a Firenze, in piazza della Signoria, nella sede dell’Antica Compagnia del Paiolo, 2000.
  • Mostra personale a Prato nei locali dell’Associazione Culturale Estrarte, in Piazza del Duomo, 2004.
  • Mostra “chador e zendadi” nelle sale rinascimentali del Circolo Arti Figurative nel Palazzo Ghibellino di Empoli, 19 Marzo- 3 Aprile 2005.
  • Mostra personale “brani d’affresco, pixel ed altro ancora: linguaggi e metalinguaggi pittorici”, tenutasi nelle sale del Gruppo Donatello in Via degli Artisti a Firenze, 30 Nov.- 12 Dic. 2005.
  • Mostra personale permanente "Grafica e Bozzetti",all’Art Center Florence, iniziata Il 28 gennaio 2006.



Mostre Collettive


  • Mostra di gruppo con Celeste e Viti a Prato nei locali dell’Associazione Culturale Estrarte, in Piazza del Duomo, 2004.

File multimediali:

Video:

Audio:

Altro:

Augmented reality:

Latitudine:

Longitudine:

Link verso portali di augmented reality

Bibliografia:

  • Riccardo Saldarelli, L'affresco dela Via Crucis, casa editrice Ancora - Milano 2008 (112 pagine a colori), testi di Mons. Timothy Verdon, Francesco Gurrieri, Pierina Drera, Federico Napoli, Vito Cappellini, Tommaso Paloscia, Riccardo Saldarelli.
  • RICCARDO SALDARELLI PRIMO COMPENDIO 2004 I vol. TAVOLE.
  • RICCARDO SALDARELLI PRIMO COMPENDIO 2004 II vol. DOCUMENTI.
  • "Primo Manifesto Mondiale della Computer Art” (R. Saldarelli, L. Cristiani - reg. S.I.A.E., 27 gennaio 1992)

Webliografia:

Note:

  1. Manifesto sulla computer art di Riccardo Saldarelli
  2. Tematiche di Conputer Art
  3. Opere catalogate

Tipo di scheda:

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Artisti
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