Sengmuller gebhard

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Personaggio o Gruppo: SENGMULLER GEBHARD Contact: Gebhard Sengmüller Leopoldsgasse 6-8/8 A-1020 Vienna/Austria


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==Biografia:== Gebhard Sengmuller nasce a Vienna (Austria) nel 1967. Vive la sua infanzia e frequenta le scuole a Salisburgo. Nel 1985 frequenta il corso di fotografia di Tamarra Kaida presso l’Accademia estiva di Salisburgo. Dal 1985 svolge lavori artistici nel campo della fotografia (Super8) e nel 1988 fonda il laboratorio di foto LUMEN X a Vienna. Nel periodo 1987–1989 frequenta l’Istituto di Elettroacustica all’Università di Musica e Performance Artistica di Vienna (è allievo del Professor Dieter Kaufmann), conseguendo il diploma in Ingegneria Acustica e diventando uno specialista in tecnologia analogica e digitale per la registrazione della musica e la ricerca sull’origine del suono, con un fortissimo impegno soprattutto nel campo della musica elettroacustica sperimentale. Dal 1989 realizza lavori artistici con mezzi elettronici, video e computer. Negli anni dal 1992 al 2002 frequenta l’Università di arti applicate a Vienna nel corso di progettazione di mezzi visivi, Arte Visuale e Multimediale. Nel 1989, in qualità di membro fondatore, crea il gruppo di media-art “Pyramedia‿ a Vienna. Nel 1992 partecipa al Workshop Cerith Wyn Evans presso ‘Università di Arti Applicate a Vienna e, sempre dal 1992 fino al 1998 fonda la “Klomfar&Sengmuller‿ lavorando nella fotografia applicata all’architettura. Nel 1994 vince una borsa di studio da parte della BKA Kunst per un progetto di fotografia artistica a Parigi e, sempre nel 1994, uscito da Pyramedia, diviene membro del progetto di ricerca “HILIUS Intermedia (Hilius intermediale Projektforschung) a Vienna. Dal 1997 al 2000 partecipa al progetto Vergessen, collaborando con circa venti artisti e con dei teorici dell’arte, lavorando sui punti chiave della “dimenticanza‿ vista nei suoi vari aspetti, cercando di unirsi a fenomeni che sembrano inaccessibili alla conoscenza dei metodi epistemologici. Nel 1998 partecipa al lavoro di gruppo del Circuito Polare di Tornio in Finlandia e nel 2000 ottiene una nuova sovvenzione dalla BKA Kunst per un progetto sulle arti visive da sviluppare a New York City. E’ quindi un’artista che lavora nel campo dei media elettronici, video, computer e fotografia. Tra i suoi lavori si ricordano numerose esposizioni internazionali alle quali ha partecipato principalmente con il progetto “Vinylvideo‿. Di questo progetto si è parlato ampiamente nel mondo dell’arte e sui principali canali di comunicazione di massa, come in importanti riviste di settore quali Frieze Magazine, Wired Magazine o I-D Magazine. VinylVideo è stato anche presentato alla Postmasters Gallery di NYC, mentre nel 2003 una collaborazione con Perry Hoberman e Julia Scher ha portato alla creazione di un nuovo lavoro per un’installazione VinylVideo all’inaugurazione del FACT Center di Liverpool. Durante la sua carriera artistica Sengmuller si è sempre rivelato interessato e disponibile a collaborazioni e lavori artistici collettivi (fondatore del gruppo PYRAMIDIA, membro del progetto di ricerca Hilius, partecipante al progetto collettivo Vergessen, ecc.), quali fonti di nuove esperienze di confronto, sperimentazione e sviluppo di progetti artistici differenti. Il suo lavoro ha avuto numerose dimostrazioni in Europa e Stati Uniti, in luoghi come la Ars Electronica di Linz, La Biennale di Venezia, l’ICA di Londra, il Museo di Fotografia Contemporanea di Cicago, il Festival FCMM di Montreal o presso il Centro ICC di Tokyo. Attualmente l’artista sta lavorando alla realizzazione di un nuovo e grande progetto: VSSTV – Very Slow Scan Television – che è stato presentato alla prima di “Ars Electronica‿ 2004. Questa installazione mostra un universo televisivo parallelo, tornando indietro all’era della televisione monopolizzante quale predecessore storico delle attuali tecnologie network.

==Sito web:== http://www.medienkunstnetz.de/artist/sengmueller/biografie/

http://rhizome.org/query.rhiz?words=Gebhard%20Sengmuller

http://www.itsallartipromise.com

http://www.vsstv.com

==Poetica:== Sengmuller è un artista che attualmente opera nel campo della tecnologia media. Dal 1992 sviluppa progetti ed installazioni concentrati sulla storia dei media elettronici, creando sistemi con ordini di contenuto alternativi per mezzi di comunicazione di massa e costruendo network autogenerativi. Il principale progetto sviluppato negli ultimi anni è stato “VinylVideo‿, ovvero un falso frammento di archeologia media, un’invenzione “dimenticata‿ per l’immagazzinamento di segnali televisivi su dischi al vinile a trentatre giri. L’artista ha presentato questo progetto, in collaborazione con scienziati ed artisti, in numerose mostre, esibizioni e dimostrazioni dal vivo a partire dal 1998. Il lavoro di Gebhard Sengmuller riflette sempre criticamente il contesto storico e sociale dell’arte degli attuali mezzi di comunicazione di massa con i quali interagisce, focalizzando l’attenzione sui mezzi attraverso i quali l’arte è generata, filtrandone il significato attraverso se stesso, in collaborazione con altri o lavorando su ciò che scaturisce autonomamente dagli stessi mezzi. I suoi progetti hanno quindi spesso anche una componente didattica nel senso che il critico impegno del pubblico (non considerando solo il lavoro fine a se stesso, ma analizzandolo nel più ampio contesto nel quale si colloca) gioca un ruolo centrale per la loro comprensione, valutazione ed evoluzione. Tutti i lavori dell’artista sono centrati sulla televisione. In un certo senso è come se egli desse un ordine alle cose cercando di preservarle per i posteri. Essi rappresentano il tentativo di creare sistemi/ambienti/mezzi che producono arte e, al contempo, creino situazioni che generano contentezza allo stesso artista che li realizza. Per questo essi esaminano anche l’interrelazione che esiste tra le specificità dei mezzi e delle piattaforme utilizzate a la soddisfazione creata dagli stessi nel pubblico.

==Opere:== Dal 1992 Gebhard Sengmuller ha lavorato a cinque progetti principali:

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1) TV POETRY , 1992/1996 - (http://www.itsallartipromise.com/05_tv_poetry/) “TV Poetry‿ è un esperimento che può essere realizzato in qualsiasi luogo. Combinando con preciso ordine un equipaggiamento ricevente, questo con rapidità esplora le diverse trasmissioni televisive che riceve (commerciali, notizie, spettacoli a quiz, ecc.) attraverso il visibile passaggio di testo sullo schermo. In un continuo e reale processo, il testo è riconoscibile, filtrato, elaborato e l’output è come un fluire continuo di testi generati da programmi televisivi e dalla memoria centrale del computer. Naturalmente imponderabilità, inesattezze, rumori video e interpretazioni errate all’interno del sistema portano il testo originario a radicali trasformazioni, dando luogo a nuovi significati. Il contenuto (interlinee, slogan, ecc.) viene quindi modificato ma nel suo complesso continua, in maniera potente, a fornirci ugualmente il suo significato. I segnali in evoluzione avvengono in un processo parallelo su macchine separate e si uniscono soltanto nello stadio finale. La qualità del risultato in termini di densità, continuità e contenuto riconoscibile è in relazione di diretta proporzionalità con il potere e la capacità disponibile delle attrezzature a disposizione (numero di canali televisivi, numero di frequenze utilizzabili dalla CPU, ecc.). TV Poetry fa quindi parte di quei progetti che non utilizzano i nuovi mezzi di comunicazione e la tecnologia nel senso originariamente a loro assegnato, bensì se ne appropriano, utilizzando in modo inusuale e dirottando queste tecnologie. Assumono così una posizione critica e distaccata rispetto ai meccanismi mediatici usando strategie d’infiltrazione, provocazione e interruzione. Si dedicano all’‿estetica dell’errore‿, al disturbo e al guasto tecnico, alla disfunzionalità del macchinario, rendendo visibili quei processi che normalmente lavorano sotto le superfici lisce, nelle profondità della macchina, approcciando la tecnologia dal lato della frizione e della rottura (che rappresentano gli elementi necessari di qualsiasi realtà tecnica) anziché dal punto di vista del “normale funzionamento‿ che rende flessibile la fusione tra mondo reale e virtuale. TV POETRY 2/1994 – In questo caso si è lavorato in modo completamente decentrato. Un numero arbitrario di ricevitori TV satellitari (unità riceventi) che cambiavano il canale satellitare ogni dieci secondi, è stato collocato in differenti paesi Europei (studi e appartamenti di artisti risiedenti in città come Vienna, Rotterdam e Luneburg) unendo segnali di televisioni via cavo a televisioni satellitari riceventi, elaborando queste informazioni “grezze‿ automaticamente e inviando il risultato al computer centrale situato in Lipsia. Quando i computer si connettevano al ricettore satellitare, entrava in moto un programma di riconoscimento del testo che lasciava trapelare gli elementi di testo quali ad es. sottotitoli, titoli di testa dei quotidiani, ecc.. ed il softwere provvedeva poi a convertire il testo grafico in caratteri ASCII. A seconda della dimensione e chiarezza dei testi “originali‿ nelle immagini TV, il risultato era più o meno corretto. Ogni dieci minuti i computer si connettevano via modem al computer centrale di Lipsia, dove i risultati – testi facilmente leggibili che si alternavano al “borbottio‿ delle macchine e viceversa – venivano visualizzati come un infinito flusso di testo su un monitor. Questo unico “design‿ (esternalizzazione e compressione di un’unica memoria centrale (CPU) per campo ricevente) contando semplicemente sulle infrastrutture di telecomunicazione esistenti offre l’opportunità di incorporare, in maniera economica, ogni postazione a distanza in un network aperto. Facendo una comparazione con il precedente progetto TV Poetry realizzato nel 1993, questa versione decentralizzata ha come risultato un maggior numero di canali e di informazioni “grezze‿ disponibili. TV Poetry vuole quindi essere una silenziosa meditazione sull’estetica del macchinario e sull’incertezza della comunicazione.

2) MY TELEVISION ARCHIVE - 1996 (http://www.itsallartipromise.com/07_my_television_archive/)

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Il progetto è stato realizzato nella Galleria Viennese Cult nel 1996. Il data base interattivo, “My Television Archive‿ appunto, è un insieme delle collezioni personali di show televisivi che Sengmuller ha registrato negli ultimi anni e che ha poi provveduto a raccogliere in un intera settimana di lavoro, creando questo archivio in cassette VHS. Utilizzando un criterio di selezione “soggettivo‿, dopo aver selezionato piccoli fotogrammi di durata variabile dai 2 secondi ai 30 minuti, l’artista li ha salvati nel sistema video del computer. In una seconda fase le sequenze video accumulate, sono state unite tra loro sempre seguendo un criterio soggettivo come ad esempio le scene di baci, quelle con tre attori, quelle con scene divertenti, ecc. Il sistema del computer utilizzato ha un’interfaccia utente sviluppata appositamente per rendere queste sequenze video, così compilate, disponibili per i visitatori della galleria che ne hanno potuto usufruire durante la seconda settimana di esibizione. In termini concreti, il data base funziona in questo modo: due video sono visibili sullo stresso desk top, il monitor di sinistra mostra l’interfaccia utente e, procedendo da un menù d’inizio, l’utente può selezionare con il mouse uno dei vari gruppi-tema, arrivando così ad un sotto-menù che si presenta all’utente con una pagina di icone che rappresentano le scene disponibili. Quando una di queste icone viene selezionata, la scena corrispondente (immagini e suoni) è visibile sul monitor destro che gira come un “loop‿ e la scena è ripetuta di continuo finché l’utente non seleziona un’altra scena. Lo spazio dell’esibizione è fornito di un set di ripiani dove sono collocate le cassette che contengono il materiale grezzo. Ciascuna cassetta, che viene esaminata durante la prima settimana di visione del processo, è marcata con un puntino rosso ed il progetto può essere continuato in un’altra esibizione durante la quale altro materiale televisivo può essere visionato e unito al sistema esistente della banca dati.

3) VERGESSEN ERASURE COILS, 1997-1998 (http://www.itsallartipromise.com/06_vergessen/01_erasure_coils/) (http://www.vergessen.com)

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Questo lavoro è stato realizzato per il Progetto Vergessen, una collaborazione tra circa venti artisti e teorici dell’arte che hanno lavorato avendo come oggetto di ricerca i vari modi del “dimenticare‿, cercando di avvicinarsi ad un fenomeno che sembra inaccessibile ai metodi conosciuti dell’epistemologia. Il Progetto Vergessen è un tentativo di abbracciare attivamente un aspetto della vita che è quasi sempre ignorato dalle nostre usuali macchine della conoscenza. “Dimenticare è solitamente menzionato in relazione alle malattie, agli orrori, ai disturbi di tutti i tipi. Noi dimentichiamo la storia. C’è un modello? Un sistema? E’ possibile parlarne, lavorarci sopra, diventarne consci? Noi dobbiamo sapere di più su come si dimentica? Noi stiamo lavorando su un progetto che tratta diversi aspetti del dimenticare e dei suoi limiti, progetti che dovrebbero portare ciò che si dimentica nel mondo della nostra esperienza in modo da poter vedere e sentire meglio‿, come scrive Herwing Turk. Il lavoro di Sengmuller prevede una serie di fotografie che mostrano Erasure Coils: larghi elettromagneti che sono usati dalle compagnie televisive per cancellare all’istante il contenuto di un nastro video o audio. La serie comprende sette foto di questi elettromagneti che si trovano negli studi dello ORF (Austrian Broadcasting Corporation) e che, nella mente dell’artista, sono macchine che rappresentano una forma meccanico-industriale del “dimenticare‿. Le stampe sono in laminato di alluminio con uno spessore di 2 mm e di dimensioni 80x65 centimetri. Le fotografie e le registrazioni possono resistere alla “marea dell’oblio‿ e conservare i momenti che passano, tuttavia esse sono ugualmente soggette alla cancellazione a alla perdita. La serie di Erasure Coils di Sengmuller presenta un tipo di analogia tecnologica all’oblio umano: gli elettromagneti vengono infatti utilizzati nella televisione (ORF) per cancellare i video tape. Lontano dal dispiacersi per la perdita dei “suoni e dei lamenti‿ le sobrie foto scelte dall’artista sembrano piuttosto celebrare questi “buchi neri‿ di informazioni televisive che promettono sollievo dall’ammassamento burocratico che li circonda e dalla informazioni alle quali i loro possessori contribuiscono. La serie di Sengmuller sono parte di un progetto collettivo più ampio per affermare che l’oblio è un aspetto necessario ma dimenticato nella memoria umana e tecnologica. Affrontati in differenti modi, i suoi documenti, nel loro vero contenuto, immaginano la loro consunzione e cancellazione come immagini.

4) VINYLVIDEO, 1998 – in evoluzione (http://www.vinylvideo.com)

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E’ un dispositivo attraverso il quale si convertono in immagini i solchi dei vinili, permettendo così ad un semplice giradischi di leggere dei video vinili. Questa idea costituisce un nuovo, meraviglioso e affascinante sviluppo nella storia dei media audio-visivi, nascendo infatti dalla constatazione che lo sviluppo della tecnologia elettronica legata alle immagini non ha avuto uno sviluppo continuo nella sua evoluzione storica. Se la tecnologia legata alla trasmissione delle immagini in movimento è stata possibile sin dagli anni venti, la registrazione di immagini in movimento non è stata possibile fino al 1958. La registrazione d’immagini, visibili dal televisore, ad uso privato è stato invece possibile solo a partire dagli anni ottanta, con l’introduzione dei primi videoregistratori. Il sistema del Video Vinile, nasce da un’idea di Sengmuller che insieme allo scienziato dell’informazione Gunter Erhart e l’ingegnere del suono Martin Diamant hanno realizzato un marchingegno pensando all’uso e alle esigenze dei consumatori degli anni quaranta e cinquanta, quando ancora non esisteva alcun modo di usufruire di immagini videoregistrate. Influenzati dall’attrazione per le tecnologie del passato, con il sistema del video vinile, hanno ricostruito la tecnologia home movie del periodo a cavallo tra gli anni ‘40/’50, tracciando così un ponte ideale nel gap della storia della tecnologia di consumo. Il giradischi, in questo progetto, è stato quindi pensato come l’antenato del videoregistratore e le immagini vengono incise su un normale disco di vinile con una durata di circa 8 minuti per facciata. Questi dischi vengono suonati da un normale giradischi con una normale puntina, mentre il segnale viene elaborato dal “VinylVideo Home Kit‿ (un “marchingegno‿ che utilizza una tecnologia digitale per l’elaborazione video in tempo reale) e trasformato in un segnale video che può essere mostrato su un normale televisore in bianco e nero. Un reale problema della riproduzione video utilizzando uno strumento meccanico è la scarsità di banda. A differenza della TV che ha una banda di 3-5 Megahertz, l’LP (disco a 33 giri) a fatica può arrivare a 1/200 di questa banda, ovvero a circa 25 kilohertz. Per poter quindi riprodurre delle immagini è importante ridurre in maniera consistente la risoluzione ed eliminare il colore. Per questo la qualità delle immagini ricordano quella dei monitor utilizzati dagli astronauti nei vecchi film di fantascienza. In questo modo si ottiene una bassa qualità che però ripropone tutto il calore della tecnologia analogica offrendo una strana qualità ora ottenibile con ricercati effetti di post produzione video. La vera attrattiva di questo sistema non risulta pertanto la possibilità di poter visionare otto minuti d’immagini in movimento, piuttosto quella di manipolarle a piacimento utilizzando le tecniche del “turntablism‿. Infatti le immagini possono essere manipolate “graffiando‿ il disco, modificando il pitch, muovendo la puntina, ecc. e ciò potrebbe essere interessante per i dj che, lavorando sulle immagini video e combinandole in mille modi differenti darebbero luogo ad immagini sempre diverse e con effetti particolari. E’ forse questa una delle possibili evoluzioni del vjing e del turntablism. Presto si potrebbe arrivare al primo turntablism di suoni e immagini, anche perché gli sviluppi del sistema VinylVideo vanno nella direzione di un miglioramento della qualità delle immagini, da 3 frames/secondo a 8 frames/secondo ed inoltre sono state aggiunte tracce audio (con qualità telefonica) in sincronia con le immagini. Tra i fattori che possono rallentare lo sviluppo del sistema si deve però ricordare la scarsità dei video vinili in commercio e gli alti prezzi di mercato sia dei video sia del macchinario da utilizzare per vedere le immagini. Ciò è dovuto al fatto che la loro produzione non è “in serie‿ bensì ancora artigianale e VinylVideo, pur avendo enormi potenzialità di sviluppo, al momento resta ancora un progetto artistico di grande interesse ma di diffusione limitata al pubblico di mostre, conferenze e manifestazioni di video art.

5) VSSTV – Very Slow Scan Television, 2002 – in eveluzione Realizzato in collabroazione con Jakob Edlbacher, Jhoannes Obermayr, Gerhard Proksch-Weilguni, Ludwig Ertl e Andreas Konecky. (http://www.vsstv.com)

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Si tratta del progetto più recente realizzato da Gebhard Sengmuller e che, attualmente, è ancora in fase di sviluppo. Per certi aspetti può essere considerato il successore dei precedenti progetti TV Poetry e VinylVideo e ci mostra un universo parallelo, tornando indietro all’epoca in cui la televisione costituiva un vero monopolio nel campo dei mezzi di comunicazione di massa. Mostra anche un predecessore storico all’attuale “streaming‿ e alle tecnologie della rete. Ancora una volta, l’artista prova a costruire una macchina che fa uso di contenuti che sarebbero altrimenti persi. VSSTV (televisione ad esplorazione molto lenta) è un nuovo format televisivo costruito sulla televisione a lenta scansione. Un sistema di trasmissioni d’immagini sviluppato ed usato nell’universo parallelo degli HAM (radio a bassa banda di frequenza) radioamatori. Questo SSTV standard è stato disponibile per decenni. In contrasto alla televisione regolare, la SSTV funziona con un frame rate (numero di fotogrammi per unità di tempo) ridotto. VSSTV trasmette da questo sistema televisivo di storico dominio pubblico e una gomma arrotolata viene utilizzata per creare un sistema analogico: proprio come il raggio del tubo catodico mescola i tre colori primari CRT (ovvero: rosso, verde e blu) per creare differenti tonalità, VSSTV utilizza una macchina come se fosse un plotter per riempire ciascuna delle bolle della plastica da imballaggio utilizzate con uno dei tre colori primari, trasformandoli così in pixel (riempiti della giusta dose di colore) sullo “schermo‿ della VSSTV. In pratica l’immagine televisiva viene “stampata‿ tramite le bolle di plastica e il risultato è dato da larghe immagini televisive, con un frame rate di una per giorno che, proprio per questo motivo, danno l’idea di una scansione estremamente lenta.

==Bibliografia/Riviste:"==Bildplatte und Hanfskulptur" a cura di 11 Martin Behr, in: Salzburger Nachrichten, 2002 "Le Chainon Manquant" a cura di Andre Piche, in: Enroute, 2001 "Video Art Gets in the Groove" a cura di Erica D. Rowell, in: ABC News, 2001 "Fernsehbilder von Schallplatten" a cura di Thomas Rottenberg, in: Der Standard, 2001 "Ether Talk" a cura di Lina D. Russell, in: WIRE Magazine, 2001 "VinylVideo - Le mix en trashpeg" a cura di Salma Schnabel, in: Trax, 2001 "Virtually Real" a cura di Barry Davis, in: Jerusalem Post, 2001 "Viva Vinyl" in: Stern, 2000 "Kopfüber im Zeitspeicher" a cura di Christoph Blase, in: Frankfurter Allgemeine Zeitung, 2000 "Hör das Bild, Sieh den Ton" a cura di Tilman Baumgärtel, in: Berliner Zeitung, 2000 "VinylVideo" a cura di Scott Edge and Chris Force, in: Alarm Magazine, 2000 "Groove Tube" a cura di Richard Baimbridge, in: Wired Magazine, 2000 "The Retro-Future of Television Today - VinylVideo™" a cura di Daniel Janoff, in: Ten By Ten Magazine, 2000 "Future Imperfect" a cura di Daniel Janoff, in: ID Magazine, 2000 "VinylVideo - Das Missing Link in der Mediengeschichte" a cura di Martina Gröschl, in: wienwebplus, 2000 "Visions in Vinyl - Pictures Bring New Life to Old Records" a cura di Carly Berwick, in: Village Voice, 2000 "Wider eine ökonomisierte Kunst" a cura di Vera Tollmann, in: Springerin, 2000 "Lowtech aus Österreich: Die gute, alte LP als Bildspeicher" a cura di Sigrid Berghoff, in: Net Business, 2000 "Come On OVer and We´ll Watche Some Records" a cura di Matthew Mirapaul, in: New York Times Online Edition, 2000 "VinylVideo" a cura di Alessandro Ludovico, in: Suoni Futuri Digitali, 2000 "VinylVideo - Transforming the Turntable into the VCR of the Past" a cura di Richard Baimbridge, in: Res Magazine, 2000 "VinylVideo: retour vers le futur" in: Pariscope, 2000 "Vinyl, Vidi, DJ" a cura di A.H., in: Liberation, 2000 "Media Scratching" a cura di Jade Lindgaard, in: Les Inrockuptibles, 2000 "Kunst Zwischen Medien (V)" a cura di Reinhard Braun, in: Springerin, 1999 "Missing Links" a cura di Timothy Druckrey, in: EIKON Magazine, 1999 "Video auf Schallplatte" a cura di Ingrid Malina, in: Mediabiz, 1999 "Contemporary ASCII" a cura di Vuk Cosic, Timothy Druckrey, Lev Manovich, 1999 "Medien, Gedächtnis, Moderne" a cura di Timothy Druckrey, in: 2nd International Flusser Lecture, 1999 "A short history of VinylVideo™ - A Collective Memory" a cura di Rike Frank, in: ISEA Newsletter, 1999 "Mo Wax – jetzt gibt es endlich auch Filme auf Vinyl" a cura di Ralf Summer, in: Süddeutsche Zeitung, 1999 "Grooverider - yesterday's technology today" a cura di Jörg Heiser, in: Frieze Magazine, 1999 "Rahma Khazam goes DEAF in Rotterdam" a cura di Rahma Khazam, in: WIRE Magazine, 1999 "Fortschritt durch Rückschritt" by Wolfgang Richter, in: Salzburger Nachrichten, 1999 ‿Sub-Techs' at the Lab‿ by Kenneth Baker, in: San Francisco Chronicle, 1998 "Notes on the Aesthetics of Dysfunctionality, o: Why Some of Us Don’t Want to Become ‘Masters’" a cura di Inke Arns, in: Medi-O-Rama, 1998 "Remove the Controls" by Andreas Broeckmann, in: Syndicate, 1997 "Zur Hybris von Mensch und Maschine in den Neuen Medien" a cura di M. Grossmann, in: Nettime, 1997


Publicazioni:

"Händeschüttelkunst" in: Pakt Magazin, Bielefeld 1996 "VinylVideo advertising folder 1" in: Eikon Magazin,Vienna 1999 "Gebseng – four works" in: apsolutno_report, Springer Verlag Vienna, 2002 "VinylVideo advertising folder 2" in: selfware Magazin, Graz 2002 Mostre/Esibizioni/Manifestazioni artistiche alle quali ha partecipato con i suoi progetti:

(S) = sola esposizione ** (C) = catalogo disponibile 2005 ICC INTERCOMMUNICATION CENTER / Tokyo, Japan IMAGES FESTIVAL / Toronto, Canada (C) 2004 ARS ELECTRONICA / Linz, Austria (C) DEAF FESTIVAL, V2_Organisatie / Rotterdam, Netherlands (C) ALT WIEN / Wien Museum, Vienna, Austria (C) NOUMATROUFF / Mulhouse, France HILCHOT SHCHENIM / Digital Art Lab, Tel Aviv, Israel BASICS / Galerie 5020, Salzburg, Austria TELEVISUELLES LEBEN / Kunstverein, Salzburg, Austria VIDEOTHEK / Galerie der Stadt Wels, Austria 2003 ICA Institute of Contemporary Arts / London, UK (S) FACT Center / Liverpool, UK (S) SOUND IMAGE / Laboratorio Arte Alameda, Mexico City

2002 ICA Institute of Contemporary Arts / London, UK (S) IMAGES FESTIVAL / Toronto, Canada (C) CLUB 3, Forum Stadtpark / Graz, Vienna READ_ME 1.2, Macros Center / Moscow, Russia THANATOTRONICS, Duisburger Filmwoche / Duisburg, Germany

2001 NET.ART PER ME, Slovenian Pavillon at the 49th Biennale di Venezia / Venice, Italy (C) DIGITAL ART LAB / Tel Aviv, Israel (C) (S) MAK NITE, Museum of Applied Arts / Vienna, Austria BITS & PIECES, University of Hartford / Hartford CT, USA (C) AUDIBLE IMAGERY, Museum of Contemporary Photography / Chicago IL, USA (C) INTERFACE EXPLORER, Public Netbase / Vienna, Austria BATOFAR SEEKING VIENNA / Paris, France 26TH YOUTH SALON / Zagreb, Croatia (C)

2000 POSTMASTERS GALLERY / New York, USA LOWTECH, Shedhalle / Zürich, Switzerland (C) FORUM DES IMAGES / Paris, France SHIFT E.V. / Berlin, Germany (S) INTERFERENCES, Biennale Internationales des Arts Multimedia Urbains / Belfort, France (C) SCENES OF SOUNDS, Tang Museum / Saratoga Springs NY, USA (C) D-VISION 2000 FESTIVAL / Vienna, Austria (C) LOWTECH, Kunstraum München / Munich, Germany STAR PROJECT, Karajan Center / Vienna, Austria

1999 TRANSLOCATION, Generali Foundation / Vienna, Austria (with HILUS) (C) PHONOTAKTIK FESTIVAL / Vienna, Austria EMAF - EUROPEAN MEDIA ART FESTIVAL / Osnabrück, Germany (C) FCMM - FESTIVAL OF CINEMA AND NEW MEDIA / Montreal, Canada (C) TOOT '99, Hull Time Based Arts / Hull, England DOGENHAUS GALERIE / Leipzig, Germany (S) DIGITALE FESTIVAL / Cologne, Germany CYBER '99 FESTIVAL / Lisbon, Portugal HALTBAR BIS...IMMER SCHNELLER, Kunsthalle Krems / Krems, Austria (C) (with VERGESSEN©) LOST IN SOUND, Centro Galego de Arte Contemporanea / Santiago de Compostela, Spain (C)

1998 DEAF FESTIVAL, V2_Organisatie / Rotterdam, Netherlands (C) SUB-TECHS: POST-DIGITAL SCULPTURE, The Lab / San Francisco CA, USA ANALOG-DIGITAL, OK Cultural Center / Linz, Austria (S) VERGESSEN© TRAILER, in 30 cinemas / Vienna, Austria (with VERGESSEN©) DIAGONALE / Graz, Austria (C) DISKRETE PRAXIS, Büchsenhausen Exhibition Room / Innsbruck, Austria (C) VERGESSEN© FESTIVAL / St. Veit a.d. Glan, Austria (C) MEDIA.KUNST, Salle de Bal / Vienna, Austria GALERIE 5020 / Salzburg, Austria (C) (S) IN BETWEEN THE IMAGES / Graz, Austria

1997 VERGESSEN© / different projects (http://www.vergessen.com) (C) MACHINE AESTETHICS, V2_Organisatie / Rotterdam, Netherlands VERGESSEN© SHOP, Grundsteingasse / Vienna, Austria (with VERGESSEN©) COWBOY.ANIM, Mini Kebap / Vienna, Austria SYMPTOMS AND HOME REMEDIES / Brno, Czech Republic (with VERGESSEN©) (C) STILL, Salle de Bal / Vienna, Austria

1996 VERSION 2.2, Saint-Gervais de Geneve / Geneva, Switzerland STATEMENTS, Galerie Cult / Vienna, Austria (S) KÜNSTLERPECH, Junge Szene 96, Secession / Vienna, Austria (with HILUS) (C) APOLLO 17, Media Arts Festival / Klagenfurt, Austria (C) ST. PETERSBURG BIENNALE / St. Petersburg, Russia (C) TINSEL TOWER, PS1 Clocktower Gallery / New York, USA

1995 RECYCLED REALITY, Traklhaus / Salzburg, Austria (C) (S) SPRING PROJECT, Ambrosi Museum / Vienna, Austria (with HILUS) (C)

1994 MEDIENBIENNALE LEIPZIG / Leipzig, Germany (C) ERASMUS PROMO VIDEO, University of Applied Arts / Vienna, Austria (with Christine Meierhofer) CULTURE ELECTRONIC / Loosdorf, Austria KUNSTSTÜCKE SIGNATION, ORF Austrian Broadcasting Cooperation / Austria ELEKTRONISCHE GALERIE / Vienna, Austria KONTEXTKUNST, documentary video, Neue Galerie / Graz, Austria (director, with Bruno Klomfar) (C) M.I.T. MEDIAMOO / Boston, USA DIAGONALE / Salzburg, Austria

1993 ARS ELECTRONICA / Linz, Austria (C) PUBLIC SPACES, promo video, WUK / Vienna, Austria (with PYRAMEDIA) KUNST UND MEDIEN, IFABO / Vienna, Austria REALTIME, ORF Austrian Broadcasting Cooperation / Austria (with TRANSIT) VIRTUAL VEXILLOMAT, Elektronische Galerie Freihaus / Vienna, Austria

1992 VIDEOLEITSYSTEM, Tanzsprache Festival / Vienna, Austria (with PYRAMEDIA)

1991 VEEJAY DEEJAY, medialivemixinstallation, WUK / Vienna, Austria (with PYRAMEDIA) MEDA TM, Transformator Media Art Festival/ St. Veit a.d. Glan, Austria (with PYRAMEDIA) (C) TRANSFORMATOR, documentary video for ORF Kunststücke / Austria (director, with Rosa von Suesz) VEXILLOMAT, WUK / Vienna, Austria (with Rosa von Suesz)

1990 - 1992 TERMINAL TAPES, WUK / Vienna, Austria (with PYRAMEDIA)

1989 TRANS EUROPE HALLES, documentary video, WUK / Vienna, Austria (with PYRAMEDIA)

(S) Solo show, (C) Catalog available


Conferenze/Presentazioni:

2005 ICC INTERCOMMUNICATION CENTER / Tokyo, Japan INTERACCESS / Toronto, Canada 2004 ISRAELI CENTER FOR DIGITAL ARTS / Tel Aviv, Israel LE QUAI ART SCHOOL / Mulhouse, France 2003 HÖR!SPIEL!ART.MIX / Bayrischer Rundfunk BR2, München, Germany MULTIPLACE 2 FESTIVAL / Priestor Gallery, Bratislava, Slovakia FACT Center / Liverpool, UK WIMBLEDON COLLEGE / London, UK

2002 FLOW: NEGOTIATING DATA MOVEMENT / Royal Ontario Museum, Toronto, Canada ICA Institute of Contemporary Arts / London, UK NJUMEDIJA / Belgrade, Yugoslavia KUDA.ORG / Novi Sad, Yugoslavia

2001 HALLWALLS CONTEMPORARY ART CENTER / Buffalo NY, USA DISTINGUISHED ARTISTS SYMPOSION, University of Hartford / Hartford CT, USA (C) SNIF / Tel Aviv, Israel M.I.T. MEDIALAB, Massachusetts Institute of Technology / Boston MA, USA BROWN UNIVERSITY / Providence RI, USA MASSACHUSETTS COLLEGE OF ART / Boston MA, USA RPI Renselaaer Polytechnical Institute / Troy, USA ACADEMY OF FINE ARTS / Vienna, Austria

2000 REMEDIATION / Merz Academy, Stuttgart, Germany THING.NET / New York NY, USA

1999 MEDIA NON GRATA / Tallinn, Estonia

1998 HOCHSCHULE FÜR GRAFIK UD BUCHKUNST / Leipzig, Germany

1997 MACHINE AESTETHICS, V2_Organisatie / Rotterdam, Netherlands

1996 HOCHSCHULE FÜR BILDENDE KUNST / Basel, Switzerland (with HILUS) MIRRORPAGE SYMPOSIUM / St. Petersburg, Russia

Webliografia:

http://www.itsallartipromise.com


http://www.vsstv.com


http://www.vinylvideo.com


http://www.medienkunstnets.de/artist/sengmueller/biogeaphy


http://www.itsallartipromise.com/05_tv_poetry/


http://www.itsallartipromise.com/07_my_television_archive/


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