Serpica naro: differenze tra le versioni

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Revisione 00:02, 23 Feb 2006

Personaggio o gruppo:Serpica Naro


Biografia

Serpica Naro è l'anagramma di San Precario nonché una clamorosa beffa mediatica al sistema della moda milanese. Serpica Naro è una stilista orientale immaginaria, inesistente. È un nome collettivo a cui partecipano lavoratori e lavoratrici precari del sistema della moda, dando vita ad un esperimento di «creatività e sperimentazione sociale». Nel 2005 gli addetti della Camera Nazionale della Moda, inaricati di vagliare e valutare ogni singola proposta, sono stati ingannati inizialmente dall'interessante 'look book' della sedicente designer e non hanno esitato ad accreditarla e inserirla nel calendario ufficiale delle presentazioni. Ad avvalorare la loro buona fede, d'altronde, c'erano, e ci sono tuttora, sia un sito dedicato alla stilista, sia altri siti Internet che parlano di lei, creati per l'occasione, sia un ufficio stampa italiano, uno giapponese e uno inglese, oltre a indirizzi di inesistenti showroom a Tokyo e Londra e fantomatiche rassegne stampa. Per conquistare la fiducia degli addetti ai lavori, poi, è stato anche creato un sito di news sulla settimana della moda, dedicato ai giovani stilisti, da cui è divampata un'ancora più fittizia polemica lanciata dai No Global contro la stilista giapponese, rea di aver scelto gli spazi adiacenti il centro sociale Pergola, da cui, invece, è partita tutta l'operazione. Per montare la boutade, i no global si sono inventati pure un passato scabroso per Serpica, divulgando sulle mailing list omosessuali una falsa notizia: e cioè che la stilista, nel 2001, si era spacciata per attivista gay per convincere numerosi membri della comunità omosessuale giapponese a far da modelli per un magazine di moda alternativa, per poi invece usarne le immagini nella sua pubblicità. Così i precari hanno potuto diramare comunicati polemici contro la stilista nipponica e annunciare manifestazioni di protesta alla sua sfilata. Niente protesta invece, solo la rivelazione dell'inganno. Tuttavia la sfilata c'è stata davvero, organizzata dai Chainworkers. Sulla passerella della Pergola hanno sfilato otto modelli dedicati alle difficili condizioni di vita del lavoratore precario. Sono stati proposti abiti fascianti 'nascondi maternità', gonne 'anti-mano morta' disseminate di trappole per topi, tute da lavoro che nascondono il pigiama, perchè qualche volta è difficile svegliarsi per i turni di mattina, e abiti sdoppiati per chi fa due lavori.


Sito Web

http://www.serpicanaro.com


Poetica

«Serpica Naro è un luogo dove si incontrano immaginari e autoproduzione, creatività, stile e radicalità. Serpica Naro decreta la fine dei simboli ed afferma una metodologia, un immaginario, un pertugio attraverso il quale esprimere produzione sociale e conflittualità. Serpica Naro è produzione autonoma di senso, un metodo di condivisione, apertura pubblica dei "codici", liberazione e messa in rete di competenze e intelligenze. Serpica Naro è una modalità di relazione, in forma reticolare, continua, completamente aperta. Come le nonne ci insegnavano a lavorare a maglia senza volere niente in cambio. così noi abbiamo creato una nonna collettiva di nome Serpica Naro. Serpica Naro sarà un sito web per inventare un laboratorio di stile precario, per raccogliere le autoproduzioni per socializzare le competenze lavorative e le informazioni. L'instabilità diviene ricchezza attiva, il divenire continuo ci fa muovere e creare nuovi stili. Creatività e sperimentazione sociale si muovono insieme. Serpica Naro come meta-marchio delle autoproduzioni è la risposta con la quale dichiariamo chiusa la settimana della moda e aperta la stagione della cospirazione precaria e creativa.»[1]

Opere

Bibliografia

Webliografia

http://reload.realityhacking.org/