Sonnier Keith: differenze tra le versioni

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==Biografia:==
 
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Keith Sonnier è nato a Momou in Luisiana nel 1941, attualmente vive e lavora a New York dove si è stabilito nel 1966 dopo aver vissuto molti anni a Parigi. Esponente della corrente minimalista, fin dagli anni ’60 la sua arte si è distinta per l’uso di materiali poveri quali vetroresina, lattice, fili di ferro, cavi elettrici, luci al neon, che fino ad allora non avevano trovato un grande utilizzo nella pratica artistica, distinguendosi, tra l’altro agli inizi degli anni ’70 come pioniere della video-arte, che Sonnier ha valorizzato e reso originale grazie ad un sapiente uso delle luci, dei colori e dei giochi cromatici ottenuti sfruttando raggi riflessi su fogli di acetato, avvalendosi in ciò anche della precedente esperienza maturata durante la realizzazione di opere scultoree non convenzionali. A differenza di altri artisti Sonnier si avvicina al video come ad un laboratorio in cui la televisione vive a contatto con l’arte. Un senso di improvvisazione caratterizza la sua ricerca del linguaggio visivo che si presenta come un collage di immagini e di suoni, stabilendo un binomio sinergico tra arte e tecnologia. Sonnier è diventato internazionalmente celebre come autore di installazioni in spazi pubblici che utilizzano luce al neon colorata e come già avvenuto nel rapporto tra arte e tecnologia, riesce a stabilire un connubio artisticamente innovativo e funzionale tra arte e architettura. Lo stesso artista ha dichiarato che la produzione di installazioni di grandi dimensioni  tra le quali spiccano il , un chilometro di luce che collega i terminali dell’aeroporto di Monaco di Baviera, l’eliporto dell’aeroporto di Miami, la station Joffre-Mutualaité di Rouen, ha indotto profondi cambiamenti nel suo processo di lavoro richiedendogli “ un considerevole periodo di preproduzione a livello data l’impossibilità di vedere l’intera opera in un unico momento o spazio, preproduzione durante la quale elabora gli elementi percettivi in modo da raggiungere effetti visivi non ottenibili in spazi fisici ristretti quali sono musei e gallerie.
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Keith Sonnier è nato a Momou in Luisiana nel 1941, attualmente vive e lavora a New York dove si è stabilito nel 1966 dopo aver vissuto molti anni a Parigi. Esponente della corrente minimalista, fin dagli anni ’60 la sua arte si è distinta per l’uso di materiali poveri quali vetroresina, lattice, fili di ferro, cavi elettrici, luci al neon, che fino ad allora non avevano trovato un grande utilizzo nella pratica artistica, distinguendosi, tra l’altro agli inizi degli anni ’70 come pioniere della video-arte, che Sonnier ha valorizzato e reso originale grazie ad un sapiente uso delle luci, dei colori e dei giochi cromatici ottenuti sfruttando raggi riflessi su fogli di acetato, avvalendosi in ciò anche della precedente esperienza maturata durante la realizzazione di opere scultoree non convenzionali. A differenza di altri artisti Sonnier si avvicina al video come ad un laboratorio in cui la televisione vive a contatto con l’arte. Un senso di improvvisazione caratterizza la sua ricerca del linguaggio visivo che si presenta come un collage di immagini e di suoni, stabilendo un binomio sinergico tra arte e tecnologia. Sonnier è diventato internazionalmente celebre come autore di installazioni in spazi pubblici che utilizzano luce al neon colorata e come già avvenuto nel rapporto tra arte e tecnologia, riesce a stabilire un connubio artisticamente innovativo e funzionale tra arte e architettura. Lo stesso artista ha dichiarato che la produzione di installazioni di grandi dimensioni  tra le quali spiccano il “Lichweg‿, un chilometro di luce che collega i terminali dell’aeroporto di Monaco di Baviera, l’eliporto dell’aeroporto di Miami, la station Joffre-Mutualaité di Rouen, ha indotto profondi cambiamenti nel suo processo di lavoro richiedendogli “ un considerevole periodo di preproduzione a livello concettuale‿ data l’impossibilità di vedere l’intera opera in un unico momento o spazio, preproduzione durante la quale elabora gli elementi percettivi in modo da raggiungere effetti visivi non ottenibili in spazi fisici ristretti quali sono musei e gallerie.
  
  
 
==Sito web:==
 
==Sito web:==
www.keithsonnierstudio.com
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http://www.keithsonnierstudio.com
 
==Poetica:==
 
==Poetica:==
Il modo migliore per descrivere la poetica di Keith Sonnier con particolare riferimento alle opere di installazione legate all’architettura è forse quello di ricorrere alle parole dell’artista dalle quali emerge come la concezione dell’arte minimalista assuma in lui una valenza assolutamente originale e come, pur nella novità, sia legata a valori formali tradizionali quale l’unità dell’opera d’arte. Infatti afferma “la luce per me è sempre stata una maniera per creare volume- quasi uno spazio dentro uno spazio- ed è decisamente interessante applicare il ‘volume’ della luce dentro uno spazio architettonico esistente. In maniera simile, il colore può esistere come volume; in effetti sono attratto dal neon perché questo è, letteralmente , un gas intrappolato, un colore reale non applicato ad una superficie nel senso di dipinto, ma un colore che bagna o riempie in maniera naturale l’ambiente a lui immediatamente .
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Il modo migliore per descrivere la poetica di Keith Sonnier con particolare riferimento alle opere di installazione legate all’architettura è forse quello di ricorrere alle parole dell’artista dalle quali emerge come la concezione dell’arte minimalista assuma in lui una valenza assolutamente originale e come, pur nella novità, sia legata a valori formali tradizionali quale l’unità dell’opera d’arte. Infatti afferma “la luce per me è sempre stata una maniera per creare volume- quasi uno spazio dentro uno spazio- ed è decisamente interessante applicare il ‘volume’ della luce dentro uno spazio architettonico esistente. In maniera simile, il colore può esistere come volume; in effetti sono attratto dal neon perché questo è, letteralmente , un gas intrappolato, un colore reale non applicato ad una superficie nel senso di dipinto, ma un colore che bagna o riempie in maniera naturale l’ambiente a lui immediatamente vicino‿.
 
==Opere:==
 
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Commissioni pubbliche:
 
Commissioni pubbliche:
20006 Double Monopole Kansas City: Sonnier sta completando la usa più grande opera esterna realizzata fino ad oggi. Situata a Kansas City all’entrata del Kansas City International Airport, si tratta di una grande struttura che funziona come un segnale luminoso per l’entrata e l’uscita dell’aeroporto. I pali illuminati della struttura contengono doppie cascate che defluiscono nel lago adiacente al luogo dell’aeroporto. Questa nuova scultura conferisce all’opera di Sonnier una scala e una dimensione che competono e interagiscono con i segnali luminosi dell’autostrada e con i padiglioni di hotel prestigiosi come il e il valorizzando in tal modo il paesaggio urbano rendendolo un ambiente più leggibile e interattivo.  
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*[[20006 Double Monopole Kansas City]]: *Sonnier sta completando la sua più grande opera esterna realizzata fino ad oggi. Situata a Kansas City all’entrata del Kansas City International Airport, si tratta di una grande struttura che funziona come un segnale luminoso per l’entrata e l’uscita dell’aeroporto. I pali illuminati della struttura contengono doppie cascate che defluiscono nel lago adiacente al luogo dell’aeroporto. Questa nuova scultura conferisce all’opera di Sonnier una scala e una dimensione che competono e interagiscono con i segnali luminosi dell’autostrada e con i padiglioni di hotel prestigiosi come il “Bellagio‿ e il “Versailles‿ valorizzando in tal modo il paesaggio urbano rendendolo un ambiente più leggibile e interattivo.  
1989-92 Lichweg Monaco, Germania: In analogia a quanto descritto per l’opera precedente, si tratta di una installazione che utilizza luci al neon e collega i vari terminali dell’aeroporto di Monaco estendendosi per più di un chilometro all’interno dell’aeroporto stesso. Si originano “cammini di come sintesi di più zone visive o atti in cui gli effetti cromatici creano dinamismo nella composizione lungo l’intero percorso nel quale è coinvolto il passeggero-fruitore.  
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*[[1989-92 Lichweg Monaco, Germania]]:* In analogia a quanto descritto per l’opera precedente, si tratta di una installazione che utilizza luci al neon e collega i vari terminali dell’aeroporto di Monaco estendendosi per più di un chilometro all’interno dell’aeroporto stesso. Si originano “cammini di luce‿ come sintesi di più zone visive o atti in cui gli effetti cromatici creano dinamismo nella composizione lungo l’intero percorso nel quale è coinvolto il passeggero-fruitore.
1998 Ronald Reagan Building and International Trade Center, Wahington DC
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[[Image:MunichInternationalAirport.jpg|center|frame|Keith Sonnier: Installazione: luce al neon, Aeroporto Internazionale di Monaco]].
1997 Bureau of the Census, Bowie, Maryland
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*[[1998 Ronald Reagan Building and International Trade Center, Wahington DC]]
1996 Miami International Airport, Miami Florida
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*[[1997 Bureau of the Census, Bowie, Maryland]]
1994 Stazione Joffre-Mutualité, Francia
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*[[1996 Miami International Airport, Miami Florida]]
Le altre opere sopra citate non vengono analizzate in quanto sono anch’esse installazioni realizzate mediante luci al neon, per le quali, data l’analogia con le due opere precedentemente descritte, sia riguardo ai materiali utilizzati sia in relazione all’aspetto progettuale, valgono, mutatis mutandis, le stesse considerazioni.
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[[Image:Miami.jpg|center|frame|Keith Sonnier: Installazione: luce al neon, Aeroporto Internazionale di Miami]].
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*[[1994 Stazione Joffre-Mutualité, Francia]]
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*Le altre opere sopra citate non vengono analizzate in quanto sono anch’esse installazioni realizzate mediante luci al neon, per le quali, data l’analogia con le due opere precedentemente descritte, sia riguardo ai materiali utilizzati sia in relazione all’aspetto progettuale, valgono, mutatis mutandis, le stesse considerazioni.
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[[Image:Millenium.jpg|center|frame|Keith Sonnier: Installazione: luce al neon, Millenium 2000]].
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Mostre monografiche:
 
Mostre monografiche:
  
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Opere scultoree di piccole dimensioni selezionate:
 
Opere scultoree di piccole dimensioni selezionate:
  
Galleria Leo Castelli, New York
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*[[Correnti alternate]]Galleria Leo Castelli, New York
1987, neon e alluminio 161cmx233cmx243cm Galleria Rolf Ricke
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*[[Kiosk I]] *1987, neon e alluminio 161cmx233cmx243cm Galleria Rolf Ricke
1994, seta canapa, nylon, due ventilatori elettrici collezione privata
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*[[Globo‿ ]]1994, *seta canapa, nylon, due ventilatori elettrici collezione privata
scultura-installazione 51cmx109cmx109cm Svizzera
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*[[Fontana]] *scultura-installazione 51cmx109cmx109cm Svizzera
Si tratta di sculture-installazione realizzate assemblando vari materiali tra cui svolgono un ruolo d’elezione i tubi al neon che creano effetti cromatici particolermente intensi, grazie ai quali le sculture acquistano leggerezza e sembrano sospese nel vuoto.
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*Si tratta di sculture-installazione realizzate assemblando vari materiali tra cui svolgono un ruolo d’elezione i tubi al neon che creano effetti cromatici particolermente intensi, grazie ai quali le sculture acquistano leggerezza e sembrano sospese nel vuoto.
1970, Installazione nella stanza: suono, luce stroboscopica, gomma piuma, luce fluorescente, specchi. Van Abbe Museum, Eindhoven, Paesi Bassi.
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*[[Stanza fluorescente]] 1970, *Installazione nella stanza: suono, luce stroboscopica, gomma piuma, luce fluorescente, specchi. Van Abbe Museum, Eindhoven, Paesi Bassi.
 
Opera molto suggestiva per gli effetti cromatici che la caratterizzano coinvolgendo lo spettatore in un percorso visivo mutevole e dinamico grazie alla luce colorata e agli effetti di riflessione che si creano per mezzo degli specchi. Date le dimensioni e la modalità di fruizione, oltre che per l’uso della luce, l’opera anticipa le successive commissioni pubbliche grazie alle quali l’artista ha ottenuto una visibilità internazionale.
 
Opera molto suggestiva per gli effetti cromatici che la caratterizzano coinvolgendo lo spettatore in un percorso visivo mutevole e dinamico grazie alla luce colorata e agli effetti di riflessione che si creano per mezzo degli specchi. Date le dimensioni e la modalità di fruizione, oltre che per l’uso della luce, l’opera anticipa le successive commissioni pubbliche grazie alle quali l’artista ha ottenuto una visibilità internazionale.
  
  
 
Video arte
 
Video arte
Animazione 1, 1973, colore 14 minuti, suono: Animazione 1 è eseguita con un computer che è capace di controllare le linee di scan di una televisione e di dare informazioni riguardo a certe linee. Il computer è programmato in tre trasformazioni visuali indipendenti, simili agli “audio . Il video è realizzato usando immagini televisive, soprattutto l’intervista di Holdem da parte di San Dash, con varie colonne sonore di accompagnamento. Una seconda traccia è realizzata con le come i negativi dei film. Questi vengono posti davanti a uno schermo acceso e proiettati come film. La terza traccia include numeri e lettere, 1, 2, 3, 4, e A ,B, C, D, che appaiono per l’intera durata del film. Quindi le immagini dei numeri e delle lettere si rivelano come l’abbozzo di uno scritto. Dato che non può archiviare informazioni né occuparsi di più sezioni contemporaneamente, il video è stato girato in parti separate a differenza di “Animazione . Il tracciato del suono è modulato su immagini di giornali e riviste del luglio 1973 che includono la storia della morte di Robert Smithson in un incidente aereo in Texas. Questi sono interrotti da interferenze elettroniche e stralci pubblicitari. La sensazione che provoca il video è quella di un messaggio politico dato che utilizza organi di comunicazione come giornali e televisioni sullo sfondo di una intervista.
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*[[Animazione 1]], *1973, colore 14 minuti, suono: Animazione 1 è eseguita con un computer “Scanimate‿ che è capace di controllare le linee di scan di una televisione e di dare informazioni riguardo a certe linee. Il computer è programmato in tre trasformazioni visuali indipendenti, simili agli “audio tracks‿. Il video è realizzato usando immagini televisive, soprattutto l’intervista di Holdem da parte di San Dash, con varie colonne sonore di accompagnamento. Una seconda traccia è realizzata con le “kodaliths‿ come i negativi dei film. Questi vengono posti davanti a uno schermo acceso e proiettati come film. La terza traccia include numeri e lettere, 1, 2, 3, 4, e A ,B, C, D, che appaiono per l’intera durata del film. Quindi le immagini dei numeri e delle lettere si rivelano come l’abbozzo di uno scritto. Dato che “Scanimate‿ non può archiviare informazioni né occuparsi di più sezioni contemporaneamente, il video è stato girato in parti separate a differenza di “Animazione 2‿. Il tracciato del suono è modulato su immagini di giornali e riviste del luglio 1973 che includono la storia della morte di Robert Smithson in un incidente aereo in Texas. Questi sono interrotti da interferenze elettroniche e stralci pubblicitari. La sensazione che provoca il video è quella di un messaggio politico dato che utilizza organi di comunicazione come giornali e televisioni sullo sfondo di una intervista.
Animazione 2, colore 25 minuti, suono: Eseguita a Denver, Colorado con un computer chiamato soprattutto nella produzione di disegni animati. Il frame del computer è diviso in sette parti ciascuna con un input autonomo e con una traccia indipendente. Ognuna di queste sezioni può essere eliminata e tutte possono essere sezionate, sovrapposte o piegate topologicamente. Sonnier ha usato nella sua animazione tutte e sette le tracce. Le sezioni della configurazione sono elencate da immagini separate e includono tessiture e barre colorate. La traccia sonora è costituita dal dialogo tra Sonnier e i tecnici per cui si ascolta l’artista che richiede lo “stop and o una visione del totale “art . Non ci sono sequenze predeterminate dato che questi film di animazione sono scelti in maniera estemporanea. Mentre la narrazione avviene nell’ordinario tempo del video, l’uso del computer implica un differente tipo di tempo. Invece di un tempo continuo, è possibile per il computer azionare e mettere da parte informazioni che possono essere richiamate e poste dove si desidera. Ciò si differenzia dalla produzione di video ordinari che implica un tempo più lungo di quanto si esperisca nella visione del film stesso.
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*[[Animazione 2]], *colore 25 minuti, suono: Eseguita a Denver, Colorado con un computer chiamato “Caesar‿utilizzato soprattutto nella produzione di disegni animati. Il frame del computer è diviso in sette parti ciascuna con un input autonomo e con una traccia indipendente. Ognuna di queste sezioni può essere eliminata e tutte possono essere sezionate, sovrapposte o piegate topologicamente. Sonnier ha usato nella sua animazione tutte e sette le tracce. Le sezioni della configurazione sono elencate da immagini separate e includono tessiture e barre colorate. La traccia sonora è costituita dal dialogo tra Sonnier e i tecnici per cui si ascolta l’artista che richiede lo “stop and playback‿ o una visione del totale “art work‿. Non ci sono sequenze predeterminate dato che questi film di animazione sono scelti in maniera estemporanea. Mentre la narrazione avviene nell’ordinario tempo del video, l’uso del computer implica un differente tipo di tempo. Invece di un tempo continuo, è possibile per il computer azionare e mettere da parte informazioni che possono essere richiamate e poste dove si desidera. Ciò si differenzia dalla produzione di video ordinari che implica un tempo più lungo di quanto si esperisca nella visione del film stesso.
  
Positivo e negativo: bianco e nero 12 minuti: Video girato in uno studio medico a San Diego in California e proiettato durante una performance nel dipartimento d’arte. La realizzazione è stata possibile grazie all’uso di due telecamere mantenute contemporaneamente in movimento  circolare attorno al soggetto mentre riprendevano la testa di una modella le cui immagini sono state successivamente mixate in modo che le vedute complementari siano visibili contemporaneamente su ciascuna metà in cui lo schermo risulta suddiviso.  
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*[[Positivo e negativo]]: *bianco e nero 12 minuti: Video girato in uno studio medico a San Diego in California e proiettato durante una performance nel dipartimento d’arte. La realizzazione è stata possibile grazie all’uso di due telecamere mantenute contemporaneamente in movimento  circolare attorno al soggetto mentre riprendevano la testa di una modella le cui immagini sono state successivamente mixate in modo che le vedute complementari siano visibili contemporaneamente su ciascuna metà in cui lo schermo risulta suddiviso.  
 
Altri titoli:
 
Altri titoli:
Color Wipe 1973, 30 minuti, suono
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*[[Color Wipe]] *1973, 30 minuti, suono
Channel Mix 1973, colore e bianco e nero, 21 minuti suono
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*[[Channel Mix]] *1973, colore e bianco e nero, 21 minuti suono
Dis-Play 1969, bianco e nero, 11 minuti, suono
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*[[Dis-Play ]]*1969, bianco e nero, 11 minuti, suono
Tv e Tv out, 1972, colore, 10 minuti, suono
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*[[Tv e Tv out]], *1972, colore, 10 minuti, suono
1-200, 1972 bianco e nero, 30 minuti, suono
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*[[1-200]], *1972 bianco e nero, 30 minuti, suono
Rubdown, 1970, bianco e nero, 11 minuti, suono
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*[[Rubdown]], *1970, bianco e nero, 11 minuti, suono
  
 
*[[Two Way-Demo]]
 
*[[Two Way-Demo]]
  
 
==Bibliografia:==
 
==Bibliografia:==
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K. Sonnier et al.: Keith Sonnier: Public Commission 1990-1994 ,. Hatje Cantz edition, 2000
 
K. Sonnier et al.: Keith Sonnier: Public Commission 1990-1994 ,. Hatje Cantz edition, 2000
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K. Sonnier et al.: Keith Sonnier: ligth space Cantz edition 2003
 
K. Sonnier et al.: Keith Sonnier: ligth space Cantz edition 2003
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K. Sonnier: Neon Sculpture, Crhysler Museum library 1988
 
K. Sonnier: Neon Sculpture, Crhysler Museum library 1988
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K. Sonnier et al.: Keith Sonnier:Werke/Works Cantz edition 1994
 
K. Sonnier et al.: Keith Sonnier:Werke/Works Cantz edition 1994
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L. Benglis:Keith Sonnier: A ten year retrospective, 1977-1987, Carter Ratcliff, Andrey Hannil Editor
 
L. Benglis:Keith Sonnier: A ten year retrospective, 1977-1987, Carter Ratcliff, Andrey Hannil Editor
W. Hopps: USA; XXXVI International Biennal Exhibition of Art/Venice, June11-October 1, 1972.  
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W. Hopps: USA; XXXVI International Biennal Exhibition of Art/Venice, June11-October 1, 1972.
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==Webliografia:==
 
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www.artenet.com
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www.aedo-to.com
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www.artcyclopedia.com
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http://www.artenet.com
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www.haeusler-contemporany.com
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www.keithsonnier.com
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[[categoria:Scheda]]
 
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[[categoria:Arte e scienza]]
 
[[categoria:Arte e tecnologia]]
 
[[categoria:Arte e tecnologia]]
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[[categoria:Precursori]]
 
[[categoria:Precursori]]
 
[[categoria:Videoarte]]
 
[[categoria:Videoarte]]
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[[categoria:Minimal art]]

Versione attuale delle 10:57, 12 Giu 2007

Sonnier Keith

Biografia:

Keith Sonnier è nato a Momou in Luisiana nel 1941, attualmente vive e lavora a New York dove si è stabilito nel 1966 dopo aver vissuto molti anni a Parigi. Esponente della corrente minimalista, fin dagli anni ’60 la sua arte si è distinta per l’uso di materiali poveri quali vetroresina, lattice, fili di ferro, cavi elettrici, luci al neon, che fino ad allora non avevano trovato un grande utilizzo nella pratica artistica, distinguendosi, tra l’altro agli inizi degli anni ’70 come pioniere della video-arte, che Sonnier ha valorizzato e reso originale grazie ad un sapiente uso delle luci, dei colori e dei giochi cromatici ottenuti sfruttando raggi riflessi su fogli di acetato, avvalendosi in ciò anche della precedente esperienza maturata durante la realizzazione di opere scultoree non convenzionali. A differenza di altri artisti Sonnier si avvicina al video come ad un laboratorio in cui la televisione vive a contatto con l’arte. Un senso di improvvisazione caratterizza la sua ricerca del linguaggio visivo che si presenta come un collage di immagini e di suoni, stabilendo un binomio sinergico tra arte e tecnologia. Sonnier è diventato internazionalmente celebre come autore di installazioni in spazi pubblici che utilizzano luce al neon colorata e come già avvenuto nel rapporto tra arte e tecnologia, riesce a stabilire un connubio artisticamente innovativo e funzionale tra arte e architettura. Lo stesso artista ha dichiarato che la produzione di installazioni di grandi dimensioni tra le quali spiccano il “Lichweg‿, un chilometro di luce che collega i terminali dell’aeroporto di Monaco di Baviera, l’eliporto dell’aeroporto di Miami, la station Joffre-Mutualaité di Rouen, ha indotto profondi cambiamenti nel suo processo di lavoro richiedendogli “ un considerevole periodo di preproduzione a livello concettuale‿ data l’impossibilità di vedere l’intera opera in un unico momento o spazio, preproduzione durante la quale elabora gli elementi percettivi in modo da raggiungere effetti visivi non ottenibili in spazi fisici ristretti quali sono musei e gallerie.


Sito web:

http://www.keithsonnierstudio.com

Poetica:

Il modo migliore per descrivere la poetica di Keith Sonnier con particolare riferimento alle opere di installazione legate all’architettura è forse quello di ricorrere alle parole dell’artista dalle quali emerge come la concezione dell’arte minimalista assuma in lui una valenza assolutamente originale e come, pur nella novità, sia legata a valori formali tradizionali quale l’unità dell’opera d’arte. Infatti afferma “la luce per me è sempre stata una maniera per creare volume- quasi uno spazio dentro uno spazio- ed è decisamente interessante applicare il ‘volume’ della luce dentro uno spazio architettonico esistente. In maniera simile, il colore può esistere come volume; in effetti sono attratto dal neon perché questo è, letteralmente , un gas intrappolato, un colore reale non applicato ad una superficie nel senso di dipinto, ma un colore che bagna o riempie in maniera naturale l’ambiente a lui immediatamente vicino‿.

Opere:

Commissioni pubbliche:

  • 20006 Double Monopole Kansas City: *Sonnier sta completando la sua più grande opera esterna realizzata fino ad oggi. Situata a Kansas City all’entrata del Kansas City International Airport, si tratta di una grande struttura che funziona come un segnale luminoso per l’entrata e l’uscita dell’aeroporto. I pali illuminati della struttura contengono doppie cascate che defluiscono nel lago adiacente al luogo dell’aeroporto. Questa nuova scultura conferisce all’opera di Sonnier una scala e una dimensione che competono e interagiscono con i segnali luminosi dell’autostrada e con i padiglioni di hotel prestigiosi come il “Bellagio‿ e il “Versailles‿ valorizzando in tal modo il paesaggio urbano rendendolo un ambiente più leggibile e interattivo.
  • 1989-92 Lichweg Monaco, Germania:* In analogia a quanto descritto per l’opera precedente, si tratta di una installazione che utilizza luci al neon e collega i vari terminali dell’aeroporto di Monaco estendendosi per più di un chilometro all’interno dell’aeroporto stesso. Si originano “cammini di luce‿ come sintesi di più zone visive o atti in cui gli effetti cromatici creano dinamismo nella composizione lungo l’intero percorso nel quale è coinvolto il passeggero-fruitore.
Keith Sonnier: Installazione: luce al neon, Aeroporto Internazionale di Monaco
.
Keith Sonnier: Installazione: luce al neon, Aeroporto Internazionale di Miami
.
  • 1994 Stazione Joffre-Mutualité, Francia
  • Le altre opere sopra citate non vengono analizzate in quanto sono anch’esse installazioni realizzate mediante luci al neon, per le quali, data l’analogia con le due opere precedentemente descritte, sia riguardo ai materiali utilizzati sia in relazione all’aspetto progettuale, valgono, mutatis mutandis, le stesse considerazioni.
Keith Sonnier: Installazione: luce al neon, Millenium 2000
.

Mostre monografiche:

2000 Marlbourgh Gallery, New York 1999 Kunstraus Bregenz, Austria 1997 Leo Castelli Gallery, New York 1994 Kunstverein Museum, Hannover, Kunsthalle Nurnberg, Germania

Opere scultoree di piccole dimensioni selezionate:

  • Correnti alternateGalleria Leo Castelli, New York
  • Kiosk I *1987, neon e alluminio 161cmx233cmx243cm Galleria Rolf Ricke
  • Globo‿ 1994, *seta canapa, nylon, due ventilatori elettrici collezione privata
  • Fontana *scultura-installazione 51cmx109cmx109cm Svizzera
  • Si tratta di sculture-installazione realizzate assemblando vari materiali tra cui svolgono un ruolo d’elezione i tubi al neon che creano effetti cromatici particolermente intensi, grazie ai quali le sculture acquistano leggerezza e sembrano sospese nel vuoto.
  • Stanza fluorescente 1970, *Installazione nella stanza: suono, luce stroboscopica, gomma piuma, luce fluorescente, specchi. Van Abbe Museum, Eindhoven, Paesi Bassi.

Opera molto suggestiva per gli effetti cromatici che la caratterizzano coinvolgendo lo spettatore in un percorso visivo mutevole e dinamico grazie alla luce colorata e agli effetti di riflessione che si creano per mezzo degli specchi. Date le dimensioni e la modalità di fruizione, oltre che per l’uso della luce, l’opera anticipa le successive commissioni pubbliche grazie alle quali l’artista ha ottenuto una visibilità internazionale.


Video arte

  • Animazione 1, *1973, colore 14 minuti, suono: Animazione 1 è eseguita con un computer “Scanimate‿ che è capace di controllare le linee di scan di una televisione e di dare informazioni riguardo a certe linee. Il computer è programmato in tre trasformazioni visuali indipendenti, simili agli “audio tracks‿. Il video è realizzato usando immagini televisive, soprattutto l’intervista di Holdem da parte di San Dash, con varie colonne sonore di accompagnamento. Una seconda traccia è realizzata con le “kodaliths‿ come i negativi dei film. Questi vengono posti davanti a uno schermo acceso e proiettati come film. La terza traccia include numeri e lettere, 1, 2, 3, 4, e A ,B, C, D, che appaiono per l’intera durata del film. Quindi le immagini dei numeri e delle lettere si rivelano come l’abbozzo di uno scritto. Dato che “Scanimate‿ non può archiviare informazioni né occuparsi di più sezioni contemporaneamente, il video è stato girato in parti separate a differenza di “Animazione 2‿. Il tracciato del suono è modulato su immagini di giornali e riviste del luglio 1973 che includono la storia della morte di Robert Smithson in un incidente aereo in Texas. Questi sono interrotti da interferenze elettroniche e stralci pubblicitari. La sensazione che provoca il video è quella di un messaggio politico dato che utilizza organi di comunicazione come giornali e televisioni sullo sfondo di una intervista.
  • Animazione 2, *colore 25 minuti, suono: Eseguita a Denver, Colorado con un computer chiamato “Caesar‿utilizzato soprattutto nella produzione di disegni animati. Il frame del computer è diviso in sette parti ciascuna con un input autonomo e con una traccia indipendente. Ognuna di queste sezioni può essere eliminata e tutte possono essere sezionate, sovrapposte o piegate topologicamente. Sonnier ha usato nella sua animazione tutte e sette le tracce. Le sezioni della configurazione sono elencate da immagini separate e includono tessiture e barre colorate. La traccia sonora è costituita dal dialogo tra Sonnier e i tecnici per cui si ascolta l’artista che richiede lo “stop and playback‿ o una visione del totale “art work‿. Non ci sono sequenze predeterminate dato che questi film di animazione sono scelti in maniera estemporanea. Mentre la narrazione avviene nell’ordinario tempo del video, l’uso del computer implica un differente tipo di tempo. Invece di un tempo continuo, è possibile per il computer azionare e mettere da parte informazioni che possono essere richiamate e poste dove si desidera. Ciò si differenzia dalla produzione di video ordinari che implica un tempo più lungo di quanto si esperisca nella visione del film stesso.
  • Positivo e negativo: *bianco e nero 12 minuti: Video girato in uno studio medico a San Diego in California e proiettato durante una performance nel dipartimento d’arte. La realizzazione è stata possibile grazie all’uso di due telecamere mantenute contemporaneamente in movimento circolare attorno al soggetto mentre riprendevano la testa di una modella le cui immagini sono state successivamente mixate in modo che le vedute complementari siano visibili contemporaneamente su ciascuna metà in cui lo schermo risulta suddiviso.

Altri titoli:

  • Color Wipe *1973, 30 minuti, suono
  • Channel Mix *1973, colore e bianco e nero, 21 minuti suono
  • Dis-Play *1969, bianco e nero, 11 minuti, suono
  • Tv e Tv out, *1972, colore, 10 minuti, suono
  • 1-200, *1972 bianco e nero, 30 minuti, suono
  • Rubdown, *1970, bianco e nero, 11 minuti, suono

Bibliografia:

K. Sonnier et al.: Keith Sonnier: Public Commission 1990-1994 ,. Hatje Cantz edition, 2000


K. Sonnier et al.: Keith Sonnier: ligth space Cantz edition 2003


K. Sonnier: Neon Sculpture, Crhysler Museum library 1988


K. Sonnier et al.: Keith Sonnier:Werke/Works Cantz edition 1994


L. Benglis:Keith Sonnier: A ten year retrospective, 1977-1987, Carter Ratcliff, Andrey Hannil Editor


W. Hopps: USA; XXXVI International Biennal Exhibition of Art/Venice, June11-October 1, 1972.



Webliografia:

http://www.artenet.com


http://www.aedo-to.com


http://www.artcyclopedia.com


http://www.asci.org


http://www.haeusler-contemporany.com


http://www.keithsonnier.com