Spettacolo

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Autore: Goodman, Cynthia

Tratto da: DIGITAL VISIONS Computers and Art

Titolo Originale: Performance

Traduzione di: Simone Marangoni

Anno: 1987

Spettacolo

Mimi Garrard Dance Company – Phosphones, 1969
La trasformazione delle performance con il computer rende paralleli e vicine l'evoluzione degli oggetti o ambienti tridimensionali e la tecnologia elettronica che possono funzionare semplicemente come uno strumento più valido o come un partner vivente. Oggi I sistemi di illuminazione controllati dal computer sono, parlando per luoghi comuni, equamente sul palcoscenico. Nessuno dei sistemi disponibili ha la varietà incredibile e la flessibilità, comunque, del sistema CORTLI fatto dallo scultore James Seawright, dal musicista elettronico Emmanuel Ghent, dal programmatore William Hemsath, e dal coreografo Mimi Garrard per il Mimi Garrard Dance Company. Il prototipo del sistema attuale fu disegnato nel 1968-69 da Seawright, Garrard, e Ghent, mentre erano alla Bell Labs, dove stavano usando un sistema di musica interattivo ed in tempo reale sviluppato da Max Matthews sempre alla Bell. I nastri erano preparati alla Bell e poi portati al teatro, dove dove venivano suonati su un computer casalingo costruito da Seawright - fra i primo del suo genere. CORTLI sincronizza l'illuminazione e la musica computer-generated con una precisione impossibile su altri sistemi. Fin dal primo brano della compagnia, Phosphones, compiuto nel 1969, Garrard ha coreografato approssimativamente quindici lavori supplementari con il sistema. I set dell'artista Darryl Sapien per il Pixellage del San Francisco Ballet, che fu premiato nel 1983, era la prima volta che l'immagine computer-generata fu combinata con uno spettacolo dal vivo in una casa d'Opera notevole.
Darryl Sapien, Betsy Erickson ed il San Francisco Ballet – Pixellage, 1983

Il progetto iniziò quando il coreografo Betsy Erickson vide una delle presentazioni di Sapien che combinavano la performance a proiezioni di film. Su un computer Aurora che gli fu prestato per il progetto, Sapien creò un'animazione al computer di diciotto minuti sul tema generale della coesistenza tra l'uomo ed il computer. Le immagini che creò furono proiettate su uno schermo dietro ai ballerini. Sia i movimenti dei ballerini che la musica erano coordinati attentamente con l'animazione del computer. Qualche volta l'animazione echeggiava la coreografia - figure disegnate con gambe distese apparivano nell'animazione e con la stessa durata i ballerini eseguivano questo stesso movimento - in altri momenti, l'immagine computer-generata funzionava come un fondale scenico più tradizionale.

Patrice Regnier, direttore artistico del Mark Rush Dance Group, considera che l'incorporazione della tecnologia avanzata nella sua coreografia sia la sua missione. Nel 1984, Collaborò con Rebecca Allen dell'Istitut di New York Institute of Technology Computer Graphics Laboratory su un ballo chiamato RAB (il nome derivava dalle prime lettere dei nomi di Regnier, Allen, e Carter Bunvell, che offrì la musica elettronica). Affinché nessuno confonda l'importanza del computer per questo ballo, un computer attuale è sul palco nella scena di apertura, con uno dei ballerini che esprime simultaneamente il fascino e la paura della macchina. Per tutto l'accattivante spettacolo, Allen ha computer-generato, piccole parti del ballerino sono proiettate su uno schermo sul palcoscenico. I ballerini in vita sono affascinati da questa figura come lo è il pubblico. Questa interazione tra la coreografia viva e l'immagine computer-generata fatta da Allen continuò nella sua collaborazione del 1983 con la coreografa-ballerina Twyla Tharp in una versione cinematografica della Catherine's Wheel.
Rebecca Allen e Twyla Tharp; musica David Byrne – Catherine’s Wheel, 1983
Regnier progetta di incorporare un robot così come uno schermo casualmente programmato di luci nel suo prossimo lavoro di coreografia. Il concetto del computer come un collaboratore vivo o in tempo reale è centrale a varie performance, incluse quelle di Edward Tannenbaum, Joann Gillerman, e Tommaso DeWitt. Tannenbaum costruisce sia installazioni che progetti di spettacoli vivi. Come nel Videoplace di Myron Krueger, nelle installazioni di Tannenbaum e negli spettacoli videocamera viva, i performer vedono immagini specchiate di loro stessi su uno schermo appena entrano nel campo di visione della camera. Mentre Krueger è specificamente concentrato con lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, Tannenbaum, la cui prepazione è nelle belle arti si preoccupa più degli specifici effetti illustrati. Per Krueger l'interazione è sempre spontanea; lo spettacolo accade ogni volta ma in un modo più privato tra i partecipanti ed il sistema stesso. Tannenbaum, d'altra parte, frequentemente impiega il suo sistema negli spettacoli per un pubblico vivo. Nelle installazioni, come Recollections (che sviluppò all'Exploratorium a San Francisco nel 1982 ed una versione che ora è installato permanentemente allo Science Museum in Queens, New York), i partecipanti interagiscono con lui secondo di un programma pre-processato, ed i loro movimenti sono spontanei. Nella performance, i movimenti sono attentamente coreografati con gli effetti visuali. Tannenbaum controlla una serie più complessa di effetti visuali in tempo reale in base a ciò che compie il ballerino.

Dalle produzioni libere a quelle di Broadway, la tecnologia del computer sta avendo un ruolo sempre più prominente. Entro i confini dei parametri iniziali, i computer incoraggiano un grado sorprendente di improvvisazione. Sia i performer, collaboratori, che le apparecchiature degli effetti speciali, stanno radicalmente alterando le nostre esperienze teatrali ed ogni altro aspetto della nostra creatività e del modo di vedere l'arte.