Staehle Wolfgang

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Wolfgang Staehle

Personaggio o Gruppo:

Staehle Wolfgang

Biografia:

nato nel 1950 a Stuttgart in Germania, studiò presso la Freie Kunstschule di Stuttgart e le Scuola di Arti Visive di New York (USA). Ha vissuto a New York e nel 1976 ha lavorato come artista televisivo. Nel 1991 ha fondato THE THING , un progetto mediatico indipendente che svolgeva inizialmente la funzione di bacheca ed è diventato poi uno dei forum di rilievo on-line e off-line per l’arte dei nuovi media e per la teoria.Vive e lavora a New York. In un’intervista del 2001 l’artista Staehle alla domanda se ci fossero legami tra la sua opera Postmaster Gallery e la tragedia dell’11 Settembre rispondeva: No, non riesco a vedere alcuna ragione per questa coincidenza. E non sono poi tanto contento che il lavoro sia ora così frequentemente discusso nel contesto di questa calamità. L'intento del lavoro stesso era abbastanza differente, praticamente agli antipodi rispetto alla frenesia e al sensazionalismo mediatico. Ma ho anche realizzato che non c'è via d'uscita al fatto che ciò che è accaduto abbia cambiato il contesto...

Come creatore della comunità artistica online di The Thing sentiva su di sé le pressioni della censura post-11 settembre: C'è stata una discussione affollata fra gli artisti di THE THING su come ciascuno stava cercando di affrontare ciò che stava accadendo. Personalmente sono rimasto sorpreso dall'ampio spettro di reazioni individuali. Senza dubbio si è trattato di un'esperienza multiculturale nel senso migliore che si possa dare a questo termine. Ma ciascuno sembrava essere d’accordo sul fatto che il mondo quel giorno era cambiato. Sembrava che davvero il ventunesimo secolo fosse arrivato.


Sul valore semantico delle Twin Towers nello skyline di Manhattan Staehle si esprimeva così: Penso che le torri siano degli scampoli della guerra fredda, quando l'America doveva ancora provare i vantaggi del capitalismo. Due grandi e lucidi simboli fallici. Devono essere stati davvero attraenti per questi fanatici. In un certo senso, attraverso questo disastro, alcuni americani hanno finalmente capito che c'è un sacco di gente furiosa nel mondo. E che molta di questa gente non è interessata a comprare qualche concessione dello stile di vita americano, non importa quanto sia stato oneroso il budget finanziario coinvolto. È una presa di coscienza dolorosa per molti americani.

La prestigiosa Postmasters Gallery di New York aveva infatti ospitato, dal 6 settembre al 6 ottobre, la prima mostra personale di Wolfgang Staehle: 2001. L’artista tedesco vive nella metropoli americana dal 1976, quando iniziò una feconda sperimentazione nei campi del video e dell’arte concettuale. Staehle divenne poi punto di riferimento per la comunità net-artistica grazie alla fondazione della BBSThe Thing, oggi un vero e proprio network internazionale con nodi in tutto il globo. Da Postmasters Staehle presentava tre proiezioni fatte con la web-cam con immagini che provenivano in tempo reale da diversi punti del globo. Dopo lavori warholiani come lEmpire 24/7', che è stato esibito a 'net.condition' e alla mostra 'Media Connection' di Roma, l'artista presentava tre opere espressive delle sensazioni e della dinamica dei collegamenti in rete. Si tratta di tre collegamenti con la torre della televisione di Berlino, il monastero medievale di Comburg e una spettacolare veduta della parte sud di Manhattan, un'espressione di sincronia e della compressione spazio-temporale. Il lavoro di Wolfgang Staehle presentava già dal punto di vista tecnico la volontà di usare il mezzo video come strumento di registrazione del passaggio del tempo; Staehle presenta un’immagine dal vivo attraverso l’uso di una web-cam puntata verso un monastero tedesco dell’undicesimo secolo. L’immagine, trasmessa via internet, viene aggiornata automaticamente ogni quattro secondi. La percezione dello spettatore viene messa alla prova dalla trasparenza del processo di trasformazione che l’immagine, apparentemente statica, subisce. ‘‘Rendere cosciente lo spettatore dell’esperienza del tempo’’ è l’obiettivo dichiarato dell’artista tedesco: costantemente aggiornato, il monastero di Comburg, proprio grazie all’uso della web-cam, rivela ma allo stesso tempo dissolve i meccanismi che governano il modo di vedere, registrando in ritardo il cambiamento che, percettivamente, con la vista normale non si riuscirebbe a distinguere. Il circuito della mail art è uno dei primi a rendersi conto delle inedite possibilità comunicative offerte dalla Rete, e sono molti i mail artisti che negli anni Ottanta approdano ai network offerti dalle BBS (Bullettin Board System); e sarà proprio una BBS a creare all'inizio degli anni Novanta uno dei primi luoghi di sviluppo di un discorso critico relativo alle possibilità artistiche della Rete, ed a mettere in atto i primi esperimenti in questa direzione: The Thing BBS, creata nel 1991 dallo nostro Wolfgang Staehle, da cui è uscito tra l'altro il fondatore del primo centro di produzione di progetti in Rete (ada'web), e cioè Benjamin Weil (oggi curatore al Moma di San Francisco). Fra le fatali coincidenze dell'11 settembre va annoverata quella dovuta alla data (11.9, che secondo la tradizione anglosassone di porre prima il mese e poi il giorno diventa 9.11), che coincide con la sequenza del numero di emergenza americano (il nostro 113). Tale coincidenza ha ispirato manifestazioni e realizzazioni simboliche che cercano di esternare la paura residua e l'incredulità per qualcosa che nessuno pensava sarebbe mai successo. Fra gli artisti in prima linea, Wolfgang Staehle, che ha certamente realizzato l'opera d'arte più significativa da questo punto di vista, della quale aveva parlato in più di un’intervista. La sua installazione esposta nella Postmasters Gallery consisteva in tre streaming forniti da altrettante Web Cam puntate su luoghi distanti della terra: la torre della televisione di Berlino, il monastero medievale di Comburg, in Germania, e una spettacolare veduta della parte sud di Manhattan. Intesa originariamente come un aggiornamento moderno del concetto di "veduta", l'opera di Stahele è stata testimone di tutta la tragedia dell’attacco alle torri che ha registrato, con immagini riprese a distanza di qualche secondo lungo tutto quel drammatico martedì. La comunità internazionale di artisti fondata on line già da diversi anni da Staehle (The Thing), cominciava per questo ad interrogarsi sulle conseguenze di ciò che era successo nei confronti di un possibile pericolo di limitazione delle libertà civili. Staehle nella sua carriera fece anche parte di un confronto sperimentale e creativo fra il mondo degli sciamani amazzonici e quello degli artisti occidentali. Film, pitture, fotografie e videoinstallazioni furono ospitate alla Fondation Cartier con il titolo «Yanomami. L'esprit de la forêt». Nel villaggio yanomami di Watoriki «ci hanno visto con i loro occhi e hanno mangiato il nostro cibo», raccontava lo sciamano Davi Kopenawa degli artisti occidentali là ospitati. «Al loro ritorno racconteranno quello che hanno visto e sentito nella foresta»

Ogni tanto alla Fondazione Cartier, che si è specializzata in esposizioni a tema finalizzate a un ampio pubblico, si vedono delle mostre su temi sociali e politici di grande rilievo. Wolfgang Staehle nella sua opera principale cercava di animare l’immagine fotografica trasmettendo via webcam in tempo reale le riprese di un modello immobile, come la TV Tower di Berlino. Nato nel 1950 a Stoccarad in Germania. Vive e lavora a nuovo York.

Wolfgang Staehle è ampiamente riconosciuto come pioniere della scena di arte su Internet. Nel 1991 ha fondato la comunità in rete The Thing. Il lavoro di Staehle riflette la nostra era di possibilità tecnologica e presenta l'urgenza come forma dell'arte. Durante la fine degli anni 1980, lavora con le video sculture; all'inizio degli anni 90, fonda la rete di The Thing e ora vive a New York dove lavora principalmente sulla web art.

Sito web:

Poetica:

Opere:


Bibliografia:

Webliografia:

http://www.medienkunstnetz.de/artist/staehle/biography