Tambellini Aldo

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Personaggio o Gruppo:

Tambellini Aldo

Biografia:

Aldo Tambellini nasce nel 1930 a Syracuse (New York) da padre brasiliano e madre italiana. A diciotto mesi viene portato a vivere a Lucca dove in seguito si iscrive alla scuola d’arte 'A. Passaglia'. Durante la seconda guerra mondiale sopravvive miracolosamente ad un bombardamento dove muoiono ventuno suoi vicini di casa; evento che segna indelebilmente la sua vita e che si rifletterà profondamente sulla sua attività artistica.

Sito web:

Poetica:

Tambellini ha sempre alternato la ricerca visiva con la scrittura poetica. Le sue poesie, toccanti ed incisive testimonianze del proprio tempo di profondo stampo pacifista, sono state pubblicate in numerose riviste ed antologie e tradotte in russo, italiano. Dal 1984 si è concentrato piu intensmente su questa attività presentando i suoi componimenti nel corso retrospettive delle sue opere visive.

Opere:

Nel corso degli anni sessanta Aldo realizza le sue prime performance multimediali, le "Electromedia Perfomances", dove pittura, film, video, poesia, luci, danza, suoni e musica dal vivo si fondono in un ambiente totale. A partire dal 1965 inizia a realizzare serie di "Black Film Series" dipingendo direttamente sui fotogrammi. Nel 1966 fonda il Gate Theatre, nell'East Village; cinema newyorkese interamente dedicato al cinema di ricerca, ed inizia a realizzare i suoi primi lavori in video. I suoi Black Video 1 e 2 e Blackspyral sono considerati tra i primi esempi di immagini video generate elettronicamente. Nel 1967 inizia una collaborazione con l'artista cinetico Otto Piene assieme al quale fonda il teatro "Black Gate", ambiente allestito con telecamere monitors, luci, dove realizzano entrambi installazioni e performance live multimediali in cui il mixing viene controllato dagli artisti e dal pubblico stesso; l'anno successivo fondano assieme il "Black Gate Cologne"con sede a Colonia. Nel 1968, con il lavoro in pellicola e videotape "Black tv", ora al Museum of Modern Art di New York, vince nel 1969 il premio internazionale del festival del cinema di Oberhausen. Partecipa alla prima trasmissione televisiva statunitense dedicata agli artisti "Medium is the Medium," sul canale WBGH di Boston. Il videotape prodotto per il progetto include mille slides, sette proiettori in 16mm, trenta bambini neri e tre telecamere tv che registrano in sovrimpressione l’interazione fra suono ed immagine. Nel 1969 riceve numerosi riconoscimenti e realizza mostre sia negli Stati Uniti che in Europa Brasile e Giappone. Nel 1973 realizza "6673" riutilizzando il suo secondo nastro Black Video 2 datato 1966 e manipolando test pattern ed altri segnali elettronici. Dal 1974 al 1984 insegna presso il Massachussetts Institute of Tecnology (MIT) nel Center of Advanced Visual Studies. Nel 1983 partecipa alla Biennale di Sao Paolo in Brasile. Nel 2004 ha prodotto il suo primo video digitale, Listen, proiettato per la prima volta al "Howl Festival"di New York e quindi in numerosi festival internazionali statunitensi ed europei; l'opera è stata premiata al New England Experimental Film Festival del 2005, ed al Syracuse International Film Festival del 2006.

Bibliografia:

Webliografia: