The Architecture Machine Group, MIT

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The Architecture Machine Group, MIT

1969-70

Seek

Seek è un dispositivo di rilevazione/effetto controllato da un piccolo computer generale. In contrasto con un input/output periferico, Seek è un meccanismo che rileva l’ambiente fisico, gli effetti di questo ambiente e alternativamente i tentativi di interazione tra eventi inaspettati e l’ambiente. Seek utilizza scatoloni di giocattoli che si possono impilare, allineare e ordinare. Nello stesso tempo, questi scatoloni formano la costruzione di un ambiente per una piccola colonia di gerbilli che vivono nel mondo tridimensionale di Seek. All’insaputa di Seek, gli animaletti vanno a sbattere contro gli scatoloni, distruggendo le costruzioni e raggiungendo la vetta delle torri. Il risultato è una sostanziale divergenza tra la realtà tridimensionale e le memorie di calcolo che risiedono nella memoria del computer di Seek. Il ruolo di Seek è di affrontare queste inconsistenze. Nel procedimento, Seek esibisce avvisi di una rispondente modalità di funzionamento, visto che le azioni dei gerbilli non sono praticabili e le reazioni di Seek intenzionalmente correggono o amplificano le dislocazioni provocate dai gerbilli. Seek consiste in una struttura di 5X8 piedi, a supporto di un carrello che ha tre dimensioni di libertà. La sua estremità è composta da un elettromagnete, da diversi micro interruttori e da un dispositivo a pressione. Questa protesi elementare è guidata da un computer cieco e maldestro per raccogliere o depositare il carico di ciascun cubo di 2 inch. Il nucleo del sistema è un Interdata Model 3 Computer con 65536 singoli (si/no) bit di memoria, che sono divisi per istruzione e dati. Anche nella sua trivialità e semplicità, metaforicamente Seek va oltre la situazione del mondo reale, dove le macchine non possono rispondere all’imprevedibile natura della gente (gerbilli). Oggi le macchine sono povere per aiutare gli improvvisi cambi del contesto ambientale. Questa mancanza di adattabilità è il problema che Seek affronta nel suo piccolo. Se i computer devono essere nostri amici, devono comprendere le nostre metafore. Se devono dare una risposta ai cambiamenti, imprevedibili, ai bisogni umani contestuali, avranno bisogno di una intelligenza artificiale che può far fronte a complesse contingenze in modo sofisticato (avvicinandosi a queste metafore) più di quanto Seek tratti con elementari incertezze seguendo una moda ingenua. Seek è stato sviluppato e costruito dagli studenti del MIT che compongono una parte dell’Architecture Machine Group, opera di ricerca sponsorizzata dalla Fondazione Ford con il MIT Urban Systems Laboratori. I partecipanti hanno spaziato dal lavoro delle matricole in un Programma di Opportunità di Ricerca per Studenti Universitari, dai disegni dei post-laureati agli elementi della loro ricerca di assistenza. I co-direttori del gruppo sono i Professori Nicholas Negroponte e Leon B. Groisser della facoltà di Architettura e Progettazione. Randy Rettberg e Mike Titelbaum, studenti di Ingegneria Elettronica, in particolare, l’interfaccia e il controllore. Steven Gregory, un laureato in Architettura, ha diretto la programmazione. Steven Peters e Ernest Vincent sono stati i responsabili dell’attuale costruzione del dispositivo. A seguito della mostra Software, Seek tornerà a MIT per essere utilizzato con molte diverse teste smontabili con lo scopo generale di sensore/effetto. Seek diventerà una struttura per esperimenti condotti da studenti in un disegno di aiuto ai computer e in una intelligenza artificiale.