The Radio as an apparatus of communication

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Autore: Brecht Bertolt

http://telematic.walkerart.org/telereal/bit_brecht.html

Tratto da: Der Rundfunk als Kommunikationsapparat" in Bjitter des Hessischen Landestheaters Darmstadt, No. 16

Titolo Originale: The Radio as an Apparatus of Communication

Tradotto da: Sonia Fulignati

Anno: 1932

Traduzione:

La radio come uno strumento di comunicazione

Nella nostra società è possibile inventare e perfezionare delle scoperte che devono ancora conquistare il mercato e giustificare la loro esistenza; in altre parole, scoperte che non sono state ‘nominate’.

Tuttavia, c’è stato un momento in cui la tecnologia è stata così all’avanguardia da produrre la radio, ma la società non era altrettanto progredita per accettarla.

La radio fu all’inizio degno sostituto del teatro, dell’opera, dei concerti, delle conferenze, della musica, dei giornali locali, etc. Questo era il periodo della giovinezza di Alcione.

Non sono sicuro se sia ancora terminato, ma se così fosse questo adolescente che non aveva bisogno di nessun certificato per essere nato verrà ricercato retrospettivamente come oggetto nella vita. Esattamente come un uomo che ad una certa età, avendo perso la prima innocenza, si comincia a chiedere cosa dovrebbe fare veramente al mondo.

In quanto alla funzione della radio, non penso che debba consistere semplicemente nell’abbellimento della vita di tutti giorni. Né, a mio parere, può essere considerata un mezzo per fare della vita famigliare un luogo più accogliente, rendendola sopportabile.
Ma al di là dell’incertezza sulle sue finalità ultime, si può dire che la radio sia unilaterale e che, oltre a inviare essa dovrebbe anche comunicare. Se così fosse la radio sarebbe il migliore strumento di comunicazione al mondo e non solo una vasta rete di tubi. Ciò avverrebbe se oltre a trasmettere la radio sapesse anche ricevere, ovvero se l’ascoltatore, uscendo da una situazione di isolamento, potesse sentire, ma anche parlare.

Così facendo, uscirebbe dal ruolo di fornitore per organizzare i suoi ascoltatori in quanto fornitori.
Ogni tentativo della radio di dare un carattere veramente pubblico a tutti gli eventi come feste, manifestazioni o occasione speciali, rappresenta un passo nella giusta direzione.

Qualsiasi cosa decida di fare la radio, dovrebbe combattere quella mancanza di conseguenze tipiche di quasi tutte le istituzioni pubbliche. Per esempio, abbiamo una letteratura senza conseguenze, che non solo non porta da nessuna parte, ma fa tutto il possibile per neutralizzare i lettori, descrivendo ogni situazione come completamente scevra delle conseguenze alle quali potrebbe portare.
Siamo di fronte a dei sistemi educativi che vengono dal nulla e non portano da nessuna parte.

Ogni minimo miglioramento in questa direzione è destinato al successo in modo molto più spettacolare rispetto a qualsiasi performance di tipo culinario. Per quanto riguarda la tecnica che deve essere sviluppata per questo genere di operazione, essa deve perseguire come fine ultimo quello di trasformare gli ascoltatori non solo in allievi, ma anche in professori.

L’impegno formale della radio deve essere quello di dare un taglio stimolante a queste azioni educative, di modo che la gente vi si interessi.
Lo sforzo della radio nel dare una forma artistica ai suoi intenti didattici, dovrebbe essere strettamente legato a quello degli artisti moderni di dedicarsi ad una produzione istruttiva.

Come esempio e modello degli esercizi utili per questa linea d’azione, lasciatemi ripetere la spiegazione de Der Flug Der Lindberghs che diedi al Festival Musicale di Baden-Baden del 1929.

(Qui Brecht ripete il secondo, terzo e quinto paragrafo di Un Esempio di Pedagogia)
“Per quanto riguarda la musica - secondo la legge per cui lo Stato è ricco e il singolo povero, lo stato ha molteplici possibilità, laddove il singolo ne ha solo qualcuna – lo stato fornirà qualsiasi cosa necessiti di uno speciale apparato, nonché speciali abilità; l’individuo, invece, fornirà un esercizio.
Le libere associazioni indotte dall’ascolto della musica, i pensieri speciali che possono nascere dalla musica, lo stesso senso di spossatezza prodotto dalla stessa, sono tutte distrazioni dalla musica in se stessa.

Der Flug der Lindberghs non è intesa a essere utile all’attuale concezione di radio, ma ad alterarla. La sempre maggiore concentrazione di mezzi meccanici e l’ulteriore specializzazione delle tendenze di training, richiedono da parte dell’ascoltatore una specie di resistenza, nonché una sua mobilitazione e ridefinizione come produttore.

Questo esercizio è un aiuto alla disciplina, che è la base della libertà.
L’individuo tenderà spontaneamente alla soddisfazione del proprio piacere, ma non a un’istruzione che non gli offra né profitto né vantaggi sociali. Tali esercizi servono all’individuo soltanto in funzione dello Stato, e servono solo ad uno Stato che vuole operare a vantaggio di altri equamente.

Così, Der Flug der Lindberghs non ha di per sé un valore estetico e rivoluzionario, indipendentemente dalla sua applicazione, che solo lo Stato può organizzare.
La sua appropriata attuazione, tuttavia, la renderebbe talmente rivoluzionaria che lo Stato moderno non ha interesse a sponsorizzarla.

Questa è un’innovazione, un suggerimento che può sembrare utopistico e che io stesso ammetto sia tale.
Quando dichiaro che teatro e radio potrebbero fare questo e quello, sono conscio che queste grandi istituzioni non sono in grado di realizzare tutto quello che vogliono o possono.

Non è nostro compito rinnovare le istituzioni ideologiche sulla base dell’ordine sociale esistente.
Piuttosto, le nostre innovazioni dovrebbero spingere tali istituzioni ad arrendersi a quell’ordine. Quindi: W le innovazioni; abbasso i rinnovamenti.