Trilogia della Talpa: differenze tra le versioni

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==Titolo:== Trilogia della Talpa  
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Trilogia della Talpa  
==Autore:== Residents (The)
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Residents (The)
 
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==Anno:== 1981-1985
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1981-1985
 
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è l'opera più ambiziosa dei Residents rappresentata nello “spettacolo della talpa�?, una pantomima che si basa sulla storia raccontata nei tre album: Mark Of The Mole (1981), The Tune Of Two Cities (1982) e The Big Bubble: Part Four Of The Mole Trilogy (1985) (che risulta essere uno dei lavori più lungimiranti e sperimentali).
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E' l'opera più ambiziosa dei Residents rappresentata nello "spettacolo della talpa", una pantomima che si basa sulla storia raccontata nei tre album: Mark Of The Mole (1981), The Tune Of Two Cities (1982) e The Big Bubble: Part Four Of The Mole Trilogy (1985) (che risulta essere uno dei lavori più lungimiranti e sperimentali).
La trilogia è una sorta di allegoria animalesca sull’alienazione nella società moderna (imbevuta di Orwell e Chaplin): i due popoli che si confrontano parlano due diverse lingue “musicali�?, gli uni un rock abrasivo, gli altri un rilassato jazz. La colonna sonora è fatta di melodie poliritmiche stravolte da filtri e rumori e la recita è abbastanza intelleggibile, intrisa di espressionismo tedesco e di intermezzi futuristi. L’atmosfera dell’opera è cupa e drammatica, oppressa dai ritmi meccanici e da un senso di catastrofe imminente. Questi show costituiscono l’esperienza più radicale dell’esperienza rock del gruppo.  
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La trilogia è una sorta di allegoria animalesca sull’alienazione nella società moderna (imbevuta di Orwell e Chaplin): i due popoli che si confrontano parlano due diverse lingue "musicali", gli uni un rock abrasivo, gli altri un rilassato jazz. La colonna sonora è fatta di melodie poliritmiche stravolte da filtri e rumori e la recita è abbastanza intelleggibile, intrisa di espressionismo tedesco e di intermezzi futuristi. L’atmosfera dell’opera è cupa e drammatica, oppressa dai ritmi meccanici e da un senso di catastrofe imminente. Questi show costituiscono l’esperienza più radicale dell’esperienza rock del gruppo.  
 
The Big Bubble è un lavoro drammatico che ha, però, origine dalla cultura della parodia dei generi popolari e, per questo motivo, aggiunge strati post-moderni a tutta l’operazione. Questo disco rimarrà come una delle opere anticipatrici del sound neo-industriale e post-industriale, e contemporaneamente costituisce un trait d’union tra il teatro espressionista, l’arte-performance post-minimalista, l’opera e la musica rock.
 
The Big Bubble è un lavoro drammatico che ha, però, origine dalla cultura della parodia dei generi popolari e, per questo motivo, aggiunge strati post-moderni a tutta l’operazione. Questo disco rimarrà come una delle opere anticipatrici del sound neo-industriale e post-industriale, e contemporaneamente costituisce un trait d’union tra il teatro espressionista, l’arte-performance post-minimalista, l’opera e la musica rock.
  
 
==Webliografia:==
 
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http://www.musicboom.it/  
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[[categoria:Opera dei Residents (The)]]
 
[[categoria:Opera dei Residents (The)]]

Versione attuale delle 23:18, 13 Dic 2009

Titolo:

Trilogia della Talpa

Autore:

Residents (The)

Luogo:

Anno:

1981-1985

Descrizione:

E' l'opera più ambiziosa dei Residents rappresentata nello "spettacolo della talpa", una pantomima che si basa sulla storia raccontata nei tre album: Mark Of The Mole (1981), The Tune Of Two Cities (1982) e The Big Bubble: Part Four Of The Mole Trilogy (1985) (che risulta essere uno dei lavori più lungimiranti e sperimentali). La trilogia è una sorta di allegoria animalesca sull’alienazione nella società moderna (imbevuta di Orwell e Chaplin): i due popoli che si confrontano parlano due diverse lingue "musicali", gli uni un rock abrasivo, gli altri un rilassato jazz. La colonna sonora è fatta di melodie poliritmiche stravolte da filtri e rumori e la recita è abbastanza intelleggibile, intrisa di espressionismo tedesco e di intermezzi futuristi. L’atmosfera dell’opera è cupa e drammatica, oppressa dai ritmi meccanici e da un senso di catastrofe imminente. Questi show costituiscono l’esperienza più radicale dell’esperienza rock del gruppo. The Big Bubble è un lavoro drammatico che ha, però, origine dalla cultura della parodia dei generi popolari e, per questo motivo, aggiunge strati post-moderni a tutta l’operazione. Questo disco rimarrà come una delle opere anticipatrici del sound neo-industriale e post-industriale, e contemporaneamente costituisce un trait d’union tra il teatro espressionista, l’arte-performance post-minimalista, l’opera e la musica rock.

Webliografia: