VOLTI E RISVOLTI 02: differenze tra le versioni

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assaporare qualche buon bicchierino''.]]
 
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'''La discarica del pensiero'''. Componimenti sulla filosofia dei rifiuti
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'''La discarica del pensiero'''. Componimenti sulla filosofia dei rifiuti. <br>
 
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L'epistolografo tedesco Eton Ekel torna a stupire i suoi lettori (una cerchia di affezionatissimi  che, nata 10 anni fa da un passa parola, o, per l'esattezza, da un  telefono senza fili,  si è allargata a macchia d'olio in tutta Europa e in larga parte dell'India) con un  saggio filosofico in dieci movimenti  che si legge come un romanzo d'appendice, una partitura musicale o  le istruzioni del  Lexodan, se preferite.
 
L'epistolografo tedesco Eton Ekel torna a stupire i suoi lettori (una cerchia di affezionatissimi  che, nata 10 anni fa da un passa parola, o, per l'esattezza, da un  telefono senza fili,  si è allargata a macchia d'olio in tutta Europa e in larga parte dell'India) con un  saggio filosofico in dieci movimenti  che si legge come un romanzo d'appendice, una partitura musicale o  le istruzioni del  Lexodan, se preferite.
 
Il tema è quello -attualissimo nell'Era del Consumo Compulsivo- dello scarto: eccedenze di realtà debordanti dai nostri giorni saturi di parole trite e confezioni monodose di patè d'oca, si radunano nella discarica del pensiero.
 
Il tema è quello -attualissimo nell'Era del Consumo Compulsivo- dello scarto: eccedenze di realtà debordanti dai nostri giorni saturi di parole trite e confezioni monodose di patè d'oca, si radunano nella discarica del pensiero.
 
Ed è lì che Ekel, con una prosa puntuale e lieve, va a scovarle e fotografarle: incrostazioni sulla corteccia cerebrale che ci parlano dei nostri ieri immarcescibili, rimossi ed irrisolti. Mentre le nostre discariche  a cielo aperto, un'emergenza ecologica sempre più ingombrante e intollerabile, raccolgono i sedimenti di una società ingorda che non mastica ma inghiotte senza più assaporare nulla.
 
Ed è lì che Ekel, con una prosa puntuale e lieve, va a scovarle e fotografarle: incrostazioni sulla corteccia cerebrale che ci parlano dei nostri ieri immarcescibili, rimossi ed irrisolti. Mentre le nostre discariche  a cielo aperto, un'emergenza ecologica sempre più ingombrante e intollerabile, raccolgono i sedimenti di una società ingorda che non mastica ma inghiotte senza più assaporare nulla.

Revisione 09:40, 27 Giu 2009

Eton Ekel (1888-1960), epistolografo tedesco di origine ungherese.

Ritratto fatto dal suo amico disegnatore Philippe De Fault nel 1913 attraverso uno specchio di un bar di Berlino, dove di solito si incontravano per discutere ed assaporare qualche buon bicchierino.

La discarica del pensiero. Componimenti sulla filosofia dei rifiuti.

L'epistolografo tedesco Eton Ekel torna a stupire i suoi lettori (una cerchia di affezionatissimi che, nata 10 anni fa da un passa parola, o, per l'esattezza, da un telefono senza fili, si è allargata a macchia d'olio in tutta Europa e in larga parte dell'India) con un saggio filosofico in dieci movimenti che si legge come un romanzo d'appendice, una partitura musicale o le istruzioni del Lexodan, se preferite. Il tema è quello -attualissimo nell'Era del Consumo Compulsivo- dello scarto: eccedenze di realtà debordanti dai nostri giorni saturi di parole trite e confezioni monodose di patè d'oca, si radunano nella discarica del pensiero. Ed è lì che Ekel, con una prosa puntuale e lieve, va a scovarle e fotografarle: incrostazioni sulla corteccia cerebrale che ci parlano dei nostri ieri immarcescibili, rimossi ed irrisolti. Mentre le nostre discariche a cielo aperto, un'emergenza ecologica sempre più ingombrante e intollerabile, raccolgono i sedimenti di una società ingorda che non mastica ma inghiotte senza più assaporare nulla.