Vanderbeek Stan

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==Titolo== Vanderbeek Stan


Biografia

VanDerBeek nacque nel 1927 e morì nel 1984. Studiò alla Cooper Union and Black Mountain College, e gli fu dato un Dottorato Onorario dalla Cooper Union nel 1972. Ha vinto numerosi premi concessi dalla Rockefeller Foundation, dalla Guggenheim Foundation, dalla Ford Foundation, e dalla National Endowment for the Arts; ed un American Film Institure Independent Filmmaker Award. Era artista-in-residenza al WGBH e all’University of South Florida, e professore d’arte all’University of Maryland, Baltimora. Il suo lavoro è stato soggetto di retrospettive del Museum of Modern Art e del Whitney Museum of American Art di New York. Un pioniere nello sviluppo di film sperimentali e tecniche di animazione live-action, Stan VanDerBeek ha ottenuto grande riconoscimento dal cinema d’avanguardia americano. Come fautore dell’applicazione della fusione utopistica dell’arte e della tecnologia ha iniziato a fare film nel 1955. Negli anni sessanta, mentre lavorava ai Bell Telephone Laboratories, inizia una produttiva collaborazione con Ken Knowlton. Tra il ’64 ed il ’67 creò Poem Field, una serie di Otto animazioni computer-generate. Negli anni settanta, costruì un “Movie Drome” a Stony Point, New York, che era un laboratorio audiovisivo per la proiezione di film, danza, teatro magico, suono e gli altri effetti visuali. I suoi esperimenti multimediali inclusero film murali, sistemi di proiezione, eventi di planetario e l’esplorazione delle prime grafiche di computer e sistemi di trattamento delle immagini. VanDerBeek è stato coinvolto intimamente con gli artisti e movimenti d’arte del suo tempo; filmò Happenings con film e video. VanDerBeek era un pensatore, scienziato, artista ed inventore che rese possibili nuovi collegamenti tra arte, tecnologia, percezione e umanità.


Sito web


Poetica

Opere

  • Poem Field, 1967-1969
    VANDERBEEK.jpg

VanDerBeek è il primo artista che usò il linguaggio BEFLIX prodotto da Knowlton per scopi puramente artistici. Collaborarono per molti film tra cui Poem-Field. I loro ultimi film furono composti da forme astratte che avrebbero potuto essere riordinate facilmente attraverso la programmazione al computer in un numero quasi infinito di configurazioni nuove.














Bibliografia

  • Cynthia Goodman (1987), Digital Visions Computers and Art, New York, Harry N. Abrams.


Webliografia